Fanfic su artisti musicali > EXO
Segui la storia  |       
Autore: Miss Simple    07/08/2017    1 recensioni
Avrebbe perso le ali.
Avrebbe vissuto una vita da umano.
Avrebbe lottato per ciò che gli era più caro.
Avrebbe ricordato in un modo o nell'altro?
Genere: Angst, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Lay, Lay, Suho, Suho
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Fallen for love 7.

 
Il sole splendeva come ogni mattina, dopo l’ultima tempesta che si era versata settimane fa, a Jeju le giornate erano di piena estate.
Non molto era successo in quelle ultime settimane, Yixing continuava a lavorare in libreria, facendo anche qualche commissione in più per tenere la mente occupata.
Da quando ci fu stato il fansing di Suho, l’animo di Yixing era sempre in tempesta. Non smetteva di pensare allo scrittore e al libro che, in un modo o nell’altro, se lo ritrovava davanti credendo di averlo posato da un’altra parte e non dove lo trovava. Per curiosità iniziò anche a leggerlo e riuscì a capire cosa intendesse dire Luhan.
Era come se in quell’opera ci fosse un fondo di verità, e Yixing si ritrovò ad indentificarsi molto spesso. Pensò che Joonmyeon, quello era il vero nome di Suho, era davvero un ottimo scrittore ma uno di quelli tormentati. Sentiva come se l’autore cercasse qualcosa nella sua scrittura, quel qualcosa o quella realtà a cui si era aggrappato.
Quel giorno in libreria era tranquillo, qualche turista entrava dava un’occhiata in giro e qualche volta acquistava. Yixing si trovò a sospirare, appoggiato sul bancone, Luhan sistemava qualcosa nel magazzino prima di partire fuori a pranzo con il suo fidanzato.
Distrattamente notò il piccolo calendario da scrivania che doveva essere ancora aggiornato, voltò la pagina successiva che segnava l’inizio di un nuovo mese.
“Luglio” mormorò mentre osservava quel foglio. Le sopracciglia si corrugavano formando inavvertitamente un broncio.
“Certo che trovi interesse per le cose strane”
“Eh?” Yixing si destò quando sentì la voce di Luhan.
“Osservavi il calendario come se da questo dipendesse qualcosa?” disse il più grande posizionando dei libri di fronte a Yixing.
“Forse…”  si voltò di nuovo verso il calendario ripetendo nella sua mente il nome del mese.
“Luhan, avevo qualcosa da fare in questi mesi?”
“Come cosa?”
“Non saprei, qualche evento importante a cui devo prendere parte? O non lo so…Sembra come se dovessi fare qualcosa di importante ma non riesco a ricordare cosa”
“Mmh che io sappia no. Ma Yixing ti senti bene? Vuoi che chiami il dottor Wu? Voglio dire se non ricordi qualcosa magari…”
“No, no non è nulla.” Scacciò via l’idea che aveva il suo amico “Magari è semplicemente una sensazione che non ha importanza. Sto bene” disse per assicurare il più grande ,che aveva assunto un’espressione preoccupata.
“Va bene.” Regalò un sorriso al più piccolo “Oh, guarda è già la pausa pranzo. Vuoi venire a pranzo con me e Sehun?”
“Mmh, no Lu. Va bene così” disse cercando qualche scusa. Non è che non voleva pranzare con il suo amico, o non gli piaceva Sehun era semplicemente che Yixing non voleva sentirsi la terza ruota del carro e in più Luhan aveva bisogno di passare del tempo di qualità con il suo fidanzato.
Lo sguardo catturò i libri che Luhan aveva posizionato sul bancone, con un piccolo post-it su con scritto “SPEDIRE IN LIBRERIA A SEOUL”
“Ma…”
“Luhan, davvero. E poi questi libri non si spediscono da soli, e se non erro la posta chiude alle 13:30. Va tranquillo e sai che ti dico prenditi tutto il giorno e stai con Sehun.”
“Ma no, non posso lasciarti solo qui”
“Si, puoi farlo. Mi occuperò di tutto io, tanto non c’è molto da fare in questi giorni quindi vai. Vai.”Gli disse mentre spingeva il più grande verso l’uscita senza permettergli di obbiettare.
“Yixing!!”
