Anime & Manga > Katekyo Hitman Reborn
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Autore: Teemo Omegasquad    08/08/2017    2 recensioni
In uno spazio totalmente bianco i boss Vongola erano disposti in due file l'uno davanti all'altro come se a dividerli ci fosse un tavolo, in cui si era aggiunto definitivamente anche Tsunayoshi, con a capotavola Giotto Vongola.
-Allora? La tua risposta ragazzo?- il primo chiese la risposta tanto attesa al giovane undicesimo che teneva il capo abbassato nascondendo i lineamenti del viso, seduto a terra.
-Ve lo avevo promesso e ora vi darò la risposta...accetto tutti i peccati dei Vongola, ma li redimerò con la mia unione dei cieli!-
Genere: Azione, Comico, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yuri | Personaggi: Altro Personaggio, Nuovo Personaggio, Reborn
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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-Arane! Dobbiamo spostare i dragoni dalla prigione! Così facendo faremo solo perdere tempo ai nemici!- Illaila propose la cosa piuttosto nervosa, agitata a causa degli ultimi avvenimenti accaduti, facendo sembrare quelle parole un'ordine.

 

-E a quando dai gli ordini tu?!- la dea la prese per il collo sollevandola da terra, per poi lasciarla subito dopo. -E comunque no, ci sono i Maxum potenziati a guardia della prigione più un paio di rinforzi, sapranno portare a termine il compito a loro assegnato e se falliranno sapranno a cosa andranno incontro...al loro annulamento totale!- Arane, in un gesto di rabbia, ruppe una statua di granito semplicemente chiudendo la mano.

 

*****

RIFUGIO SIMON

 

-A quanto pare Ikki ha fallito...- il maestro vide dietro di se, osservando quello che rimaneve di quelle macerie, con davanti a se un Reborn ferito e ansimante dalla stanchezza. -Tornando a noi...cos'è che avresti imparato da solo? Finora mi ha solo fatto vedere quello che ti ho insegnato, mi hai deluso...-

 

-Non sarebbe la prima volta.- disse in segno di scherno e sarcasmo per mascherare l'amara verità e non solo di quel momento.

 

-Rimarrei, ma devo andare a far rapporto ad Arane. Ci rivedremo ad Atlantide e stavolta ti ucciderò.- il nemico se ne andò, scomparendo dalla sua vista.

 

-Sarà per il fatto che sono invecchiato, non ricordavo che botte del genere facesserò così male.- Reborn vide la macchina andare di corsa e ci saltò dentro al volo, digrignando i denti per le ferite.

 

Quando raggiunserò il rifugio prestarono a tutti quanti il primo soccorso, ma quella che ricevette più attenzioni fu Ranma, gli altri tre se la cavarono con qualche fasciatura, seguiti a ruota dai Tommaso, che erano illesi.

Katsu fu il primo a vederla dopo l'arrivo e le cure, si sedette accanto al letto con lei dentro dormiente stringendole la mano baciandogliela.

 

-Sei stata bravissima Ranma, ti sei meritata questo riposo.- sorrise dolce per poi baciarle la fronte.

 

Decise di lasciarla in pace, ma prima di andarsene prese la spada che tornò normale non appena lo toccò, facendo comparire un piccolo draghetto che si appollaiò sulla sua spalla destra, avviandosi verso la sala riunioni.

 

-Grazie a tutti per essere qui. Prima di tutto siamo addolorati per la perdita della squadra dei Varia, ma grazie al loro sacrificio siamo riusciti ad affermare che le coordinate che Renji ci ha fornito sono vere, quindi chiedo al mio team di prepararsi che partiremo tra due ore, mentre gli altri tenetevi pronti che, dopo il recupero, andremo verso la cosidetta battaglia finale che, tramite le informazioni che possiede Reborn, si terrà ad Atlantide.-

 

-Katsu! Permettici di venire con te!- Andrea Tommaso si fece avanti, proponendo di inserire la sua presenza nella missione di recupero.

 

-No, ho bisogno che rimani qua a proteggere Ranma finchè non si sarà ripresa, sei pur sempre il mio "scudo".- gli sorrise, calmando il suo spirito focoso.

 

-Sissignore!- si mise sull'attenti, inchinandosi in segno di ringraziamento.

 

-Avrei una domanda io...- Giorgia alzò la mano, ottenendo il permesso di parlare. -Cosa diavolo è quella roba che hai sulla spalla?-

 

-Ehi! Non sono un'oggetto!- il draghetto emise un piccolo soffio di fuoco in segno di disapprovazione di quella frase.

