Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: xxlili_luna    30/08/2017    0 recensioni
Lord Voldemort non è mai esistito, i genitori di Harry sono ancora vivi. Hermione e Draco si sono sempre odiati e insultati. Ma se sotto quegli insulti e quelle occhiataccie si fosse per tutto il tempo nascosto qualcosa di più? Durante l'estate, in cui saranno costretti a passare insieme si renderanno conto di provare qualcosa l'uno per l'altro. I due si sforzano di mantenere la loro relazione segreta ma qualcuno li scoprirà. Malfoy riuscirà a confessare veramente cosa prova per lei e cambierà, oppure rimarrà il solito?
Dal testo:
- Cosa vuoi, Malfoy?
- Rilassati Granger, voglio solo prendere un bicchiere d'acqua, come te. - rispose sorpassandomi e prendendo effettivamente un bicchiere. Mi voltai feci per andarmene quando sentì la voce di Malfoy dietro di me. - Comunque bel pigiama. - disse mi voltai e lo vidi appoggiato al bancone che mi squadrava. Arrossí violentemente [..] e me ne tornai in camera mia.
Genere: Comico, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Draco Malfoy, Famiglia Malfoy, Hermione Granger, Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Pansy, Ron/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

ULTIME INFORMAZIONI
Pov Hermione
- Quindi mi stai dicendo che in questi giorni hai trovato sia il nome di una persona che l'ha usata, il che è quasi incredibile, sia dove si trova? - chiese Silente incredulo dopo che gli ebbi raccontato tutto quello. Il giorno prima, quando ero tornata, avevo raccontato tutto ai miei amici ed a Draco. Insieme, avevamo deciso che il giorno dopo saremmo andati da lui per raccontargli quello che avevo fatto e quindi eccoci qui.
- Esattamente. - risposi annuendo. Nella stanza c'eravamo solo io, lui, Draco, Ginny e Blaise. Non sapevo dove fosse il Capitano e neanche mi importava, finché non ci dava fastidio. 
- Io... non posso dire di non essere impressionato. - ammise l'uomo scuotendo la testa. - Ed adesso? Presumo che voi non vi vogliate fermare qui, nella ricerca della fonte, o sbaglio? - 
- Non sbaglia professore. Martin mi ha dato tante informazioni importanti ma purtroppo non tutte. Lui non sapeva dove i suoi amici avevano nascosto la chiave e senza quella non si può entrare. Quindi supponendo che Bellatrix non l'abbia ancora presa... - lasciai la frase in sospeso perché sapevo che lui avrebbe capito, ed infatti fu così. 
- Quali sono le vostre intenzioni, al momento? - questa domanda la fece un po' a tutti. Io, esitante, mi volta verso gli altri che guardavano ed ascoltavano la conversazione impassibili. Ma l'unico sguardo che volevo e che incontrai era quello del mio ragazzo. Ci guardammo per diversi minuti e durante essi mi incoraggiò con lo sguardo. Sapeva cosa volevo fare ed adesso lui mi stava dicendo che era dalla mia parte e che era d'accordo. Così, carica e decisa, tornai a guardare il preside che aveva guardato attentamente il nostro scambio di sguardi. 
- Vorremmo partire. Vogliamo andare a parlare con una delle persone che ha nascosto la chiave. Poi la recupereremo. Così ostacoleremo, almeno in parte, il piano di Bellatrix. - 
- Bene, so che ne sarete capaci quindi vi affido la missione. E comunque avevo già l'idea di farvi partire. - 
- Per quale morivo? - chiese curioso Draco avvicinandosi a me. 
- Vede, signorino Malfoy, abbiamo ragione di pensare che Bellatrix voglia catturati di nuovo e qui saresti un bersaglio facile. Quindi avevo l'idea di mamdarti lontano da qui. Ma so anche che non accetterà mai di separsi dai suoi amici e benché minimo da Hermione. - spiegò Silente con sguardo serio. 
- Ed ha pensato bene. Non mi separeró di nuovo né dai miei amici né dalla mia ragazza. - replicò piccato lui stringendomi possessivamemte la vita. 
- Appunto. Io mi sono contattato con alcune persone vicine a voi, sapete è meglio non fidarsi degli estranei. Alla fine ho scelto di mandarvi da una zia del signorino Zabini, e dalla sua famiglia. Non credo che abbiate niente in contrario. - 
- No, ma quale zia? - chiese il diretto interessato lievemente allarmato. 
- La tua zia Merilin. - rispose l'uomo. - Partirete domani stesso, quindi preparate le valige. Tornerete qui appena avrete finito la missione. Mi fido di voi. - e con queste parole ci congedò. Uscimmo dal suo ufficio ed immediatamente ci fiondammo in camera per preparare le valige. 
- Non pensavo che saremmo partiti così presto. - sussurrai depositando anche l'ultimo indumento nel baule. Sotto a tutto avevo anche le lettere ed i documenti rubati al ministero, non mi fidavo a lasciarli lì. 
- Ne anch'io. - rispose Draco avvicinandosi e prendendomi per i fianchi. Gli circondai il collo con le braccia e gli depositati un lieve e dolce bacio sulle labbra. 
- Scusa se in questi giorni ti ho escluso così. - sussurrai abbassando la testa. 
- Non preoccuparti. - sussurrò a sua volta prendendomi il mento tra due dita e facendomelo alzare. - Ma ricordatelo, io sono qui. Sono qui con te e se hai bisogno di una mano o di qualsiasi altra cosa io ci sono. Okay? - 
- Okay, grazie. - risposi annuendo. Lui sorrise e mi baciò. Portai una mano sulla sua guancia e mi lasciai andare, rispondendo al bacio con passione. 
- Ci sarò sempre per te. - sussurrò una volta staccati per riprendere fiato. 
- Ed io per te. - risposi sorridendo lievemente. - Ti amo. - 
- Ti amo. - rispose dandomi un altro bacio. Non sapevo come avrei fatto senza di lui. Lo amavo davvero tanto.
Il giorno dopo, come previsto partimmo per la nostra nuova residenza. Ero molto agitata, non conoscevo bene quella famiglia, sapevo poco e nulla su di loro. Solo che erano molto ricchi, come tante famiglie Purosangue dopotutto, e che la famiglia era composta da lo zio e la zia di Blaise e tre figlie che avevano la nostra età. Non studiavano né ad Hogwarts né ad altre scuole, avevano un insegnate privato e studiavano a casa. 
La più agitata era sicuramente Ginny, però. Continuava a torturarsi le mani e guardava il vuoto, assorta nei suoi pensieri. Sapevo che era molto agitata a causa dell'imminente incontro con dei parenti di Blaise. Insomma i suoi genitori non avevano reagito per niente bene quindi mi potevo solo immaginare come si potesse sentire adesso. Mancava poco meno di un'ora al nostro arrivo. Viaggiavamo su una grande e spaziosa carrozza, nascosta da un incantesimo. 
Stanca di vederla così, feci cenno a Blaise di lasciarmi il posto per sedermi accanto a lei. Lui annuì lievemente e ci scambiammo di posto. 
- Ginny? - la chiamai voltandomi verso di lei. La rossa sobbalzó sentendo la mia voce. Si voltò e mi guardò confusa. 
- Sì? - fece lei con lo stesso tono confuso. 
