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Autore: Francy_Kid    25/08/2017    3 recensioni
~ Sequel di "Masque tombé" e di "Amour masqué" ~
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L'estate sta finendo e presto i nostri eroi dovranno tornare a scuola. Papillon è stato sconfitto ed ora convive "pacificamente" con Ladybug e Chat Noir, che ha scoperto essere Marinette e Adrien, suo figlio.
Lila, dopo la sua ultima battaglia contro i due eroi parigini è riuscita a rubare il Miraculous della volpe ottenendo nuovi poteri, ma un giorno si presenterà a lei una donna nel suo bar preferito che le promette ciò che vuole: vendetta e potere.
L'italiano accetta ed i possessori si ritroveranno in una battaglia contro una creatura mai vista.
Molti segreti sulla creazione dei kwami verranno svelati e le bugie che si erano raccontate per anni cadranno.
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Aggiorno il mercoledì ^^
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Gabriel Agreste, Maestro Fu, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug, Un po' tutti
Note: Lime, Missing Moments, OOC | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The masked serie'
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Cap. 38





 

Marinette cadde rovinosamente a terra per l'ennesima volta, ormai stravolta è quasi senza energie.

 

La vista iniziava ad essere offuscata e la testa le girava, ma non voleva attendersi e, barcollando, si rimise in piedi, asciugandosi il sangue che le usciva dal labbro tagliato con il braccio.

 

Null ghignò, avvicinandosi per colpirla alla spalla con la coda, facendola cadere nuovamente a terra.

 

«Non vuoi ammettere che sono io il più forte? Perché ti ostini a sopportare i colpi senza attaccare o, meglio ancora, arrenderti?» domandò abbassandosi al suo livello, sospirando annoiato quando lei tentò di rialzarsi.

«P-Perché le persone credono in me... ed io non voglio deluderle...» rispose con il fiato mozzato.

 

Il demone sospirò, alzandosi nuovamente in piedi e aspettando che la sua nemica di alzasse, per poi colpirla con un pugno al volto, segnandole lo zigomo già ferito.

 

Marinette rimase in piedi, non riuscendo però a schivare o parare l'attacco successivo, ma non cadde.

 

Null ringhiò, iniziando a stancarsi: quel combattimento era senza alcun divertimento e questo lo innervosiva.

 

Perché certi umani dovevano essere così testardi?

 

«Scommetto che gli altri hanno perso contro Dagon e le creature del dottore. Arrenditi anche tu e presto li raggiungerai.»

Marinette ghignò. «Si vede che tu non conosci i miei compagni. Scommetto invece che loro hanno vinto e che tu farai la fine dei tuoi leccapiedi.»

 

Il demone ringhiò, colpendo la ragazza con un violento calcio allo stomaco, che la fece tossire e sputare sangue; subito le fu davanti e la prese per il collo, sollevandola con estrema facilità malgrado avesse la sua stessa altezza.

 

La corvina aveva smesso di dimenarsi e lottare per l'aria: era completamente sfinita e non ce la faceva più.

 

«Le tue ultime parole, Ladybug?» sorrise malignamente, stringendo ancora di più attorno alla sua gola.

 

Marinette aprì la bocca, ma da essa uscì solo un filo d'aria.

 

Null strinse ancora e lei tossì, ma un ghignò le ornò di nuovo le labbra rotte «Tikki trasformami...»

 

Un lampo rosa avvolse il corpo tumefatto della ragazza e si ritrovò presto ad essere il suo alter ego nel costume rosso a pois.

 

Null la lasciò andare, storcendo le labbra. «Come fai ad avere ancora energie?!»

«Non ne ho, ma io sono Ladybug e farò di tutto pur di batterti.»

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Tutti i portatori erano fermi ad attendere che la situazione potesse cambiare, ma tutto era rimasto come poco fa: Marinette ancora ferma immobile, mentre, lentamente, si trasformava; Tikki che pareva essersi addormentata tra le sue mani e Martine ancora sdraiata a terra, mentre Fu tentava qualche sorta di incantesimi cinese senza successo.

