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Autore: artemisia reight    08/08/2017    2 recensioni
una relazione complicata e una differenza di età esorbitante. tutto sembra a loro sfavore ma l'amore si dimostra spesso più forte di tutto il resto.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Quel sabato, John è praticamente privo di lavoro. Ovviamente, le ore di ufficio gli servono per aumentare lo stipendio, ma qualcosa gli dice che il motivo principale per cui si trova lì è per stare lontano da Julia.
Il senso di colpa lo spinge a chiamarla.
“Ciao John” le risponde la voce dall’altra parte del telefono, assonnata.
“Stavi dormendo?” le chiede premuroso.
“No..” Julia esita “in realtà si. Eddie è uscito con Elettra e io sono sul divano con Daisy. Lei dorme e non c’è nulla in tv. Temo di essermi assopita un po’”.
“Non c’è niente di male” la rassicura lui “riposati un po’, tu che ne hai il tempo”.
Non voleva sembrare un’accusa, ma percepisce Julia innervosirsi.
“Amore” cambia velocemente argomento “ti ha per caso chiamata Elizabeth? Mi sono scordato di dirti che Matthew ci ha invitato ad un barbecue a casa loro tra una settimana. Lo sapevi?”
“Sì, ieri ci siamo sentite” conferma lei “almeno rivedrò Janet e Beth dopo quasi un mese” allude alle figlie di Matthew ed Elizabeth.
Anche lei, come Steven, si sente come una zia per i figli dei suoi colleghi. John lo apprezza molto, almeno finché non comincia con i paragoni tra loro ed Edward..
Un bussare improvviso alla porta lo fa tornare alla realtà.
“Scusa Julie, mi cercano” la avvisa, e lei sembra felice di interrompere la conversazione.
Mentre attacca, Steve si affaccia nel suo ufficio. Lo avvisa che stanno per prendersi un caffè e lui lo segue, contento di avere finalmente qualcosa da fare.
“Dov’è Elettra?” gli domanda Steven una volta al bar.
Vengono nel frattempo raggiunti da Matthew e Bruce, che li avvisano che Phil ha troppo lavoro per unirsi a loro.
“Non c’è Elettra oggi?” domanda anche Bruce.
“Esce con Eddie il sabato” spiega John.
“Di sabato?” si stupisce Matthew “perché uscire il sabato quando hanno tutta la settimana libera? È estate, almeno per loro!”
“Lei è sempre molto impegnata con tutti i suoi progetti e non ha molto tempo libero” risponde John.
“E’ veramente brava, vero?” ammira Bruce.
“E’ una studentessa modello” conferma John “ha il massimo di voti in tutte le materie, da quello che mi ha detto Eddie. Vuole diventare una scrittrice o una giornalista e ce la mette tutta per farsi strada in quel campo. Non ho mai letto un suo articolo, ma scommetto che è bravissima”.
Pensa a quello che ha appena detto e capisce che ci crede davvero, anche se non ci aveva mai pensato prima. Improvvisamente muore dalla voglia di leggere qualcosa scritto da lei e si stupisce di non averlo ancora fatto.
Vuole avere la conferma, anche se ne è già completamente convinto, che è davvero il genio che sembra essere.
Pensa al modo in cui potrebbe chiedere a Eddie uno dei suoi articoli senza destare sospetti, quando gli viene in mente che non ci dovrebbe essere niente da sospettare. Come mai ha pensato una cosa del genere?
Si sente in imbarazzo a chiedere a suo figlio un articolo della sua ragazza, ma non riesce a spiegarsi perché non dovrebbe essere una cosa normale.
In fondo è ovvio che i genitori vogliano informarsi su chi frequenta loro figlio. Quindi perché si sente così strano?
“Devi essere proprio soddisfatto di Edward” la voce di Matthew gli fa dimenticare quei pensieri, almeno per il momento “ha scelto una ragazza super intelligente, e per di più davvero carina. Non che Eddie non sia il ragazzo di diciassette anni più bello dell’universo, ma deve stare attento.. una ragazza del genere non passa inosservata”.
“Sì, hai ragione” ammette John.
Pensa al colore dei suoi capelli, così incredibilmente neri. Il modo in cui le ricadono sulle spalle e le incorniciano il viso magro. Pensa ai suoi occhi azzurri e dal taglio allungato. Al naso delicato e alla bocca carnosa. Al modo in cui la camicetta le aderisce sui fianchi e la gonna che le ha visto indossare due volte le risalta le gambe lunghe e magre. Immagina come sarebbe la sensazione di contatto tra le sue mani e quella pelle abbronzata. Immagina come sarebbe baciare quelle labbra piene e coperte da un velo di rossetto scuro.