- Va tutto bene? - 
- Ehm... certo. S-sì. - rispose esitando palesemente. La conoscevo troppo bene e sapevo che mi stava mentendo. 
- Ginevra dimmi immediatamente cosa succede. - dissi secca. 
- Va bene... - rispose con un sospiro. - Sono davvero agitata per questo incontro. Con i genitori è andata davvero male, certo lui mi ha difesa ma io comunque paura. Non voglio che si separi dalla sua famiglia per me. - 
La guardai negli occhi per un po'. Probabilmente avrei avuto le sue stesse paure se fossi stata al suo posto. - Sai cosa mi ha detto una volta Draco? -
- Cosa? - 
- Mi ha detto che Blaise non ti lascerà andare molto facilmente, perché è davvero innamorato di te, anche se dovesse andare contro i suoi genitori. Ed io gli do piena ragione. A Blaise non importa di avere la benedizione dei suoi genitori, combatterà sempre per te contro di loro. Purtroppo troverai sempre delle persone che non accetteranno la vostra relazione a causa del tuo cognome ma, te ne prego amica mia, non permettergli di separarvi. Vi amate e non puoi farti influenzare da loro. - finì io stringendole la mano. Sapevo che sarebbe stato così in futuro ma non volevo che entrambi soffrissero solo per dei pregiudizi. 
- Grazie Herm. Sai sempre dire la cosa giusta. - disse abbracciandomi. Ricambiai la stretta e lanciai un'occhiata veloce ai due ragazzi che ci guardavano, sembravano molto curiosi ma anche un po' intenerito. Sorrisi al mio ragazzo ed una volta staccate tornai al mio posto, accanto a lui. 
- Che vi siete dette? - mi chiese lui guardando la coppia che si stava scambiando un dolce bacio. La guardai anch'io prima di rispondere. 
- Niente di ché. Aveva solo bisogno di un incoraggiamento. - risposi appoggiandomi a lui che mi circondò le spalle con un braccio. 
Posai la testa sul suo petto e distolsi lo sguardo da loro per posarlo sul paesaggio che saettava fuori dal finestrino. Il cielo era grigio e nuvoloso quasi minaccioso. Le colline verdi, nonostante il clima rigido dell'Inghilterra, sfrecciavano veloci, i fili d'erba si muovevano seguendo il vento che soffiava forte. La carrozza procedeva veloce e sicura per la strada lievemente frastagliata. 
Arrivammo a destinazione poco dopo. La portiera venne aperta da un uomo di mezza età, indossava un mantello blu scuro che volava a causa del forte vento. Appena scendemmo il vento mi fece volare i capelli sul visoa con uno scatto deciso me li portai indietro, liberandomi il volto. L'aria gelida mi punse il viso ed i nostri mantelli volavano come quello dell'uomo. 
- Buongiorno ragazzi! - urlò lui per sovrastate il rumore forte. - Benvenuti. Seguitemi, gli elfi penseranno ai bagagli. - 
- Va bene. - urlò in risposta Blaise. Inizziammo a camminare, lentamente, verso su per una piccola stradina che si allungava per una piccola collina. I nostri passi risultavano incredibilmente lenti, ostacolati dal vento che non sembrava voler smettere di cessare. 
- Che è quello? - chiesi con voce molto alta all'orecchio di Draco. Lui si voltò verso l'uomo, prima di tornare a guardarmi. 
- Dovrebbe essere il contabile dello zio di Blaise. Sai lui è davvero molto ricco e durante gli anni ha capito di aver bisogno di una mano per tenerli e quindi ha assunto lui. Lavora per la loro famiglia da anni ormai. - mi spiegò lui serio. Eravamo quelli più indietro quindi potevamo parlare liberamente. 
Durante il tragitto mi ero stretta a Draco, dato il freddo che ad ogni passo aumentava e diventava più insopportabile. Pian piano vidi spuntare dalla punta della collina che stavamo salendo un piccola torretta che più ci si avvicinava più si allungava. Accanto ad essa ne spuntarono altre due ai lati. Più ci si avvicinava più vedevo la struttura crescere e quando arrivammo ai suoi piedi ero estasiata. Era più piccola della casa di Draco ma era comunque fantastico. I muri erano quasi neri e c'erano molte torrette e finestre che spuntavano un po' da tutte le parti, sembravano quasi messe in modo casuale ma sapevo che non era così. Un enorme portone di legno spiccava davanti a noi, che un attimo dopo venne aperto dall'uomo. Entrammo senza esitare e mi ritrovai in un grande ingresso, molto spazioso. La porta si chiuse alle nostre spalle ed il caldo presente in quella statura ci riscaldò. Mi tolsi il mantello e subito dopo lo fecero anche gli altri. 
- Dov'è mio zio? - chiese Blaise porgendo il suo mantello all'elfo che aveva accanto e che immediatamente lui prese. 
- È nel soggiorno, insieme al resto della famiglia. Vi stanno aspettando. - rispose facendoci cenno di seguirlo. Durante il tragitto gli altri elfi ci presero i mantelli dalle mani e lui ci disse che li avrebbero portati nelle loro camere. 
Attraversammo diversi corridoi, quel castello sembrava più un labirinto. Io, Draco e Blaise eravamo abituati a case di questo tipo, le nostre erano così. Ginny, invece, sembrava un pesce fuor d'acqua. Vedevo che si guardava intorno smarrita, come se non riuscisse ad orientarsi. Puntai lo sguardo da lei a Blaise e lo vidi camminare tranquillo accanto all'uomo, si stavano dicendo qualcosa. 
Per un minuscolo secondo mi sentì profondamente arrabbiata con lui perché non stava con la mia migliore amica. Sapeva che quello non era il suo ambiente... ma non feci in tempo a terminare il pensiero che lui si voltò e puntò lo sguardo su di lei. Si fermò e la raggiunse prendendola per mano. Sorrisi lievemente a quella scena e guardai di nuovo avanti, stringendo di più la mano di Draco, che lui strinse a sua volta. 
Ci fermammo appena arrivammo davanti ad una porta chiusa. L'uomo l'aprì e ci fece entrare in quella stanza, ossia il soggiorno. Seduti sui divani c'era tutta la famiglia, gli zii seduti su uno e le figlie sull'altro. 
- Oh! Benvenuti! - esclamò l'uomo di casa avvicinandosi. Abbracciò lievemente Blaise e strinse la mano a tutti, soffermandosi molto sulla mia amica. La stessa cosa fece sua moglie e le figlie. Di nuovo, Ginny sembrò letteralmente un agnellino indifeso circondato da lupi affammati. Così, presa da un moto di protezione, mi allontanati da Draco e la raggiunse, per portarla un po' più lontano da loro. Mentre gli altri conversavano. 
- Ehi! Stai andando bene. - dissi sorridendo. 
- No invece! Mi sento una totale idiota. - disse modificata. 
- Non lo sei. - risposi scuotendo la testa ma lei la scosse a sua volta, dicendomi che non mi credeva ed la abbassò. - Ginny! Sei la ragazza più forte che conosca e te l'ho già detto prima, non farti soggiogare dalle loro parole. Combatti per lui. - dissi sicura mattendole una mano sulla spalla. 
- Certo... ma adesso tocca a te. - disse guardando oltre le mie spalle. 
