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Autore: emylee    19/08/2017    2 recensioni
Due piccoli momenti extra della mia storia Maelström - non consiglio di leggere se non si è letto prima la storia originale!
«Perdonami,» continuò Draco, e sembrò prendere coraggio quando gli prese una mano tra le sue. Tremavano leggermente. «ti ho lasciato lì. Sono scappato con il Maelström, e ti ho lasciato lì.»
«Draco, sono qui. Non lì, qui.»
Genere: Angst, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter | Coppie: Draco/Harry
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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XI


Era stato difficile, durante il loro primo incontro da Madama Malkin, ignorare del tutto le sue parole e correre ad abbracciarlo, quando lo riconobbe. Harry, d'altronde, aveva scoperto che abbracciare e farsi abbracciare era bello e piacevole solo grazie a lui – e gli era decisamente mancato farlo. O meglio, lui gli era decisamente mancato.

Lo aveva ascoltato, ma aveva parlato poco, non sapendo bene cosa dire – cosa dirgli. Poi, già con il loro secondo incontro, aveva scoperto che Draco Malfoy era davvero antipatico, quasi come Dudley, ed era stato più semplice fare come gli aveva chiesto. Non sapeva se era davvero ciò che il suo Draco voleva, ma non aveva accettato la sua amicizia, e con il tempo erano diventati rivali.

«Per tutti questi anni, non ti ho mai odiato, però.»

Erano seduti per terra, più vicini di quanto se ne rendessero conto, in quell'aula vuota dentro la quale si erano isolati dopo essere scappati dalla sala comune Grifondoro.

«Io sì.» gli rispose Draco, piegando la testa con fare colpevole, «Non ti mentirò dicendoti che non sono stato contento di essere stato scelto per ucciderti da bambino, seppur non mi sono reso pienamente conto di cosa stessi facendo finché non mi sono ritrovato davanti a te con la mia bacchetta puntata contro e la Maledizione Senza Perdono sulla lingua.»

Harry gli sorrise, cercando di diminuire i suoi sensi di colpa, «Però non l'hai fatto.»

«Ma ti odiavo, su questo ne sono sicuro. Ti ho odiato dal momento preciso in cui non hai accettato la mia amicizia. Volevo davvero ucciderti, Harry... o meglio, l'intenzione c'era. Non avevo messo in conto, però, che tu saresti stato pur sempre un bambino, e che io non avrei mai avuto il coraggio di farlo. Beh, bambino o no, ecco.»

«E cosa ti ha fatto cambiare idea?» gli chiese Harry, piegandosi verso di lui.

Odiava vedere Draco in quello stato – in tutti quegli anni, l'aveva visto altezzoso, antipatico e iracondo, ma mai triste. Harry era felice di vederlo pentito, perché adesso voleva finalmente avere la possibilità di accettare la sua amicizia senza che lui continuasse ad odiarlo, ma vedere il suo viso così incupito e i suoi bellissimi occhi lucidi come biglie non gli piaceva affatto.

«Vederti lì... al Manor... in quello stato.» disse, a fatica. «Eri così distrutto, sia mentalmente che fisicamente. Ed era tutta colpa mia... ti eri fidato, e ti eri ritrovato torturato e rinchiuso nelle segrete di casa mia. Harry, non puoi capire... e spero tu non lo capirai mai.»

Draco – Draco, Draco, Draco, finalmente poteva chiamarlo con il suo nome – si piegò su se stesso e nascose il viso tra le ginocchia, respirando profondamente e tremante.

Harry non disse nulla, e non seppe neanche come consolarlo in qualche modo: dopotutto, sette anni di rivalità non erano semplici da mettere da parte, nonostante Harry, di nascosto, aveva continuato a volergli bene proprio come quando aveva otto anni.