 

Il silenzio sembrava anormale visto lo scontro avvenuto fino a dieci minuti prima.

 

Come a sentire i pensieri dei portatori, una sirena assordante spezzò il momento di calma e tutti tornarono all'erta.

 

«Che sta succedendo?» domandò Lila, mentre Trixx andò a nascondersi sotto i suoi capelli mori.

«Hanno attivato l'autodistruzione. Mark vuole distruggere le prove sulla mutazione umana ed impedire che qualcuno trovi questo posto.» rispose la Regina di cuori –o meglio dire Catherine– «Dobbiamo andarcene da qua entro dieci minuti.»

«Come facciamo con mamma e Marinette?» domandò Chat impanicato, alzandosi in piedi. «Non possiamo lasciarle qui.»

«Dove siamo atterrati ci dovrebbe essere ancora il jet con cui siamo arrivati. Nessuno ha accesso ad esse al di fuori di me e Mark.» rispose la donna.

«E se l'ha preso tuo marito?»

«Impossibile. Ho io le chiavi.» disse con sicurezza.

 

Avevano il tempo contato e la tensione non aiutava di certo a pensare.

 

Papillon passò in rassegna le persone davanti a sé, pensando cosa potevano fare. «Christian, aiutami a caricare Martine sulle mie spalle. Adrien, tu prendi Marinette e dai Tikki a Lila.»

 

I ragazzi annuirono, facendo come era stato loro detto, ma c'era un dettaglio.

 

«E Fu? Non ce la fa a correre.» osservò Chat, sistemando la ragazza quasi del tutto trasformata in modo tale che non cadesse.

«Lo prendo a spalle io. Ora però andiamo.» rispose Christian, mettendosi in ginocchio in modo tale che il Guardiano si aggrappasse a lui.

 

Non appena furono tutti pronti, Catherine aprì la porta aiutandosi con i suoi cuori, che, a sorpresa di Chat, potevano anche esplodere, per poi guidare tutti fuori dalla costruzione prima che il tempo fosse scaduto.

 

Arrivarono tutti all'esterno, mentre l'altoparlante segnava che mancavano poco meno di cinque minuti.

 

La Regina di cuori aprì il portellone e fece salire tutti i portatori, per poi chiuderlo e mettersi ai comandi non appena erano tutti assicurati ai sedili.

 

«Non so se c'è abbastanza benzina per arrivare fino a Parigi, quindi ci dovremmo accontentare di allontanarci da qua e trovare un luogo per un atterraggio di fortuna.» disse la donna accendendo i motori.

«Contattare un aereo porto no?» mormorò nervoso Peacock, aggrappandosi con le unghie ai braccioli del sedile non appena il jet si mosse.

«Dovevo avvisare prima. Ora tenetevi forte!»

«Non aiuta questa cosa...»

«Un uccello che ha paura di volare. Questa cosa la troverò sempre divertente.» commentò Lila ridacchiando, ricevendo uno sguardo tagliente da parte del corvino.

 

L'aereo accelerò sull'asfalto ghiacciato, con i motori che si giravano e la pista di decollo che stava per finire.

 

A quel piccolo dettaglio, Christian trattenne uno squittio spaventato, che divenne un sospiro di sollievo non appena il jet decollò senza alcun problema.

 

Il problema, ora, stava in quanto tempo potevano volare prima che il serbatoio fosse vuoto, oltre che non sapevano quanto potevano resistere Martine e Marinette nel loro stato.

 

Chat guardò prima sua madre e poi la sua ragazza, poi viceversa, sperando in un miglioramento di entrambe o di una delle due, ma nulla.

 

Il rumore di una lontana esplosione risuonò nell'abitacolo e Lila guardò fuori dal finestrino, notando una colonna di fumo nero salire da dietro delle montagne.

 

«E così possiamo dare addio alle prove per incastrare Mark.» sospirò sconfitto il felino, lasciandosi andare contro lo schienale della poltrona.

