“Dove
stiamo andando?”
Himawari correva
dietro Shikadai, non capendo dove la stesse portando. Le aveva accennato che
voleva farle vedere qualcosa che si trovava dentro al bosco di proprietà dei
Nara, ma non le aveva detto altro. E lei, da brava curiosona, non era riuscita
a frenare la serie di domande che gli fece, cercando di estorcergli qualche
altra informazione.
“Per la
milionesima volta, Seccatura, manca poco.”
Himawari sbuffò,
mettendosi accanto al suo fidanzato, per poi ritrovarsi, un istante dopo, a
terra.
“Ma che
fai?!”
Shikadai l’aveva
presa e fatta cadere per terra, mettendosi sopra di lei.
“Ora siamo
abbastanza lontani.”
“Ma che…?”
Non riuscì
a continuare che il Nara la baciò, rubandole il fiato. Si ritrovarono a
baciarsi con foga, a stringersi talmente tanto da non lasciar passare nemmeno l’aria
fra loro.
“Shika…”
Shikadai guardò
Himawari. Il respirò affannato, le labbra rosse dovute ai baci e lo sguardo
annebbiato da quella che doveva essere eccitazione.
“Ti voglio…”
“Ah…”
Il Nara
cominciò a lasciare una scia bi baci sul collo della Uzumaki, la quale si
ritrovò ad inarcarsi verso di lui e a far toccare il proprio bacino con quello
del suo fidanzato.
“Adoro
quando profumi di vaniglia.”
“Lo so…”
Himawari sorrise
e con un colpo di reni si ritrovò in braccio al suo fidanzato, che poggiò le
mani sui suoi fianchi.
“Ma adesso
‘sta zitto.”
L’ultima
cosa che Shikadai vide, prima di lasciarsi trascinare dalla libido, fu il
sorriso sensuale che Himawari gli rivolse.