Libri > Shadowhunters
Segui la storia  |       
Autore: stardust94    13/08/2017    1 recensioni
Quando il crociato di sangue, arriva a Londra. La vita degli Shadowhunters e, stregoni della famiglia Rosestal, viene stravolta.
La famiglia dovrà affrontare un lungo viaggio verso Oriente, in Giappone.
Un terribile presagio di morte, un nemico invincibile che vuole assoggettare Nascosti e Cacciatori.
Un mistero vecchio di 800 anni, attende i Rosestal.
Riusciranno a risolverlo con l'aiuto, di vecchi e nuovi amici? ma sopratutto...
Riusciranno a rispondere al'eterna domanda: spetta davvero al Conclave, comandare Nascosti e Shadowhunters?
Genere: Azione, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, Crack Pairing | Personaggi: James Herondale, Jonathan, Matthew Fairchild, Nuovo personaggio, Sebastian / Jonathan Christopher Morgenstern, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Non-con, Violenza
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'The story of Rosestal'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo quattordici
The return of the fairy princess

Raggiungere la corte bianca, fu abbastanza semplice. 

Saria camminava dietro Riccardo e Vincent, il cacciatore non emetteva parola mentre il Diurno, sembrava più seccato dalla sua presenza che dal effettivo vento gelido.

Raggiunsero una magnifica radura, l'erba sembrava più verde lì, che nel resto della foresta, dove si erano inoltrati.
Intorno a loro, era un tripudio di fiori e piante mai viste, unicorni cavalcavano poco distanti abbeverandosi lungo il corso di un fiume, dalle acque cristalline.

Riccardo raccolse un po di acqua dentro la borraccia per poi avvicinarsi, porgendola a Saria, seduta su una roccia.
- Bevi un po, ci riposiamo un attimo-. 

Disse la fata, ma la sua voce delicata, sembrava anche un po cupa. 
Il vampiro si sedette facendola mettere sulle sue gambe, le carezzò i capelli delicatamente, baciandole il collo con dolcezza, prima di affondare i canini e cominciare a bere.

Saria ansimò appena lasciandolo bere, il dolore era sopportabile, se serviva a vedere il sorriso di Riccardo. Lui le carezzò il viso con la mano, continuando ad ingerire il sangue, mentre le sue labbra si sporcavano di rosso.

Si staccò piano e le leccò i due fori sul collo, prima di appoggiare le fronte contro la sua, sorridendo dolcemente.
- Ti amo Saria - disse Riccardo.

Lei arrossì e lo strinse forte, baciandolo con passione, legando la propria lingua a quella del vampiro 
lasciandosi tutto alle spalle, pensando solo a loro e non al futuro.
Il domani, che tanto spaventava la fata, era lontano grazie ai baci e le carezze di Riccardo.

Vincent era poco distante da loro e guardandoli appena, tanti ricordi gli affollavano la mente. 
Li scacciò ringhiando, scacciò il volto di Mireha e della piccola Hana, come se non fossero mai esistite.

 
***

A tarda notte, raggiunsero l'imponente palazzo. 
Era immerso in una radura dieci volte più grande, di quella dove si erano fermati nel pomeriggio.

Era un palazzo di cristallo bianco con mille fiori diversi a fare da tappetto delle fondamenta che, erano state scavate nel terreno e venivano sostenute, da radici secolari.

Saria restò impassibile davanti a tutto quello sfarzo e bellezza, il volto era freddo la voce le mancava e non per la felicità di certo.

Riccardo le si avvicinò e le prese la mano, la fece voltare delicatamente verso di se, e infine le diede un lieve bacio, tanto dolce quanto vero.

- Fidati di me fatina, andrà tutto bene -  ridacchiò il ragazzo, con gli occhiali storti sul naso.
 
La fata li aggiustò e gli baciò la fronte, dovette mettersi in punta di piedi ma sorrise.
Dopo di che, entrò nel enorme palazzo con la mano stretta da quella di Riccardo. 

Raggiunsero la sala del trono, dove una donna li aspettava.

Era incredibilmente bella.
Con grandi e luminosi occhi, che osservavano tentatori il resto delle persone, presenti in quel luogo.
Aveva incrociato le lunghe gambe, solo per il gusto di mostrarle a quei due maschi, mentre si era passata una mano tra i capelli.

Inumidendosi appena le labbra con un movimento della lingua, tanto delicato quanto malizioso. La donna rivolse uno sguardo alla giovane fata.

- Figlia mia, ci onori della tua presenza, ma per quale gradita ragione? - domandò la regina.

Saria fece un passo avanti, sentiva su di se gli sguardi della regina e delle altre fate. 
Prese un profondo respiro e alzò il mento, osservando la donna con una strana e agli occhi di Riccardo, preoccupante freddezza.

- Un alleanza. Tra il nostro popolo e gli Shadowhunters, della famiglia Rosestal -.

La Regina parve confusa ma poi con tutta la grazia e lo charme che possedeva, spostò i capelli dal collo e si alzò, dirigendosi verso la giovane.

