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Autore: piccola_Calliope    02/08/2017    3 recensioni
La Bella e la Bestia è la mia favola preferita e questa storia è una mia personale rivisitazione, dove non c'è una fata, un sacrilegio o una rosa magica.
Ma c'è un ragazzo, prepotente, volgarotto, con una storia particolare dietro e una lei...
Una lei che inconsapevolmente gli insegnerà ad amare.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
Capitoli:
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Ci sei tu

POV. RICCARDO
Fiamma quel pomeriggio non si era presentata da me...
Non avevamo studiato insieme e io non avevo nemmeno il suo numero per poterla contattare e poterle chiedere il perchè, non sapevo nemmeno dove abitasse perchè non le avevo fatto questa domanda, non potevo quindi accertarmi che non fosse successo nulla, l'unico mezzo era facebook, ma io nemmeno l'avevo tra gli amici e lei aveva la privacy, non potevo contattarla se non avessi fatto parte della sua lista amici.
Quel pomeriggio non studio e non faccio altro che passare il mio tempo buttato sul letto a pensare, a pensare a cosa? Al fatto che forse è vero dovrei mettermi da parte, non so definire cosa mi accade con Fiamma e pretendo che lei abbia a che fare con me? Che sia gelosa? Che mi tratti in un determinato modo? E più di tutto che non esca con quel ragazzo che forse saprà rispettarla come è giusto che sia? Da me esattamente cosa può ottenere?
Quella sera decido di farmi un giro, vado al mio solito locale e al bancone ci trovo seduto Andrea, lo raggiungo.
-Hey-lo saluto.
Lui salta in aria.
-Non volevo spaventarti-gli sorrido.
-Ciao-mi sorride.
-Ci vengo spesso qui ma a te non ti ho mai visto-dico sedendomi accanto a lui.
-Mi trovavo da queste parti-afferma.
Andrea è qualche giorno che sembra scocciato, chissà cosa gli capita.
-Ti è successo qualcosa?-gli chiedo.
-Ti interessa davvero?-mi domanda.
-Siamo compagni di banco, è un po' che non sei al tuo solito, non so se vuoi parlare-dico.
Lui mi sorride.
-Si vede che non sei molto abituato ad avere amici, però apprezzo il tuo sforzo, ho problemi di cuore-dice sorseggiando il suo cocktail.
-Una ragazza giusto?-chiedo.
Lui scoppia a ridere.
-Si è una ragazza-risponde.
-Ti ha tradito? Cosa ti ha fatto?-chiedo.
-Non mi vuole, gli manca la scintilla-ride amareggiato.
-Di che scintilla parla?-domando io, non lo capisco un granchè.
-Quel qualcosa in più che ti spinge a voler dire '' io voglio quella persona accanto, la voglio per me'', mai provato?-domanda.
-No mai provato-rispondo.
-Beato te-sbuffa.
-Dipende da come guardi la cosa, io penso che questa ragazza sbagli, penso che tu sia un tipo apposto , in gamba e anche se ora ti infastidisce il non essere considerato da lei adatto per starle accanto, hai provato qualcosa, di immagino forte, invece io nemmeno mi pongo il problema, perchè non sono e non voglio essere adatto per nessuno-affermo.
-Davvero?-chiede.
-Si certo-rispondo.
-Sono il suo migliore amico e non penso me ne parlerai, ma Fiamma?-chiede.
-Le vuoi molto bene giusto?-domando.
-E' come una sorella-sorride.
-Io ho una sorellina e se penso al uomo che vorrei accanto a lei non vedo uno come me, tu quindi vedresti accanto a Fiamma uno come me?-gli domando.
-Dipende da come guardi la cosa-mi risponde lui.
-E tu come la guardi?-chiedo.
-Tu te lo imponi Riccardo, ti imponi questo essere cosi, si vede che non sei il lupo cattivo che vuoi far vedere, l'hai detto anche tu qualche giorno fa, sei molto meno bestia di quel che si pensa, Fiamma è una molto attenta e penso che lei questo l'abbia notato-mi dice.
