Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: _niallsbreath    10/08/2017    1 recensioni
'You were my cup of tea, now I drink champagne'
Bella è una ventitreenne di Edimburgo.
Per lavoro deve trasferirsi nella grande città di Londra, dove vivrà a casa della cugina Jessica.
Ma il suo giovane capo, Harry Styles, le renderà la sua permanenza difficile... o quasi.
*Dal capitolo 3*
"Così lei è la Signorina Adams" rispose abbassando il foglio, inchiodando le sue iridi verdi nei miei occhi azzurri. "Io sono il Signor Styles, e lei è in ritardo."
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Come promesso, ecco il capitolo.
Nei prossimi giorni mi impegnerò ad aggiornare regolarmente, ora sono decisamente meno impegnata.
Grazie per la vostra pazienza e ancora scusate.
Buon proseguimento.


Quella settimana era passata in fretta, e l'avevo dedicata interamente ai preparativi per la partenza.

Era un semplicissimo viaggio di lavoro, ma innanzitutto non sapevo come ci si comportava in quelle occasioni e in più sarei partita con Harry, il che rendeva tutto diverso.

A Jessica ancora non avevo raccontato nulla.
Sebbene si fosse ripresa dal tradimento, ancora non me la sentivo di parlarle di Harry, quindi le spiegai solo che sarei partita tre giorni per una questione di lavoro.

Con Jared, invece, ero riuscita a chiarire.
Dopo un paio di giorni in cui mi aveva tenuto il broncio, finalmente era riuscito a perdonare la la dimenticanza.
Quando gli parlai di questo viaggio non era molto entusiasta, ma finse di essere felice per me perché era contento che io stessi facendo progressi.
Non poteva sapere che ero lì solo per il feeling che si era creato con il capo, ed era meglio così. Per ora.

Non ci impiegammo molto ad arrivare a Manchester, nonostante il traffico di quel lunedì mattina.
Al nostro arrivo scoprii, con mia sorpresa, che oltre a noi e al suocero di Harry, c'era anche un altro ragazzo, David Tomson, conoscente del padre di Jennifer che si occupava del progetto del nostro giornale.
Harry mi aiutò a scaricare la valigia e, una volta nella hall, ci consegnarono le chiavi.
Inutile dire che solo la hall era enorme e lussuosissima.
Aveva grandi finestre con lunghe tende che toccavano il pavimento.
In più, era in una posizione strategica nel pieno centro di Manchester.

Giunti nelle nostre stanze, che erano tutte allo stesso piano, io ne approfittai per videochiamare Charlotte.
Le feci fare un tour della mia stanza e le mostrai l'enorme bagno con vasca idromassaggio, vantandomene spudoratamente.
"Vedi quali sono i vantaggi di sposare un imprenditore?" rispose ammiccando.
Mi sedetti sul letto appoggiandomi con la schiena all'altiera del letto e presi un cuscino fra le gambe.
"Dimentichi che io sono una semplice dipendente e questo lusso potrò permettermelo solo per tre giorni" sbuffai.
Lei ridacchiò, poi riprese con tono più serio.
"Bella, stai attenta a quello che fai... ci tengo tanto a te, non farti del male".
Avevo capito a cosa si riferiva.
In questi tre giorni, secondo lei, avrei dovuto approfittarne per chiarire i miei sentimenti e la mia situazione con Harry.
Ma per ironia della sorte, eravamo proprio insieme a suo suocero.
Io, l'amante, lui e suo suocero.
Mi veniva da ridere, ma in realtà volevo solo piangere.
Mi accorsi che Charlotte era ancora lì, in attesa di una mia risposta, così sviai l'argomento e decisi di andarmi a preparare.
La presentazione sarebbe stata fra due ore.
"Adesso ti devo lasciare Charl, ci sentiamo prossimamente, d'accordo?"
"D'accordo Bella, ci sentiamo presto. Solo mi raccomando, divertiti... e stai attenta".
Annuii roteando gli occhi alle sue continue raccomandazioni, quando poi la salutai definitivamente chiudendo la conversazione.

Dal mio beauty-case estrassi tutto ciò che mi serviva per la doccia e per il make up.
Non volevo sfigurare, sarebbero stati tutti così eleganti.
Dopo essermi acconciata e truccata per bene, passai all'abbigliamento.
Mi ero portata un tubino nero, che avevo comprato in questi giorni insieme a Jessica apposta per questa occasione.
Quando lo indossai, era proprio come me lo ricordavo: era aderente, ma valorizzava le mie forme al punto giusto.
Aveva un semplice scollo a cuore che metteva in risalto il mio décolleté e un profondo spacco sulla gamba sinistra che dava un tocco di eleganza al mio abbigliamento, senza farmi risultare volgare.
Indossati i miei soliti bracciali e orecchini, mi guardai allo specchio.
Ero pronta ed ero soddisfatta. Mi piacevo davvero.