Si rende improvvisamente conto di quanto quei pensieri siano assurdi e il cuore gli batte a mille.
Ma che cosa stava pensando? Come gli era venuto in mente?
Si vergogna di sé stesso e ringrazia il cielo che i suoi amici non possano leggergli nel pensiero.
Nel frattempo Bruce e Steve hanno cambiato argomento e parlano tranquillamente, totalmente ignari di quello che è appena successo nella sua testa.
Matthew, però, non parla. Sente il suo sguardo fisso su di lui e non riesce a ricambiarlo.
Si conoscono da tanto, da troppo. Anche se può sbagliarsi, è abbastanza sicuro che il suo migliore amico abbia intuito a cosa stesse pensando e questo gli fa venire voglia di nascondersi dalla vergogna.
“Vado un attimo in bagno” annuncia quindi, per sottrarsi a quella situazione imbarazzante.
Si incammina velocemente verso la porta della toilette e, una volta dentro, si siede con la schiena contro il muro e la testa fra le mani.
Guarda la fila di bagni davanti a lui ed è felice di constatare che sono tutti liberi. Non sopporterebbe che qualcuno si mettesse a parlargli di lavoro in quel momento.
Chiude gli occhi e cerca di riordinare le idee.
Che cosa gli era preso? Non aveva mai pensato a nessuno al di fuori di sua moglie in quel modo. Sì, gli capitava di far attraversare le donne perché erano attraenti e se vedeva un programma televisivo di certo non distoglieva lo sguardo se si presentava qualche ballerina poco vestita. Ma non aveva mai pensato di tradire sua moglie. E per di più con una ragazzina! Anzi, la ragazza di suo figlio!
Era attraente? Sì, molto. Ma come qualsiasi diciassettenne, ossia giovane e piena di vita. In realtà quella era una bugia. Sapeva che ad attrarlo non era solo la sua bellezza. Era la sua intelligenza, il modo in cui i suoi pensieri rispecchiavano quelli di lui.
Sapeva che se avesse conosciuto una ragazza del genere quando era anche lui un ragazzo sarebbe caduto ai suoi piedi come un pesce lesso. Ma ora era adulto. E sposato.
Quei pensieri erano totalmente fuori luogo. Per non menzionare il fatto che si trattava della fidanzata di suo figlio.
Tenta di convincersi che sia colpa del caldo, che annebbia i pensieri e fa delirare. Ma dentro di sé sta cominciando a realizzare che non è la prima volta che ci pensa.
Gli era capitato un paio di volte, mentre parlava o sorrideva, di pensare a quanto fosse bella e quanto sarebbe stato piacevole darle un bacio.
Aveva ignorato quei pensieri fino a quel momento, in cui erano riapparsi tutti insieme come uno tsunami.
La porta del bagno si spalanca improvvisamente e lui si alza in piedi in modo quasi automatico.
Entra Matthew, chiudendosi la porta alle spalle.
“Qualcosa ti turba?” gli domanda l’amico, fissandolo ancora con quel suo sguardo indagatore.
“Ho solo caldo” John si stringe nelle spalle “oggi l’afa mi sta facendo impazzire. E non sono l’unico. Ho visto un sacco di gente tornare a casa perché non si sentiva bene durante la giornata”.
Le parole gli escono troppo velocemente e suonano incredibilmente false anche alle sue stesse orecchie.
Matthew lo guarda ancora, facendogli capire che decide di credergli.
“Torna a casa se non ti senti bene” gli risponde “se qui fa troppo caldo, conviene che ti tieni alla larga per un po’. Sai.. in modo da non rischiare. A volte basta appoggiarsi sul letto e riposarsi. Non frequenti il posto che temi ti faccia stare male per un po’ e vedrai che la prossima volta che ci tornerai non ci sarà pericolo e starai bene”.
John capisce che allude ad altro e gli è grato perché ha davvero capito a cosa sta pensando ma non lo aggredisce per questo.
Sa che gli sta suggerendo di non frequentare Elettra, in modo da non cadere in nessun tipo di tentazione, ma non può evitarlo.