 

Nel jet tornò il silenzio, tutti preoccupati per Marinette e la sorte di Martine, arrivando addirittura a pensare che, forse, non ce l'avrebbero fatta a tornare a casa in tempo.

 

 

 

 

 

 

 

Null schivò appena in tempo lo yo-yo di Ladybug, che contrattaccò subito dopo con un calcio, ma il demone era troppo forte e rimase in piedi.

 

Il combattimento sembrava andare avanti da delle ore e Marinette era sempre più sfinita; sembrava che essere diventata Ladybug non le avesse dato alcun vantaggio.

 

Null la attaccò per l'ennesima volta, facendola cadere rovinosamente a terra.

 

Era troppo forte anche per i suoi poteri.

 

Ora sapeva come mai era sempre riuscito a farla franca: nessun portatore fino a quel momento era mai riuscito a sconfiggerlo, perché doveva farlo proprio lei?

 

«Mi stai stancando, mocciosa.» ringhiò il mostro, sorprendentemente per Marinette, con il fiato corto. «Ed io che mi stavo divertendo ora che sei riuscita a trasformarti in qualche modo. Beh, avrò modo di farlo dopo che avrò preso pieno possesso del tuo corpo.» ghignò, caricando il calcio.

 

Marinette fissò quegli occhi rossi pieni di odio e collera.

 

Riusciva a vedere solo malvagità e capì il motivo per cui veniva soprannominato il "kwami del caos"; dov'era passato aveva lasciato solo distruzione tra i popoli e le terre che aveva comandato e, soprattutto, negli animi delle persone che aveva posseduto, uccidendoli.

 

Sapeva che era il suo turno e, anche se aveva impedito che fosse Chat a venire posseduto, salvando così Adrien, lei non aveva pensato ad un piano per uscire da quella situazione o per vincere contro un avversario contro cui non si era mai scontrata.

 

Aveva perso.

 

All'improvviso, lo yo-yo si illuminò di un'accecante luce rosata e Null venne costretto a coprirsi gli occhi, perdendo così l'equilibrio e costringendosi ad indietreggiare.

 

Marinette si rimise in piedi, guardando sorpresa la sua arma e sentendosi irradiata di un'energia nuova.

 

Il demone ringhiò. «Come fai a possedere tale potere?! Io dovevo averlo! Io dovevo impadronirmene!»

«Io sono Ladybug. La paladina che lotta contro il male e che si impegna a proteggere Parigi, ed ora anche tutto il mondo.» disse la ragazza, lanciandosi contro il suo nemico e colpendolo con lo yo-yo.

 

Per sua più grande sorpresa, l'arma sembrava passargli attraverso, come se Null fosse un ologramma o fatto di fumo, ma lo stava colpendo, poiché diventava sempre più debole.

 

«Io dovevo vincere! Io dovevo accedere al potere della creazione! Non una stupida ragazzina!» usrlò il demone agonizzante, cadendo in ginocchio.

Ladybug alzò le spalle. «Si vede che non sei stato abbastanza fortunato, Null.»

 

La ragazza riprese ad attaccare, finché Null non sparì, con tanto di "puff" e di fumo nero come nelle serie animate che Adrien le faceva vedere.

 

Aveva vinto? O Null si era solo ritirato per tornare più forte di prima?

 

I poteri di Ladybug la abbandonarono, così come le poche forze che le erano rimaste; Marinette crollò sulle ginocchia, esausta, con la vista che le si faceva più offuscata ed il respiro più lento.

 

Tenne gli occhi aperti con estrema fatica, finché non cedette alle palpebre troppo pesanti, e la coscienza che scivolava via.

 

Si sdraiò supina, guardando in alto è una luce bianca sembrava accoglierla.

 

Era morta? Stava per andare in paradiso?

 

Quelle domande e mille altre le turbinavano in testa, e per un secondo le sembrò di vedere molte figure con indosso quelli che sembravano costumi di varie epoche mentre sorridevano.