Quando presi il cellulare per controllare l'ora erano le 18:35.
In cinque minuti dovevamo essere pronti nella hall dell'hotel, dove avrebbero tenuto la conferenza.
Decisi di scattare in velocità una foto e la mandai a Jessica per mostrarle come ero vestita e ringraziarla per avermi convinta a prendere quel vestito.
Non l'avrei mai indossato se non fosse stato per lei.

In quel momento bussarono alla mia porta e capii che erano i miei colleghi che mi chiamavano per scendere.
Quando andai ad aprire trovai Harry, in uno smoking nero.
La camicia sotto era bianca, ma lasciava intravedere i suoi tatuaggi.
In più l'aveva lasciata volutamente aperta di qualche bottone in più.
Ed era semplicemente perfetto.
Mi accorsi di essermi persa a fissarlo, ma quando lo guardai nuovamente in faccia, capii che anche lui stava facendo lo stesso con il mio corpo. E la cosa mi stava mettendo leggermente a disagio, così diedi un lieve colpo di tosse che lo riportò alla realtà e mi sorrise.
"Diciamo che ti sei calata perfettamente nella parte di imprenditrice".
Riposi ridendo, un po' imbarazzata.
Poi afferrai la mia pochette, infilai la chiave della stanza a varcai la soglia della porta.
"Andiamo?"
Lui annuì, insieme prendemmo l'ascensore e scendemmo al piano terra.

La conferenza era durata all'incirca due ore.
Il padre di Jennifer aveva illustrato perfettamente i nuovi obiettivi della sua azienda, e Harry venne interpellato nel momento in cui dovette presentare le nuove strategie di marketing per promuovere al meglio la loro attività.
Harry non amava il suo lavoro, lo avevo capito, ma il suo impegno lo ripagava sempre, e sono sicura che ad averlo portato fino a qui non è stato solo merito di Jennifer, ma anche suo.

Al termine della presentazione, l'hotel ci aveva preparato un buffet sul quale io e Harry ci gettammo immediatamente.
Io presi qualche stuzzichino e un aperitivo alcolico, che erano davvero squisiti.
"Ti è piaciuta?" chiese Harry avvicinandosi.
Annuii ancora a bocca piena. Poi gli risposi.
"Sei stato molto bravo Harry. Si vede che sai fare il tuo lavoro".
Lui fece una piccola smorfia e non rispose.
Con la coda dell'occhio controllai che il padre di Jennifer fosse lontano, e mi avvicinai di più a lui.
"Devi credere in quello che fai. Hai una bella presenza qui Harry. So che per te è difficile, ma tu vali".
Sorseggiò il vino dal suo bicchiere, mantenendo lo sguardo fisso in fondo alla sala, evitando di rispondermi.
Non avevo toccato un buon argomento, così stetti zitta per un attimo.
Fu lui che riprese a parlare subito dopo aver appoggiato il calice di vetro sul tavolo.
"Ora arriva la parte più noiosa di tutte" aggrottai la fronte, dato che non sapevo a cosa si stesse riferendo.
"La cena".
Effettivamente non aveva tutti i torti.
Una cena di lavoro, nello stesso tavolo con due imprenditori non dava l'idea di essere il massimo del divertimento.
Sopratutto se poi uno dei due era il suocero del tuo amante. Quello sì che sarebbe stato complicato.

Come previsto, la cena era durata parecchio.
I due uomini non avevano fatto altro che parlare in continuazione di lavoro mentre io e Harry di tanto in tanto ci lanciavamo qualche occhiata.
In più, ero entrambi dei gran bevitori.
Continuavano a riempire in continuazione il mio bicchiere di vino. Credevo di non aver mai bevuto così tanto fino ad allora, e mi stupii che non mi stesse girando la testa.
Finalmente, dopo più di due ore, ci alzammo da tavola.
I due uomini uscirono a fumare una sigaretta, mentre io e Harry andammo insieme verso le nostre stanze.

Chiamammo l'ascensore e salimmo insieme fino al sesto piano.
"Sto scoppiando, credo di non avrei mai mangiato così tanto come questa sera" disse il ragazzo.
"A chi lo dici" risposi.
Si stava creando tensione fra di noi.
Eravamo finalmente solo noi due, lontano da occhi indiscreti. E ne ero felice.
Le porte dell'ascensore si aprirono.
Harry mi fece uscire per prima.
Raggiunsi così la mia porta, e stetti lì davanti, in attesa senza aprirla.
Lui mi si avvicinò e mi sorrise.
Non volevo ammetterlo, ma non ero entrata perché aspettavo che mi baciasse, ora che poteva. Speravo che mi baciasse.
Lui sospirò e si allontanò subito dopo.
"Beh, allora ci vediamo domani" sussurrò.
Si avvicinò alla sua porta e estrasse la chiave per aprirla. "Buonanotte Bella" disse sorridendomi, prima di sparire all'interno della sua stanza.
"Buonanotte" risposi io, in modo impercettibile.

Mi appoggiai alla porta e portai leggermente la testa all'indietro.
Sospirai.
Che cosa mi aspettavo?

 
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: _niallsbreath