-E' arrabbiata con me, dovevamo studiare insieme non si è presentata a casa mia-gli dico.
-Fiamma è una permalosa, ma penso tu questo l'abbia capito-mi sorride.
-Io voglio sempre aver ragione, sono testardo, orgoglioso pensi davvero che possa andare d'accordo con lei?-gli domando.
-Non conta quello che penso io Riccardo, ma quello che si vuole e cosa si fa per ottenerlo, io penso che nei rapporti umani bisogna fare dei compromessi, che sia amore o amicizia bisogna accettare l'altro, i suoi difetti e saper costruire insieme partendo proprio dalle diversità, bisogna trovare un percorso comune-mi spiega.
-Carlotta non l'ha capito questo?-gli chiedo.
-Come sai che è Carlotta?-domanda sorpreso.
-Quando hai iniziato a parlare di una ragazza ho immaginato fosse lei, ti fa perdere la pazienza alla velocità della luce, solo qualcuno di importante ti fa perdere con quella facilità la pazienza-gli sorrido.
-Ottimo osservatore Riccardo-ricambia il mio sorriso.-Anche tu fai perdere la pazienza a Fiamma con estrema facilità-mi fa l'occhiolino.-Ci vediamo domani a scuola-mi dà una pacca sulla spalla e si allontana.
Resto un po' da solo a sorseggiare il mio cocktail, finchè qualcuno non mi carezza la spalla, mi volto e mi trovo davanti Lorena con un cortissimo abitino leopardato.
-Gucci buonasera-mi bacia la guancia.
-Lorena-le sorrido.
-Cosa fai qui solo soletto?-mi chiede.
-Mi rilasso un po', il tuo Joseph?-le domando, davvero io non ho capito come questo ragazzo abbia potuto lasciare Fiamma per Lorena, sono completamente diverse...Io Lorena la troverei buono solo per del sano sesso, non potrei costruirci una storia e il fatto che lei mi carezzi il petto con tanta diciamo voracità, mi conferma l'idea.
-A casa cena con i nonni-sorride maliziosa.
-Immagino ti annoi-dico.-Ti offro qualcosa?-le chiedo.
Lei mi strappa il bicchiere e finisce il mio cocktail.
-Potremmo andarcene da qui e fare qualcosa-sorride e mi sbottona ancor di più la camicia.
Lorena cosa mi sta offrendo? Sesso! Lo leggo dai suoi occhi, lo riconosco dai suoi movimenti, dai suoi sorrisetti maliziosi, è fidanzata, ha un tatuaggio di coppia eppure non si fa problemi a tradire il ragazzo impegnato con la famiglia, il suo ragazzo è un passatempo come un altro, un trofeo da mettere in bella mostra.
-O magari preferisci passare il tuo tempo con qualcun altro-sbotta acida.
-Tipo?-domando.
-Fiamma-risponde.
Lorena è invidiosa di Fiamma, è questo il suo problema, le ha rubato il fidanzato proprio per poter mostrare un premio, per poter dire ''lui è mio, tu hai perso''...Lo stesso vuole fare con me, ha visto che io e Fiamma ci siamo avvicinati, questo la disturba, vuole rubarle anche questo trofeo...
-Andiamo dai-dico afferrandola e posando la mia mano sul suo sedere.
-Allora preferisci me-sorride maliziosa.
Arrivati a casa sua, mi trascina velocemente nella sua camera.
-I miei saranno qui non prima dell'una, cena di lavoro, abbiamo un'oretta abbondante-dice aprendomi la camicia.
Ripenso a Fiamma che sorride a quel Emanuele.
Con foga bacio Lorena, che emette un gemito.
-Dio, Riccardo, sei cosi...-la interrompo.
-Non mi piace parlare troppo-le apro il vestito.
