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Autore: The girl in the moon    29/08/2017    1 recensioni
Shin Hea é una ragazza particolare: lettrice come poche e dall'aspetto tutto tranne che curato.
Compiuti i diciannove anni, decide che é ora di lasciare la casa dei suoi genitori, ma per il poco budget si ritroverà a condividere l'appartamento con Kim Taehyung, un ragazzo che ama gli scherzi tanto quanto lei non li sopporti.
Tra momenti di vita quotidiana, i due dovranno cercare di sopportarsi, ma è difficile se si sta sotto lo stesso tetto.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jeon Jeongguk/ Jungkook, Kim Taehyung/ V, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo
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Tornando dal lavoro, Hea sperava davvero che avrebbe potuto passare una serata tranquilla. La sua testa era affollata dai pensieri, mentre cercava di scacciare l'immagine del ragazzo che aveva incontrato quel giorno. Poteva essere che si sarebbero rivisti, che un giorno sarebbe tornato per comprare un altro libro. E poi cosa? Non poteva certo intrattenere una conversazione così dal nulla, e anche se ci fosse riuscita, un ragazzo come lui non si sarebbe mai messo con una come lei. Poteva cambiare il suo aspetto, certo, ma poi avrebbe dovuto mantenerlo, non sarebbe stata più se stessa e non sapeva nemmeno da dove cominciare.
Valeva la pena cambiare per un ragazzo? Una parte di lei le rispose di sì, ma ragionando capì che non sarebbe servito a nulla. Quella era lei, con la sua comodità, e non avrebbe potuto cambiare. Le sarebbe mancata troppo.
In quel momento, voleva solo tornare al suo appartamento e finire il libro, tutto qui. Ma quando entrò, rimase a bocca aperta per la scena che si ritrovò davanti: un gruppo di sette ragazzi, compreso il suo coinquilino, stavano ridendo e mangiando nella sua cucina.
"Ciao, Hea!" la salutò con allegria Taehyung. La ragazza era a dir poco furiosa e lo stress accumulato quel pomeriggio non la aiutava per niente a controllarsi. Strinse forte i pugni, pronta a dirgliene quattro.
"Ti avevo detto che se invitavi qualcuno dovevi avvisarmi" gli disse a denti stretti.
"Ti ho mandato un paio di messaggi ma non mi rispondevi" Taehyung era tranquillo, non ci vedeva nulla di male in quello che aveva fatto, voleva solo passare del tempo con i suoi amici come avrebbe voluto qualsiasi ragazzo normale. Ma per Hea era un problema eccome. Aveva così tanto la testa altrove che si era dimenticata di riaccendere il cellulare uscita dal lavoro, ma in quell'istante faceva fatica a ragionare razionalmente.
"Non ti ho autorizzato a farli venire" abbassò la voce in modo che gli altri non la sentissero, giusto per non sembrare troppo scortese, anche se loro erano più intenti a mangiare e ridere piuttosto che prestare attenzione ai due coinquilini.
"Le regole dicevano che dovevo avvisarti, non che dovevi autorizzarmi a farli venire. E poi é anche casa mia!" Il ragazzo rimase calmo, anzi sorrideva ingenuamente mentre parlava. Hea aprì la bocca per ribattere, ma dovette richiuderla quando si rese conto che V aveva ragione. Non sapeva cosa dire, rimase solo a fissarlo nel tentativo di farsi venire in mente qualcosa da dire, mentre le guance si imporporivano per l'imbarazzo.
"Hey Tae, giochiamo a nascondino." In quel momento, il suo coinquilino venne inaspettatamente bendato da quella che sembrava una sciarpa.
"Aspetta Jimin" rise Taehyung, il quale sembrava amare i giochi. Il suo amico era un ragazzo dalle guance paffute e gli occhi dolci. "Giochi anche tu Hea?...Hea?" le chiese V, ma la ragazza non rispose, rimasta impietrita nello scorgere per bene i volti dei giovani nella cucina.
