Libri > Shakespeare, Varie
Segui la storia  |       
Autore: Mab__Queen    26/08/2017    1 recensioni
« “…Mercuzio?” domandò
“Mh?”, sistemandosi la camicia e i capelli
“…Noi…noi siamo amici, no?” disse timidamente, quasi nascondendosi.
Mercuzio si girò, sorpreso da quella domanda.
“…Romeo?”
“…Noi siamo…migliori amici…giusto?”
Mercuzio sorrise. Si avvicinò all’amico sedendosi accanto a lui, raccogliendosi nelle ginocchia come lui.
“…Siamo molto di più…” disse sussurrando.
Romeo alzò lo sguardo con occhi illuminati.
“…Siamo fratelli” affermò Mercuzio.
Romeo sorrise. E anche Mercuzio, facendogli l’occhiolino.
“…Ci promettiamo…che qualsiasi cosa accada…nessuno dei due abbandonerà l’altro?” disse Romeo, timidamente.
“A costo di battermi con chiunque ti faccia qualcosa…anche di uccidere! O essere ucciso, per proteggerti…” disse Mercuzio stringendo le mani dell’amico.
I due si sorrisero a vicenda…si alzarono, e si abbracciarono. »
Nove anni dopo...quella promessa è ancora viva.
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Gli occhi del giovane sbiadirono. Si rimpicciolirono, insieme al suo respiro che cessò per un attimo, atterrito alla vista della lama infilata nel petto dell’amico. 
Mercuzio non dava cenno di vita. Era bianco.
Un bianco cadavere, con uno sguardo che aveva visto la morte nei propri occhi.
La sua bocca era aperta, in cerca di respiro, ma non sapeva emettere altro suono.
“Mercuzio?” chiese afferrando l’amico, che stava cominciando ad accasciarsi a terra.
Tebaldo alla vista di quella scena raccapricciante, tirò via la spada dal petto in un solo colpo.
Fu allora che Mercuzio riprese a respirare.
“Mercuzio?” ripeteva, in cerca di risposta da parte dell’amico, con voce tremolante e spezzata.
Mercuzio si portò la mano al petto, e lo strinse forte, quasi a voler bloccare il flusso di sangue che scorreva incessantemente.
Cominciò a camminare, come se nulla fosse. Gemendo e ansimando.
Romeo non lo lasciò andare un secondo.
“Mercuzio ti prego fammi vedere” con voce spezzata.
“Non è niente” disse con un filo di voce, continuando a camminare.
“Mercuzio! Mercuzio! Fammi vedere!” urlando.
“Non è niente…è….”
Il respiro non reggeva nemmeno più le parole.
“…E’ solo un graffio…” si poggiò sul bordo della fontana della piazza.
“Solo un…”
Barcollava. Non si reggeva in piedi.
Cominciò a tossire.
Era sangue quello che sputava coprendosi le labbra con le mani.
Vide la sua immagine riflessa nell’acqua.
Non era in lui.
Quello non era lui.
Era uno spettro privo di vita che si aggrappava a qualunque cosa pur di reggersi in piedi.
Il respiro si bloccò, e tentando di restare in piedi, poggiato alla fontana, si girò per guardare Romeo, il cui volto era rigato dalle lacrime e non si poteva che vedere il dolore negli occhi del giovane.
Si rigirò, guardandosi intorno.
E lì cadde.
Come se gli scalini della fontana fossero piume, non sentì dolore. Non sentiva più niente. Se non il lancinante foro che aveva nel petto.
Romeo corse in suo aiuto. E tentando di svegliarlo, spostò le sue mani verso la ferita. Voleva guardarla.
Ma alla vista di tutto quel sangue…capì.

In preda al panico, prese l’amico tra le braccia, e lo accostò sulle sue gambe.
Mercuzio stava morendo.
In quel preciso istante.
Non c’era più niente da fare, se non ché lasciargli inalare i suoi ultimi respiri.
Romeo si lasciò trasportare dal suo mare di lacrime, mentre guardava l’amico completamente inerte tra le sue braccia.
Mercuzio aveva gli occhi traballanti, in cerca di un soggetto su cui posarli per l’ultima volta.
Mentre affaticava meno il respiro, video Romeo.
Era lì, che lo stringeva, come non aveva mai fatto fino a quel momento. Completamente abbandonato a lui. Riusciva a sentire il battito accelerato del suo cuore, mentre i suoi, lentamente si indebolivano sempre di più.
La bocca di Mercuzio era grondante di sangue ai suoi angoli.
Romeo tentava di ripulirgli il viso dalla polvere e dal sangue, mantenendolo limpido, carezzandolo, e asciugando le proprie lacrime che cadevano sul viso dell’amico.
Mercuzio stava per andarsene, e non si erano ancora detti una parola, nonostante lui fosse in grado di parlare ancora per poco.
Si guardarono profondamente.
“Mi dispiace” sussurrava piangendo Romeo.
“E’ tutta colpa mia…non avrei dovuto…”
“Perché ti sei messo in mezzo…”