 

"Che buffo..." pensò con un sorriso, chiudendo gli occhi "Sono tutti in tema Ladybug..."

 

 

 

 

 

 

 

 

Chat osservò il volto di sua madre, accarezzandole la guancia pallida.

 

Il suo battito cardiaco si faceva sempre più debole, da quanto constatato da Fu, ed il suo viso pallido non gli ricordava affatto la bella donna sorridente di solo un paio di anni prima.

 

Vide suo padre, ormai tornato normale, mentre le teneva la mano, mentre Nooroo era poggiato sulla sua spalla con un'espressione triste.

 

Vederlo in quello stato gli faceva male: era stato scosso da troppe emozioni in poco tempo e trovare la moglie in quello stato lo aveva come ucciso.

 

E Adrien questo lo capiva bene.

 

Si voltò verso Marinette, vedendola riposare contro il sedile di pelle, quando iniziò ad agitarsi ed urlare in preda al dolore.

 

I portatori si alzarono in piedi, per quanto lo spazio di un jet privato potesse permetterlo.

 

«Che sta succedendo?» domandò Lila, allontanandosi di un paio di passi poiché non era trasformata.

«Non ne ho idea.» rispose Christian preparando una freccia, tendendola e prendendo la mira.

 

Adrien sbarrò gli occhi: Marinette non poteva aver perso contro Null...

 

Tentò di avvicinarsi a lei, ma il padre lo afferrò per un braccio, facendogli cenno di stare attento.

 

Nessuno sapeva cosa fare e combattere in un piccolo aereo non era mai una buona idea.

 

Marinette lanciò dei ringhi mostruosi insieme a delle urla, quando Tikki venne risucchiata nel Miraculous.

 

Tutti, persino Fu, rimasero impietriti dell'accaduto, ma lo rimasero ancora di più quando videro che la pelle della ragazza stava lentamente tornando normale, mentre il potere malvagio del kwami sembrava raccogliersi tutto in un unico punto.

 

«La collana! Levatele la collana!» esclamò il Grande Guardiano, indicandola.

 

Chat annuì e strappò la collana con estrema velocità, notando il colore dell'oggetto mutare, da oro bianco la catenina divenne totalmente nera mentre lo smeraldo divenne rosso, sembrando addirittura pulsare.

 

Quando Adrien alzò lo sguardo dalla collana, seduta sulla poltroncina del jet non c'era più una specie di demone nero, ma c'era Ladybug.

 

Ognuno nell'abitacolo era rimasto incredulo e senza parole dall'accaduto.

 

Chat si avvicinò alla ragazza, volendo controllare come stesse, quando, lentamente, mosse il capo e strizzò gli occhi, segno che stava per svegliarsi.

 

«Mari...» la chiamò lui, accarezzandole il volto.

 

Gli occhi cerulei della ragazza si aprirono ed incontrarono i suoi versi pieni di lacrime, mentre un sorriso comparve sulle labbra di Adrien.

 

«Hei.» sussurrò la ragazza senza energie, sorridendo a malapena.

«Hei.» mormorò Chat, tirando su con il naso. «Sapevo che avresti vinto.»

«Il mio spirito è a pezzi. Letteralmente.» aggiunse piano, girando la testa per incontrare gli sguardi sorpresi e pieni di lacrime dei suoi due amici. «Dov'è Null?»

Adrien alrì la mano e guardò la collana. «Da oggi non credo ci darà fastidio.»

 

Ladybug sorrise ed il suo sguardo andò a posarsi su Martine, seduta sul sedile dall'altra parte del corridoio centrale.

 

Con fatica, la ragazza si alzò, soccorsa da Adrien che le diceva di restare seduta e riposarsi, ma la testardaggine della sua partner e la curiosità lo spinsero a vedere cosa aveva in mente di fare.

 

Ladybug camminò fino a raggiungere la donna, prendendo il suo yo-yo e aprendolo come se stesse per catturare un akuma.