"É il caso di presentarci" si avvicinò il primo, "io sono Kim Namjoon."
Balbettò un piacere, mentre gli occhi erano fissi su uno dei ragazzi. Tra di loro, infatti c'era il ragazzo della libreria. Si stava avvicinando, mentre Hea non poté fare a meno di trattenere il rossore che cominciava a farsi vedere sulle guance.
"Jeon Jeongguk, ma puoi chiamarmi Jungkook" sorrise, leggermente timido. "Ci siamo visti in libreria, vero? Lavoravi lì."
Hea annuì, lo sguardo verso le punte dei piedi e le mani che rimanevano strette tra di loro, un modo di sfogarsi e contenere l'imbarazzo. Esteticamente doveva ammettere che Jeon le piaceva e aveva un qualcosa che la affascinava. Non sapeva come controllare quelle sensazioni: per lei non erano certamente nuove, ma questo non voleva dire che le avrebbe indebolite.
Fu il suo coinquilino a sciogliere la tensione, abbracciando da dietro il più piccolo e portando le mani sul suo viso, tastandolo.
"Ho trovato Kookie" rise mostrando tutti i denti come al solito. Era davvero buffo. Il minore inizialmente sembrò infastidito ad avere le mani sul viso, ma poi si rilassò e sorrise quando sentì parlare l'amico.
"Aspettiamo che si presentano tutti prima di giocare" disse indietreggiando per far avvicinare di più il resto del gruppo, tutti curiosi di vedere che tipo fosse la coinquilina del loro Alieno.
Solo due rimasero leggermente in disparte: il primo era Seokjin che la salutò da lontano dato che si erano già conosciuti; il secondo aveva un'espressione che esprimeva assoluto disinteresse. Inevitabilmente, Hea volse lo sguardo verso di lui, cercando di capire se la sua fosse timidezza, menefreghismo o antipatia nei suoi confronti. Non ebbe tempo per capirlo che un altro ragazzo si presentò, dai capelli tinti di un caldo arancione e un sorriso che esprimeva solo allegria.
"Ciao, io sono Hoseok, ma puoi chiamarmi J-Hope" si presentò con un tale entusiasmo che Hea non poté fare a meno di sentirsi ancora di più in imbarazzo.
"Io invece" cominciò il ragazzo che aveva bendato V, "sono Park Jimin, il migliore amico di Tae."
Non era abituata a tante attenzioni, specialmente da parte di ragazzi. Aveva avuto qualche storia in passato, ma potevano essere contate sulle dita di una mano. Nella maggior parte dei casi era lei che veniva lasciata, a causa del suo voler passare tanto tempo a leggere e la poca cura del suo aspetto fisico. E anche per un altro motivo che però voleva assolutamente ignorare...
Eppure non era mai stata particolarmente male alla rottura di una relazione, notava sempre prima i segni della situazione e se una cosa te la aspetti é più facile da affrontare. Non credeva di essersi mai innamorata e questo rendeva le cose molto più facili. Anche se non era sicura di volersi legare tanto a qualcuno: sarebbe stata una cosa felice, ma anche particolarmente rischiosa. Certe situazioni avrebbero portato ad una ricaduta e il suo vecchio psicologo le aveva consigliato di stare attenta.
Non le serviva per forza un motivo per ritornare nello stato in cui si era ritrovata tempo fa, ma non voleva comunque averne. E poi non aveva bisogno del principe azzurro, perché probabilmente non avrebbe capito.
Nemmeno lei si capiva.

|O|

Spazio autrice: Ed eccomi qui con un nuovo capitolo! Che ne pensate? Fatemelo sapere con una recensione, sono tanto curiosa di sapere cosa vi passa per la testa in questo momento!
Che problema avrà Hea? Jungkook ricambierà le sue attenzioni?  Lo scoprirete nei prossimi capitoli!

LittleBadDreamer.

   
 
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