Cap.15
La
'favola' di Bardack
Bardack
si sedette sul davanzale della finestra e
guardò la bambina a gattoni sul letto.
<
Quanto vorrei farmi una sigaretta, ma è piccola,
la intossicherei… E non solo ha l'età della mia
bambina, ma è anche preziosa
>.
"Quindi,
una storia e tu in cambio stai
buona?" chiese.
Reghina
si mise seduta a gambe incrociate sul letto,
annuì ripetutamente e si portò una ciocca blu
notte dietro l'orecchio.
"Per
un po' sto buona, poi voglio un'altra
storia!".
Bardack
fece una risata rauca.
"Storie
ne ho da vendere. Mio padre Kakaroth
sembrava nato per raccontarle" disse. Si grattò il collo
muscoloso e
abbronzato.
<
Non assomiglia per niente alla madre > pensò.
Il
vento gli fece ondeggiare i capelli mori a
cespuglio.
Reghina
indietreggiò sul letto fino ai cuscini, ci si
stese in mezzo e prese a dimenare la coda lunga tre volte il normale.
"Allora
dimmene una, no?".
"Un
tempo i draghi vagano per tutto l'universo.
Erano così potenti che molti di loro riuscivano a divenire
divinità.
Popoli
demoniaci ed elfici imbrigliarono la loro
potenza in delle sfere capaci di realizzare dei desideri.
Gli
angeli, però, temettero la loro potenza" raccontò
Bardack.
Reghina
corrucciò la fronte, storse le labbra e alzò
la mano dimenandola insieme alla coda.
"Cosa
sono i draghi? Cosa sono gli elfi? Cosa
sono i demoni? Cosa sono gli angeli?" chiese, di fila, senza prendere
fiato.
Bardack
deglutì rumorosamente e un rivolo di sudore
gli scese lungo il viso.
"Sono
razze aliene.
I
demoni sono legati al mondo degl'inferi.
Gli
elfi a quello delle dee.
Gli
angeli sono gli addestratori delle divinità
superiori, come quelle di creazione e distruzione.
I
draghi sembrano grossi serpenti-lucertola alati.
Però se fai tutte queste domande, non finiremo mai"
esalò con voce rauca.
Reghina
sbuffò gonfiando le guance, scrollò le spalle
e si stese tra gli enormi cuscini.
"Solo
gli stupidi non fanno domande, quindi se
non so le cose io te le chiedo" ribatté.
Bardack
si massaggiò la fronte e sospirò.
<
Le donne sono sempre esseri terribili >
rifletté.
"In
ogni caso, gli angeli diedero ai changelling
la forza di distruggere i draghi, ma se la ripresero e ora solo alcuni
di loro
sono potenti. Come ad esempio il nostro alleato Freezer.
Ora,
principessa, il saggio Aedon sta studiando la
rotta per trovare l'ultimo pianeta in cui si dice che si trovino i
draghi puri,
liberi dalle sfere, per carpire la loro forza.
Anche
se ormai sono corrotti, detengono segreti come
il viaggio nel tempo, quello tra universi dimensionali, ma soprattutto
colpi di
combattimento misteriosi" narrò.
Reghina
dilatò stupita gli occhi blu notte, guardando
fisso Bardack.
"Chi
è Aedon? E
perché studia queste cose?".
Bardack
si grattò la cicatrice.
"Il
saggio Aedon è l'ultimo studioso saiyan
rimasto sul pianeta e studia tutto ciò che può
far progredire la nostra razza
in battaglia" spiegò.
<
L'unico cosi folle da farlo. Se studi troppo sembri
uno tsufuru e tutti ti odiano. Cosa aspettarsi, però, da uno
che ha sposato la
sorella di una strega?> si chiese.
"Io
e suo figlio spesso ci beviamo qualcosa
insieme". Aggiunse.
Reghina
mugugnò e annuì, si rannicchiò tra i
cuscini
facendo spuntare solo la coda.
"Va
bene, e allora qual è la favola?".
Bardack
accavallò le gambe e appoggiò una mano sul
fianco.
"Ai
tempi degli dèi polpi, quando ancora i draghi
vagavano nello spazio, c'era un ragazzo.
Il
suo era un popolo pacifico e il pianeta dove
abitava si chiamava Salad.
La
sua gente era diventata sempre più umanoide,
perdendo i tratti da polpo che aveva originariamente e in alcuni casi
assumendo
tratti di scimmia.