 

La stessa luce rosata che l'aveva salvata da Null comparve nuovamente e, come se il suo corpo avesse il pilota automatico, sistemò lo yo-yo sul petto della donna, mentre la luce si faceva più intensa.

 

Qualche secondo più tardi, lo strumento della ragazza tornò normale e lei lo ripose attorno alla vita; la trasformazione si annullò subito dopo, preceduta dal classico suono agli orecchini e Lila si precipitò ad afferrare al volo Tikki, priva di sensi.

 

Altri secondi passarono e Martine iniziò a muoversi e mugugnare, strizzando gli occhi.

 

Gabriel cadde in ginocchio, sorpreso, mentre Adrien assistette alla scena con le lacrime agli occhi.

 

La donna aprì gli occhi, stropicciandoseli subito dopo per abituare la vista alla luce.

 

«Gabriel... Che succede? Adrien è già in piedi?» mugugnò con voce roca, sorpresa di trovare il marito a terra.

 

Gabriel si fiondò ad abbracciarla, singhiozzando di felicità nel riabbracciare la moglie.

 

«E-Ehi, che ti prende?» ridacchiò lei.

«Non ti ricordi cos'è successo?» chiese l'uomo, staccandosi solo per poter vedere il volto –confuso– di Martine.

 

Lei si guardò in giro, notando che non si trovava a casa ma in un aereo –dedotto dal rumore– e vide un ragazzo biondo con una tuta da gatto, mentre teneva la mano sulla vita di una ragazza stravolta, un altro ragazzo vestito in modo strano ed una ragazza mora, entrambi senza parole.

 

Martine scosse la testa.

 

«Non ti ricordi del viaggio da te intrapreso, Paon?» domandò Fu, comparendo nella sua visuale.

La donna sbarrò gli occhi, coprendosi la bocca con la mano. «Maestro Fu... Null ha...» sussurrò, per poi tornare a guardare i ragazzi. «Così siete voi i portatori che mi hanno liberata. Ve ne sono eternamente grata.»

«No mamma, devi ringraziare Marinette, lei ti ha guarita.» disse il ragazzo con la strana tuta da gatto.

«Mamma?» domandò, per poi sbarrare gli occhi. «A-Adrien?»

 

Chat annuì e annullò la trasformazione, tenendo sempre salda la vita della ragazza.

 

Martine si alzò, camminando verso di lui. «Sei davvero tu.»

«Sì mamma... sono io.» singhiozzò il biondo, guardando per un secondo Marinette mentre si staccava da lui per andare a sedersi.

 

Martine lo abbracciò senza pensarci una seconda volta, piangendo più volte il suo nome, per poi trascinare anche Gabriel nell'abbraccio, lasciandolo sorpreso in un primo momento.

 

Adrien sorrise, stringendo a sé i suoi genitori: sia mamma era viva e la sua famiglia si era finalmente riunita.

 

Gli altri portatori sorrisero nel vedere la gioia dei tre, asciugando anche qualche lacrima di felicità.

 

«Mi dispiace rovinare un momento bello come questo, ma ho una cattiva notizia.» disse la Regina di cuori dalla cabina pilota.

Christian, dopo aver annullato la trasformazione, accorse dalla donna. «Che sta succedendo?»

«Abbiamo finito il carburante.»

 

 

 

 

 

 

 

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Ecco un bel capitolo lungo come piace a voi.

 

Mi dispiace che la battaglia Mari VS Null non fosse stata chissà che cosa, ma mi devo ancora allenare bene nel descrivere le battaglie... perdonatemi ^^'

 

Il prossimo dovrebbe essere l'epilogo, se non erro.

 

Già, siamo arrivati alla fine. Mi mancherà scrivere questa storia :')

 

Dopo l'episodio vi dico già subito che farò ancora un "Question & Answer" e poi farò un capitolo dedicato ai ringraziamenti, perché ve lo meritate tutti!

 

Beh... ho già il magone ahahahahahah

 

Ci vediamo mercoledì con... la conclusione.

 

Alla settimana prossima :)

 

Francy_Kid

  
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