 

-Ah! è un po' difficile da spiegare. Diciamo che è un secondo me, una parte del mio potere divino che ho diviso da me, ha i miei stessi poteri, ma in piccola parte. Avevo bisogno di qualcuno che mi faceva compagnia, ero sempre solo e anche di qualcuno che mi fermava dal suicidarmi a causa della solitudine e forse della pazzia.- sorrise, ridendo nervoso.

 

Tutti quanti rimasero in silenzio dopo quella risposta per poi avviarsi a prepararsi.

Si armarono di tutto punto, affilando e sistemando le proprie armi, consapevoli che dopo quel recupero sarebbero andati incontro alla loro prima, e vera, guerra.

 

-Sei pronto Katsu? Oppure dovrei chiamarti Quetzalcoatl?- chiese il draghetto a Katsu.

 

-Te lo ripeterò sempre...mi fa strano parlare con te. è come se parlassi da solo e comunque sì, sono pronto per porre finalmente fine a questo ciclo infinito che abbiamo iniziato io e Xolotl...e chiamami Katsu, lo preferisco a quello vero.-

 

-è vero che sono una piccola parte di te, ma levami una curiosità. Perché non ti sei mai trasformato nella tua forma originale o non ne ricorri almeno ad una parte?-

 

-Se lo avessi fatto mi sarei abbassato al livello di mia sorella e non sarei più stato degno di rimanere in mezzo agli umani, mi avrebbero visto come un mostro e sarei stato rinnegato da loro...-

 

-Capisco, era per non correre rischi...ma lo sai che prima o poi dovrai usarlo.- lo mise davanti alla dura verità e a un futuro, probabilmente, inevitabile.

 

Sospirò, consapevole di tale cosa, riprendendo la spada in cui il drago ritornò dentro.

Tutti i preparativi furono ultimati e partirono verso la volta della base nemica situata nel polo sud.

Gli unici a partire furono i Vongola dell'undicesima generazioni e Renji, ancorati saldamente ai loro sedili nell'aereo, mentre attraversavano i freddi venti polari, al volante c'era un pilota specializzato.

Ad un tratto sul radar del velivolo apparirono dei segnali di missili in arrivo, il pilota tentò di schivarli tutti, ma quei cosi erano a ricerca e una volta che svoltarono ritornarono a inseguirlo.

Giorgia si sganciò dal sedile uscendo dall'aereo mettendocisi sopra, sguianando la propria spada inondandola di fiamme della nuvola, voltandosi verso i missili.

 

-Quinto modello di combattimento della scherma assassina: taglio netto!- tranciò a metà le pericolose bombe volanti facendole esplodere in aria.

 

Per sua sfortuna, gliene sfuggì uno che centrò in pieno l'ala sinistra facendole perdere l'equilibrio, costringendola a conficcare la lama per stabilizzarsi.

Yuzuyu fu la prossima a sganciarsi dal proprio sedile, uscendo dall'aereo per poi estrarre una box heiki dalla tasca, sprigionandoci dentro le fiamme della nuvola e del fulmine.

 

-Tocca a noi Bunny!- dalla scatolina uscì una grossa vampata che prese le sembianze di un gigantesco coniglio super-forzuto che, oltre a tenere saldamente il velivolo e lei si mise sulla sua spalla, riuscì a compiere un'atterraggio controllato di fortuna, salvando tutti quanti e senza alcun danno esterno.

 

Controllarono se qualcosa era stato danneggiato all'interno e si prepararono per combattere il freddo glaciale del polo sud tramite giacconi invernali pesanti.

Iniziarono il cammino in mezzo alla tormenta guidati da Renji, visto che era l'unico a conoscere la strada.

Dopo ore di cammino riuscirono a scovare la base nemica, ma se si fossero avvicinati ancora di più sarebbero stati scoperti, perciò si fermarono, elaborando un piano per entrare.

 

-Abbiamo bisogno di un modo per entrare, senza neanche farci notare e non possiamo nemmeno farli saltare in aria. Io non saprei cosa fare, non ci sono entrate segrete o altri modi per entrare.- Katsu fu il primo a parlare e esporre la situazione, senza alcuno straccio di idea.

 

-E se entrassimo dalla porta principale...? Sarei in grado di camuffarci tutti quanti per il tempo che ci serve oppure entrerei io creando un varco per voi dopo.- Akane propose delle idee decisamente ottime, di cui la seconda era la meno rischiosa.

 

-Meglio se vai tu Akane, se vai da sola ci saranno meno rischi per te di essere scoperta. Quando riesci ad entrare e aprirci un varco comunicacelo.- Sawada le diede una piccola ricetrasmittente camuffata.