Arrivata davanti alla figlia, sfiorò le sue guance con le mani vellutate, ma fredde come il ghiaccio.

- Potrei benissimo accettare, ma voglio in cambio una garanzia - sussurrò sorridendo.
- C-che tipo...Di garanzia? - domandò di rimando Saria.
- Una volta terminata la tua...Missione. Tornerai a vivere a palazzo e sposerai l'uomo che io sceglierò per te -.

Quelle parole, lasciarono Saria allibita. 
- Ti lascerò due giorni, così che tu possa ponderare la tua decisione, figlia mia -. 
Disse la donna, con un sorriso velenoso ma, altrettanto seducente.

La fata strinse forte la mano del vampiro, mentre notava Riccardo, abbassare un po lo sguardo e contrarre la mascella.
Sembrava davvero, sul punto di azzannare la Regina e dato che lui era un vampiro, la cosa non sarebbe stata in senso " figurato".

Ma prima che il ragazzo, riuscisse nel suo intento, entrambi vennero condotti nella stanza della fatina, così da passare la notte in tranquillità.

Sfortunatamente, Riccardo era tutto tranne che tranquillo. 

Era sdraiato sul letto, con una mano coccolava Saria, passandole le dita tra i capelli, mentre l'altra la teneva a mo di cuscino dietro la nuca. Era intento a guardare il soffitto e a pensare.

- Cioccolatino...Stai bene? -. 

La voce delicata della fata, lo fece risvegliare da quel coma di pensieri e dubbi. Le sorrise dolcemente accarezzandole una guancia.
- Si. Ssono solo un po preoccupato, non accetterai vero? -.

Domandò ansioso baciandole il collo, facendole sentire appena i canini, pizzicare la pelle e godendo appieno, dei sospiri e gemiti di piacere, emessi dalla bocca della sua fatina.

- Ti amo Saria. Non voglio vederti, tra le braccia di un altro uomo -.
 
Disse Riccardo, mentre di colpo, penetrava il collo della fata con i canini, sporcando la sua pelle bianca di sangue scarlatto che, immancabilmente finì nella gola del giovane diurno.

Saria si strinse a lui, reprimendo il lieve dolore che provava.
Mentre sentiva i canini di Riccardo, lacerare piano la pelle e la lingua del ragazzo, farle bruciare la ferita che passava maliziosamente a leccare.

- T-ti amo anche io...Tanto...Ttanto Riccardo - sussurrò la ragazza, reprimendo l'ennesimo gemito.

 
***

Il sole era sorto da poco e Reika, si era risvegliata in un comodo giaciglio di rose, accanto ad una giovane fata maschio.
Sorrise maliziosa, ammirandosi riflessa in uno specchio. 

I capelli rosa erano molto più lunghi e, intrecciati con fili d'oro e d'argento.
Il corpo dalla carnagione chiara, era nudo, ma la ragazza, non ci faceva troppo caso mentre passava una mano, tra i capelli ravvivandoli, prima di alzarsi lentamente, senza disturbare il sonno del suo amante.

Sorrise, perchè i suoi pensieri non vagavano al ennesima notte di passione, ma priva di significato, ma bensì a qualcuno di molto importante per lei.

Indossò una semplice veste di color azzurro chiaro, con una cintura, che le fasciava perfettamente il punto vita.
La veste, cadeva delicata con uno strascico a coda di sirena, sulla parte posteriore ed era leggermente scollata sul seno.

La fata prese delicatamente una lettera e la lesse con attenzione, sorridendo, sfiorandola piano con le labbra, dove vi era la firma del mittente.

La lettera era di lavoro, ma a lei non importava. La strinse forte al petto e chiuse gli occhi.

Si estraniò dal mondo circostante, immaginando di passare le dita, tra i capelli del ragazzo che l'aveva scritta. Poterlo di nuovo rivedere e sorridere al fianco suo e di Faith.

Fermarsi la notte, e ammirarlo, mentre nuotava in piscina. Sentire di nuovo la sua risata, mentre prendeva in giro il cacciatore loro leader.

Si voltò di colpo, ammirando il maschio che si stava alzando dopo la notte.

Il corpo era allenato e appena un po muscoloso, la carnagione chiara, i muscoli delle spalle e della schiena, erano contratti nello sforzo di alzarsi.

Un bel vedere per Reika che lasciata la lettera, raggiunse a passi delicati, il giovane.
Questo, dimostrava qualche anno in più di lei.

Aveva i capelli lunghi fino al collo e leggermente mossi, mentre gli occhi erano di due colori:
Uno era dorato, per via del sangue di fata, mentre l'altro era verde azzurro.

Era un mezzo cacciatore non che, una fata della caccia da qualche anno.

Il giovane portò una mano tra i capelli della ragazza e le carezzò lievemente una guancia, prima di baciarla con passione, venendo da essa ricambiato.

- Buongiorno Mark-chan - ridacchiò Reika.
- Mi piace quando mi chiami così. Piccola fatina -  aveva detto lui, scendendo a baciarle il collo leccandolo fino al orecchio.