-Nemmeno a me-sorride e mette la mano sulla mia cintura.
Ci spogliamo velocemente e io senza troppo preavviso entro in lei, Fiamma non sarebbe d'accordo, la deluderei, la deluderò, forse in un modo o in un altro lo verrà a sapere.
Probabilmente i pochi passi avanti sono stati distrutti, ma io ho una fama che mi precede quella di saper distruggere e non costruire, Fiamma non poteva aspettarsi nulla di diverso, questo sono io, semplicemente Riccardo Gucci.
Una volta finito tutto Lorena in fretta si alza dal letto e indossa il pigiama.
-Devi andartene i miei saranno qui tra poco-dice.
Io non dico una parola, mi alzo e infilo i miei vestiti.
-E' stato strepitoso da rifare senza dubbio-mi cattura le labbra.
Io non dico nulla vado via, una volta fuori casa sua do un pugno al muro, nemmeno so perchè, io ho sempre fatto cosi, questa è sempre stata la mia vita, perchè improvvisamente non mi convince più?

POV. FIAMMA
Un intero pomeriggio e un intera notte passata a pensare a Riccardo Gucci, alle sue parole e a quel fantomatico effetto di cui essere gelosi...
Oggi non mi sono presentata a casa sua, non abbiamo studiato insieme e cosa assurda mi è mancato, ma come può una persona in cosi poco tempo insinuarsi cosi tanto in te?
Avrei dovuto presentarmi, parlare con lui, capire cosa intendeva sul fatto che lui fosse geloso al sol pensiero che Emanuele si avvicinasse a me in un determinato modo, cosa significava per lui questo essere geloso? Cos'ero io per lui?
Quella mattina devo avere un pessimo aspetto, ho dormito davvero poco.
-Ma cosa hai fatto stanotte?-chiede Carlotta ridendo.
-Notte di pensieri-sbuffo.
-Che pensieri piccola?-mi domanda Andrea che compare dietro di noi.
-Devo prima risolvere una cosa, poi ve ne parlerò-dico, è giusto che prima parli con Riccardo.
-Ieri ho incontrato Riccardo in un locale, ci siamo fatti una bella chiacchierata-dice il mio migliore amico.
Io solo a sentirlo nominare perdo un battito.
-Che che che vi si si siete detti?-balbetto.
-Ha una bella testa il signor Gucci-sorride Andrea.
Sorrido anche io, sono felice, felice perchè Riccardo si sta mostrando per quello che è, per quel bravo ragazzo bisognoso d'affetto, spero che il rapporto tra lui e Andrea si possa intensificare.
-Ma di cosa avete parlato esattamente?-interviene Carlotta.
-Di te-risponde lui.
Carlotta resta un istante interdetta.
-E che ti ha detto?-chiede.
-Non penso tu lo debba sapere-detto questo Andrea si allontana.
-Chissà che gli avrà detto Riccardo-affermo curiosa.
-Andiamo in classe anche noi va-risponde Carlotta.
Arrivata in classe, vedo che Riccardo non è ancora arrivato, in effetti lui è spesso in ritardo.
-Tesoro vuoi che ti presti un po' di correttore?-mi domanda Carlotta.
-Mi stai facendo sentire un mostro-rido di gusto, però se penso che tra poco rivedrò Riccardo non voglio che lui mi veda in questo stato.-Dammi anche un po' di mascara-sorrido alla mia migliore amica.
-Fai in fretta o la prof si arrabbia-mi dice.
Io raggiungo il bagno, mi piazzo davanti allo specchio per darmi una sistemata quando sento la voce di Lorena dentro uno di quei bagni.
-Hai un succhiotto?-chiede la sua amica.
-Si-risponde l'idiota gongolante.
-Joseph è cosi passionale?-domanda l'amica.
Io stringo il mascara con rabbia, che bella mattinata ha inizio a sentir parlare del mio ex ragazzo a letto con un'altra, poi che altra.