 

-Sta attenta però, probabilmente ci saranno dei rilevatori di fiamma all'ingresso per scoprire facilmente gli intrusi.- Renji la avvisò del probabile pericolo che c'era più avanti.

 

Lei annuì accogliendo indifferente l'avvertimento, camuffandosi tramite l'elemento nebbia come una delle guardie armate all'ingresso, avviandosi verso l'entrata.

Sfortunatamente i rilevatori c'erano, pregni di fiamme nere della corruzione, e fu la prima cosa a cui la sottoponerono prima di entrare, mettendola a dura prova. Tentò di mantenere l'illusione senza farsi scoprire, facendole sprecare molte energie, ma riuscì a passare grazie agli allenamenti e sforzi compiuti durante l'assenza.

Una volta dentro si mise in disparte riprendendo fiato e annullando l'illusione giusto il tempo per riprendersi, per poi tornarei n azione, cominciando ad andare avanti, guardandosi intorno vedendo solo laboratori su laboratori in cui facevano strani esperimenti su delle grosse e strane bestie, sembravano degli incroci tra demoni e lucertoloni, facendo capire che erano nel posto giusto.

Notò un grosso portone blindato, con a guardia solamente due militari dell'enorme pezzo metallico, facendo sembrare l'operazione molto semplice, forse fin troppo.

Cercò una stanza vuota o isolata senza alcuna presenza all'interno, ma non c'erano entrate o uscite, perciò, siccome non c'erano porte, decise di crearne una lei usando la sciabola, comunicando che era riuscita ad entrare e disse la sua posizione.

Una volta che erano tutti dentro, oltre a tornare normale, tutti quanti si sbarazzarono momentaneamente del proprio cappotto pesante perché gli ostacolavano il movimento.

 

-Penso di aver trovato anche l'ingresso che conduce alla prigione, ma ci sono solamente due guardie e la cosa mi puzza molto, sembra fin troppo facile a vederla superficialmente così.- Akane disse quello che aveva visto, mostrando la preoccupazione nell'ultima notizia delle guardie

 

-Potrebbero aver messo una trappola nel caso qualcuno voglia venire a liberarli oppure è davvero facile, ma hai ragione Akane, la cosa puzza anche a me.- Katsu remuginò sulla cosa. -Dividiamoci e non ingaggiate battaglia in maniera impulsiva, se giriamo in gruppo potrebbero insospettirsi. Disperdiamoci.-

 

Prima di eseguire l'ordine riuscirono a procurarsi un camice da laboratorio per poi obbedire.

Approfittarono di tale cosa per poter trovare più indizi e dettagli sul luogo per crearsi una via di fuga subito dopo il recupero.

Giorgia si introdusse in un laboratorio di ricerca, ma la cosa più difficile per lei in quel momento era tenere nascosta la propria arma. Ad un tratto una figura nera incappucciata la aggredì alle spalle dal soffitto creando, non solo un grosso fragoroso rumore che fece scattare l'allarme generale, ma anche un grosso polverone, nascondendo cosa fosse successo in quell'attimo.

 

-Vedo che sei cresciuta.- disse Ryuma scoprendosi il viso dal cappuccio. -I VONGOLA SONO QUI!- 

 

-E te sei fastidioso.- Giorgia era riuscita a bloccarlo usando il manico dello stocco come scudo contro il suo bastone metallico, sbloccandosi da quella posizione provando a tagliargli la gola, ma senza successo e l'unica cosa che ottenne fu una spinta fuori dal laboratorio.

 

Ormai che erano stati scoperti si tolsero i camici preparandosi alla battaglia.

I loro nemici apparvero sopra di loro, ovvero i Maxum rimasti, più delle presenze aggiuntive, una ragazza di cui non si riusciva a vedere il viso e che indossava un corto cappotto di pelle nero, maglietta che teneva scoperta la pancia, guanti, pantaloni e scarpe con tacco basso, Nessuno e un esercito di demoni.

 

-Yori!- Renji fu l'unico a riconoscere la ragazza, stringendo i denti per la rabbia vedendo quello che le avevano fatto.

 

-Bene bene bene, ma guarda un po' chi abbiamo qui. Mi dispiace, ma non potrete andare dai draghi.- Corex parlò con tono di superiorità, guardandoli dall'alto in basso.

 

-Ah sì? Siamo in vantaggio numerico noi!-

 

-Siamo stati potenziati apposta per contrastarvi! Pensate davvero che...-

 

-LANCIA DEL SOLE!- Yoshi non diede il tempo a Corex di finire di parlare che gli diede una chiara dimostrazione del loro allenamento sbattendo fuori con un pugno Benkei nella tempesta innevata. -Ti do un consiglio, facendo il superiore non ti garatirà la vittoria e poi non sottovalutarci! Vi faremo un culo grosso quanto una casa!- il guardiano del sole si fece avanti per primo, facendo anche la prima mossa.