Se le dicesse improvvisamente che non può più venire a lavoro con lui suonerebbe ancora più sospetto. E suo figlio e sua moglie lo odierebbero per non averle dato la possibilità di scrivere l’articolo.
Inoltre vuole davvero darle la possibilità di scrivere un buon articolo.
Non se la sente di parlarne apertamente a Matthew, quindi lo rassicura semplicemente che starà bene dopo aver bevuto un bicchier d’acqua.
Il suo migliore amico lo guarda ancora per un po’ ed annuisce.
Si avvicina alla porta ma poi si blocca.
Fa un respiro profondo e si volta di nuovo a guardarlo.
“Solo..” scuote la testa “non fare cazzate, John”.
Esce, chiudendosi la porta alle spalle e lasciandolo di nuovo solo.
John da un calcio nervoso alla porta di uno dei bagni, prima di tornare anche lui al bancone con gli altri.
 
 
 
Elettra e Edward sono sdraiati sotto un albero nel parco vicino casa di lei.
La ragazza sta leggendo ad alta voce ed Eddie pende dalle sue labbra mentre la ascolta narrare ‘Alice nel paese delle meraviglie’.
“Hai una voce bellissima” dice, una volta terminato il capitolo.
“E’ troppo profonda” lei si stringe nelle spalle “non è per niente femminile”.
“E’ femminile e come!” la contraddice Edward “anzi, è la voce più sexy del mondo”.
Lei ride e lui la bacia, facendola cadere all’indietro sull’erba.
Continuano a ridere e baciarsi, finché il telefono di Edward non emette una breve vibrazione ripetuta.
“Ti chiamano?” chiede Elettra.
“No” Eddie scuote la testa “sono solo messaggi”.
Controlla il telefono e lei legge il nome di Tom, il migliore amico di Eddie.
“Ommidio è uscita la nuova puntata della nostra serie tv preferita!” esclama lui “Tom dice che è incredibile e piena di colpi di scena”.
Elettra alza gli occhi al cielo. Non le piacciono le serie tv, le trova una perdita di tempo. Ama i film, ma non riesce a sopportare di dover stare davanti al televisore per più di tre ore. Le vengono in mente tremila cose da fare e non riesce proprio a seguire una storia con più di due puntate senza dare di matto.
“Vuoi che andiamo a vederla?” gli propone comunque, perché sa lui che vorrebbe farlo e lei adora vederlo felice.
Edward si morde il labbro, ragionando sul da farsi. Guarda l’orologio.
“Possiamo pranzare a casa mia con un panino davanti alla tv” propone infine “ma solo se ne hai voglia, El”.
Lei gli sorride amorevole “ma certo che ne ho voglia”.
Si avviano quindi verso la fermata degli autobus mano nella mano.
Trovano posto sul mezzo pubblico e si siedono. Elettra, come sempre, si siede verso l’esterno e si mette a guardare con curiosità i paesaggi che scorrono veloci.
“Ehi sono io quello con la passione per ciò che mi circonda” ragiona Edward “dovrei essere io a volermi sedere vicino al finestrino e guardare tutto quello che c’è fuori, magari valutando cosa verrebbe bene in una foto”.
Elettra ride.
“Non so perché lo faccio” spiega “so solo che mi è sempre piaciuto osservare come ognuno è intento a svolgere un’attività diversa. E’ così assurdo pensare che a volte io sono terribilmente triste e quelli che guardo sono felici senza neanche sapere come mi sento io e quando sono felice magari qualcuno di loro è triste e.. non lo so neanche io Eds”. Fa una risata imbarazzata.
“Sei così tenera quando sei in imbarazzo” Edward continua ad osservala “ecco perché non mi interessa dove mi siedo! Quando sono con te è inutile, tanto so che l’unica cosa che guarderò sarai tu”.
Le guance di Elettra di tingono di rosso e lui gliele accarezza delicatamente, rimanendo come sempre stupito dalla perfezione dei suoi lineamenti.
“Allora” esordisce Edward “come va con mio padre?”
“Benissimo” esclama Elettra con entusiasmo “sto imparando così tanto stando lì! E’ un opportunità pazzesca e non potrò mai ringraziare la vostra famiglia abbastanza. Sono stata nel suo ufficio ed è formidabile quando contratta. Adoro il suo tono autoritario e perentorio. E poi è veramente simpatico. Anche i suoi colleghi lo sono un sacco! Li vedo molto affiatati e si vede che tengono moltissimo anche a te. Con me sono così cordiali e mi hanno messo a mio agio da subito visto che, sai, ho pranzato con loro un paio di volte. Steven ci ha provato con me.. è stato imbarazzante”.