- Come? - feci seguendo il suo sguardo e voltandomi. Poco lontano da loro c'era Draco, ma non era solo. Bensì era circondato dalle tre ragazze che continuavano a parlargli, e lui parlava con loro a sua volta ma era molto rigido. Spalancai gli occhi a quella scena e mi irrigidì guardandoli. - Vai a riprenderti il tuo ragazzo. - 
- Oh! Ci puoi scommettere. - feci incazzata avviandomi a passo svelto verso di loro. Avevo una brutta sensazione alla base dello stomaco e un nodo all'altezza della gola. 
Gelosia...
- Ciao. - dissi interrompendo un discorso della ragazza in mezzo. Presi la mano di Draco e lui subito mi passò un braccio intorno alla vita stringendomi a sé. - Serve qualcosa dal MIO ragazzo? - chiesi marcando molto la parola mio. 
- No. Stavamo solo conversando. - rispose piccata la maggiore delle tre sorelle guardandomi infastidita. 
- Bé credo che la conversazione sia finita. - dissi secca facendo cenno di dileguarsi. 
- Noi stavamo solo... - fece per dire la solita ragazza. 
- Ho capito ma né io né Draco abbiamo tempo per queste cose. Se ci volete scusare. - dissi poi portandolo via. Uscì dalla stanza e lo trascinai via, nonostante non avessi la minima idea di dove stessimo andando. 
- Ehi calmati! - esclamò lui fermandosi e facendo fermare così anche me. Mi voltai e lo guardai negli occhi, pian piano la gelosia che mi aveva attanagliato lo stomaco si dileguarono lasciando posto solo all'amore che provavo per lui. 
- Scusa. È che vederti in loro compagnia mentre flirtavano con te... mi ha fatto andare fuori di testa. - ammisi senza imbarazzo. Alzai lo sguardo, che nel mentre avevo abbassato, e lo guardai di nuovo negli occhi. 
Senza pensarci due volte mi tuffai sulle sua labbra che risposero al bacio. Le dischiusi e feci entrare la sua lingua nella mia bocca, facendola poi incontrare con la mia. Mi spinse alla parete e continuò a baciarmi con sempre più passione da parte di entrambi. 
- Mi piace vederti gelosa. - sussurrò sulle mie labbra. Sorrisi e continuai a baciarlo finché non sentì, molto vicino a noi, una porta aprirsi. Ci staccammo appena in tempo per vedere Blaise uscire dalla stanza. 
- E dai ragazzi! Potete almeno aspettare di trovarvi in camera? - fece lui divertito. Sgranai gli occhi e sentì il sangue affluire tutto suo viso. Ci allontanammo, mentre Draco lanciava sguardi di fuoco al nostro amico. 
- Che vuoi Bla? - 
- Lo zio vuole parlarci. - rispose facendosi serio. Annuì e tornammo con lui dentro la sala. Le ragazze non c'erano, strano non le avevo viste uscire. 
Ci sedemmo accanto a Blaise e Ginny mentre l'uomo era seduto su una poltrona piccola e la donna sul divano. Non sembravano molto... uniti. Molto probabilmente si trattava di un matrimonio combinato; l'aveva detto lo stesso Draco al ricevimento dei suoi genitori un mese fa aveva detto a Marcus che non tutti avevano la stessa fortuna di innamorarsi. 
- Allora... Silente mi ha spiegato bene il motivo per cui siete qui. - cominciò l'uomo serio. - Mi ha detto di Bellatrix e della fonte, posso assicurarvi che potete fidarvi di me. - aggiunse guardando le nostre espressioni fredde. 
- Certo. - sussurrò Blaise annuendo. 
- Io non ostacolerò le vostre ricerche minimamente e se avrete mai bisogno di me o di mia moglie basta dircelo. - 
- Grazie zio. - disse ancora il nostro amico. 
- Va bene, adesso andate pure a riposarvi. - disse indicando la porta. Ci alzammo tutti contemporaneamente e, scortati da un elfo, andammo nelle nostre stanze. Come immaginavo io e Draco ne avevamo una nostra mentre Blaise e Ginny due separate. 
- Non se ne parla. Noi stiamo insieme. - esclamò immediatamente lui scocciato. La rossa sorrise lievemente a quella reazione e gli si avvicinò. Sorrisi anch'io prima andare nella nostra stanza insieme a Draco. 
- Forse è meglio non disfare i nostri bauli. Spero che non staremo molto qui. - dissi sedendomi sul letto e posando il telefono sul comodino. 
- Hai ragione. - rispose sedendosi accanto a me. Mi appoggiai sulla sua spalla e lui mi passò un braccio intorno alle spalle, dandomi un bacio sulla testa. Mi sentivo bene tra le sue braccia, mi sentivo protetta, come se niente di brutto poteva succedere mentre io ero lì. Lui era il mio scudo, il mio scudo da tutto e da tutti. Riusciva a calmarmi con uno sguardo. 
Nella stanza si era formato un grande silenzio ma non uno di quelli imbarazzanti. Era un silenzio tranquillo, ognuno perso nei propri pensieri. 
A spezzarlo ci pensò un suono lieve suono, come di carta che si stropiccia. Abbassai lo sguardo sulla tasca dei miei jeans e tirai fuori un foglietto. Non mi ricordavo di averlo messo lì. 
- Che cos'è? - mi chiese Draco guardando curioso quel pezzetto di carta. 
- È il biglietto che mi ha dato Martin. Non l'ho ancora aperto. - ammisi guardandolo. Era ripiegato e per quel che vedevo sembrava colorato. 
- Credo sia il momento di farlo. - sussurrò lui. Annuì e lo aprì velocemente. Rimasi piuttosto interdetta da quello che vidi. Era la locandina di un locale! 
 Confusa lo voltai e vidi sulla parte bianca una piccola scritta. "Buona Fortuna". 
- Che cosa?! - esclamò lui alzandosi in piedi. - Non è possibile! Q-quello stronzo! - tuonò cominciando a camminare per la stanza. Non poteva essere vero! Non poteva essere così! Dovevo riflettere... con uno scatto voltai il foglio e guardai la locandina. La risposta doveva essere lì. Pensai anche alle sue parole. 
 Non mi aspettavo questa furbizia ed intelligenza da una semplice ragazza. 
Guardai attentamente quel foglio. Sembrava un locandina normale. Con il nome del locale scritto sopra e sotto un sacco di colori e tutto quello che si poteva fare lì. Draco continuava ad imprecare ed a camminare per la stanza e questo non faceva che mettermi agitazione. 
Non mi aspettavo questa furbizia ed intelligenza da una semplice ragazza. 
Ma certo! 
- Draco? - lo chiamai e lui si bloccò di colpo. 
- Sì? - 
- Credo che dovremmo fare un salto in questo locale. - dissi facendogli vedere la locandina. 
E quindi eccoci qui. Davanti al locale che indicava il foglio che mi aveva dato Martin. Gli altri avevano insistito così tanto per venire, soprattutto Draco, che era stato impossibile dirgli di no. C'era una grande insegna che diceva il nome del locale, probabilmente la sera la scritta veniva illuminata da delle luci al neon. Era situato in una via babbana non molto affollata e non sembrava esattamente un locale che... andava bene. Salimmo i due gradini che ci separavano dall'entrata ed entrammo. Anche dentro il locale non era messo meglio. Il pavimento era fatto di legno, così come i tavolini, le sedie ed il bancone. C'era un forte odore acre misto all'alcol e tutto il posto era un po' in penombra. Non sembrava molto pulito ed igenico. 
