E tu, viso di rugiada,
che attendi ogni sera
di essere salvata, ma vano
è il desiderio che ti pervade
l'anima, fragile è il tuo cuore di vetro
che si frantuma, cade.
Mancano venti rintocchi
alla nuova giornata
e ormai i ricordi ti hanno già rapita;
le lacrime calde ti bagnano le guance, la gola,
il petto che curi tappezzando di cerotti.
E quelle gocce salate accarezzano le mani,
le dita, candida pelle marcata da cicatrici.
"Questa notte non è ancora finita", sussurrano
il cielo e le sue nuvole grigie.
Maledette le lancette che - tic tac - scorrono senza fretta
e tu, fanciulla, rimani in balia di un tenero bacio sulla fronte,
di un corpo da stringere, di quel corpo.
Sei rimasta sveglia nell'oscurità ora inoltrata,
ti stendi sul letto, disperata e assonnata,
non puoi farci niente, sei solo dannatamente innamorata:
hai ucciso un po' di te in sola mezza nottata.