Film > La Sirenetta
Segui la storia  |       
Autore: Clara_Oswin    02/08/2017    1 recensioni
Storie di pescatori narrano la presenza nelle acque di Deep Alley, di creature dal corpo per metà umano e per metà pesce. Nuotando un giorno in quelle acque Elena, trasferita da poco in quella città con la madre, terrorizzata vede qualcosa, non sa che quell'incontro cambierà per sempre il corso della sua vita. Segreti e verità mai svelate la catapulteranno in un mondo estraneo dal suo, dove alla fine anche lei si ritroverà a scegliere tra la vita e la morte.
Per saperne di più: Pubblico in questa sezione perché la storia si ispira molto ai personaggi originali di Ariel ed Eric, presenti nel corso della trama e durante la loro storia, questo però è un punto di partenza per qualcosa di nuovo, in cui la fiaba originale della disney si intreccia in un racconto di sirene come non l’avete mai letto.
Genere: Mistero, Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ariel, Eric, Re Tritone, Ursula
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Cap 32 In Trappola

 

La ragazza guardò Aris come se lo vedesse per la prima volta. “Non puoi pensarlo sul serio” gli disse.

“Non immagini nemmeno quanto.” Bisbigliò lui abbassando lo sguardo. Non aveva mai detto nemmeno ad Elena come si sentisse, ma da quando l’aveva scoperto, più volte il pensiero era ricaduto su quell’idea.

E se lui non fosse mai nato? E se al suo posto fosse nata una femmina? E se invece fosse nato umano? Di “e se fosse” la sua mente era piena, l’unica cosa che gli impediva di continuare a pensarci e di impazzire era il pensiero di dover proteggere Elena, lei era la sua luce in fondo all’oceano, lei era il motivo per cui lui andava avanti e non si lasciava morire nel pozzo nero dei “se fosse”.

“Ma non è colpa nostra!” la ragazza quasi si pentì di quello che aveva detto, aveva istintivamente accomunato loro due in un'unica storia. “Tritone è il solo assassino! Noi non abbiamo fatto nulla di male!”

“Se non fossimo mai nati i tuoi genitori sarebbero ancora vivi… e probabilmente anche i miei” le rispose in tono mesto.

“Ma non avremmo mai conosciuto tante persone che adesso sono diventate importanti per noi, io non avrei conosciuto...” si interruppe bruscamente. “Si, insomma tu non avresti mai incontrato Elena, e…”

“A che scopo? Guardami!” le ordinò “sono legato in un buco sottoterra e probabilmente non vedrò l’alba di domani. Ho causato un sacco di guai a tutti quanti, se non avessi conosciuto Elena lei non sarebbe mai stata coinvolta in tutto questo. Ho messo in pericolo le persone che amo e non posso fare nulla per salvarle!”

La ragazza si alzò in piedi e si avvicinò a lui, le sembrava molto meno simile a re tritone adesso, era molto più umano e questo era strano visto quello che le era stato insegnato dai cacciatori.

“Ma un modo ci sarebbe” sussurrò lui. Inaspettatamente il ragazzo aveva alzato il viso, tutte le sue parole e quello che le aveva raccontato era stato un modo per tentare di guadagnare la sua fiducia, per un momento era riuscito ad invertire le parti da vittima a carnefice.

“Aiutami a liberarmi” aggiunse poi “Ho un piano per eliminare le divergenze tra umani e tritoni. Non ci deve essere per forza l’odio tra i nostri due popoli. Possiamo fermare tutto questo.”

La ragazza ritornò sulla difensiva. “Non posso aiutarti, non chiedermi di farlo.”

“Nonostante le enormi differenze che ci siano tra umani e sirene noi non possiamo fare a meno gli uni degli altri, noi ci innamoriamo e non ci dovrebbe essere niente di male in questo.”

Lei lo guardò negli occhi, lui sentì di aver toccato un punto a lei caro così tento di continuare in quel frangente.

“Tritone questo non l’ha mai capito.” Sospirò il rosso, poi proseguì a raccontarle un’altra parte della sua storia “dopo aver scoperto il mio legame con un umana non ha esitato un istante a rapirla, pretendendo poi, che io mettessi fine alla sua vita per riparare al torto che secondo lui avevo commesso.” Fece una pausa d’effetto, poteva leggere negli occhi di Lara la curiosità “Ma io non l’avrei mai fatto. Dopo averla riportata al sicuro sulla terra ho preso la mia decisione. Ho rinunciato a tutto, il mio trono, il mio regno, la mia coda. E l’ho fatto perché volevo stare con lei, l’ho fatto per proteggerla perché io la amo più della mia stessa vita,”

Lara pendeva dalle sue parole appassionate, come avrebbe voluto che qualcuno parlasse così di lei, negli occhi di quel ragazzo vedeva un bagliore che si accendeva ogni volta nominasse la sua ragazza.