Elettra ride e anche Eddie sorride.
“Sì, è il suo modo di approcciarsi con il sesso opposto” spiega, stringendosi nelle spalle “Comunque.. mio padre simpatico? Direi più scontroso”.
“Ma no” Elettra scuote la testa “all’inizio forse un po’, ma suppongo sia normale visto che non mi conosceva. Adesso parliamo molto e devo dire che hai davvero un padre intelligente, Eds”.
“Bah” Edward sbuffa “con me non parla mai. Cioè, mi parla sì, ma quando è a casa è sempre silenzioso e serio. Guarda la tv o parla al telefono per lavoro. Le poche volte che parla con mamma litigano, e suppongo sia per questo che evita di parlare in generale”.
Elettra si rattrista a sentirgli dire così, pensando a quanto l’ha fatta stare male la situazione tra i suoi genitori in passato.
“Litigano molto?” domanda, maledicendosi per la sua indiscrezione.
“Decisamente” risponde lui, per niente offeso “ogni volta che torno a casa tardi trovo mamma chiusa in bagno o già al letto con le lacrime agli occhi e papà che guarda la tv o accarezza Daisy. Loro tentano sempre di far vedere che va tutto bene, e quando ci sono io riducono al minimo le liti, ma io non sono stupido e ormai sono abbastanza cresciuto da capire quando due persone non si sopportano”.
“Non dire così Eds” lo riprende lei.
“Secondo me si amano ancora” si corregge Edward “ma sembra che se lo siano dimenticato o qualcosa di simile. Mamma sta sempre a lamentarsi di cose stupide, cose prive di senso e che valgono meno di niente. Se qualcuno lascia un piatto sporco sul tavolo senza metterlo nel lavandino, sembra che sia scoppiata la terza guerra mondiale. Se sono stato io, mi riprende e basta, ma se è stato papà allora smette di rivolgergli la parola e la cosa può andare avanti per giorni. Dal suo canto, papà fa chiaramente qualsiasi cosa per essere a casa il meno possibile e quando c’è non parla né sorride mai. Secondo me questa situazione la stanno creando entrambi, dando però la colpa l’uno all’altro”.
Elettra si morde l’interno per la guancia per non controbattere.
Secondo lei la madre di Eddie è il vero problema. Ha conosciuto John, e non vede come potrebbe essere lui la ragione di un clima così pesante in casa.
Sa essere molto loquace e divertente quando vuole, per cui deve esserci un motivo ben preciso per cui non parla quando si trova in presenza di sua moglie.
Povero John, pensa, incastrato con una moglie che non lo apprezza nonostante sia formidabile. In fondo cosa vorrebbe di più la madre di Edward? John porta molti soldi a casa ed è intelligente e sveglio. Per non parlare di quanto sia attraente. Insomma, non molti uomini della sua età possono ancora essere considerati desiderabili, ma lui è davvero molto bello.
Si sente terribilmente triste per il modo in cui Edward e John sono costretti a vivere per colpa di quella donna, ma sa che non può fare nulla per aiutarli.
“Siamo arrivati” Edward interrompe il corso dei suoi pensieri “ti eri incantata a guardare i paesaggi?”.
“Già” risponde lei, sorridendogli.
 
 
 
Una volta a casa, Edward si offre di preparare i sandwich mentre Elettra tenta di collegare il computer al televisore senza successo.
“Dov’è tua madre?” urla ad Eddie dal divano, mentre continua a muovere fili senza capirci nulla.
“Deve essere andata dalla vicina” le risponde lui dalla cucina “sono amiche e spesso la invita a prendere un caffè da lei”.
Daisy fa continuamente avanti e indietro tra la cucina e la camera da pranzo, tentando invano di ricevere qualcosa da mangiare e guardando interdetta il lavoro di Elettra con la tv.
“Qualche suggerimento?” le chiede infine la ragazza, seduta per terra vicino allo schermo.
Il cane la guarda inclinando la testa per un attimo, poi le lecca la faccia un paio di volte e torna in cucina.
Elettra ride di gusto.
“Vuoi la maionese nel panino?” urla Eddie.
“Si grazie” risponde lei “mettici tutto quello che ti salta in mente. Voglio che sia il panino più strano di sempre!”