“Vai via!! Oh guarda il tuo grande amore. Sehun portalo via e non farlo ritornare” così dicendo spinse il più grande tra le braccia del ragazzo più alto che guardava la scena divertito.
Quando ritornò dentro, si guardò intorno e il silenzio lo avvolse. Era davvero raro con Luhan attorno avere un po’ di pace ma Yixing mentirebbe anche se solo pensasse che non gli piacevano i modi del più grande.
“Mettiamoci a lavoro!” disse a sé stesso mentre avanzava verso il bancone, controllò gli ultimi ordini che il signor Lee aveva fatto e mandò un’email alla figlia del vecchio che gestiva l’altra libreria a Seoul, avvertendola che in settimana sarebbero arrivati i libri che da lì a poco avrebbe spedito.
Così facendo controllò l’ora e si affrettò, con il carico da spedire, verso la posta che era a pochi isolati. Ringraziò Dio che fossero tanti e che quindi non gli avrebbero distrutto le braccia, quando arrivo compilò una raccomandata e lasciò fare tutto agli addetti.
Pensò come sarebbe stato bello andare a Seoul e se in realtà ci fosse mai andato, Jeju sicuramente era davvero un bel luogo ma era una piccola isola turistica e Yixing non sapeva perché si sia ritrovato lì, ma quello che sentiva nel profondo del suo cuore era che qualcosa, in quella minuscola isola, doveva essere risolto. E finché quella sensazione non lo avesse abbandonano sarebbe rimasto lì per capirne qualcosa.
Mentre camminava ammirava la costa dall’altra parte della strada, in spiaggia c’erano alcune persone che prendevano il sole o che giocavano in acqua. Sembrava si stessero rilassando.
Un genuino sorriso gli si dipinse sul volto, pensando che non gli sarebbe dispiaciuto passare una giornata sulla spiaggia.
Ma quel sorriso venne spazzato via quando i suoi occhi catturarono una figura all’interno di un’auto accostata sul ciglio della strada, impegnata a inveire contro essa e colpendo il volante. Con fare irritato scese dall’auto e si diresse verso il cofano per controllare il motore.
Il cuore di Yixing cominciò a battere più forte, non riuscendo a capire per quale motivo. Era agitato? Sorpreso? Panico?
Continuava a guardare la figura mentre svoltava le maniche della sua camicia bianca lasciando la visione di avambracci tesi, di vene accennate e pelle bianca. E in quel momento Yixing si ritrovò a pensare che fosse più bello di quello che si ricordava.
Lì, davanti ai suoi occhi Joonmyeon, anche in preda all’evidente irritazione, era ciò che di più bello avesse visto.
Come se avesse avvertito la presenza dell’altro l’uomo voltò il capo incontrando gli occhi del cinese e in un attimo quell’espressione irritata si trasformò in meravigliata, alla realizzazione che a pochi metri di distanza c’era l’uomo a cui stava pensando da due settimane. La meraviglia lasciò spazio alla serenità che lo portò a sorridere al biondo.
Yixing, voleva scappare, era quello che aveva pensato di fare prima che l’autore si accorgesse di lui, ma adesso non poteva. Sarebbe risultato immaturo e maleducato e Yixing, per quanto volesse stare alla larga da quell’uomo e dalle sensazioni che gli procurava solo a vederlo, non voleva di certo risultare in quel modo ai suoi occhi.
Con un profondo respirò e con una lieve fiducia ritrovata avanzò verso l’autore.
“Yixing”
“J-Joonmyeon, ciao”
“A bene allora hai letto la dedica” pronunciò senza mai abbandonare quel dolce sorriso che lo caratterizzava.
“Hai bisogno di un aiuto?” domandò facendo finta di non aver sentito quello che l’uomo disse.
Perché Yixing sapeva cosa volesse dire, a cosa si riferiva, e dal tono che aveva appena usato poteva percepire quel desiderio che persino quelle poche lettere scritte su quel foglio trasudavano.
“Oh non so, andava bene non aveva nessun problema ma all’improvviso” sospirò stancamente.
“Potremmo contattare un meccanico e fargli risolvere il problema” suggerì
“Beh sarebbe fantastico ma…” alzo il polso dove portava l’orologio dando un piccolo sguardo “È pausa pranzo anche per loro”
Nessuno dei due disse qualcosa, e per un momento quel silenzio portò un leggero imbarazzo.