-No, non è stato Joseph-risponde Lorena e a me quasi casca il mascara, lo tradisce?
-E chi?-chiede l'amica notevolmente sorpresa.
-Non dirlo a nessuno, ti raccomando se Joseph lo scopre mi lascia-afferma Lorena, l'ha davvero tradito.
-Promesso starò zitta-le dice l'amica.
-Riccardo-dice lei.
Il mio cuore smette di battere, si ne sono sicura, non lo sento più.
-Riccardo Gucci-specifica.
A me casca il mascara per terra.
-Oddio c'è qualcuno-afferma Lorena preoccupata.
Io afferro i trucchi e velocemente esco, non voglio si accorga sia io...
Vado sulle scale d'emergenza, mi siedo e cerco di elaborare ciò che ho appena sentito, Lorena ha tradito Giuseppe, il mio ex fidanzato che ha fatto di tutto per rubarmi, con Riccardo quello che mi ha detto esser geloso di Emanuele.
Lorena è stata con Riccardo.
-Hey Fiamma, Carlotta mi ha detto che ti avrei trovato nei bagni, dovremmo parlare-Riccardo mi tocca la spalla.
Io salto in aria come un grillo, mi volto e lo fulmino, sento gli occhi pizzicare, si sento che sto per piangere, non capisco nemmeno il perchè, ma poco mi importa il doverlo nascondere.
-Che hai?-domanda lui preoccupato, ora sa anche preoccuparsi? Dov'è finito il gelido Riccardo dei primi giorni? Come può preoccuparsi dopo esser stato con quella? Il mio occhio cade su un segno inequivocabile sul suo collo, lo stesso che probabilmente porta Lorena, un succhiotto.
-Com' è stata la tua giornata ieri? Piacevole? Esaltante? Eccitante?-gli chiedo non staccando i miei occhi dai suoi.
-Perchè non sei venuta ieri pomeriggio?-chiede lui.
-Non si risponde con una domanda ad un altra domanda Riccardo-sospiro, sento il petto far terribilmente male...Lui è stato con Lorena, giuro tutte, tutte le ragazze gli avrei perdonato ma non lei, lui sapeva quanto lei mi avesse fatto male, mi ero confidata con lui, lui è stato con lei.
-Fiamma che succede?-chiede lui quasi stufo della conversazione.
Io abbasso lo sguardo e sento una lacrima rigarmi il viso, ho sbagliato alla grande, credevo che lui fosse diverso, credevo di poter far uscire il vero Riccardo, ma il vero Riccardo è questo, io non dovrei essere offesa, non ne ho il diritto, ma esiste un diritto a stare male? Chi decide chi può stare male o no? Io in questo momento mi sento davvero delusa.
-Fiamma-lui cerca di alzarmi il viso.
Io scaccio la sua mano.
-Non devi toccarmi-affermo fredda, guardandolo di nuovo negli occhi.
-Che succede? Perchè piangi?-mi chiede.
-E'stato bello?-gli domando.
-Cosa?-domanda lui interdetto.
Ci guardiamo in silenzio per alcuni istanti e lui sembra capire, lo leggo nel suo sguardo.
-Perchè hai fatto una cosa che non potrò mai perdonarti?-gli domando tra le lacrime.
-Chi te l'ha detto?-mi chiede.
-E' importante?-chiedo.
-Perchè non potrai mai perdonarmi? Quanto sono...-si passa nervosamente una mano tra i capelli.-Importante per te?-mi chiede.
-Non potrò fidarmi mai più di te-dico amareggiata, mi dispiace cosi tanto, io ci avevo visto tanto in Riccardo, potrò apparire esagerata, ma non posso tollerare che lui sia stato proprio con lei.-Eri consapevole anche un minimo di farmi del male?-gli chiedo.
Lui abbassa lo sguardo e si guarda le scarpe, lo fa ogni volta che è in difficoltà, l'ho capito ormai.