Edward ride e comincia ad elencare gli ingredienti a voce alta mentre li inserisce tra le due fette di pane.
“Maionese, mostarda, ketchup, cetriolini, formaggio, prosciutto, cipolla..”
“No la cipolla no!” lo interrompe Elettra, ridendo.
“Allora vada per l’aglio!” le risponde lui, ridendo a sua volta.
La porta si apre in quel momento e Daisy abbaia festosa.
“Ciao fiorellino!” esclama John, entrando in casa mentre l’enorme cane lo accoglie con gioia.
Si volta verso il salone e vede Elettra seduta sul pavimento con tre fili diversi in mano. Lei gli fa un cenno con la mano e gli sorride. Il cuore di John salta un battito.
“Mamma?” chiede Edward dalla cucina.
“No, sono papà” gli risponde John, faticando a distogliere lo sguardo da Elettra “è sabato, ricordi? Torno prima”.
“Papà” prosegue Eddie dalla cucina “già che sei qui aiuta El con la tv. Riesco a percepire anche da qui che è in difficoltà”.
Elettra protesta un po’ ma ammette suo malgrado di esserlo davvero.
John ricorda le parole di Matthew e scuote la testa.
“Avrei da fare..” borbotta.
“Ti prego, John” lo interrompe lei, unendo le mani in preghiera e sorridendo “non so neanche da dove cominciare, lo ammetto”
“Lo sapevo!” esclama Edward, da lontano.
Nonostante tutto, John si ritrova a sedersi sul tappeto accanto ad Elettra.
“Devi collegare questi due fili” le spiega, mentre il contatto delle loro mani quando prende il filo gli provoca dei brividi “poi accendi la tv e premi questo tasto qui”.
“Lo sapevo che era facile” piagnucola lei “potevo riuscirci da sola”.
“Almeno ora sai come fare” risponde lui.
“E’ vero” acconsente lei, sorridendogli di nuovo.
John si domanda come possa esistere un sorriso così perfetto, e distoglie velocemente lo sguardo.
Vorrebbe salire e farsi una doccia, in modo da distrarsi, ma sta morendo di fame.
Si dirige quindi in cucina, mentre Edward va verso il divano con due panini in mano.
“Il panino più farcito del mondo per la signorina” dice porgendo un sandwich enorme alla sua ragazza.
“Wow” commenta lei, dandogli subito un morso.
Storce il naso, poi ride.
“Troppa farcitura?” chiede Eddie.
“Direi di si” lei annuisce, ridendo “ma lo adoro”.
Eddie preme play e Elettra si appoggia a lui.
La puntata inizia ed Edward è completamente rapito dallo schermo.
Senza farsi vedere, la ragazza lo osserva interessata. Nota il modo in cui di tanto in tanto morde il panino per poi masticarlo per un tempo infinito. Quando finalmente si ricorda di inghiottire, lei nota il suo pomo d’Adamo salire e poi riscendere.
Osserva la curva del collo ed i muscoli della mascella tesi. Il modo in cui, quando è molto interessato, quasi non batte le palpebre. Studia il modo in cui la sua mano sinistra tamburella sul ginocchio lentamente, quasi fosse un riflesso incondizionato.
Ama vederlo concentrato e per questo è grata della sua decisione di vedere la nuova puntata con lui.
Nel frattempo, in cucina, John si prepara un panino. Prova a farlo velocemente, in modo di spendere meno tempo possibile a una sola camera di distanza da Elettra, ma si accorge ben presto di non poterci riuscire. Le mani gli tremano in maniera incontrollata e rischierebbe di gettare tutto a terra.
Farcisce quindi il suo sandwich lentamente, tentando di distogliere la mente dalla ragazza.
L’idea che lei sia sul suo divano lo fa impazzire.
Pensa al modo in cui le loro dita si sono toccate e l’ennesimo brivido gli percorre la schiena.
Non sa che fare, né come comportarsi.
Vorrebbe stare con lei il più possibile, parlarci e sentirla ridere, ma sa che non deve assolutamente farlo. Per nessun motivo.
Nonostante il panino sia pronto, non riesce a forzarsi di uscire dalla cucina. Ha paura di quello che potrebbe fare una volta vicino a lei.
Ha paura che qualcuno di loro si accorga di quello che prova. Soprattutto teme che lei possa accorgersene e ritenerlo un maniaco schifoso.
Si prende la testa fra le mani e si appoggia al ripiano dietro di lui.
