L'importanza di un'amico (Quarto anno)
Tira un pugno contro il muro, l’ennesimo. La mano si infrange contro di esso, il dolore gli incendia il cervello e le nocche bruciano – ovunque, sente il dolore incendiargli il corpo.
E più fa male e più spinge, più colpisce, più continua: fa male e lui lo sente – si sente vivo e tanto basta.
Un colpo, un secondo, un terzo… e sa che, quella sera, i suoi amici gli chiederanno spiegazioni su come si è rotto la mano. Ma non importa, non adesso: un colpo.
“Finirai per rompertela così, sempre che non lo sia già.”
Si volta di scatto, portando una mano a scostarsi i capelli che gli sono finiti davanti agli occhi: glielo dicono sempre che sono troppo lunghi e dovrebbe tagliarseli.
“Che ci fai qui?” ringhia.
Il ragazzo appena arrivato, per nulla scalfito dal suo tono o dal sangue che gli cola lungo il braccio, si stringe nelle spalle e si inginocchia al suo fianco: “Ho pensato che mai come in questo momento avresti avuto bisogno di un amico.”*
“Non ho voglia di parlare,” si limita a dire, in un sussurro, senza guardarlo negli occhi.
“E chi ha detto che ce n’è bisogno?”
Annuisce impercettibilmente, abbassando le spalle in un segno di resa e di incondizionata fiducia.
“Remus?”
“Mh…”
“Grazie.”
Note a piè di pagina:
Eccomi qui con questa storia molto nosense.
E' una Wolfstar, se non si fosse capito, e per il momento metà delle shot sono scritte, quindi conto di aggiornare (E finirla) in tempi brevi.
Il titolo della storia è una frase della canzne "Demons", e ogni storia sarà tratta da un prompt.
In questo caso (*) il prompt di questa l'ho trovato in ''priscinadiprompt'' su LJ. Un grazie infinito a chiunque a scritto quella raccolta di prompt che ha dato vita a questa storia.
Per quanto riguarda la storia, ho immaginato che Sirius si fosse rifugiato da qualche parte per un malumore causato dalla sua famiglia, probabilmente suo fratello Regulus.