Ringrazio anche solo chi legge.
Cap.15
Nel covo di Freezer
Freezer
guardava attraverso il grande vetro circolare che aveva montato nel
cubicolo metallico conficcato nella montagna.
La
guardia con la testa da coccodrillo aprì la porta e si fece
da parte,
Zarbon entrò e l’altro mercenario gli chiuse la
porta alle spalle.
“Mio
signore, vi porto qualcosa che vi riempirà di
gioia. Ciò che mi
avete detto di riportarvi” sussurrò con voce
seducente.
<
Da quando ha perso Vegeta, sembra che questo surrogato sia diventata
una fissazione. Ha cresciuto John con la venerazione del fratello, che
a sua
volta era solo un mercenario.
John
è stato cresciuto per essere l’ombra di uno
schiavo > pensò.
Freezer,
ritto in piedi, si voltò, era nella sua ultima forma, quella
prima
del Gold e stava ritto in piedi. Osservò Zarbon con gli
occhi rossi sangue e lo
guardò tremare.
<
Dopo tutti questi anni, ai loro occhi è ancora
così insolito non
vedermi accomodato al mio trono. Sono passato da essere uno stratega, a
un
guerriero d’azione pronto a vendicarsi, allenarsi e
potenziarsi > pensò.
Abbatté
la propria coda sul pavimento, scheggiandolo.
Zarbon
guardò i solchi nella pavimentazione e si sentì
svenire. Lasciò
ricadere John che teneva su una spalla e lo spinse, facendolo rotolare
incosciente ai piedi di Freezer.
Freezer
gli mise il piede di sopra, il suo arto pallido rassomigliava a una
mano, ma si strinse come la zampa di un rapace.
“Sapevo
che questo sbarbatello si sarebbe rivelato simile al fratello.
Vegeta
ha atteso di sapere che la sua gente era stata sterminata da me, per
ribellarsi. Lui, invece, lo ha fatto solo per la libertà
fine a se stessa.
È
così meravigliosamente egoista, privo di ogni
moralità, un demone
affascinante.
Ora
ho lui, un giorno riavrò anche suo fratello
Vegeta” mormorò con voce
melliflua.
Zarbon
fu scosso da tremiti sempre più forti.
“Quindi
non avete intenzione di ucciderlo?” chiese con un filo di
voce.
“No,
deve strisciare ai miei piedi e passare l’eternità
al mio servizio.
Per ora portiamolo in infermeria, voglio che stia bene quando lo
punirò in modo
esemplare, facendolo passare tra atroci tormenti” disse
Freezer. Scoppiò a
ridere e congiunse le dita delle mani, dimenando la coda.
“Sì,
mylord”
sussurrò Zarbon.
Raccolse da terra il giovane e lo prese in braccio, il ragazzo
mugolò nell’incoscienza,
le mani ancora legate dietro la schiena.
<
Ci stiamo allontanando come previso. Una volta in infermeria
cercherò
di curarmi a mia volta nel minor tempo possibile >
pensò.
*****
Kamhara
volò fino all’oblò e, mantenendo
l’aura al minimo, utilizzò il
calore di una piccola sfera rosa per sciogliere il vetro.
Aprì un grosso
squarcio ed entrò, alle sue spalle Pamela era a bordo di una
motocicletta
volante, i lunghi capelli biondi le ondeggiavano dietro le spalle.
Kamy
raggiunse, camminando sulla punta degli stivaletti candidi, un
tavolinetto e afferrò il trasmettitore, il sudore le
scivolava sulla pelle
rosea. Senza far rumore ripercorse la stanza, saltò
atterrando seduta dietro
nella motocicletta, che silenziosamente mise in moto e si
allontanò a velocità
dal covo.
“Non
possiamo distruggerlo direttamente, ci sarà qualche
meccanismo
segreto. Portiamolo dalla saggia Altea, forse lei sa come smontarlo o
dirci
qualcuno che lo sa fare” disse Pamela.
“Io
sono preoccupata per il principe John, non voglio rimanga nelle mani di
Freezer” disse Kamy.
Pamela
assottigliò gli occhi.
“Se
la caverà, in caso torniamo a prenderlo” disse
secca.