-Si-risponde.
-E l'hai fatto comunque-sussurro.
Lui mi guarda negli occhi.
-Ci hai visto troppo in un mare di niente-mi dice.
-Hai anche insultato Lorena davanti a me, eppure ci sei andato a letto-dico.
-Come ti ripeto hai cercato qualcosa che non c'è un Riccardo migliore che non esiste-dice.
-Ne è valsa la pena? Andare a letto con lei e perdere me?-gli chiedo.
Lui non risponde.
-Potrò apparirti esagerata, però tu sapevi, tu sapevi cosa pensassi di lei, cosa lei mi avesse fatto e sei stato con lei, ma la cosa peggiore sai qual'è? Che tu sapevi di farmi male, hai continuato nonostante tutto, che fiducia posso avere in un essere che fa una cosa del genere? In una bestia quasi senza cuore, sei consapevole del dolore che puoi arrecare e non ti fermi? Credevo d'esser un minimo importante per te, mi hai raccontato fatti delle tua famiglia...Evidentemente mi sbagliavo. Riccardo da oggi in poi ti pregherei di non rivolgermi mai più la parola-detto questo gli passo accanto e rientro in classe.
-Tesoro che faccia-Carlotta mi carezza la mano.
Io prendo il quaderno di matematica senza dire una parola.
Riccardo poco dopo rientra in classe, ma solo per prendere il suo zaino e andarsene via, eccoci qui, siamo all'inizio.
-Che cosa è successo?-domanda Andrea.
-E' stato con Lorena-sussurro.
-Cosa?-Carlotta accanto a me è scioccata.
-Sapeva di farmi del male e ha continuato, mi parla di gelosia, di interesse e poi fa questo...Non è una persona a me compatibile, è un bene che esca dalla mia vita-affermo trattenendo le lacrime, tutto questo dolore poi perchè?
-E' facile chiudere la porta ora Fiamma-dice Andrea.
-Cosa?-gli domando.
-Fa' ciò che ti senti, non è importante ciò che penso io-dice lui.
-Sai qualcosa? Qualcosa che dovrei sapere?-chiedo.
-Nulla tranquilla-risponde.-Mi dispiace sia finita cosi-dice questo e riprende a concludere gli esercizi di matematica.
Quella mattinata sembra non passare mai, è difficile seguire ogni lezione, all'uscita sto parlando con Carlotta che mi ha proposto di andare a studiare a casa sua.
-Allora ci vieni?-insiste.
La nostra attenzione viene attirata da Lorena che corre a baciare Giuseppe.
-E' squallida-sussurro.
-Diglielo-Carlotta indica Giuseppe.
-Con che pro? No grazie deve accorgersi da solo che ragazza ha accanto-li osservo disgustata.
-I rapporti tra te e Riccardo erano migliorati cosi tanto, mi dispiace-afferma amareggiata Carlotta.-Magari con il tempo...-lo interrompo.
-Carlotta gli ho chiesto se era consapevole di farmi del male e lui ha risposto di si, ha detto si, come posso pensare di avere una persona simile accanto? Uno che senza problemi è pronto a farmi del male?-dico.
-Io penso solo che Riccardo non sia come tutti gli altri-dice lei.
Arrivata a casa comunico ai miei di non avere fame e vado a mettermi sul letto.
Poco dopo vengo raggiunta da mia madre.
-Piccola che ti succede?-si siede sul letto e prende a carezzarmi la schiena.
-Se tu fossi consapevole di fare male a qualcuno continueresti?-le chiedo.
-A fare cosa esattamente?-domanda.
-Riccardo è stato con Lorena, consapevole di farmi del male-è inutile nascondersi, mia madre è la mia prima migliore amica, posso dirle tutto.