- Qui un responsabile dell'igiene farebbe festa. - commentò Blaise divertito. 
- Già... - sussurrati guardandomi intorno. Seduti principalmente al bancone c'erano tantissimi uomini, tutti di mezza età che appena entrammo si voltarono verso di noi. Li ignorai ed andai verso il barista. I tacchi ticchettavano sulla parke consumato. Mi sedetti su una sedia e lui venne subito da me. 
- Ciao cosa posso portati? - 
- Posso offrirti qualcosa? - chiese un'uomo avvicinandosi a me con un sorriso malizioso. Prima che io potessi dire qualcosa arrivò Draco che si mise tra me e lui, guardandolo minaccioso. 
- Non penso. - rispose al mio posto con lo stesso tono. L'uomo lo guardò un paio di minuti prima di andarsene.  Lui mi guardò un attimo ed io gli sorrisi prima di rivolgermi di nuovo al barista. 
- Devo sapere chi è Sammy. - dissi sicura. 
- Sammy è il capo di questo posto, bambolina. - rispose appoggiandosi al bancone e sporgendosi su di me. Da quella distanza riuscivo a sentire che il suo alito puzzava terribilmente di alcol, probabilmente ero ubriaco come il resto dei clienti. Anche lui doveva avere all'incirca quarant'anni, i capelli erano abbastanza lunghi e unti. 
- Bene, devo parlargli. - dissi fredda ma sicura. Non ero agitata, avevo Draco accanto a me e non avevo paura. Grazie al cielo non ero stata troppo testarda. 
- Eh... credo che sarà un problema. Non posso farti parlare con lui, bambolina. - 
- Perché no? - 
- Ordini del capo. - rispose lanciando un'occhiata alla scolatura del mio maglioncino. Che porco.
- Bene... credo che prenderò una tekila all'ora. - dissi con un sorrisetto sotto solo sguardo infuriato di Draco e confuso di Blaise e Ginny. 
- Ma certo, piccola. - rispose voltandosi per prendere quello che gli avevo chiesto. 
- Copritemi. - sussurrai agli altri che, anche se riluttanti e confusi, lo fecero. Tirai fuori la bacchetta ed appena lui tornò a guardami gliela puntai alla testa. - Imperio. - sussurrai prima che lui potesse dirgli qualcosa. La sua espressione divenne incredibilmente vuota. - Bene... adesso fammi vedere Sammy. - dissi rimettendomi la bacchetta in tasca. Lui posò il bicchiere sul bancone e mi fece strada. L'ufficio, se così si poteva chiamare, di Sammy era... orribile. Una piccola scrivania nera era posta al centro di quello spazio grande come uno sgabuzzino, e dietro c'era lui. Aveva i capelli molto corti, quasi nulli, due occhi piccoli e spenti spiccavano sul volto magro. 
- Chi diavolo siete? - esclamò lui alzandosi in piedi allarmato. Estrasse la bacchetta ma prima che potesse scagliarci addosso un incantesimo. 
- Expelliarmus. - esclamò Blaise disarmando l'uomo. 
- Stia tranquillo! Non siamo qui per farle del male. - dissi alzando le mani in segno di resa. - Vogliamo solo parlarle. - 
- Di cosa? - chiese allarmato. 
- Della Fonte della Giovinezza. - risposi senza troppi giri di parole. A quella risposta lo vidi sbiancare. 
- Non so niente di quella. Andatevene. - disse secco indicando la porta. 
- No, questo non è vero. La prego abbiamo bisogno del suo aiuto. - replicai mentre il panico cominciava a farsi largo dentro di me. 
- Ho detto che non so niente. - disse di nuovo, secco. 
- La prego. - dissi di nuovo avvicinandomi. Lui rimase lì, non indietreggiò minimamente. Probabilmente non gli facevo molta paura. - I-io so cosa è successo a suo fratello. - sussurrai perché gli altri non sentissero. 
- Come? Cosa sa di lui? - chiese avvicinandosi e sussurrando a sua volta. 
- So che ha partecipato insieme a lei ed altre persone alla ricerca della fonte e pochi giorni fa è stato rapito. Sa da chi? - chiesi. 
- No, non lo so. - rispose scuotendo la testa. 
- Io sì e so anche il perché. L'hanno preso perché voi siete gli unici che sanno dove si trova la chiave per entrare. Loro vogliono trovarla ed usarla. - spiegai seria ma preoccupata. Per la prima volta dopo giorni mostravo le mie emozioni ad una di queste persone. 
- E voi cosa volete? - chiese lui sospettoso. 
- Vogliamo fermarli. La prego. Devo sapere dove si trova la chiave. - dissi seria ma comunque preoccupata. Preoccupato perché avevo paura che non mi desse le informazioni di cui avevo bisogno. 
- Come faccio a sapere che non mi state mentendo? - 
- Per il fatto che non l'abbiamo attaccata. Ma se vuole prova reali non c'è nessun modo. Si deve solo fidare di me... di noi. - risposi. Lui mi guardò attentamente negli occhi, come a voler scrutare la mia anima, prima di spostare lo sguardo sui ragazzi dietro di me. Alla fine lo riportò su di me. 
- Va bene. La chiave si trova in Cina, nella capitale, nel museo più grande della città. Non è una vera e propria chiave, bensì è una specie di grande diamante. Appena sarà lì capirai meglio. È quello più grande lì dentro ed è esposto da solo. - mi spiegò mentre mi figurano la scena. Annuì e mi allontanai da lui, tornando a parlare ad un tono di voce normale. 
- Va bene, grazie mille. Le prometto che riporteremo da lei suo fratello. - dissi con tono di voce dolce. Lui annuì lievemente ma deciso, si vedeva che gli voleva davvero bene ed il fatto che mi avesse dato le informazioni che volevo significava che era davvero disperato. Annuì di nuovo ed uscì insieme agli altri da quella stanza e successivamente dal locale, non prima che Blaise gli ridasse la bacchetta però. Mentre passano notai che il barista era tornato al suo posto e non sembrava ricordare niente. 
- Come diavolo ai fatto? - chiese Blaise mentre stavamo camminando per quella via. 
- Gli ho solo parlato. - risposi scrollando le spalle. 
- Lo sappiamo ma cosa gli ha detto? Quando siamo entrati non sembrava esattamente collaborativo. - 
 
Sospirai lievemente e mi fermai per guardarli tutti. - Vi avevo già detto che quei due avevano rapito un uomo per sapere quello che abbiamo appena saputo, vero? Ecco quell'uomo è sua fratello. Mi sono giocata quella carta. - dissi mentre mi tornavano in mente gli occhi di quel Sammy. 
- E come facevi a saperlo? - chiese Ginny stupita. 
- Me lo ha detto Martin questa mattina. Mi ha mandato un messaggio per comunicarlo, pensava fosse importante che lo sapessi ed infatti è stato così. - dissi io scrollando nuovamente le spalle. 
- E perché Martin ha il tuo numero? - fece Draco incrociando le braccia scocciato. Spostai lo sguardo su di lui e sorrisi lievemente. A lui piaceva vedermi gelosa ed a me piaceva vedere lui geloso. 
- Da quando ci siamo incontrati. Ci siamo scambiati i numeri in caso ci fosse stato bisogno. Non fare il paranoico ora. - dissi divertita. Mi voltai e riprendemmo a camminare. Adesso che avevo tutte le risposte che volevo e di cui avevo bisogno potevamo partire, dovevamo partire. 