«Mi amavi. Mi amavi, e io ti ho portato al Suo cospetto.» Alzò il viso. Harry vide che era asciutto, ma io suoi occhi continuavano a brillare pericolosamente. Stava forse trattenendo le lacrime con tutte le sue forze, «Ti rendi conto?» chiese, guardandolo incredulo, «So di non essere stato davvero io a farlo, ma... ma se tu avessi accettato la mia mano, quel giorno sul treno, l'avrei fatto. Me ne sarei pentito, eccome, perché finché non mi trovo faccia a faccia con il problema, a quanto pare non riesco a comprenderne la reale gravità... ma sarebbe stato troppo tardi, a quel punto.»

Harry continuò a non dire nulla, pensando che sì, avrebbe davvero seguito Draco fino in capo al mondo, che lo amasse o meno. In tutti quegli anni, aveva seguito Draco comunque anche sotto la scusa di una qualche punizione insieme, o di capire cosa stesse tramando, o cose simili – ma lo aveva sempre seguito, non si era mai tirato indietro.

Aveva confessato a Ginny, tempo prima, che aveva una cotta per Malfoy. Ovviamente, Ginny ci era rimasta male, e Harry glielo aveva detto più per farle mettere l'anima in pace che per altro, perché era vero che non si rendeva pienamente conto dei sentimenti – specialmente quelli romantici che lo riguardavano di chi ha intorno, ma Ginny era stata davvero palese con le sue intenzioni, e gli aveva cavato la dichiarazione di bocca.

In realtà, non sapeva bene se quello che provava per Draco fosse un qualcosa simile all'amore o no, ma fin da quando era bambino aveva sempre provato qualcosa nei suoi confronti... quindi non si stupì affatto, quando Draco aveva detto che, in una vita passata insieme, Harry si era innamorato. Probabilmente, si sarebbe innamorato davvero anche adesso che lo aveva preso sotto la sua ala protettiva – e sarebbe nata finalmente la tanto agognata amicizia.

«Perdonami,» continuò Draco, e sembrò prendere coraggio quando gli prese una mano tra le sue. Tremavano leggermente. «ti ho lasciato lì. Sono scappato con il Maelström, e ti ho lasciato lì.»

«Draco, sono qui. Non lì, qui.»

«Ma...»

«Basta adesso.» Fu il turno di Harry a sospirare. Abbassò lo sguardo sulle loro mani intrecciate, «Ormai è andata, hai fatto scelte sbagliate, ma hai rimediato. Sono qui. Draco, se tu non fossi scappato in quel momento, probabilmente saremmo morti entrambi, quindi non c'è nulla da perdonare.»

«Però ti ho portato io lì!»

«Ma l'hai detto tu stesso che non sei stato tu ad averlo fatto. Non c'è nulla da perdonare.»

Draco sembrò rilassarsi, come se un peso enorme fosse scivolato via dalle sue spalle – lasciando comunque un segno della sua passata presenza. Stese le gambe davanti a sé e poggiò la testa sul muro dietro di lui, guardandolo poi di sbieco.

«Come fai?»

«A fare che?»

«Ad essere così...»

Harry ridacchiò, in imbarazzo, «Stupido? Ingenuo?»

«Buono.» Draco lo disse con una smorfia, «Io non ti avrei mai perdonato.»

«Beh, fortuna non sono te, allora.»

Draco sorrise, era un solo piccolo stiramento di labbra, ma era l'unico sorriso che gli avesse mai visto fare in tutti quegli anni. Anche quando era bambino, non l'aveva mai visto sorridere, non davvero, non uno di quei sorrisi che distendono il viso e fanno socchiudere gli occhi.

Ad un tratto, Draco si mise dritto, rigido, con il busto girato verso di lui. Aveva uno sguardo quasi solenne, e la presa sulla sua mano sembrò intensificarsi, quasi a volerla stringere con tutta la forza che stava mettendo nel trovare le parole giuste da dirgli.

«Voglio però che tu ti fida di me, adesso. So che è difficile, dopo quello che ho fatto, per quello che sono, e per come questi anni sono trascorsi, ma... ho bisogno che, se devo passare dalla parte della luce, dalla tua parte e andare contro la mia stessa famiglia, tu ti fida di me.»