 

Corex non accettò tale azione che cominciò a ribollire dalla rabbia andando all'attacco insieme al suo piccolo squadrone.

Renji si gettò contro Yori mettendosi entrambi in disparte, combattendo la propria battaglia.

Giorgia si riprese contro Ryuma per risolvere la questione in sospeso scontrando le armi in mille scintille.

Sora e Yoshi se la videro con Nessuno, per loro era un modo per testare le loro abilità contro un avversario serio.

Katsu e Corex si guardarono l'uno contro l'altro per qualche secondo, studiandosi, per poi saltarsi addosso a vicenda

Benkei, dopo essere tornato dentro immediatamente, fu investito dalle fiamme di Yuzuyu, stipulando il loro scontro.

Tetsuya e Akane li coprirono dalla miriade di guardie-demone travestite.

 

-A quanto pare ci toccano i pesci piccoli eh Akane?- disse tristemente il guardiano della tempesta alla compagna.

 

-Meglio così, non mi andava nemmeno di combattere seriamente, preferisco tenermi fresca per quel figlio di puttana che incontreremo ad Atlantide.- Akane unì la sciabola e il bastone tramutandoli nella sua fedele falce, cominciando a mietere vittime insieme all'arciere che la aiutava dalle retrovie con le sue frecce.

 

-Yori! Ti prego! Questa non sei tu!- Renji tentò di far ragionare la giovane donna, senza reagire ai suoi attacchi, limitandosi a schivarli.

 

Era in lacrime, la donna che amava e che si era ripromesso di salvare era lì davanti a lui, ma non lo sentiva, le sue parole non la raggiungevano e non voleva nemmeno ferirla, preferendo di accusare i colpi e di ferirsi.

Si parò e schivò continuamente, ma niente, non riusciva a farla tornare in se e fu obbligato, a malincuore, a combatterla estraendo la nodachi, Yori fece materializzare una sciabola di fuoco nero, puntandogliela contro.

Le due lame si scontrarono fragorosamente fra mille scintille e rumori metallici, ma notò che non si muoveva come voleva lei.

Lo scontro iniziò e sembrò che erano quasi alla pari in fatto di abilità con la spada, ma non in fatto di trucchetti e infatti, posizionando il manico della lunga lama davanti al suo petto, fece un rapido affondo colpendola esattamente sulla mano, disarmandola per poi capovolgere la situazione, puntandole la lama alla gola.

 

-Ti prego Yori! Torna in te! Torna da me!- Renji versò lacrime amare ricolme di tristezza, senza riuscire a contenerle.

 

Yori rimase ferma per un'istante, versando una piccola lacrima, per poi trasformarmi in fumo nero scappando via da quel posto. Il demone gettò con forza la spada a terra urlando, maledicendo se stesso.

******

Giorgia e Ryuma continuarono a combattere, sembrando perfettamente alla pari.

 

-Mi deludi Giorgia de Luca! E pensare che ti sei allenata per ben 4 anni!- la colpì duramente alla mano con la punta del bastone, disarmandola e facendo volare in aria lo stocco.

 

Quando stava per assestarle il secondo colpo sul plesso solare, ma de Luca lo afferrò, bloccandolo, per poi tirandoselo addosso dandogli una gomitata sulla faccia, prendendogliela e facendogli conoscere il suo ginocchio al suo viso, allontanadoselo, riprendendo al volo la lama.

 

-E non è ancora tutto...-

 

-Lurida puttana!- in un gesto di rabbia le saltò addosso alzando all'insù il bastone, puntando alla sua testa.

 

In quel momento Giorgia, grazie al suo attento occhio, vide solamente aperture e decise...di suarle tutte quante.

 

-Prima modalità della scherma assassina: Deadeye!- portandosi la spada davanti al viso, coprendole entrambi gli occhi, passando la lama con la fiamma della nuvola, infiammandole anche gli occhi.

 

Puntò per primo al fianco tagliandoglielo di netto ritrovandosi dietro Ryuma, poi si girò su se stessa procurandogli tre tagli sulla schiena, piantò i piedi a terra e quando il nemico si giro di scatto verso di lei gli distrusse il bastone in mille pezzi trafiggendogli il petto, estraendola subito dopo, con una velocità mostruosa e disumana.

Il Maxum della nuvola cadde a terra grondando sangue dai punti in cui lo aveva colpito.

