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Autore: SophLandd    20/08/2017    0 recensioni
«Mi sei mancato.» Le parole gli escono senza preavviso, e si sorprende lui stesso.
L'ha detto in un sussurro, ma abbastanza forte da essere sentito.
Alza lo sguardo verso il ragazzino, notando come gli occhi di lui sembrino così persi e lucidi.
Ma è solo un secondo, perchè poi tornano freddi come prima.
Freddi come la morte.
«Non ti avrei mai ucciso.» Sospira l'umano, per poi uscire una volta per tutte dal loft. Derek resta in silenzio a guardare la porta, dando un pugno al tavolo di fianco.
\ Capitolo 4.
Genere: Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Derek Hale, Stiles Stilinski, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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"I think that the worst part of it all wasn't losing himit was losing me."

••Le scritte in corsetto saranno i pensieri del lupo!

Stiles ha il lupo dolorante fra le braccia, e fatica abbastanza. È parecchio grande e pesante, e probabilmente lo Stiles di una volta non sarebbe riuscito a tenerlo su neanche un secondo.

L'umano gira le chiavi sulla toppa, socchiudendo la porta silenziosamente, anche se si sente un fastidioso cigolio. 
Il lupo si risveglia, colto da un dolore immenso, e con la vista leggermente sfocata. Derek sente dolore ovunque, ma alla fine sopportabile, visto tutto quello che ha dovuto subire in passato. All'inizio ha idee confuse su dove si trova, e soprattutto su chi lo sto portando via. Poi i ricordi tornano piano piano, e ricorda di essere stato investito. Sa che non riuscirà a tornare nella sua forma umana, fino a che non guarirà del tutto. Ricorda di essere stato soccorso da Stiles, ma subito dopo ha perso i sensi. Perchè il ragazzino non lo riporta al loft?

«Quanto diavolo pesi?» Sussurra Stiles, imprecando diverse volte, capendo che deve anche fare tutte le scale, con il lupo in braccio. 
Derek ringhia flebilmente.

"Tutti muscolitesoro."

D'un tratto si accende una luce, e il lupo chiude gli occhi, mezzo accecato. Stiles sobbalza, sbarrando gli occhi di fronte a quella improvvisa fonte di luce.

«Stiles?» La voce proviene da suo padre, il quale è fermo sulle scale. 
E in pigiama. Non si aspettava che il figlio sarebbe tornato così presto.

«Uh, ciao, papà!» Lo saluta il ragazzino, con l'animale tra le braccia. È impossibile nasconderlo, purtroppo. Per un attimo i due rimangono a guardarsi in silenzio, con lo Sceriffo che cerca di capire se sta sognando oppure suo figlio sta tenendo davvero un lupo in braccio. Ma sì, sta sognando sicuramente, non c'è dubbio. Allora Noah si volta, per tornarsene a letto.

«Che buffo sogno.» Mormora tra sè e sè, grattandosi il capo pensieroso.
Forse è che anche lui ha sempre a che fare con questi licantropi, banshee, coyoti e chi ne ha più ne metta.

Stiles sospira di sollievo, non capendo come mai il padre non lo stia uccidendo o minacciando. 
Bah, che strana la vita. 
Dopo una mezz'oretta è riuscito finalmente a portare il lupo di sopra, dopo diversi ringhi, adagiandolo delicatamente sopra il suo letto. Fortunatamente è abbastanza grande per due.

Non accende la luce, per non creare fastidio alla creatura, lasciando alla luna piena il compito di illuminare la stanza. Oggi è la nottata in cui i lupi mannari perdono più facilmente il controllo. L'umano pensa che cercherà di contattare Derek il giorno seguente, adesso è troppo stanco, ed ha altro a cui pensare. Stiles allora si spoglia, rimanendo in boxer, con il lupo che ha il muso rivolto verso di lui, e tutto il resto del corpo steso su un fianco. 
La luna illumina la pelle del ragazzino, e il suo fisico niente male.

"Vestitio mi verrà un'erezione anche da lupoGesù."

Poi Stiles si ricorda che ha il pigiama sotto il cuscino, e per prenderlo si ritrova costretto ad avvicinarsi al lupo. Derek così ha il corpo del ragazzino quasi spiaccicato addosso, tutto allungato nel prendere il cambio, con il pacco dei boxer vicino al muso dell'ex Alpha. Derek ringhia sommessamente.

"Ma sbattimelo tutto in faccia, signor Gray."

Il ragazzino, in pigiama, si stende sotto le coperte, dopo aver controllato come stesse il lupo. Stranamente con la creatura si sente in grado di potersi lasciare andare, visto che è un animale, quindi non potrà mai ferirlo o giocare con i suoi sentimenti.

«Notte lupone, giuro che ti troverò un nome.» Lo accarezza un paio di volte, e poi cade in un sonno profondo. 
Derek realizza che il ragazzino non ha la minima idea di chi sia lui in realtà, e che probabilmente crede di avere a che fare con un semplice lupo.