Non mi potevo permettere che quei due arrivassero prima di me. 
Ma adesso che avevo tutto... ero preoccupata. Avevo paura di quello che sarebbe successo, quei due erano dei pazzi ed io avevo paura di non essere all'altezza dei loro poteri. Erano potenti, questo lo dovevo ammettere, ma ero potente anch'io e sapevo che finché avrei avuto i miei amici accanto potevo fare di tutto. 
Silente ci aveva affidato la missione ma ero davvero pronta? Ero davvero pronta ad entrare in guerra, perché sapevo che ostacolandoli così avremmo firmato un patto con la guerra. La responsabilità che sentivo sulle mie spalle era tanta, come se fossi sola in tutto quello. Come se la vita ogni persona nel mondo magico fosse nelle mie mani. Sapevo che se non fossimo riusciti a fermarli, loro sarebbero stati solo un passo avanti verso la vittoria e non potevo permetterlo. 
Ma sapevo anche che non ero sola, avevo i miei amici ed il mio ragazzo con me. Loro ci sarebbero stati, loro erano e ci saranno sempre. Di questo ne ero più che sicura. 
Bene... questo capitolo fa davvero schifo. Questa volta non ho messo nessuna immagine perché non ne ho trovata nessuna purtroppo. Scusate. Scusate anche per il ritardo e per il capitolo ma non avevo molta ispirazione ma volevo comunque pubblicare. Scusate anche per il ritardo imperdonabile. Non vi chiedo neanche cosa ne pensate perché non mi piace neanche a me ma vi prometto che con il prossimo mi rifaró. 
Grazie di aver letto questo capitolo e vi vediamo al prossimo. 

ULTIME INFORMAZIONI


Pov Hermione


- Quindi mi stai dicendo che in questi giorni hai trovato sia il nome di una persona che l'ha usata, il che è quasi incredibile, sia dove si trova? - chiese Silente incredulo dopo che gli ebbi raccontato tutto quello. Il giorno prima, quando ero tornata, avevo raccontato tutto ai miei amici ed a Draco. Insieme, avevamo deciso che il giorno dopo saremmo andati da lui per raccontargli quello che avevo fatto e quindi eccoci qui.
- Esattamente. - risposi annuendo. Nella stanza c'eravamo solo io, lui, Draco, Ginny e Blaise. Non sapevo dove fosse il Capitano e neanche mi importava, finché non ci dava fastidio. 
- Io... non posso dire di non essere impressionato. - ammise l'uomo scuotendo la testa. - Ed adesso? Presumo che voi non vi vogliate fermare qui, nella ricerca della fonte, o sbaglio? - 
- Non sbaglia professore. Martin mi ha dato tante informazioni importanti ma purtroppo non tutte. Lui non sapeva dove i suoi amici avevano nascosto la chiave e senza quella non si può entrare. Quindi supponendo che Bellatrix non l'abbia ancora presa... - lasciai la frase in sospeso perché sapevo che lui avrebbe capito, ed infatti fu così. 
- Quali sono le vostre intenzioni, al momento? - questa domanda la fece un po' a tutti. Io, esitante, mi volta verso gli altri che guardavano ed ascoltavano la conversazione impassibili. Ma l'unico sguardo che volevo e che incontrai era quello del mio ragazzo. Ci guardammo per diversi minuti e durante essi mi incoraggiò con lo sguardo. Sapeva cosa volevo fare ed adesso lui mi stava dicendo che era dalla mia parte e che era d'accordo. Così, carica e decisa, tornai a guardare il preside che aveva guardato attentamente il nostro scambio di sguardi. 
- Vorremmo partire. Vogliamo andare a parlare con una delle persone che ha nascosto la chiave. Poi la recupereremo. Così ostacoleremo, almeno in parte, il piano di Bellatrix. - 
- Bene, so che ne sarete capaci quindi vi affido la missione. E comunque avevo già l'idea di farvi partire. - 
- Per quale morivo? - chiese curioso Draco avvicinandosi a me. 
- Vede, signorino Malfoy, abbiamo ragione di pensare che Bellatrix voglia catturati di nuovo e qui saresti un bersaglio facile. Quindi avevo l'idea di mamdarti lontano da qui. Ma so anche che non accetterà mai di separsi dai suoi amici e benché minimo da Hermione. - spiegò Silente con sguardo serio. 
- Ed ha pensato bene. Non mi separeró di nuovo né dai miei amici né dalla mia ragazza. - replicò piccato lui stringendomi possessivamemte la vita. 
- Appunto. Io mi sono contattato con alcune persone vicine a voi, sapete è meglio non fidarsi degli estranei. Alla fine ho scelto di mandarvi da una zia del signorino Zabini, e dalla sua famiglia. Non credo che abbiate niente in contrario. - 
- No, ma quale zia? - chiese il diretto interessato lievemente allarmato. 
- La tua zia Merilin. - rispose l'uomo. - Partirete domani stesso, quindi preparate le valige. Tornerete qui appena avrete finito la missione. Mi fido di voi. - e con queste parole ci congedò. Uscimmo dal suo ufficio ed immediatamente ci fiondammo in camera per preparare le valige. 
- Non pensavo che saremmo partiti così presto. - sussurrai depositando anche l'ultimo indumento nel baule. Sotto a tutto avevo anche le lettere ed i documenti rubati al ministero, non mi fidavo a lasciarli lì. 
- Ne anch'io. - rispose Draco avvicinandosi e prendendomi per i fianchi. Gli circondai il collo con le braccia e gli depositati un lieve e dolce bacio sulle labbra. 
- Scusa se in questi giorni ti ho escluso così. - sussurrai abbassando la testa. 
- Non preoccuparti. - sussurrò a sua volta prendendomi il mento tra due dita e facendomelo alzare. - Ma ricordatelo, io sono qui. Sono qui con te e se hai bisogno di una mano o di qualsiasi altra cosa io ci sono. Okay? - 
- Okay, grazie. - risposi annuendo. Lui sorrise e mi baciò. Portai una mano sulla sua guancia e mi lasciai andare, rispondendo al bacio con passione. 
- Ci sarò sempre per te. - sussurrò una volta staccati per riprendere fiato. 
- Ed io per te. - risposi sorridendo lievemente. - Ti amo. - 
- Ti amo. - rispose dandomi un altro bacio. Non sapevo come avrei fatto senza di lui. Lo amavo davvero tanto.


Il giorno dopo, come previsto partimmo per la nostra nuova residenza. Ero molto agitata, non conoscevo bene quella famiglia, sapevo poco e nulla su di loro. Solo che erano molto ricchi, come tante famiglie Purosangue dopotutto, e che la famiglia era composta da lo zio e la zia di Blaise e tre figlie che avevano la nostra età. Non studiavano né ad Hogwarts né ad altre scuole, avevano un insegnate privato e studiavano a casa. 
La più agitata era sicuramente Ginny, però. Continuava a torturarsi le mani e guardava il vuoto, assorta nei suoi pensieri. Sapevo che era molto agitata a causa dell'imminente incontro con dei parenti di Blaise. Insomma i suoi genitori non avevano reagito per niente bene quindi mi potevo solo immaginare come si potesse sentire adesso. Mancava poco meno di un'ora al nostro arrivo. Viaggiavamo su una grande e spaziosa carrozza, nascosta da un incantesimo. 