 

-Tutto qui...?- gli puntò l'arma contro, mettendolo in chiara umiliazione, senza alcun graffio.

 

-No...CERTO CHE NO! FORMA MAXUM!- le sue fiamme si tramutarono digitalmente trasformandolo.

 

La pelle si trasformò in una tuta metallica cibernetica, i capelli divennerò grigi, gli occhi vennero coperti da una visiera che gli circondava la testa, le mani si tramutarono in mani robotiche e i piedi in grossi stivali.

Giorgia rimase impassibile di fronte a quella trasformazione, sospirando.

 

-Solo effetti di luce, ma ci vuole di più che degli effetti speciali...primo modello di combattimento della scherma assassina: colpo repentino!- in mezzo secondo, rinfoderando lo stocco nel suo contenitore senza lasciare il manico, gli passò davanti con una velocità assurda ritrovandosi dietro di lui con l'arma sguainata.

 

Gli occhi di Ryuma non riuscirono a tenere testa alla sua rapidità, rimanendo notevolmente sorpreso, ammettendo che la aveva sottovalutata troppo, pagandone le conseguenze, ovvero venir tagliato a metà dalla spalla destra alla fianco sinistro, sgorgando litri e litri di sangue, cadendo a terra.

 

-Mi hai obbligata a usare questo modello...uccide il bersaglio al 100% e hai osato sottovalutare il tuo avversario, pagandone le conseguenze...- Giorgia lo rimproverò, mostrandogli l'errore che lui stesso si era accorto troppo tardi.

 

-Eh...sarei morto comunque anche se avessi fallito...- Ryuma chiuse lentamente gli occhi, spegnendosi definitivamente.

*****

Sora sparò raffiche su raffiche, sprecando caricatori su caricatori, ma senza riuscire a colpire Nessuno.

 

-Ma porca puttana! Cosa cazzo è questo tipo?! Tutti i miei proiettili gli passano attraverso!- la guardiana buttò via i quinti caricatori di entrambe le pistole, imprecando senza ritegno.

 

-E nemmeno i miei pugni! Di cosa è fatto?!- i pugni solari di Yoshi passarono attraverso il corpo fumoso del demone artificiale.

 

-Semplice, sono intangibile a voi insulsi umani.- assestò ad entrambi un pugno sul mento contemporaneamente.

 

Dopo aver creato un'apertura decise di andare addosso al guardiano del sole torcendogli le braccia dietro la schiena, bloccandolo a terra.

Quando vide Sora rialzarsi sollevò il ragazzo da terra lasciandoglielo addosso, ma in quel frangente il sole Vongola riuscì a ferirlo al viso con il piede avvolto dalle fiamme solari.

Quando tornarono entrambi in piedi viderò la ferita rigenerarsi, si guardarono l'un l'altro negli occhi, capendo al volo il piano del proprio compagno.

Yoshi gli corse incontro, caricando e potenziando entrambi i pugni, preparandosi all'attacco.

Nessuno si preparò ad "accoglierlo" facendolo passare oltre, schivandolo.

 

-Ehi! Guarda me mostro!- Sora gli sparò ancora contro, facendolo sbuffare dalla noia, ma si accorse poco dopo che la donna stava sorridendo, lasciandolo confuso.

 

-LANCE DEL SOLE GEMELLE!- l'attacco di prima non era un tentativo disperato di ferirlo, ma bensì un modo per distrarlo non dalla ragazza della pioggia, ma da Yoshi, che lo colpì a pienta potenza alla schiena, bruciandogliela insieme al cappotto, facendolo gridare di dolore. -A quanto pare non puoi rendere intangibile tutto il corpo vero?- sorrise soddisfatto.

 

Nonostante la bruciatura si rigenerò subito dopo anche lei si unì, riuscendo finalmente a colpirlo con le pallottole, rallentandogli la rigenerazione.

 

-E a quanto pare non sei nemmeno un vero demone visto che ti ho rallentato la rigenerazione!- entrambi continuarono a colpirlo.

 

Stavolta Nessuno era messo in estrema difficoltà, senza poter schivare tutti i colpi, accusandone la maggior parte e dopo averne subiti circa l'80% cadde a terra ansimante sia per la fatica che per il dolore.

 

-Rimani a terra, altrimenti continueremo!- Sora gli puntò alla testa con le pistole.

 

-Non rimarrò qui...!- il demone artificiale, dopo aver alzato un polverone dopo aver spaccato il pavimento sotto di se, si ritrasformò in fumo nero fuggendo via da quel posto.

*****

-Finalmente siamo faccia a faccia solo noi due Katsu o forse dovrei chiamarti Quetzalcoatl, dio del cielo e dei draghi?- Corex parlò con scherno, prendendolo in giro.