"Derekmadonna santassima, sono DerekDerek Hale!"

•••

Lo Sceriffo si sveglia per andare al lavoro, e decide di svegliare anche suo figlio. Vuole raccontargli del sogno assurdo che ha avuto la sera prima. 
Ci faranno sicuramente due risate.
Si stiracchia diverse volte, con il suo pigiama beige, e alla fine esce nel corridoio. Bussa leggermente alla porta del figlio, per poi entrare.

«Stiles, non puoi renderti conto stanotte cos'ho...» Comincia a parlare, con un sorriso divertito, quando si blocca di colpo. Il suo sorriso si smorza. Il lupo del sogno sta dormendo beatamente accanto alle gambe di Stiles, con una fasciatura sul torace.

«STILES!» Sveglia entrambi, e il ragazzino si catapulta subito fuori dal letto, mezzo addormentato.

«Che succede??» Osa chiedere, innocentemente, scombussolato. 
Il lupo ascolta silenzioso i due, ogni tanto sentendo una fitta di dolore attraversargli il corpo. Sente però che sta guarendo, piano piano.

«Dimmelo tu! C'è solo un cavolo di lupo sul tuo letto!» Grida, rendendosi conto di non aver affatto sognato. 
Stiles rimane sull'indifferente.

"Cavolo di lupoAmicosono un ex Alphahai presente?? Un cazzo di ex Alpha !!!"

«Posso spiegarti, papà. Ieri sera, mentre tornavo a casa, ho trovato questo lupo in mezzo alla strada, in gravi condizioni. Scott l'ha curato, ma ha detto di non poterlo tenere in clinica nè a casa sua. Avrei dovuto lasciarlo morire? Si tratta solo di una settimana!» Si spiega, e il padre inarca le sopracciglia, voltando la testa verso il corridoio.

«Perchè la cosa non mi sorprende così tanto? Basta che quella palla di pelo non si faccia trovare nel mio studio o nella mia camera, intesi? Che ti possa addolcire un pò.» Borbotta Noah, andandosene subito via.

"Palla di peloMa come ti permetti razza di umano..."

Stiles sospira, avvicinandosi al lupo, e accarezzandolo. È troppo meravigliato e stregato da quella creatura.

«Lascialo stare, sei bellissimo...o bellissima?» Parla dubbioso il ragazzino, con lo sguardo corrucciato. Derek socchiude gli occhi.

"Oserei dire bellissimoma non c'è bisogno che..."

Stiles scosta una gamba di Derek, spostandogliela leggermente, per controllare il sesso.

«Bellissimo, già. E anche bello dotato. Complimenti, lupone.» Conclude Stiles, un pò stupito.

"....controlli."

Derek cerca di fiutare le emozioni di Stiles, ma al momento fiuta solo il proprio dolore. Eppure, prima la frustrazione del padre l'aveva percepita. Dio, le emozioni di Stiles sono sempre così difficili da percepire, forse perchè la maggior parte del tempo sembra non averle.

«Scott mi ha detto che devi prendere queste medicine, okay? Torno subito dopo scuola, cerca di riposarti.» 
Lo informa Stiles, porgendo all'animale tre caramelle. Il lupo le ingoia senza troppi esitazioni, fidandosi ciecamente del ragazzino.

"PasticcheMi sembrano più tre caramelle alla fragolaE comunque, è inquietante che parli così normalmente con quello che presupponi essere un semplice animalesai?"

E alla fine Derek rimane da solo, pensando a qualcosa da fare per non morire di noia.

•••

«Ti fermi a mangiare, Stiles?» Gli chiede Scott, affiancandolo nel corridoio. Stiles annuisce.

«Sì, ma una cosa veloce.»

«Per il lupo?» Tira ad indovinare Scott.

«Esatto, ho paura possa stare male in mia assenza.» Confida, mentre i due entrano in mensa. Diverse studentesse si girano a guardarli, rimirando in particolare la figura di Stiles. 
Si sentono anche diversi mormorii, e occhiate maliziose.

«Ti ci sei già affezionato?» Scherza l'amico, ma l'umano resta, come al solito, con la sua espressione impassibile.

«È davvero bellissimo, e il lupo è il mio animale preferito.» Commenta, mentre Scott se la ride un po', dentro di sè.
Era ovvio che Stiles lo trovasse così fantastico. Lydia, Malia e gli altri sono tutti seduti al solito tavolo, e in poco tempo si ritrovano al completo.

Stiles comincia a mangiare il suo panino, quando nota che tutti lo stanno fissando. Con uno strano sguardo, tra il divertito e il curioso. Scott lancia occhiatacce agli altri, facendo capire che Stiles non deve sapere un bel niente sulla vera identità del lupo. Ovviamente Lydia ha fatto all'Alpha subito il terzo grado sul perchè se ne fosse andato via prima dalla festa, e Scott ha dovuto raccontargli la verità. 
E in breve, quindi, tutti hanno appreso la notizia di Derek in balia di Stiles.