Stanca di vederla così, feci cenno a Blaise di lasciarmi il posto per sedermi accanto a lei. Lui annuì lievemente e ci scambiammo di posto. 
- Ginny? - la chiamai voltandomi verso di lei. La rossa sobbalzó sentendo la mia voce. Si voltò e mi guardò confusa. 
- Sì? - fece lei con lo stesso tono confuso. 
- Va tutto bene? - 
- Ehm... certo. S-sì. - rispose esitando palesemente. La conoscevo troppo bene e sapevo che mi stava mentendo. 
- Ginevra dimmi immediatamente cosa succede. - dissi secca. 
- Va bene... - rispose con un sospiro. - Sono davvero agitata per questo incontro. Con i genitori è andata davvero male, certo lui mi ha difesa ma io comunque paura. Non voglio che si separi dalla sua famiglia per me. - 
La guardai negli occhi per un po'. Probabilmente avrei avuto le sue stesse paure se fossi stata al suo posto. - Sai cosa mi ha detto una volta Draco? -
- Cosa? - 
- Mi ha detto che Blaise non ti lascerà andare molto facilmente, perché è davvero innamorato di te, anche se dovesse andare contro i suoi genitori. Ed io gli do piena ragione. A Blaise non importa di avere la benedizione dei suoi genitori, combatterà sempre per te contro di loro. Purtroppo troverai sempre delle persone che non accetteranno la vostra relazione a causa del tuo cognome ma, te ne prego amica mia, non permettergli di separarvi. Vi amate e non puoi farti influenzare da loro. - finì io stringendole la mano. Sapevo che sarebbe stato così in futuro ma non volevo che entrambi soffrissero solo per dei pregiudizi. 
- Grazie Herm. Sai sempre dire la cosa giusta. - disse abbracciandomi. Ricambiai la stretta e lanciai un'occhiata veloce ai due ragazzi che ci guardavano, sembravano molto curiosi ma anche un po' intenerito. Sorrisi al mio ragazzo ed una volta staccate tornai al mio posto, accanto a lui. 
- Che vi siete dette? - mi chiese lui guardando la coppia che si stava scambiando un dolce bacio. La guardai anch'io prima di rispondere. 
- Niente di ché. Aveva solo bisogno di un incoraggiamento. - risposi appoggiandomi a lui che mi circondò le spalle con un braccio. 
Posai la testa sul suo petto e distolsi lo sguardo da loro per posarlo sul paesaggio che saettava fuori dal finestrino. Il cielo era grigio e nuvoloso quasi minaccioso. Le colline verdi, nonostante il clima rigido dell'Inghilterra, sfrecciavano veloci, i fili d'erba si muovevano seguendo il vento che soffiava forte. La carrozza procedeva veloce e sicura per la strada lievemente frastagliata. 
Arrivammo a destinazione poco dopo. La portiera venne aperta da un uomo di mezza età, indossava un mantello blu scuro che volava a causa del forte vento. Appena scendemmo il vento mi fece volare i capelli sul visoa con uno scatto deciso me li portai indietro, liberandomi il volto. L'aria gelida mi punse il viso ed i nostri mantelli volavano come quello dell'uomo. 
- Buongiorno ragazzi! - urlò lui per sovrastate il rumore forte. - Benvenuti. Seguitemi, gli elfi penseranno ai bagagli. - 
- Va bene. - urlò in risposta Blaise. Inizziammo a camminare, lentamente, verso su per una piccola stradina che si allungava per una piccola collina. I nostri passi risultavano incredibilmente lenti, ostacolati dal vento che non sembrava voler smettere di cessare. 
- Che è quello? - chiesi con voce molto alta all'orecchio di Draco. Lui si voltò verso l'uomo, prima di tornare a guardarmi. 
- Dovrebbe essere il contabile dello zio di Blaise. Sai lui è davvero molto ricco e durante gli anni ha capito di aver bisogno di una mano per tenerli e quindi ha assunto lui. Lavora per la loro famiglia da anni ormai. - mi spiegò lui serio. Eravamo quelli più indietro quindi potevamo parlare liberamente. 
Durante il tragitto mi ero stretta a Draco, dato il freddo che ad ogni passo aumentava e diventava più insopportabile. Pian piano vidi spuntare dalla punta della collina che stavamo salendo un piccola torretta che più ci si avvicinava più si allungava. Accanto ad essa ne spuntarono altre due ai lati. Più ci si avvicinava più vedevo la struttura crescere e quando arrivammo ai suoi piedi ero estasiata. Era più piccola della casa di Draco ma era comunque fantastico. I muri erano quasi neri e c'erano molte torrette e finestre che spuntavano un po' da tutte le parti, sembravano quasi messe in modo casuale ma sapevo che non era così. Un enorme portone di legno spiccava davanti a noi, che un attimo dopo venne aperto dall'uomo. Entrammo senza esitare e mi ritrovai in un grande ingresso, molto spazioso. La porta si chiuse alle nostre spalle ed il caldo presente in quella statura ci riscaldò. Mi tolsi il mantello e subito dopo lo fecero anche gli altri. 
- Dov'è mio zio? - chiese Blaise porgendo il suo mantello all'elfo che aveva accanto e che immediatamente lui prese. 
- È nel soggiorno, insieme al resto della famiglia. Vi stanno aspettando. - rispose facendoci cenno di seguirlo. Durante il tragitto gli altri elfi ci presero i mantelli dalle mani e lui ci disse che li avrebbero portati nelle loro camere. 
Attraversammo diversi corridoi, quel castello sembrava più un labirinto. Io, Draco e Blaise eravamo abituati a case di questo tipo, le nostre erano così. Ginny, invece, sembrava un pesce fuor d'acqua. Vedevo che si guardava intorno smarrita, come se non riuscisse ad orientarsi. Puntai lo sguardo da lei a Blaise e lo vidi camminare tranquillo accanto all'uomo, si stavano dicendo qualcosa. 
Per un minuscolo secondo mi sentì profondamente arrabbiata con lui perché non stava con la mia migliore amica. Sapeva che quello non era il suo ambiente... ma non feci in tempo a terminare il pensiero che lui si voltò e puntò lo sguardo su di lei. Si fermò e la raggiunse prendendola per mano. Sorrisi lievemente a quella scena e guardai di nuovo avanti, stringendo di più la mano di Draco, che lui strinse a sua volta. 
Ci fermammo appena arrivammo davanti ad una porta chiusa. L'uomo l'aprì e ci fece entrare in quella stanza, ossia il soggiorno. Seduti sui divani c'era tutta la famiglia, gli zii seduti su uno e le figlie sull'altro. 
- Oh! Benvenuti! - esclamò l'uomo di casa avvicinandosi. Abbracciò lievemente Blaise e strinse la mano a tutti, soffermandosi molto sulla mia amica. La stessa cosa fece sua moglie e le figlie. Di nuovo, Ginny sembrò letteralmente un agnellino indifeso circondato da lupi affammati. Così, presa da un moto di protezione, mi allontanati da Draco e la raggiunse, per portarla un po' più lontano da loro. Mentre gli altri conversavano. 
- Ehi! Stai andando bene. - dissi sorridendo. 
- No invece! Mi sento una totale idiota. - disse modificata. 