 

-Preferisco Katsu sinceramente, se non ti dispiace Corex.- Sawada preciso sul fatto del nome.

 

-Beh, non ti servirà a molto quando sarai morto per mano mai!- tirò fuori il bastone chiodato imbevendolo con le fiamme arancioni celesti, andandogli addosso.

 

-Lo sai che io e Arane siamo pari in fatto di forza vero?-

 

-Lo sai che stai per morire?!-

 

Corex stava per andare incontro all'amara verità quando Katsu lo bloccò in aria con il semplice utilizzo di due dita, distruggendogli l'arma fondendola a un'alta temperatura.

Il Maxum del cielo, quando perse l'appoggio che lo teneva su, cadde a terra come un sacco di patate. Stavolta era lui a essere guardato dall'alto in basso ed era una sensazione terribile, all'inizio era convinto di ucciderlo dopo il potenziamento che aveva subito, ma ora stava dubitando di se stesso, ricorrendo subito al suo asso nella manica.

 

-FORMA MAXUM!- le fiamme divennero digitali avvolgendolo del tutto.

 

La pelle divenne una tuta metallica, gli comparirono degli spallacci con tre spuntoni su ognuno su cui ogni punta c'era una piccola fiammella, un casco, che era completamente una visiera eccetto per una mascella fittizia dai grossi denti appuntiti, stivali pesantemente borchiati e intorno alla vita un lungo drappo strappato.

 

-Ora si che potrò ucciderti bastardo!- Corex gli puntò contro il dito minacciandolo sul posto convinto.

 

-Ok.-  disse Katsu impassibile.

 

Il Maxum tornò di nuovo alla carica, rabbioso, avvolto dalle fiamme digitali, colpendolo in pieno viso, ma non si mosse di un millimetro.

Sawada gli rispose colpendolo sullo stomaco con un pugno, era talmente potente che, oltre ad annullargli la trasformazione, gli fece quasi collassare lo stomaco, piegandolo in due dal dolore, sputando sangue.

 

-P-perché non mi hai ucciso subito?- chiese ansimante per il duro colpo subito.

 

-Non sono come Arane.- una risposta semplice, ma che diceva tutto.

 

Lo aiutò a rialzarsi appoggiandolo al muro.

****

-Yuzuyu, sei una persona precipitosa, dovresti imparare a controllare questo tuo difetto...- le mise in evidenza questo fatto, facendola non poco irritare.

 

-E lo sai che dovresti farti un po' gli affari tuoi?! Secondo marchio, 10%! Colpo del fulmine!- Yuzuyu fece roteare il martello scatenandoci dentro i fulmini, cominciando a colpirlo.

 

Benkei continuò a schivare quei colpi guidati dalla rabbia, riuscendo poi a contrattaccare assestandole un paio di pugno sul plesso solare, facendola piegare in due.

La guardiana del fulmine, dopo quel danno subito, si riprese dalla rabbia riprendendo il controllo di se, insultandosi da sola per quel comportamento.

Quando il Maxum della nebbia stava per attaccarla di nuovo, lei gli bloccò il braccio stringendogli il polso con freddezza, guardandolo dritto negli occhi.

Lui fu stranito da tale cosa, ma un colpo nello stomaco lo fece tornare alla realtà e quando tentò di liberarsi lei gli piantò il piede sul suo inchiodandolo sul posto.

 

-Ora ti restituisco il tuo favore!- dei fulmini avvolsero il pugno libero dandogli, con la incredibile delicatezza di un muratore, una serie in rapida successione togliendo letteralmente il respiro lasciandolo andare, per poi dargli in faccia un calcio volante che lo scaraventò contro il muro.

 

Dopo essersi liberato da quella "prigione" cadde a terra, non si trovava più nella posizione di vantaggio che si sentiva prima e decise di ricorrere alla forma Maxum.

 

-FORMA MAX...!-

 

-Eh no! Secondo e quarto marchio 10%, tempesta tuonante!- Yuzuyu lo colpì nel bel mezzo della trasformazione, nel suo momento in cui era piùà vulnerabile, mettendolo subito k.o. grazie alla combinazione dei fulmini e della tempesta, bruciandogli la maggior parte del corpo e la benda sugli occhi. -Pensavi davvero che te lo avrei permesso? Sei uno sciocco!-

 

(Avvertenze: gli scontri sono avvenuti in contemporanea)

 

Raccolsero gli unici due superstiti dei Maxum vicino al portone della prigione.

 

-Ora ditemi. Perché eravate qui?- chiese Katsu chinandosi davanti a loro due.