«Solo se mi prometti che non mi consegnerai a Voldemort!»

Harry vide l'orrore passare sul viso di Draco, e capì che la sua battuta infelice aveva ferito l'altro più di quanto temesse. Quindi alzò il mignolo della mano che non era incastrata tra quelle di Draco e gli fece un sorriso imbarazzato.

Draco fissò il dito che attendeva davanti ai suoi occhi e sorrise, stavolta più apertamente. Ricordava il gesto, a quanto pareva. Harry supponeva che, comunque, quando l'avevano fatto la prima volta non era passato poi molto tempo, per lui.

Draco lasciò la presa della sua mano per poter attaccare il mignolo al suo. Lo strinse come se non volesse lasciarlo più andare – Harry ricordava vagamente di aver fatto la stessa cosa, da bambino. Promise a se stesso, in quel momento, di non lasciare mai più la mano di Draco, anche a costo di rinchiuderlo nel dormitorio Grifondoro per tutta la durata della guerra, cosicché né la sua famiglia, né tantomeno Voldemort potesse fargli del male.

«Te lo prometto, Harry.»

Ed Harry gli credette.


III – II


Gli era dispiaciuto molto non essere stato smistato tra i Serpeverde.

Solo da una parte, però. Aveva chiesto lui stesso di non andare a Serpeverde, perché non voleva vivere nella stessa casa di colui che aveva ucciso i suoi genitori – però l'aveva chiesto non troppo convinto, e con un piccolo magone che gli stringeva il collo, pensando che, per questo motivo, non sarebbe potuto restare al fianco di Draco. Draco Malfoy era molto più piccolo di quanto ricordasse – ed Harry non era stupido, sapeva che lui non era lo stesso Draco che era diventato il suo primissimo amico e che poi era sparito quasi due anni prima, ma lo sarebbe diventato – e molto più antipatico, ma questo, il suo Draco glielo aveva anticipato. Aveva viaggiato nel tempo per questo, d'altronde, no?

Aveva accettato la sua amicizia sul treno per Hogwarts, nonostante quando lo aveva visto da Madama Malkin non avrebbe voluto fare altro che abbracciarlo. Ma non poteva, perché non poteva ricordarsi di lui, dopotutto.

Quando il cappello aveva gridato a tutta la sala «GRIFONDORO!», smistandolo definitivamente in quella che sarebbe stata la sua casa per i prossimi sette anni, Harry vide chiaramente Draco aggrottare le sopracciglia sottili, estremamente deluso.

Ma non era importante: avrebbe fatto di tutto, pur di restargli amico.

Non poteva perdere il suo primissimo, migliorissimo amico.


Aveva capito di avere una cotta per Draco durante il Ballo del Ceppo.

Erano ormai passati quattro anni da quando aveva accettato la sua amicizia, e nonostante gli alti e i bassi – Draco non sopportava Ron ed Hermione, e il sentimento era reciproco, ma riuscivano, talvolta, ad accettare l'uno la presenza degli altri, se era per bene suo – Harry non aveva mai lasciato divergenze varie li separassero.

Draco era stato una costante, nella sua vita scolastica. Era sempre presente: durante le lezioni, le punizioni – soprattutto perché erano condivise – e le missioni. Se Draco non c'era, Harry si sentiva mancare il fiato. Non sapeva bene cosa ciò significasse, finché non l'aveva visto ballare e ridere insieme a Pansy Parkinson durante il Ballo del Ceppo.

Si era sentito così geloso di lui e così invidioso della Parkinson che non aveva fatto altro che stare seduto per tutta la durata della festa e guardarli in tralice. Poi aveva capito. Non si sentiva in quel modo neanche guardando Cho ballare con Cedric, e fino a poco tempo prima, Harry era convinto di avere una cotta per Cho.

Invece, la sua cotta era proprio Draco.


Aveva confessato a Draco di essere innamorato di lui poco tempo dopo.