Quando rialza gli occhi, la persona a cui a pensato per l’intera giornata si trova proprio davanti a lui.
Per un momento crede quasi sia frutto della sua immaginazione.
“Eddie dice che anche tu guardi questa serie tv” gli dice Elettra “è uscita la nuova puntata”.
“Oh” risponde lui, sorpreso “non lo sapevo”.
“Se vuoi puoi vederla con noi” propone lei “abbiamo appena iniziato, possiamo ricominciare”.
“Io..” tremila idee gli passano per la mente, mentre sa con certezza che l’unica opzione possibile è rifiutare con tutte le sue forze “in realtà vorrei farmi una doccia”.
“Ah” replica Elettra, e a John sembra delusa “certo, va bene”.
Si volta e si dirige verso la camera da pranzo, ma poi si blocca e si volta di nuovo.
“In realtà a me non piace quella serie” ammette “la guardo solo perché piace a Edward”.
“Io la trovo interessante” controbatte lui, consapevole di farlo solo per prolungare la conversazione. Ma comunque, perché lei lo aveva informato dei suoi gusti al riguardo? Non era anche il suo un modo per continuare a parlare?
“Ammetto che a volte è intrigante” concede lei “ma non riesco proprio a sopportare le serie tv, è più forte di me”.
“Come no!” esclama lui “sono bellissime! Mentre la trama di un film si riduce a quella incastrabile in un paio d’ore, quella di una serie può protrarsi all’infinito e tenere il tuo interesse sempre acceso”.
“Sarà” Elettra si stringe nelle spalle “io so solo che trovo tutte quelle ore sprecate. Un conto è un film di due ore, un altro è spendere ore e ore davanti alla stessa storia”.
“Secondo me dovresti dargli un’opportunità” John non si arrende “devi trovare una trama che ti interessa, e a quel punto vedrai che non riuscirai più a staccarti dallo schermo”.
“Può darsi” acconsente lei.
“Fammi sapere se la trovi” le sorride e lei sente le ginocchia cederle.
E’ veramente un bell’uomo, pensa distrattamente.
“Bene, torno a far compagnia ad Eddie” annuncia infine “se sei è proprio sicuro di non volerti unire a noi.. buona doccia!”.
John ragiona sul fatto che quel sorriso sta velocemente diventando una droga per lui, ma si costringe a sorriderle a sua volta e a dirigersi al piano di sopra con in mano il panino ancora intatto che ormai, ne è sicuro, non riuscirà a mangiare.
Il suo stomaco sembra un nido di vespe. Lo sente torcersi e sa che non riuscirebbe a mettere in bocca niente.
Sale le scale e si decide a rimanere nel bagno finché non sentirà Elettra andarsene. Anche se si trattasse di ore ed ore, lui rimarrà chiuso lì.
In quel modo potrà anche evitare sua moglie il più possibile. Non che lei possa in qualche modo accorgersi del suo stato d’animo. Non lo degna neanche di uno sguardo ormai da tempo e di questo è più che certo. Vuole solo evitare di litigare, almeno fino all’ora di cena.
Mentre prende il necessario per la doccia, una parte di lui si maledice per non aver acconsentito a vedere la tv con loro.
In fondo non ci sarebbe stato nulla di strano, si sarebbe seduto sul suo divano e nessuno avrebbe potuto pensare che qualcosa non andasse come doveva andare.
Magari, con un po’ di fortuna, avrebbe potuto sedersi vicino ad Elettra.
Avrebbe potuto sentire il contatto della sua gamba contro la sua, del suo braccio o la sua spalla. In fondo quel divano non era poi tanto grande. Ci entravano tre persone, ma un po’ di contatto fisico era inevitabile.
La sua immaginazione viaggia sempre più lontano, fino a fantasticare sulla ragazza addormentata su quel divano, con la testa appoggiata alla sua spalla e il respiro delicato contro il suo petto.
Sente l’ennesima stretta allo stomaco, ma non è affatto spiacevole.
Scuote la testa, sconcertato da sé stesso e dalla sua scarsa capacità di costringersi a pensare ad altro.
È sbagliato, continua a ripetersi, è la cosa più sbagliata che tu possa immaginare.
Chiude la porta del bagno dietro di sé e decide di farsi una doccia ghiacciata, in modo da doversi concentrare sul freddo e nient’altro.
Quando esce dal bagno, non sa se essere sollevato o triste.
Elettra è già andata a casa sua, mentre Julia è tornata.
  
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