“Allora...” iniziò schiarendosi la voce “Che dici di andare a pranzo insieme?” domandò lo scrittore con un tono di speranza “Tranne che hai già avuto il tuo pranzo” disse perdendo ogni speranza.
Yixing non aveva ancora pranzato, e l’ultima cosa che mise nel suo stomaco fu la colazione che consumò al mattino prima di uscire da casa. Per quanto volesse pranzare il prima possibile, non pensava che andare a pranzo con un uomo che non conosceva fosse un’ottima idea.
Joonmyeon inavvertitamente gli aveva fornito un ottima scusa per disdire l’invito, era pronto a dirgli che aveva già mangiato e così ognuno poteva andare per la propria strada ma il suo stomaco lo tradì nel modo più imbarazzante.
“Beh lo prendo per un no.” sorrise quando udì il brontolio e Yixing arrossi per l’imbarazzo. “Dai qui vicino c’è un ottimo ristorare, offro io” disse rivolgendogli un occhiolino giocoso.
Yixing rimase fermo sui suoi passi, incerto sul da farsi, guardando le spalle dell’uomo che aveva iniziato a fare strada.
“Dai Yixing, so di avere fame ma non ho intenzione di mangiarti. Il cannibalismo non è legale” scherzò facendogli cennò con la testa.
Si ritrovarono seduti in un confortevole ristorante che dava sulla spiaggia, gli interni erano azzurri e bianchi richiamando il paesaggio esterno. Non era nulla di eccessivo e Yixing cominciò a rilassarsi un po’.
Dopo aver fatto la loro ordinazione, Yixing non sapeva cosa doveva dire o fare, era tutto così strano per lui. Era abituato alla sola presenza di Luhan da quando si era risvegliato e Luhan era iperattivo così lui non doveva fare tanto per mantenere sù una conversazione. In più adesso non era di fronte a qualsiasi persona, era davanti a un famoso autore di libri, uno che con le parole sapeva farci, e la paura magari di utilizzare un termine sbagliato gli metteva ansia.
E poi era Kim Joonmyeon, l’uomo che gli creava trambusti emotivi e, sinceramente, anche grossi mal di testa.
“Allora Yixing come stanno andando le cose in libreria?” ruppe il ghiaccio avendo capito le eventuali difficoltà che il cinese stava avendo.
“Bene. Dopo il fansign si sono presentati tanti clienti e hanno acquistato molte delle tue opere. Ma per adesso sembra che le cose siano ritornate alla normalità.” Sorrise leggermente
“Bene sono felice”
“Che abbiamo venduto le tue opere?” domandò con tono impertinente di cui se ne pentì subito dopo con la paura di aver offeso l’uomo.
Yixing si rese conto che non era bravo in questo, nell’interagire con le persone. Ma pensò che in realtà lui interagisse ogni giorno con le persone e non è mai stato così sulle sue, difensivo. Era la presenza di quell’uomo non aveva altre spiegazione.
“No, no sono contento che gli affari vanno bene. Beh, si vanno bene sia per voi che per me ma era rivolto più che altro ai vostri affari.” Disse gentilmente.
“Oh”
“Hai letto il libro?”
“No, si…cioè” sospirò fermandosi in senso di sconfitta, abbassando il capo sul suo tovagliolo.
“Yixing” chiamò, ridendo ai modi tesi del biondo “va bene se non l’hai letto.”
“No, ma l’ho fatto.” Interruppe “Lo sto leggendo”
“Va bene allora” sorrise “E rilassati Yixing. Come ho detto non ho intenzione di mangiarti. Oh guarda, i nostri piatti stanno arrivando, quindi rilassati mangerò quello che ho ordinato” scherzò.
Il cameriere portò le portate ordinate e i due iniziarono a mangiare in silenzio, e finalmente per Yixing non era per nulla imbarazzante quel silenzio.
Pensò che in realtà Joonmyeon era davvero una persona piacevole, piena di parole e toni gentili e sorrisi da mozzare il fiato e invece lui, Zhang Yixing stava risultando l’opposto.
“Mi dispiace.” Mormorò tenendo gli occhi sul suo piatto.
Pensò che Joonmyeon lo avesse sentito dato che non ha ricevuto nessun tipo di risposta, così alzò gli occhi e incontrò quelli dell’autore.
