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Autore: KeyLimner    29/08/2017    0 recensioni
L'umanità ha deciso, dopo tanto tempo passato a distruggere il suo pianeta sempre più martoriato, di adottare finalmente l'estrema misura che appare da tempo l'unica soluzione alla loro situazione insanabile: ritornare alle origini, nella Foresta. E gli abitanti di questa gigantesca Foresta - in particolare, la giovane e vivace Sole - diventano protagonisti, facendosi portavoci dell'incredulità del loro popolo di fronte all'assurdità dell'ultima Città rimasta sulla Terra.
Un futuro che è in realtà un ritorno al passato. Sarà una scelta giusta?
Genere: Fantasy, Introspettivo, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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E infine arrivarono nella Valle.
A Jared sembrò di vederla sbucare dal nulla: un momento prima arrancavano sul pendio della montagna, con Narvalo che sbraitava contro Cinciallegra per la sua lentezza… e l’istante successivo innanzi a loro si parava l’enorme fenditura, simile a una ferita slabbrata nel massiccio montuoso. Fra i due lembi della ferita zampillava un torrente cristallino, con tante piccole cascate dove massi irregolari sbarravano il cammino dell’acqua. Jared non poté fare a meno di paragonarlo al sangue surrogato del Popolo degli Alberi, che scorreva nella Foresta iniettandole continuamente nuova vita.
Avanzarono fino al Rifugio, dove vennero accolti da un gruppo di Alati che mostrò loro dove potevano accamparsi. C’era uno spiazzo di terra in una posizione rialzata, in cui c’era abbastanza posto per tutti. Jared notò che c’era già un gruppo di tende a riva.
«È un altro Cerchio», disse Rondine. «Qui vengono tantissime Guide, ogni anno. È il luogo dove si riunivano i Cerchi clandestini nel periodo della Persecuzione… sai, quando gli squadroni degli Avveniristi ci davano la caccia per riportare l’umanità nella gabbia del progresso industriale. Per noi ha un alto significato simbolico». Jared ricordava bene quel capitolo di storia, l’avevano studiato a scuola: sapeva che dopo la Secessione era stato molto difficile sedare tutte le sacche di rivolta sorte nelle città che si stavano progressivamente spopolando, e diversi gruppi di esaltati – come gli Avveniristi – si divertivano a fare incursioni a mano armata nella Foresta, seminando il terrore.
Le attività del giorno erano tutte dedicate alla memoria dei caduti nella lotta contro gli Avveniristi e gli altri gruppi di squilibrati che minacciavano la pace della Foresta. Un vecchio che era vissuto in quell’epoca sedette fra loro per parlarne, di ciò che aveva significato per tutti loro, e al termine del suo discorso Jared aveva le lacrime agli occhi.
Osservò le Guide dell’altro Cerchio con sguardo critico, cercando di cogliere le differenze fra di loro. Era un Cerchio più grande e più chiassoso, e i ragazzi indossavano un fazzolettone blu e arancio per distinguersi.
Vento e Nube Solitaria insistettero per fare il bagno nel torrente, seguiti a ruota da Chiodo di Garofano. Jared si avvicinò con tutte le buone intenzioni. Si spogliò. Poi, non appena ebbe messo un piede nell’acqua, si ritrasse immediatamente: era gelida. Ma gli altri lo presero in giro finché non si fu buttato anche lui. Fu una sensazione stranissima: dapprima perse sensibilità a tutto il corpo, poi quando uscì fu colto da una vampata di calore, prima di iniziare a battere i denti per il freddo.
La sera erano indecisi sul da farsi. Il grande focolare allestito sulla riva era occupato dall’altro Cerchio, e i guardiani del posto li avevano avvertiti che era vietato accendere altri fuochi per evitare incendi (era già capitato in precedenza, quando c’erano molti gruppi ammassati insieme).
A un certo punto Narvalo si alzò in piedi e iniziò a gridare parole confuse in direzione dell’altro Cerchio. Inizialmente Jared pensò che fosse impazzito, ma vide che gli altri lo imitavano eccitati, e presto giunse la risposta dei ragazzi giù a riva. Si rese conto che si trattava di un ban, e ricordò che Volpe Azzurra gli aveva parlato di come li usassero per creare un ponte con gruppi stranieri.
Scesero giù al focolare, dove si unirono agli altri per cantare e ballare tutti insieme. Jared partecipò con un fervore che non aveva mai dimostrato nei giorni precedenti, esaltato nel vedere tutta quella gente riunita assieme. Per la prima volta non si sentì ridicolo o fuori posto: non si era mai sentito così vivo.
Quando i due gruppi si separarono, diretti verso le rispettive tende, gli salì un groppo in gola al pensiero che l’indomani sarebbero tornati a casa… che tutto questo sarebbe finito. Sistemò il sacco a pelo, pensando che era l’ultima volta, e sorrise al pensiero della prima notte nella Foresta con i ragazzi, che aveva passato sveglio, teso come una corda di violino, con le orecchie protese a cogliere i versi degli animali notturni fuori dall’accampamento mentre passava mentalmente in rassegna tutte le armi a sua disposizione. Ora tutto questo non lo spaventava più: lo faceva sentire a casa.
Qual era davvero la sua casa?
  
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