 

-Per fermarvi ovviamente! Dovevate morire invece di sopravvivere tutti quanti! Eravamo stati potenziati apposta per battervi!- parlò Corex con la rabbia nel corpo.

 

-Tutti e sette abbiamo attraversato un inferno che voi non potete nemmeno immaginare, ci siamo dati da fare e pensavate davvero che solamente voi sareste bastati a fermarci? Abbiamo fatto tutto questo solo per porre fine a questo, non per voi.-

 

-Che cosa avete fatto a Yori stronzi?!- Renji prese Corex per il colletto sollevandolo da terra senza staccarlo dal muro, quasi strozzandolo, parlando anche lui con rabbia.

 

-Renji! Calmati! Non così la salverai!- Katsu lo calmò, facendogli mollare la presa e allontanandolo. -Tieni questa rabbia per la persona che la merita veramente. Ora cosa farete? Non potete tornare indietro da Arane.-

 

-Ma cosa dici? Certo che possiamo!-

 

-No invece Corex! Se torniamo così, senza aver compiuto il nostro dovere, lei ci ucciderà perché non gli saremo più utili! Io non voglio morire, anche se non sono un vero essere umano ci tengo alla mia vita, ne ho una sola! E non importa chi dei due tornerà, morira comunque!- Benkei fece parlare la disperazione e la paura di morire che aveva dentro.

 

-Vi lasciò parlare in pace, noi andiamo a fare quello per cui siamo venuti.- Sawada li lasciò soli fondendo l'enorme portone.

 

Tutti quanti scesero giù e pian piano l'ambiente intorno a loro cambiò da moderno ad antico, da pietra a metallo, con strani geroglifici sulle pareti.

Alla fine del corridoio si trovarono in una gigantesca sala, grande quanto due campi da calcio, con al centro sei grossi cristalli alti circa una trentina di metri ognuno.

 

-Benvenuti nella prigione di Atlantide ragazzi!- Katsu fece gli onori di casa.

 

Si guardarono intorno stupiti della grandezza di quella struttua vechcia di chissà quanti anni e non pensavano nemmeno che esistesse visto che Atlantide era una leggenda, ma smisero di credere a tali cose da quando recuperarono Tetsuya.

Sawada si diresse verso il centro esaminando i grossi blocchi di pietra cristallina, fermandosi su una di esse, sciogliendolo come se fosse di ghiaccio.

Mentre si sciolse si poteva intravedere degli scorci di scaglie color blu mare, mostrando un grosso drago dal lungo collo e delle corna sporgenti all'indietro e quando il bestione aprì gli occhi si alzò dalla sua possa ruggendo a più non posso, rispettando la parola "drago".

 

-Era ora! Dopo più di diecimilioni di anni rinchiuso in quel dannato cristallo ti ritrovi con tutte le ossa bloccate!- il concetto di bestia leggendaria fu subito demolita dopo quella frase. -Datemi un momento e sarò subito da voi!- si stiracchiò per bene ogni singolo arto, dito e ali. -Moooolto meglio! Mi sento rinato!- la sua voce dava sicurezza e lo facvea sembrare un'anziano saggio.

 

-Alkatar! Amico mio!- Katsu aprì le braccia contento di vederlo.

 

-E tu come sai il mio nome? Fatti dare un'occhiata!- il dragone lo guardò attentamente, annusandolo e anche leccandolo. -Oh mio dio, sei veramente tu Quetzalcoatl! Quanto tempo! Ti trovo in forma eh? E loro chi sono? La tua nuova squadra per caso?-

 

-Diciamo che, dove sono rinato, la famiglia è molto importante, ma ti spiegherò ogni cosa dopo che tutto sarà finito, ora liberiamo gli altri!-

 

-Aspetta! Fermo fermo fermo! Ti consiglio di non liberare quello permaloso, è convinto che ci hai traditi quando Xolotl ci ha catturati insieme ai suoi demoni perché non eri con noi e se lo liberi ti sottoporrà alla prova! Sicuro di volerlo fare amico mio?- Alkatar si rimpicciolì a misura di uomo, avvertendolo

 

-Sì, sono sicuro.- tramite le sue fiamme draconiche liberò gli altri draghi, tutti con un'aspetto differente.

 

Quello verde aveva un'aspetto grottesco, occhi smeraldo, collo corto, privo di corna e pieno di bitorzoli con zampe grassocce che prese la forma umana di un'uomo pelato con una lunga gonna verde chiaro che gli circondava la vita e una fascia che glielo sosteneva, con impresso sulla pelle tatuaggi aztechi raffigurante il fulmine.