Aveva sentito.
“Per cosa?”
“Per tutto. Per usare un tono odioso fin da quando ci siamo conosciuti, per non essere stato in nessuno modo gentile nei tuoi confronti. Per…” incerto si morse il labbro prima di continuare “Per non aver sfruttato il tuo numero di telefono nel modo in cui speravi”
“No, no Yixing non preoccuparti.” Dimenò le mani davanti a sé “Non avevo nessuna intenzione di metterti ansie. Capisco se non vuoi avere nulla a che fare con me. In fondo non mi conosci e potresti pensare: cosa vuole quest’uomo da me? Ma va bene, non preoccuparti volevo solamente conoscerti”
“Non è questo Joonmyeon. È che da quando mi sono risvegliato dal mio coma è tutto così strano e diverso e la tua presenza in realtà non aiuta.”
“C-coma?”
“Si, a quanto ne so ho avuto un terribile incidente una sera mentre ero fuori con Luhan e il suo fidanzato. Per quello che mi ha detto Luhan quella sera eravamo andati l’assunzione di Sehun in uno dei pub qui a Jeju e dopo aver festeggiato abbastanza ho pensato che era ora di lasciare i due piccioncini festeggiare da soli. Così quando stavo per ritornare a casa un’auto si è schiantata contro la mia e poi, beh e poi mi sono risvegliato dopo giorni in un letto di ospedale”
“Mi dispiace Yixing…”
Joonmyeon era senza parole per quello che aveva sentito. Yixing molto probabilmente, se le cose non sarebbero andate come erano andate, non sarebbe stato qui seduto di fronte a lui.
Un velo di tristezza si dipinse sul suo volto, non voleva pensare al peggio dato che adesso quel meraviglioso angelo era lì e di fronte a lui.
“Oh non esserlo, va bene così…sono ancora qui.”
“O-ok. Ma cosa è diverso adesso? E la mia presenza perché non aiuta?” domandò curioso e un po’ triste al pensiero che magari desse così tanto fastidio a Yixing.
“Non lo so, è come se ho dimenticato qualcosa di importante da fare. Come una missione, non riesco a spiegarti. Ma Luhan dice che non ho lasciato nulla in sospeso, ma non ne sono così convinto. E tu-”
Non era sicuro come spiegare a Joonmyeon quello che provava per non risultare strano, o di nuovo maleducato.
“Tu, Joonmyeon è strano da spiegare ma in tua presenza è tutto così strano, sento tante emozioni contrastanti. E questo sinceramente mi fa venire il mal di testa” dice l’ultima frase con tono scherzoso e regalandogli un sorriso che metteva in mostra le sue fossette.
Non voleva creare dell’aria tesa di nuovo, dopo aver trovato un certo equilibrio.
“Wow. Beh non so se è un bene o un male”
“Neanche io, ma per favore non offenderti”
“Yixing non preoccuparti, davvero. Guardo il lato positivo delle cose, ti sei aperto con me, il creatore del tuo mal di testa -”
“No, non vol-”
“Lasciami finire, stavo scherzando. Ti sei aperto con me, e prendo questo tutto a mio favore. Passeremo del tempo insieme. Capiremo perché ti creo emozioni contrastanti. Va bene?”
“O-ok?!”
“Bene questo è un affare!” disse risoluto.
Il pranzo continuò tranquillamente, Yixing sembrava più rilassato avendo preso confidenza con Joonmyeon. Come aveva promesso l’autore aveva pagato per il pranzo.
I due tornarono di nuovo alla macchina in avaria di Joonmyeon che per l‘ultima volta accese il quadro dell’auto e come per magia questa parti all’accensione.
“Ma che diavolo?”
“Beh a quanto pare adesso va. Voleva riposarsi un po’” Disse Yixing “Joonmyeon grazie per il pranzo e…”
“No, grazie a te”
E i due non dissero più niente, sapendo cosa volesse dire l’autore. Non c’erano più bisogno di parole.
Ma quando Joonmyeon andò via, un forte mal di testa e delle visioni sfocate si presentarono facendo barcollare Yixing che afferrò una delle panchine lì accanto per non crollare a terra.



 
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > EXO / Vai alla pagina dell'autore: Miss Simple