- Non lo sei. - risposi scuotendo la testa ma lei la scosse a sua volta, dicendomi che non mi credeva ed la abbassò. - Ginny! Sei la ragazza più forte che conosca e te l'ho già detto prima, non farti soggiogare dalle loro parole. Combatti per lui. - dissi sicura mattendole una mano sulla spalla. 
- Certo... ma adesso tocca a te. - disse guardando oltre le mie spalle. 
- Come? - feci seguendo il suo sguardo e voltandomi. Poco lontano da loro c'era Draco, ma non era solo. Bensì era circondato dalle tre ragazze che continuavano a parlargli, e lui parlava con loro a sua volta ma era molto rigido. Spalancai gli occhi a quella scena e mi irrigidì guardandoli. - Vai a riprenderti il tuo ragazzo. - 
- Oh! Ci puoi scommettere. - feci incazzata avviandomi a passo svelto verso di loro. Avevo una brutta sensazione alla base dello stomaco e un nodo all'altezza della gola. 
Gelosia...
- Ciao. - dissi interrompendo un discorso della ragazza in mezzo. Presi la mano di Draco e lui subito mi passò un braccio intorno alla vita stringendomi a sé. - Serve qualcosa dal MIO ragazzo? - chiesi marcando molto la parola mio. 
- No. Stavamo solo conversando. - rispose piccata la maggiore delle tre sorelle guardandomi infastidita. 
- Bé credo che la conversazione sia finita. - dissi secca facendo cenno di dileguarsi. 
- Noi stavamo solo... - fece per dire la solita ragazza. 
- Ho capito ma né io né Draco abbiamo tempo per queste cose. Se ci volete scusare. - dissi poi portandolo via. Uscì dalla stanza e lo trascinai via, nonostante non avessi la minima idea di dove stessimo andando. 
- Ehi calmati! - esclamò lui fermandosi e facendo fermare così anche me. Mi voltai e lo guardai negli occhi, pian piano la gelosia che mi aveva attanagliato lo stomaco si dileguarono lasciando posto solo all'amore che provavo per lui. 
- Scusa. È che vederti in loro compagnia mentre flirtavano con te... mi ha fatto andare fuori di testa. - ammisi senza imbarazzo. Alzai lo sguardo, che nel mentre avevo abbassato, e lo guardai di nuovo negli occhi. 
Senza pensarci due volte mi tuffai sulle sua labbra che risposero al bacio. Le dischiusi e feci entrare la sua lingua nella mia bocca, facendola poi incontrare con la mia. Mi spinse alla parete e continuò a baciarmi con sempre più passione da parte di entrambi. 
- Mi piace vederti gelosa. - sussurrò sulle mie labbra. Sorrisi e continuai a baciarlo finché non sentì, molto vicino a noi, una porta aprirsi. Ci staccammo appena in tempo per vedere Blaise uscire dalla stanza. 
- E dai ragazzi! Potete almeno aspettare di trovarvi in camera? - fece lui divertito. Sgranai gli occhi e sentì il sangue affluire tutto suo viso. Ci allontanammo, mentre Draco lanciava sguardi di fuoco al nostro amico. 
- Che vuoi Bla? - 
- Lo zio vuole parlarci. - rispose facendosi serio. Annuì e tornammo con lui dentro la sala. Le ragazze non c'erano, strano non le avevo viste uscire. 
Ci sedemmo accanto a Blaise e Ginny mentre l'uomo era seduto su una poltrona piccola e la donna sul divano. Non sembravano molto... uniti. Molto probabilmente si trattava di un matrimonio combinato; l'aveva detto lo stesso Draco al ricevimento dei suoi genitori un mese fa aveva detto a Marcus che non tutti avevano la stessa fortuna di innamorarsi. 
- Allora... Silente mi ha spiegato bene il motivo per cui siete qui. - cominciò l'uomo serio. - Mi ha detto di Bellatrix e della fonte, posso assicurarvi che potete fidarvi di me. - aggiunse guardando le nostre espressioni fredde. 
- Certo. - sussurrò Blaise annuendo. 
- Io non ostacolerò le vostre ricerche minimamente e se avrete mai bisogno di me o di mia moglie basta dircelo. - 
- Grazie zio. - disse ancora il nostro amico. 
- Va bene, adesso andate pure a riposarvi. - disse indicando la porta. Ci alzammo tutti contemporaneamente e, scortati da un elfo, andammo nelle nostre stanze. Come immaginavo io e Draco ne avevamo una nostra mentre Blaise e Ginny due separate. 
- Non se ne parla. Noi stiamo insieme. - esclamò immediatamente lui scocciato. La rossa sorrise lievemente a quella reazione e gli si avvicinò. Sorrisi anch'io prima andare nella nostra stanza insieme a Draco. 
- Forse è meglio non disfare i nostri bauli. Spero che non staremo molto qui. - dissi sedendomi sul letto e posando il telefono sul comodino. 
- Hai ragione. - rispose sedendosi accanto a me. Mi appoggiai sulla sua spalla e lui mi passò un braccio intorno alle spalle, dandomi un bacio sulla testa. Mi sentivo bene tra le sue braccia, mi sentivo protetta, come se niente di brutto poteva succedere mentre io ero lì. Lui era il mio scudo, il mio scudo da tutto e da tutti. Riusciva a calmarmi con uno sguardo. 
Nella stanza si era formato un grande silenzio ma non uno di quelli imbarazzanti. Era un silenzio tranquillo, ognuno perso nei propri pensieri. 
A spezzarlo ci pensò un suono lieve suono, come di carta che si stropiccia. Abbassai lo sguardo sulla tasca dei miei jeans e tirai fuori un foglietto. Non mi ricordavo di averlo messo lì. 
- Che cos'è? - mi chiese Draco guardando curioso quel pezzetto di carta. 
- È il biglietto che mi ha dato Martin. Non l'ho ancora aperto. - ammisi guardandolo. Era ripiegato e per quel che vedevo sembrava colorato. 
- Credo sia il momento di farlo. - sussurrò lui. Annuì e lo aprì velocemente. Rimasi piuttosto interdetta da quello che vidi. Era la locandina di un locale! 
 Confusa lo voltai e vidi sulla parte bianca una piccola scritta. "Buona Fortuna". 
- Che cosa?! - esclamò lui alzandosi in piedi. - Non è possibile! Q-quello stronzo! - tuonò cominciando a camminare per la stanza. Non poteva essere vero! Non poteva essere così! Dovevo riflettere... con uno scatto voltai il foglio e guardai la locandina. La risposta doveva essere lì. Pensai anche alle sue parole. 
 Non mi aspettavo questa furbizia ed intelligenza da una semplice ragazza. 
Guardai attentamente quel foglio. Sembrava un locandina normale. Con il nome del locale scritto sopra e sotto un sacco di colori e tutto quello che si poteva fare lì. Draco continuava ad imprecare ed a camminare per la stanza e questo non faceva che mettermi agitazione. 
Non mi aspettavo questa furbizia ed intelligenza da una semplice ragazza. 
Ma certo! 
- Draco? - lo chiamai e lui si bloccò di colpo. 
- Sì? - 
- Credo che dovremmo fare un salto in questo locale. - dissi facendogli vedere la locandina. 