Aris pensò di chiudere con una frase che era certo, l’avrebbe portata dalla sua parte. “Così come tuo padre ha amato te.”

Lara fu davvero colpita dalle sue parole, rimase un momento interdetta. Aveva dei piani, progetti, che non potevano essere sconvolti da qualche frase ben piazzata dal principe. Per quanto fosse quasi stata sul punto di aiutarlo pensò al motivo che la spingeva a combattere.

“Loro si aspettano molto da me” riuscì a sussurrare. “Ho scelto di stare dalla loro parte per i miei motivi, anche io come te combatto per qualcosa” alzò lo sguardo che fino a quel momento era rimasto basso. “E non ho intenzione di arrendermi.” La sua espressione era diventata infuocata, era molto sicura di sé e negli occhi di quella ragazza Aris vide il fuoco della guerra che a breve si sarebbe scatenato, e chissà quanto altro sangue sarebbe stato versato…

“Dimmi almeno cosa avete intenzione di fare!”

“E rovinarti così la sorpresa? Non ci penso proprio!” rise.

Quel piccolo contatto che Aris aveva creduto di avere instaurato con lei in un momento si era spezzato, non vi era più alcun legame e indipendentemente da quello che lui le avrebbe detto, Lara non si sarebbe più fidata abbastanza.

Anche la sua più piccola speranza era sfumata.

****
Il tempo sembrava non passare mai.

Aris si trovava in una grotta scavata nei pressi del lago dove i membri del consiglio avevano deciso di rinchiuderlo. Solo quella mattina si godeva, dopo tanto tempo, la compagnia di Elena nonostante il pensiero di dover trovare una soluzione per gli anelli di Alimede aveva occupato gran parte del loro tempo. Loro avevano escogitato un piano. Un buon piano. Ma adesso tutto sembrava incerto visto l’andare delle cose.

Lara, la ragazza Mezzacoda che era stata il suo carceriere, non l’aveva perso di vista un momento mentre entrambi attendevano che qualcosa accadesse.

Il ragazzo aveva tentato con tutte le sue forze di comunicare con lei, e per comunicare intendeva fargli capire il loro piano e tentare di metterla dalla loro parte, ma lei non aveva voluto sentirne. Dopo aver raccontato la sua travagliata storia aveva deciso di chiudersi in un profondo silenzio e limitarsi ad osservarlo dall’angolo buio in cui era andata a sedersi parecchie ore fa.

Un rumore gracchiante e metallico interruppe quel monotono silenzio, il rosso non riuscì a cogliere le parole ma sentì la ragazza rispondere di sì a qualcosa.

Con gli occhi ancora puntati su di lei la vide alzarsi e venirgli incontro.

“È tempo di andare.” Estrasse una chiave dalla tasca e si avvicinò a lui. “Il principe Aris è richiesto alla corte degli anziani.”

“Che sta succedendo?”

La mora estrasse un sacchetto nero di stoffa. Un cappuccio.

“Hai due scelte. La prima, fare tutto quello che dico io e rimanere cosciente durante tutto il processo. La seconda…” lei lo guardò con un’espressione compiaciuta dipinta in volto “beh, diciamo solo che una volta tramortito non credo ti risveglierai più… il piano non specifica che tu debba essere vivo o morto…”

“Allora mi sembra di non avere scelta” la guardò in cagnesco, era obbligato a fare tutto quello che lei gli diceva, era più forte di lei questo lo sapeva, probabilmente avrebbe potuto liberarsi in un istante nel momento in cui lei lo avesse sganciato dalla sua asta in metallo, ma rimaneva un problema, non sapeva né dove si trovasse né come avrebbe potuto fare a scappare.

“Io non lo farei se fossi in te” gli disse quasi avesse appena letto nei suoi pensieri.

Il ragazzo strinse i pugni, non si era mai sentito più impotente.

“Bravo pesciolino” lo canzonò lei.

Lara si chinò sulla sua testa e gli accarezzò una guancia con il dorso della mano. “Che peccato che questo bel viso dovrò essere coperto, ma ehi, niente di personale. Non faccio io le regole qui.”

