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Autore: 9Lou_Lou9    06/08/2017    0 recensioni
Ecco com'ero: strana.
Era una cosa inevitabile, se ne accorgevano tutti.. Insomma, sempre sola e per i fatti miei. Amavo la mia quiete e nessuno doveva interromperla.
Lui, però, lo fece.
Sono Lilith Dubois, e questa è la mia vita.
Genere: Commedia, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jared Leto, Shannon Leto, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Così ritornai a casa, il viaggio in moto mi liberò la mente da tutti quei pensieri che mi stavano solo danneggiando. Pensavo al fatto di non aver salutato Brian, lo guardai ma non ebbi il coraggio  di andare lì e comportarmi come se nulla fosse successo.
Si, lo so che era solo una mano sopra la mia, ma avere contatti con la gente per persone come me, non è una cosa che succede ogni giorno e, quando avviene, la sensazione che provi è strana. Non sai se stai provando piacere o se magari la cosa ti terrorizza. 
Appena arrivata davanti vidi ancora quel camion dei traslochi, fantastico, chissà per quanto dureranno ancora questi piacevolissimi rumori.
Sulla porta di casa c'era un pacco in cui c'era scritto il mio nome. Mi sentivo un po' come Clay in 13 Reason Why e la cosa mi fece ridere. 
Entrata in casa, mi sono distesa sul divano e lo aprii. Dentro c'era un quadernetto nero, un cd dei 30STM e un biglliettino.
"Spero tu possa scrivere e comporre ancora.
-J".
Questa volta non ero io a immaginare cose assurde, era chiaro fosse stato Jared. Ma perché? Perché non veniva semplicemente davanti casa mia e mi diceva come stavano le cose? Insomma, ha iniziato tutto lui, e questa sua assenza-presenza mi sta dando sui nervi. 
E' tardi e dovrei andare a dormire ma non riuscivo a causa di quel cd e quel quadernetto che una persona mi aveva regalato.
Mi addormentai leggendo "Il mercante di Venezia" e appena mi svegliai capì che era troppo tardi per fare colazione.
Non mi andava di restare a casa e così dopo aver fatto una doccia presi le mie cuffie, le chiavi di casa e uscì per andare a trovare un posto in cui pranzare.
Nemmeno il tempo di mettere un piede fuori casa che mi squilla il cellulare.

*Pronto?*
*Ehi Lilith, sono tua madre! Ieri sera non mi hai risposto, mi sono preoccupata.*
*Scusa Janette, ma ero al cinema con dei miei amici e non potevo rispondere*
*Aspetta, aspetta, aspetta, cosa hai detto? Cinema? Amici?!*
*Grazie Jane per non considerare l'opzione che io abbia una vita sociale*
*Scusami tanto figliola, ma capisci bene che non ti ho mai visto con anima viva e la cosa mi sorprende! Comunque starò via ancora per un po', il lavoro mi sta massacrando.. Spero tu non te la prenda*
*Non preoccuparti Janette, nessun problema*
*Va bene tesoro, bacioni ci sentiamo! Ti voglio bene!*
*Anche io, ciao*

Ero abituata a questo genere di chiamate.. Insomma ero abituata ad una vita solitaria e tutto quello che comportava una vita del genere.
Poi però per strada il mio sguardo cade su una macchina che già avevo visto.. Un auto nera e lucida.. Ero sicura fosse la sua macchina e, dato che purtroppo la mia curiosità mi spinge a fare cazzate, mi avvicinai cercando di fare la persona indifferente.
Attraversai e continuai a camminare sul marciapiede e appena arrivata abbastanza vicina alla macchina scrutai il suo viso.. 
E nel momento in cui lo guardai, lui ricambiò lo sguardo, in silenzio. Uno sguardo serio, di chi non ha proprio voglia di vederti, quindi continuai ad andare avanti, anche se quegli occhi mi avevano congelato l'anima.
Non speravo nemmeno che lui uscisse dall'auto, mi salutasse o qualcosa di simile.
Il suo sparire era stato chiaro, già da quella prima e ultima notte..

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