Due
divinità minori si erano sistemate sulle sue lune
e vegliavano su di loro, dandogli amichevoli benedizioni in cambio di
favori e
preghiere.
Quando,
però, gli angeli fecero spazzare via i draghi,
il giovane ne nascose uno ferito. Si chiamava Zarma, teneva con
sé la gemma con
dentro lo spirito del gemello.
Vedi,
quando un drago muore, il suo spirito si
nasconde o in una gemma o in una persona, attendendo di reincarnarsi"
raccontò Bardack.
Reghina
aggrottò confusa la fronte, guardandolo mentre
stringeva un cuscino al petto.
"Un
drago era il gemello di un ragazzo mezzo
scimmia e mezzo polpo?" chiese.
Bardack
scoppiò rumorosamente a ridere.
"Mi
sono spiegato proprio male" ammise.
Si
mordicchiò il labbro.
"Il
ragazzo ha salvato il drago Zarma, il più potente
dei draghi, ferito durante lo sterminio della sua razza.
Questo
aveva un drago gemello, di nome Sutomu, la
tempesta. Che è il drago che si è rincarnato
corrotto e che Aedon sta cercando.
Tutto
chiaro?" chiese.
Reghina
annuì, si mise seduta con il cuscino stretto
tra le braccia.
"Perché
Sutomu è corrotto? E in
chi si è reincarnato?".
Mugugnò,
scosse il capo portandosi i capelli dietro
l'orecchio.
"Reincarnato
vuol dire che è rinato, vero?"
chiese.
"Esatto.
Al momento è un drago. Si è corrotto
perché per purificarsi dovrebbe prima rinascere dentro un
uomo e poi di nuovo
come drago.
All'epoca,
invece, era imprigionato in una gemma.
Zarma
sapeva che presto gli angeli lo avrebbero
rinchiuso in delle supersfere del drago. Perciò diede al
giovane, per custodirle,
le sue uova e l'uovo di un altro drago che era riuscito a salvare"
riprese
a raccontare Bardack.
Reghina
annuì, strinse con più forza il cuscino contro
di sé poggiandovi sopra il mento.
"E
poi?".
Bardack
si deterse le labbra con la lingua.
"Le
uova si erano appena schiuse, mostrando che
in una c'erano due draghetti gemelli e nell'altra una piccola fenice,
quando il
pianeta fu attaccato.
Zarma
già non c'era più.
Il
potere che gli angeli avevano donato si era
tramutato in un serpente di fuoco deciso a spazzare via ogni cosa.
Distrusse
il precedente dio della distruzione e spazzò
via molti pianeti.
Salad
bruciava.
Il
ragazzo solo affrontò la creatura e perse un occhio
nel tentativo.
L'intera
popolazione gli passò le sue energie ed egli
divenne il primo supersaiyan: il supersaiyan god.
Il
serpente allora fece dono ad un uomo di un potere
distruttivo che venne chiamato il potere del supersaiyan leggendario.
Il
giovane riuscì a sconfiggere il nuovo nemico, ma
non aveva più la forza di battere il serpente"
proseguì.
Reghina
lo fissava con le iridi blu notte sgranate.
"E i
draghi con la fenice?".
"Si
sacrificarono per permettergli di sconfiggere
il suo nemico, ma il giovane riuscì a salvare le loro gemme.
Il
pianeta fu salvo e lui divenne un grande re di cui
parlano ancora le leggende.
Un
tempo il suo tempio qui su Vegeta-sei era molto
visitato" terminò Bardack.
<
Sarà meglio non dirle che tutti i poteri delle
creature si legarono alla fenice per la sua potenza di rinascita.
Partirebbero
domande a cui non so se saprei rispondere > rifletté.
Reghina
lasciò il cuscino e gattonò fino al bordo del
letto per avvicinarsi al più grande.
"Quindi
adesso finché non s'incarnano anche i due
draghi e la fenice sono corrotti? E
il drago corrotto è ancora vivo? Al tempio ci sono tutte le
risposte alle
domande o le stanno ancora cercando?" chiese, a raffica.
"Ora
devo andare. Tra un po' sono di guardia. Te
lo racconterò un'altra volta" disse Bardack.
Saltò giù dalla finestra e si
diresse alla porta.
"Fai
la brava, principessina" salutò.