Aris serrò le labbra, il solo essere toccato da quella ragazza gli provocava disgusto e irritazione, ma entrambe le sue emozioni durarono davvero poco visto che lei gli infilò il cappuccio nero sulla testa interrompendo bruscamente il loro contatto.

Sentì smanettare con le chiavi di entrambe le catene e dopo qualche istante, nonostante fosse ancora incatenato, non fu più legato a quell’asta di metallo.

“Adesso da bravo, alzati in piedi e seguimi.”

Aris non poteva vedere nulla, le luci erano veramente fioche e con quel cappuccio anche intravedere delle sagome era molto difficile, i suoi sensi rimanenti si acuirono, gli sembrò di sentire dei rumori di passi sempre più forti venire verso di loro.

Il ragazzo si alzò in piedi a fatica giusto nel momento in cui un forte rumore arrivò dalla sua destra.

“Eccoti qua, non abbiamo tempo da perdere mocciosa, prendiamo noi in custodia l’esca uno”

“Ehi ma lui aveva detto che ci avrei pensato io!” ribatté la voce della ragazza.

Qualcosa agganciò le catene di Aris che si sentì improvvisamente trascinare, proprio come un pesce preso all’amo.

“Beh, i piani sono cambiati. Nicholas ha preso l’esca due.”

“Lui che cosa?” la voce di lei sembrava molto sorpresa.

“Quel ragazzo arriverà lontano! Comunque devi andare da lui e dargli una mano, quella ragazza non è molto mansueta al contrario di questo qui” un'altra voce parlò e fu quella che strattonò le catene ai polsi di Aris.

Ragazza? Possibile che stessero parlando di Elena?

“Va bene, allora vado… ci vediamo per l’esecuzione” e poi dei passi di corsa fecero intuire al ragazzo che lei se ne fosse andata.

Esecuzione? Quella parola non gli piaceva affatto, qualunque cosa stesse a significare.

****

Elena non vedeva nulla, si era svegliata con un tremendo mal di testa ed una specie di sacco nero su tutta la faccia, non vedeva un accidente e quando aveva provato a muoversi aveva scoperto di avere le mani e i piedi legati. L’ultima cosa che si ricordava era di essere andata a casa di Nick e che poi lui… ah già, lui l’aveva bloccata e le aveva fatto qualcosa per farla dormire, cloroformio… iniziava a ricordare meglio i dettagli della storia.

Non avrebbe mai immaginato che Nick avrebbe potuto farle una cosa del genere. Ovviamente i suoi molti dubbi li aveva avuti, ma sapere fino a che livello fosse coinvolto, questo sì che era scioccante.

La ragazza provò a rigirarsi ma le veniva molto difficile mettersi anche solo seduta.

“Ti sei svegliata finalmente?” la voce familiare di Nick le giunse alle orecchie. Persino con un sacco in faccia avrebbe potuto riconoscerla.

“Dove…mi…trovo…?” la sua voce le uscì impastata e ancora confusa.

“Hai dormito più del previsto ma…meglio così infondo.”

“Toglimi questa cosa dalla faccia!” esclamò arrabbiata.

“Oh no, non posso, in effetti non potrei neanche se volessi…”

“Che cosa vuol dire! Smettila con questi giochetti del cavolo e dimmi cosa sta succedendo, ne ho tutto il diritto Nick!”

Il ragazzo l’ignorò e continuò con il suo discorso.

“Sai, non credevo ti agitassi così tanto nel sonno, hai scalciato parecchio”

Elena riuscì a mettersi seduta, voleva tentare di avvicinarsi alla voce. “Beh, spero di averi colpito almeno!”

Dal ragazzo uscì un suono di voce strozzato che Elena interpretò come una risata. Ma in quel breve istante di silenzio udì dell’altro, un rumore d’acqua.

“Dove siamo?” la sua voce si fece seria. Mosse i piedi per terra ed ebbe la sensazione di strofinare le scarpe sulla terra, sassi erba e fango.

“Ti ho portato in un bel posto,” le disse enigmatico. “A una festa ovviamente!”

I polsi di Elena si sfiorarono l’uno con l’altro, era legata con della corda e non più con quello scotch, adesso che ci pensava sentiva le braccia e le gambe bruciare, dovevano averglielo tolto mentre era priva di sensi. Le mani alle sue spalle toccarono una corda che arrivava ad un palo, forse era di legno perché al tatto le sembrò ruvido e fresco.