«Beh?» Esclama Stiles, confuso. 
Lydia tossisce.

«Umh, ci chiedevamo come andasse con D-il lupo.» Sorride la ragazza, mentre Malia le dà una gomitata sulle costole. Stiles inarca le sopracciglia.

«Vedo che la notizia viaggia veloce. Comunque per ora non mi ha dato problemi.» Afferma.

«Come ti sembra?» Osa chiedere la coyote, curiosa. L'umano fa per pensarci.

«Forse un po' brontolone, ha ringhiato diverse volte.» Risponde il ragazzino, notando poi come tutti cerchino invano di trattenere una risata. 
Bah, è così strana le gente.

•••

Stiles torna a casa, trovandola vuota, tranne per il lupo. Derek è rimasto tutto il tempo sopra il letto, incapace ancora di muoversi bene. Apre gli occhi appena entra il ragazzino nella stanza, e fissa con attenzione le sue mosse.

«Sono tornato, lupone, che hai fatto queste ore?» Chiede l'umano, accennando un piccolo sorriso, che Derek fotografa con la mente.

"A parte fissare il vuoto pensando a tutta la mia vita di merdaniente di che."

In realtà Derek ha anche riflettuto che, una volta tornato umano, deve assolutamente parlare con Stiles. Capire se davvero il ragazzino tiene a lui, e di mettere quindi fine alle loro pesanti litigate.

«Oggi è stata una giornata noiosissima, mi sono beccato anche diversi rimproveri dai professori.» Sbuffa Stiles, e Derek lo ascolta. 
É una delle prime volte che i due sembrano avere una conversazione civile. Peccato che le condizioni siano piuttosto ambigue. Il ragazzino poi si stende sul letto, accanto al lupo.

«Inoltre a pranzo ho parlato di te agli altri. Non so perchè, ma sembravano parecchio divertiti dalla cosa.» Borbotta, perplesso, e Derek intuisce che Scott deve aver scoperto chi è in realtà, spettegolandolo poi agli altri. 
Ma perchè deve averlo lasciato proprio a Stiles, in un momento così complicato tra i due, come questo? Derek ringhia.

"Me la pagherannobastardiEccome se me la pagheranno..."

Il resto del pomeriggio Derek osserva Stiles studiare, e la sua espressione concentrata. Non aveva mai notato come Stiles arricciasse il nasino di fronte a qualcosa che non riesce a capire. Lo trova adorabile, in un certo senso, anche ha sempre quello sguardo così impenetrabile. 
Inoltre nota che il ragazzino osserva spesso lo schermo del telefono, con un'espressione che a volte diventa sconsolata. Poi, a cena, l'umano sparisce per un'oretta. Quando torna ha una costola alla brace, e la posa accanto al lupo.

»Scott mi ha detto che mangi un po' di tutto, quindi eccoti. Buon appetito, lupone.» Gli spiega.

"E certocol cazzo che ti mangiavo cose come le crocchetteMica sono un caneio."

Derek alza leggermente il muso, addentando la costola. 
Dio, che fame. Mangia con un po' di dolore, sentendosi lo sguardo del ragazzino addosso. Poi Stiles afferra nuovamente il telefono, e il lupo si fa tremendamente curioso. Si sposta con fatica vicino all'umano, toccandolo con il muso. Vuole sapere cosa sta facendo, e Stiles sembra come capirlo

«Oh, sto aspettando una chiamata.» Gli fa, anche se il lupo non sembra soddisfatto della risposta.

«È un...amico. Gli devo parlare, gli ho mandato diversi messaggi e chiamato diverse volte, ma sembra irraggiungibile.» La voce del ragazzino pare quasi tremare, ma poi torna come prima. Stiles caccia più volte il pensiero che Derek se ne possa essere nuovamente andato.

"Amico?? Chi???"

Stiles scuote la testa tristemente, per poi posare il telefono sul comodino. Derek vuole proprio pensare chi è quest'amico, che ha provocato così tanta tristezza in lui. Ora la percepisce bene. Stiles evidentemente si sente in vena di chiacchiere.

«È simile a te, sai? Siete entrambi brontoloni. Anche lui usa ringhiare, proprio come te.» Increspa le labbra in un sorriso, e Derek sente una fitta nel petto. Ma questa volte non è il dolore.

«Credo proprio che ti chiamerò Sourwolf.»

Derek a quel punto volta il muso da un'altra parte. Era il suo soprannome, una volta. Dio, non sente Stiles chiamarlo in quel modo da più di due anni. Derek allora fa di tutto per avvicinarsi il più possibile al corpo del ragazzino, il quale adesso è steso sotto le coperte. Dopo poco tempo sente le braccia del ragazzino avvolgerlo, e si addormentano insieme.

 

   
 
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