Pronunciava a fatica.
“Mi dispiace…è colpa mia…è colpa mia!”
“Forse…è megl-è meglio così”
“Non dire così…non lo dire”
“È colpa mia…”
“No…no, cosa dici, non è colpa tua…”
“Ho fatto in modo che tu mi proteggessi…sono un vigliacco”
“Noi siamo fratelli, ricordi? Fratelli. Qualunque cosa accada…”
Il suo respiro era sempre più debole e il suo sguardo sempre meno costante.
“Romeo…Romeo…Devi promettermi una cosa…Romeo…”
Ansimava.
“Promettimi…che non mi vendicherai…”
“Cosa?”
“Non farlo…ti prego…”
chiedeva in lacrime Mercuzio.
“Mercuzio…”
“La nostra promessa…ricordi?”
Romeo versò solo lacrime.

“Qualsiasi cosa accada…nessuno dei due abbandonerà l’altro…ricordi?”
Le sue parole erano sempre più soffocate.
“A costo di battermi con chiunque ti faccia qualcosa…anche di uccidere…”
Lo guardò intensamente.
“…O essere ucciso… per proteggerti”
Romeo lo strinse ancora più forte. Avvicinandolo al suo volto, in modo da poter capire le sue parole, stanche e deboli.
“Ti prego…non farlo…promettimelo…”
L’amico, ormai arreso alle volontà del fratello, promise, in singhiozzi.
Gli ultimi respiri di Mercuzio erano vicini.
Il giovane sentí l’amico lasciarsi sprofondare tra le sue braccia, in sollevati e leggeri respiri.
“Mercuzio?”
“Romeo…”
“Mercuzio ti prego!”
“Amico mio…”
Ed in quel momento, una strana forza, spinse Mercuzio a sollevarsi fino alle labbra di Romeo. Lasciandolo andare in un lento, violento, inaspettato, freddo bacio.
Eccolo.
L’ultimo respiro.
Romeo irrigidì.
Il giovane sentì l’indebolirsi di Mercuzio proprio dalla sue labbra, che lentamente allentavano la presa.
Il corpo abbandonato che adagio scivolava verso il basso.
E quegli occhi…quegli occhi persi nel vuoto. Di ghiaccio. Che non guardavano assolutamente nulla.
Il quadro orribile che il povero Romeo era costretto a guardare.
Lentamente lo posò a terra, lasciandosi trasportare dal corpo privo di vita del fratello.
Lo guardò sconvolto, cercando di poter trovare nell’amico anche un solo, singolo, minimo segno di vita.
“Mercuzio?”
Cominciò a scuoterlo con delicatezza.
“Mercuzio?”
Poi con insistenza.
“Non lasciarmi ti supplico…”
Pianse con voce sottile e strappata.
“Fratello mio…”

Lo abbracciò straziato. Alternando al pianto dei gemiti e dei lamenti lancinanti.
Gli carezzò il viso. Rassegnato ormai a quella tragica realtà, senza via di scampo.
Gemendo quasi silenziosamente, gli chiuse gli occhi, abbassandogli le palpebre, e baciandogli la fronte.
Strinse più forte che poteva le sue mani, che erano ancora chiuse ed intrecciate in quelle di Mercuzio, come a non volersi mai lasciare. Nemmeno dopo la morte.
Nel silenzio, quella nube grigia che aveva predetto quell’inimmaginabile momento, fece cadere delle gocce.
Le prime si posarono delicate sul viso pallido di Mercuzio, confondendosi con le lacrime di Romeo, ancora lì, su quei gradini, tra le braccia dell’amico.
Piano piano, le lente gocce diventarono sempre più frequenti, sempre più violente.
Un enorme acquazzone si abbatté sulla piazza, rendendo ancora più grigia quell’aria ormai malsana, che aveva provocato solo morte.
Chi era lì a guardare, non poteva fare altro che tacere, con sguardo basso. Erano complici anche loro.
Benvolio stringeva i pugni. Impotente. I suoi lunghi capelli castani gli coprivano il viso in modo inquietante.
Non si riuscivano ad intravedere nemmeno gli occhi.
Aveva assistito alla morte del suo migliore amico, e non aveva potuto far niente per impedirlo. Nonostante avesse tentato di unirsi alla mischia, Mercuzio glielo aveva impedito…forse perché sapeva, nel suo, come sarebbe andata a finire.
Tra i Capuleti non c’era traccia di Tebaldo.


Romeo pareva tanto morto quanto Mercuzio.
Poi, un urlo straziante, graffiò il silenzio, rompendolo.

 

“ M E R C U Z I O ! ”
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Shakespeare, Varie / Vai alla pagina dell'autore: Mab__Queen