Quello viola aveva un'aspetto più regale e aggraziato, le scaglie perfettamente lisce, corna corte e occhi viola ametista che prese forma umana di una magnifica donna dai lunghi capelli bianchi, tatuaggi aztechi raffiguranti la nuvola, gonna intorno alla vita, fascia che le copriva il seno e un velo sulla testa.

Quello fucsia aveva lo stesso aspetto del dragone blu e prese forma umana di un uomo alto e muscoloso, con soltanto la gonna intorno alla vita, capelli fucsia come gli occhi e dei bracciali sui polsi.

Quello giallo aveva un'aspetto più tozzo e rozzo che prese la forma umana di un'uomo a uci piacevano le abbuffate, coperto da una tunica e una piccola coroncina in testa, con gli occhi gialli.

Tutti loro salutarono e abbracciarono Quetzalcoatl per la felicità di rivederlo di nuovo dopo tanto tempo e lasciò per ultimo quello rosso, il più bellicoso di tutti e per questo ordinò a tutti di indietreggiare, sciogliendo il cristallo.

Era appallottolato su se stesso in una palla corazzata rossa spinata e quando si aprì emerse un'imponente dragone, le scaglie sembravano piastre di acciaio rosso pesante, quattro grosse corna, una lunga fila di spuntoni sulla schiena, una coda spinata e occhi di fuoco.

 

-Turak valad du malakat!- il lucertolone parlò in una lingua che gli umani presenti non erano in grado di comprendere, ma che soltanto dei suoi simili ne erano in grado, con voce potente, grossa e grottesca.

 

-Basalak halal yura poskratar!- Katsu gli rispose con forza.

 

-Wellek toraq pul da!-

 

Entrambi uscirono dal laboratorio seguiti dai quattro draghi risvegliati, lasciando confusi gli umani.

 

-Che cosa si sono detti...?- chiese Yuzuyu.

 

-In pratica lo ha sfidato in una prova per dimostrare che è lui ancora comandare, forza venite!- Alkatar li portò fuori tutti quanti per assistere alla prova.

 

I dragoni crearono una grossa cupola in cui bloccarono il terribile tempo da fuori, permettendo ai due di combattere.

Katsu conficcò la spada nella neve innondandosi di fiamme del cielo, trasformandosi in un gigantesco serpente alato piùmato arancione con ben quattro ali e due corna ricurve sulla testa.

Il rosso lo assaltò all'istante mordendogli il collo, facendolo gridare di dolore, ma lui rispose avvolgendogli il busto staccandoselo di dosso, potendo curarsi, per poi lanciargli una grossa fiammata dritta sulla faccia, però ci passò attraverso impassibile sbattendo contro le pareti della cupola, crepandola.

Katsu cominciò ad avere qualche difficoltà, non aveva pratica con quella forma, ma onostante ciò riuscì a capovolgere le situazioni facendolo scivolare sulla neve grazie a una grossa sferzata con la coda, intrappolandolo in una presa di sottomissione bloccandogli zampe, ali e bocca.

Il dragone rosso si dimenò violentemente tentando di liberarsi e per farlo usò la propria coda spinata piccandola con forza su Katsu, ma lui resistette senza mollare la presa. Il bestione si arrese a causa della carenza di ossigeno e delle forza che gli stavano mancando, decretando il vincitore.

 

-Vellek kal potor Alkomar.- Sawada riprese forma umana, ferito a causa delle spine, venendo soccorso da tutti quanti. -Sto bene, guarirò in fretta.-

 

-Sinceramente ero in dubbio che c'è l'avresti fatta e perdonami per questo amico mio! Non avrei mai dovuto!- Alkatar si scusò col suo dio ferito.

 

-Adesso...abbiamo tutto quello che ci serve per porre fine a questa guerra ragazzi, finalmente finirà!- giorono insieme a lui, tornando alla base in volo sui dragoni, volando molto in alto, facendo in modo di non essere scoperti da nessuno, portandosi dietro Benkei e Corex, legati e bendati come dei salami.

 

ANGOLO AUTORE

Ebbene finalmente questa odissea di capitolo è ultimato, ma me ne aspetterà un'altra per il prossimo visto che, probabilmente, avrà la stessa lunghezza, quindi morirò per finire questa storia, venite al mio funerale per favore. Perdonatemi se ci saranno molti errori grammaticali, ma purtroppo li correggo da solo i capitoli visto che non ho più la mia beta tester di fiducia e sono da solo, quindi abbiate pietà, vi prego!

Posso anche dire che è il capitolo più lungo che abbia mai fatto finora!

-2 capitoli per la fine.

   
 
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