-A quanto ho capito io questo Riccardo è un ragazzo molto particolare, dovresti parlare con lui, capire cosa l'ha spinto esattamente a fare questo, io penso che la sua spiegazione non stia solo dietro l'attrazione fisica che può provare per quel oca-mi dice lei.
-Al momento non voglio vederlo nemmeno in fotografia-sbuffo.
-Perchè? Perchè ti provoca dolore sapere questo? Perchè ti infastidisce?-mi chiede lei sorridendo.
-Mamma sorridi?-sbuffo.
-E' solo che dopo Giuseppe, ti ho visto diventare, molto attenta ai sentimenti da esporre, molto razionale in tutto, da quando nomini questo Riccardo sorridi di più e purtroppo ti rattristi, ma almeno qualcosa ti smuove, io avevo paura di non vederti più viva era come se fossi diventata troppo perfetta-dice.
-Riccardo mi fa perdere la pazienza, è prepotente, arrogante, si arrabbia con troppa facilità ha dei modi di approcciarsi alla ragazze davvero poco convenzionali, però mamma quando sorride, quando sorride è come se sorge il sole, è come se tutto intorno iniziasse a vivere, ad illuminarsi, sorride raramente e sbaglia perchè ha un sorriso, un sorriso che è la fine del mondo, i suoi occhi diventano due fessure e diventa cosi luminoso, sembra un bambino, Riccardo è il miscuglio perfetto tra luce e buio e oggi, oggi io sono al buio e mi fa male il petto e mi viene da piangere e vorrei schiaffeggiarlo, vorrei smuoverlo, perchè quando mi ha parlato era lui quello che sembrava non vivo, vorrei capire cosa gli succede, mamma quando lui mi è vicino io sento sparire ogni cosa, brucia tutto intorno, quando lui mi è vicino il mio cuore batte, il mio cervello smette di funzionare e vorrei accarezzarlo, vorrei baciarlo, vorrei stringerlo, ma allo stesso tempo....Oh mamma Riccardo è complicato e rende anche me complicata-dico tutto questo e mia mamma non la smette di sorridere.-Perchè sorridi?-le chiedo nervosa.
-Se tu dovessi morire domani vorresti che finisse cosi?-mi chiede.
-Non vorrei morire senza avergli dato un bel ceffone-sbotto.
-E che ci fai qui?-chiede.

POV. RICCARDO
Arrivato a casa inizio a prendere ogni cosa nel raggio di un centimetro a calci, mio padre mi raggiunge immediatamente.
Cerca di fermarmi.
-Che sta succedendo?-domanda.
Io lo spintono.
-Devo spaccare tutto-urlo.
-Che hai figlio mio?-mi ferma.
Io mi libero e do un pugno al muro con tutta la forza che ho in corpo.
-Io le ho fatto male papà-dico.
-A chi?-mi chiede io ripenso agli occhi feriti di Fiamma, al fatto che lei non mi voglia più parlare con me, al fatto che io l'abbia persa e questo mi manda in bestia, do un altro pugno al muro.
-Ahi cazzo-mi accarezzo la mano che ha preso a sanguinare a causa degli sgraffi sulle nocche.-Vado in camera mia-detto questo mi vado a chiudere in camera.
Mi butto sul letto e ripenso a quegli occhi tristi a causa mia...
Io sapevo di farle male, ma non fino a questo punto, non credevo di perderla, o forse si ? Io ero consapevole e ho continuato, sono davvero senza cuore.
Apro il secondo cassetto del comodino e osservo la foto con mia madre, adesso so di chi è la colpa di questa mia capacità di non saper amare...
Lancio contro il muro con rabbia la cornice.
-E' colpa tua-sbotto amareggiato.
Io non ho imparato da nessuno come si ama, non so come si fa, avendo ricevuto poco amore, non so come relazionarmi, non so come rispettare gli altri, non so come non fargli del male.
Ho ferito Fiamma e ora come non mai sono cosi pentito, forse il mio è stato un dispetto, un dispetto dovuto al averla vista con Emanuele ma anche questo è sbagliato.