Lei sorrise e lo atterrò sul letto. 

Ma per quanto amasse quella zazzera di capelli biondi e quei suoi occhi, quasi imperscrutabili.
Altri lineamenti di un viso differente, continuavano a palesarsi, sovrapponendosi a quelli di Mark.

Un viso, dai lineamenti delicati, incorniciato da dei capelli medio-corti scompigliati, di un bellissimo color blu chiaro.

Occhi grigi che leggevano le emozioni della fata, come un libro aperto, scandagliando il suo cuore come se non avesse segreti.
Labbra sottili che nascondevano dei denti affilati ed aguzzi. 
Ma che molto spesso, si incurvavano in sorrisi allegri e talvolta maliziosi, ma mai con l'intento di offendere la sua persona.

Un sospiro lieve da parte della ragazza, allarmò un po Mark che spostandole una ciocca di capelli, arrotolandola dietro la orecchio, le sorrise dolcemente baciandole piano le labbra.

- Qualcosa ti preoccupa mia cara? - domandò il biondo.

Reika scosse il capo con fermezza e abbracciandolo forte, si alzò dal letto.
- Credo mi farò una doccia. - 
Disse prima di dirigersi verso il bagno. Ma si ritrovò dietro Mark, che cingendole la vita con le braccia, poggiò la testa sul mento di lei.
- Sò che può essere difficile. Ma il nostro non è amore giusto? - domandò ridacchiando.

Reika non rispose, rimase ferma con la mano, ancora a stringere la maniglia della porta del bagno.

- Giusto. Ora scusami ma d-devo farmi la doccia -.
Disse qualche minuto prima, di entrare chiudendosi dentro il bagno.

 
***

Reika si era fatta la doccia ed ora, indossava una tuta aderente al corpo e ottima per muoversi. Era color muschio mentre gli stivali erano neri.

Ora camminava, seguendo il corso del fiume. Cercando le famose rovine, che secondo le sue informazioni, racchiudevano il passaggio per trovare un antico tesoro delle fate.

Improvvisamente però, notò qualcosa o meglio, qualcuno nel fiume.

Lui, era il ragazzo nei suoi continui pensieri. 
Era il suo amico d'infanzia non che collega di lavoro.

Senza pensarci su due volte, la fata cominciò a correre scendendo verso il fiume, con il cuore in gola, vedendo avvicinarsi sempre di più il bel ragazzo dai capelli blu chiaro.

- Zebra! Zebra! -.
 
Urlò la rosa a squarciagola, con il fiatone per la corsa. Si fermò solo raggiunta la riva del fiume e portò le mani sulle ginocchia, riprendendo fiato.

Il ragazzo si avvicinò al acqua con uno stile veloce e quasi elegante, la parte inferiore del suo corpo presentava una coda, molto simile a quella di uno squalo zebra.

Si poteva chiaramente notare, una pinna caudale sulla schiena e delle branchie sui fianchi sotto il costato.

Il ragazzo presentava inoltre, una cicatrice a forma di X sul fianco sinistro, e una di un morso sulla coda, inoltre la pinna caudale presentava un cicatrice, probabilmente lasciata da un oggetto affilato.

- Reika... -

Non la vedeva da qualche mese, eppure qualcosa, aveva cominciato ad agitarsi nel cuore del tritone.

Sorrise battendo la coda su l'acqua, mentre la fata alzava lo sguardo, sorridendogli di rimando e facendo così, battere a mille il cuore del giovane.

Zebra le sorrise poi uscì dal acqua riprendendo l'aspetto solito. Grazie ad un incantesimo i vestiti del giovane non scomparivano una volta cambiata forma.

Zebra indossava una camicia a fiori blu e gialla e dei pantaloncini corti azzurri, inoltre calzava un paio di sandali da spiaggia.

- Mi manda Faith. Dobbiamo velocizzare la ricerca -. 
Disse il giovane, portando le mani a sprofondare nelle tasche dei pantaloncini. 
- Quindi...Ti darò una mano piccola -.
 
Aggiunse con un sorriso, facendo arrossire lievemente la fata che, voltandosi verso il folto della foresta, aveva portato in avanti una mano.

- Molto bene! allora mettiamoci in marcia. Prossima fermata le rovine antiche! - 
Disse prima di cominciare a camminare, seguita dal ragazzo.

Angolo autrice.

Dunque in questo capitolo, abbiamo Saria e Riccardo. Quest'ultimo, non sembra affatto gradire la situazione ne la decisione della Regina, di ricattare la figlia.
Poi ecco il ritorno di Reika che pare aver passato la notte, niente meno, che con Mark Blackthorn!
E infine, l'arrivo di un altro compagno di Faith.

Il tritone Zebra è un oc di Dragun95 che ringrazio per il prestito.
Quindi, i due sono decisi a trovare le rovine antiche, per sapere se ci riusciranno, seguite questa storia.
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Shadowhunters / Vai alla pagina dell'autore: stardust94