“E non appena inizieranno le danze tu avrai il posto che ti spetta, non sarai l’ospite d’onore ma spero ugualmente che apprezzi…”

“Che cosa avete intenzione di fare? Perché non mi togli questo cappuccio e mi fai vedere dove sono, vigliacco!”

“Mi dispiace tesoro, proprio non posso. È una delle regole essenziali non rivelare la nostra identità alle nostre…esche… fino a che non sarà giunto il momento. Ti prometto che vedrai tutto quello che ci sarà da vedere quando sarà opportuno” Lui le sorrise ma lei non lo potè vedere.

“Non mi hai ancora detto cosa ci faccio io qui!”

Ci fu un istante di silenzio, Elena sentiva che attorno a loro c’era fermento, udì dei passi strascicati e delle cose trainate per terra.

“Volete prendere i restanti anelli, non è così? Voi volete usarli per uccidere tutto il popolo del mare!”

“Vedo che il tuo cervellino non ha smesso di funzionare… bene sì, è quello che vogliamo fare.”

“Ma quegli anelli…” Elena si interruppe, la strega del mare gli aveva detto che i cacciatori non sapevano che funzionassero solo con i membri della famiglia reale, poteva essere un enorme vantaggio che avevano e non voleva certo farselo scappare.

“Quegli anelli cosa?” chiese Nick curioso.

Lei non parlò.

Passò un istante, forse qualcosa in più, poi Nick parlò.

“Funzionano solo con la famiglia reale? Stavi per dire questo?”

Elena fu sconvolta, per fortuna che la sua faccia era coperta. Come facevano loro a saperlo?!

“Stupita eh…? Beh a quanto pare ci hai sottovalutato Elena, noi sappiamo sempre tutto. E così ti sei risposta alla tua domanda… cosa ci fai tu qui?

Semplice, se vogliamo che Aris faccia tutto quello che noi vogliamo abbiamo bisogno di un piccolo incentivo per persuaderlo…”

Ovviamente l’incentivo era lei. L’avevano catturata per costringere Aris a fare tutto quello che loro volevano. Volevano che lui uccidesse il suo popolo e per farlo avrebbero sfruttato il loro legame. Era crudele e spregevole.

“E tu hai scelto proprio bene Elena. Non potevi innamorarti di un umano o un tritone qualunque. No, tu hai scelto un principe”

“Io non ne sapevo nulla” ammise sull’orlo delle lacrime. “Io non ho scelto Aris perché fosse un principe o altro, non ho chiesto io di innamorarmi di un tritone!”

Aris era semplicemente la persona che la capiva meglio di chiunque altro, anche se non era umano con lui Elena aveva la sensazione di sentirsi completa, come se in qualche modo la sua sola vicinanza la rendesse molto più di quello che era. Accanto a lui si sentiva speciale e importante, ma non avrebbe mai pensato che un ragazzo, un tritone potesse farle provare quel genere di emozioni.

In pratica era tutta colpa sua, se il popolo del mare si ritrovava in quella situazione, era solo ed esclusivamente colpa sua.

Se Aris era tenuto prigioniero, colpa sua.

Se ci sarebbe stata un epocale lotta tra due fazioni in guerra da secoli. Idem.

Elena pianse in silenzio, non voleva dare a Nick la soddisfazione di sentirla sconvolta. Almeno quella battaglia voleva vincerla.

“Elena?” sentì una voce in lontananza, per un istante le sembrò Aris.

“Aris?” gridò lei in risposta, ma la voce fu subito acquietata, e lei sentì qualcuno armeggiare con il suo cappuccio.

“Eh no Elena, non questa volta.” Le disse Nick all’orecchio.

Un'altra voce si unì alla sua.

“È tempo di andare” parlò la voce femminile.

“Sì lo so.” Sentì armeggiare con la fune che la teneva legata al palo dopodiché le mani di una ragazza l’aiutarono ad alzarsi in piedi.

“Dove andiamo?” chiese lei spaventata.

“Voglio che tu veda la vera natura dei tritoni. Quando lui arriverà, la battaglia avrà inizio e finalmente dove tutto è cominciato, tutto finirà.

A.A.

Ci siamo ragazzi, la battaglia è sempre più vicina, a brevissimo avverrà lo scontro tra tritoni e cacciatori, voi per chi tifate? E secondo voi chi l'avrà vinta?
Ci rivediamo prestissimo con il capitolo 33, L'esca!

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > La Sirenetta / Vai alla pagina dell'autore: Clara_Oswin