Credo di essermi addormentato, apro gli occhi, guardo il cellulare sono le 16:00, mi stropiccio gli occhi, mi volto e seduta su una sedia trovo Fiamma che mi osserva.
-Fiamma-urlo e dalla sorpresa cado per terra.
-Fatti medicare quelle ferite-dice mostrandomi il disinfettante.
-Perchè sei qui?-chiedo scioccato, aveva detto che non ci saremmo più parlati.
La vedo sbuffare.
-Vieni qui-dice.
-A fare cosa?-chiedo con gli occhi spalancati.
-Non voglio ucciderti-sbuffa.
Io mi alzo e mi avvicino a lei.
Lei si solleva dalla sedia e con una manata mi attira contro il suo corpo, mi passa le mani intorno al collo, siamo decisamente vicini.
-Hai detto che quest'effetto te lo faccio solo io no?-il mio cuore smette di battere o batte più forte, sento le orecchie fischiare e credo di non vederci più.
-Decisamente-sussurro.
Posa una mano sul mio cuore.
-Lo sai come fa?-mi chiede.
Io non capisco più niente, sento solo profumo di fragola e vedo solo Fiamma.
-Tum tum tum-mi prende la mano e la posa sul suo cuore.-E il mio come fa? Tum tum tum, va veloce, esattamente come il tuo-sfiora il suo naso contro il mio.
-Fiamma ascolta io...-mi interrompe.
-Devi stare zitto!-allontana il suo viso dal mio.
Ci guardiamo negli occhi e giuro che se io non la bacio adesso muoio! Si muoio, è un desiderio incontrollabile, mi sta distruggendo il cuore e mai mai in vita mia mi sono sentito cosi.
-Lorena ti ha fatto lo stesso effetto?-domanda strofinando il suo naso contro la mia guancia, le sue labbra sono ad un millimetro.
-Io cosi non riesco a parlare-sussurro.
-E perchè?-domanda sorridendo lei.
-Perchè Fiamma ci sei tu-dico.
-Lorena ti ha fatto quest'effetto?-domanda baciandomi vicino le labbra, è ufficiale morirò, si io mi sento morire, sento caldo e non mi sento più le gambe.
-Ho le gambe molli Fiamma e dannazione sono un uomo-mi lamento.
-Devi rispondere-si allontana.
-No dannazione, non mi fa e non mi farà mai lo stesso effetto-dico.
-Volevi farmi del male? Ora che hai rischiato di perdermi l'hai capito?-mi chiede.
-Ho rischiato? Hai usato il passato?-domando sorridendo e sento la speranza giungere in me.
Mi passa un dito sul collo, una carezza minima che fa si però che io venga attraversato da mille brividi.
-Devi rispondere o mi arrabbio-mi conficca le unghie nel collo, come l'altro giorno quando mi ha abbracciato.
-Fiamma-sussurro poggiando la mia fronte alla sua.
-Volevi farmi del male?-chiede ancora.
-Mi sono sentito una merda Fiamma al solo pensiero d'averti perso, sapevo di farti del male è vero, ma non vorrei fartene, cioè vorrei tornare indietro, io...-mi zittisco nel vederla sorridere.
Ci guardiamo in silenzio per alcuni istanti, io avvicino ulteriormente il suo corpo al mio.
-Fiamma sto per baciarti-le dico.
-Ti stavo aspettando-sorride.
Io non le faccio dire altro che catturo quelle sue labbra, che Dio solo sa quanto ho desiderato.
Angolo autrice
Salve mie belle :) Nuovissimo capitolooo <3 
Premessa non doveva finire cosi ahahah, non dovevano chiarire e men che meno baciarsi, ma il mio amore per Riccardo mi sta condizionando e non poco, spero che vi piaccia. Lasciate qualche commentino se vi va.
Tanti saluti piccola_Calliope

 

  
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