Ed Harry si era sentito gonfio di felicità, quando Draco, dandogli una spinta e un bacio a stampo sulle labbra, gli aveva risposto: «Era l'ora, Potter.»


Tre anni dopo, Draco lo aveva tradito.

Non era stato un tradimento con un'altra donna o con un altro uomo – ma Harry quasi lo avrebbe preferito.

Avevano dormito insieme, la notte prima. Draco lo aveva svegliato con il più dolce risveglio, poi aveva detto: «Fai veloce, Harry, che oggi andiamo fuori.»

«Fuori?» gli aveva chiesto. Qualcosa, dentro di sé, gli diceva che Draco non si stava riferendo banalmente ad Hogsmeade.

«Sì, fuori. È una sorpresa. Sai che giorno è oggi? Sono anni che stiamo insieme, e non ti ho mai portato da nessuna parte. Ti fidi di me?»

Harry era solo arrossito, a quel punto, annuendo sicuro. Sapeva bene che giorno fosse, quello – erano tre anni precisi che lui e Draco non erano più solo migliori amici, ma qualcosa di più.

Non gli aveva chiesto spiegazioni, anche perché conosceva bene Draco e non si sarebbe fatto sfuggire nulla proprio perché voleva mantenere la sorpresa come tale.

Furono fuori dai cancelli di Hogwarts in un battibaleno. Draco era sembrato agitato persino più di lui, quando aveva tirato fuori dalla tasca della sua uniforme una sfera di cristallo – una passaporta. L'aveva guardata fisso, poi aveva alzato gli occhi su Harry, facendogli un sorriso, teso.

«Sei pronto?»

«Non vuoi proprio dirmi dove andiamo?» gli aveva chiesto, per l'ennesima volta.

Draco non gli aveva risposto, proprio come tutte le volte che aveva chiesto. Si era solo avvicinato a lui, lo aveva preso per i fianchi, e gli aveva dato un lungo bacio su una tempia, prima di sussurrare: «Ti amo.»

Harry si era sentito così felice – era la prima volta che Draco gli aveva detto quelle parole, Harry aveva aspettato così tanto tempo per sentirsele dire e sapere con certezza che il suo amore era ricambiato! – che non aveva neanche sentito quello che aveva mormorato dopo, poco prima di attivare la passaporta. Era qualcosa qualcosa simile a: «Qualsiasi cosa accada.»


Quello che successe dopo, Harry lo ricordava bene.

Ricordava di aver aperto gli occhi dopo che il giramento di testa dato dalla passaporta era sparito, e di essersi ritrovato a Malfoy Manor, circondato da Mangiamorte, di fronte a Voldemort.

Si era sentito morire, in quel momento. Soprattutto quando vide Draco – il suo Draco, l'uomo che amava, e che... che lo ricambiava! – prostrarsi ai piedi di Voldemort, baciargli la veste nera ed esclamare, con voce ferma e un sorriso: «Ve l'ho portato, mio Signore, come richiesto. Sono degno di ricevere il Vostro Marchio, adesso?»

Harry pensò, sentendo le prime scariche di dolore delle cruciatus, che Silente non aveva ragione, dopotutto. L'amore non era l'arma più potente che aveva – ma anzi, era un'arma a doppio taglio.

Era stato l'amore a fargli perdere la guerra – e la vita.






Spazio Autrice

Ecco qui i due "momenti" extra! Il primo è, ovviamente, un piccolo scorcio - per me molto importante - di quando Harry e Draco si incontrano dopo l'avventura di quest'ultimo!
Il secondo è quello che il nostro viaggiatore nel tempo non ha - per fortuna - vissuto.
Il mio cuore ha pianto vedendo come Draco ha tradito Harry, non sono riuscita a prolungare di più la scena o ad approfondirla ^^"
Ve li avevo promessi, ed eccoli qui! Spero di aver fatto contento qualcuno di voi XD
Grazie ancora per tutto! Per chi ha seguito con tanto interesse Maelstrom - e per chi apprezzerà questo piccolo extra!

Emily.

  
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