E quindi eccoci qui. Davanti al locale che indicava il foglio che mi aveva dato Martin. Gli altri avevano insistito così tanto per venire, soprattutto Draco, che era stato impossibile dirgli di no. C'era una grande insegna che diceva il nome del locale, probabilmente la sera la scritta veniva illuminata da delle luci al neon. Era situato in una via babbana non molto affollata e non sembrava esattamente un locale che... andava bene. Salimmo i due gradini che ci separavano dall'entrata ed entrammo. Anche dentro il locale non era messo meglio. Il pavimento era fatto di legno, così come i tavolini, le sedie ed il bancone. C'era un forte odore acre misto all'alcol e tutto il posto era un po' in penombra. Non sembrava molto pulito ed igenico. 
- Qui un responsabile dell'igiene farebbe festa. - commentò Blaise divertito. 
- Già... - sussurrati guardandomi intorno. Seduti principalmente al bancone c'erano tantissimi uomini, tutti di mezza età che appena entrammo si voltarono verso di noi. Li ignorai ed andai verso il barista. I tacchi ticchettavano sulla parke consumato. Mi sedetti su una sedia e lui venne subito da me. 
- Ciao cosa posso portati? - 
- Posso offrirti qualcosa? - chiese un'uomo avvicinandosi a me con un sorriso malizioso. Prima che io potessi dire qualcosa arrivò Draco che si mise tra me e lui, guardandolo minaccioso. 
- Non penso. - rispose al mio posto con lo stesso tono. L'uomo lo guardò un paio di minuti prima di andarsene.  Lui mi guardò un attimo ed io gli sorrisi prima di rivolgermi di nuovo al barista. 
- Devo sapere chi è Sammy. - dissi sicura. 
- Sammy è il capo di questo posto, bambolina. - rispose appoggiandosi al bancone e sporgendosi su di me. Da quella distanza riuscivo a sentire che il suo alito puzzava terribilmente di alcol, probabilmente ero ubriaco come il resto dei clienti. Anche lui doveva avere all'incirca quarant'anni, i capelli erano abbastanza lunghi e unti. 
- Bene, devo parlargli. - dissi fredda ma sicura. Non ero agitata, avevo Draco accanto a me e non avevo paura. Grazie al cielo non ero stata troppo testarda. 
- Eh... credo che sarà un problema. Non posso farti parlare con lui, bambolina. - 
- Perché no? - 
- Ordini del capo. - rispose lanciando un'occhiata alla scolatura del mio maglioncino. Che porco.
- Bene... credo che prenderò una tekila all'ora. - dissi con un sorrisetto sotto solo sguardo infuriato di Draco e confuso di Blaise e Ginny. 
- Ma certo, piccola. - rispose voltandosi per prendere quello che gli avevo chiesto. 
- Copritemi. - sussurrai agli altri che, anche se riluttanti e confusi, lo fecero. Tirai fuori la bacchetta ed appena lui tornò a guardami gliela puntai alla testa. - Imperio. - sussurrai prima che lui potesse dirgli qualcosa. La sua espressione divenne incredibilmente vuota. - Bene... adesso fammi vedere Sammy. - dissi rimettendomi la bacchetta in tasca. Lui posò il bicchiere sul bancone e mi fece strada. L'ufficio, se così si poteva chiamare, di Sammy era... orribile. Una piccola scrivania nera era posta al centro di quello spazio grande come uno sgabuzzino, e dietro c'era lui. Aveva i capelli molto corti, quasi nulli, due occhi piccoli e spenti spiccavano sul volto magro. 
- Chi diavolo siete? - esclamò lui alzandosi in piedi allarmato. Estrasse la bacchetta ma prima che potesse scagliarci addosso un incantesimo. 
- Expelliarmus. - esclamò Blaise disarmando l'uomo. 
- Stia tranquillo! Non siamo qui per farle del male. - dissi alzando le mani in segno di resa. - Vogliamo solo parlarle. - 
- Di cosa? - chiese allarmato. 
- Della Fonte della Giovinezza. - risposi senza troppi giri di parole. A quella risposta lo vidi sbiancare. 
- Non so niente di quella. Andatevene. - disse secco indicando la porta. 
- No, questo non è vero. La prego abbiamo bisogno del suo aiuto. - replicai mentre il panico cominciava a farsi largo dentro di me. 
- Ho detto che non so niente. - disse di nuovo, secco. 
- La prego. - dissi di nuovo avvicinandomi. Lui rimase lì, non indietreggiò minimamente. Probabilmente non gli facevo molta paura. - I-io so cosa è successo a suo fratello. - sussurrai perché gli altri non sentissero. 
- Come? Cosa sa di lui? - chiese avvicinandosi e sussurrando a sua volta. 
- So che ha partecipato insieme a lei ed altre persone alla ricerca della fonte e pochi giorni fa è stato rapito. Sa da chi? - chiesi. 
- No, non lo so. - rispose scuotendo la testa. 
- Io sì e so anche il perché. L'hanno preso perché voi siete gli unici che sanno dove si trova la chiave per entrare. Loro vogliono trovarla ed usarla. - spiegai seria ma preoccupata. Per la prima volta dopo giorni mostravo le mie emozioni ad una di queste persone. 
- E voi cosa volete? - chiese lui sospettoso. 
- Vogliamo fermarli. La prego. Devo sapere dove si trova la chiave. - dissi seria ma comunque preoccupata. Preoccupato perché avevo paura che non mi desse le informazioni di cui avevo bisogno. 
- Come faccio a sapere che non mi state mentendo? - 
- Per il fatto che non l'abbiamo attaccata. Ma se vuole prova reali non c'è nessun modo. Si deve solo fidare di me... di noi. - risposi. Lui mi guardò attentamente negli occhi, come a voler scrutare la mia anima, prima di spostare lo sguardo sui ragazzi dietro di me. Alla fine lo riportò su di me. 
- Va bene. La chiave si trova in Cina, nella capitale, nel museo più grande della città. Non è una vera e propria chiave, bensì è una specie di grande diamante. Appena sarà lì capirai meglio. È quello più grande lì dentro ed è esposto da solo. - mi spiegò mentre mi figurano la scena. Annuì e mi allontanai da lui, tornando a parlare ad un tono di voce normale. 
- Va bene, grazie mille. Le prometto che riporteremo da lei suo fratello. - dissi con tono di voce dolce. Lui annuì lievemente ma deciso, si vedeva che gli voleva davvero bene ed il fatto che mi avesse dato le informazioni che volevo significava che era davvero disperato. Annuì di nuovo ed uscì insieme agli altri da quella stanza e successivamente dal locale, non prima che Blaise gli ridasse la bacchetta però. Mentre passano notai che il barista era tornato al suo posto e non sembrava ricordare niente. 
- Come diavolo ai fatto? - chiese Blaise mentre stavamo camminando per quella via. 
- Gli ho solo parlato. - risposi scrollando le spalle. 
- Lo sappiamo ma cosa gli ha detto? Quando siamo entrati non sembrava esattamente collaborativo. -  Sospirai lievemente e mi fermai per guardarli tutti. - Vi avevo già detto che quei due avevano rapito un uomo per sapere quello che abbiamo appena saputo, vero? Ecco quell'uomo è sua fratello. Mi sono giocata quella carta. - dissi mentre mi tornavano in mente gli occhi di quel Sammy. 
- E come facevi a saperlo? - chiese Ginny stupita. 
- Me lo ha detto Martin questa mattina. Mi ha mandato un messaggio per comunicarlo, pensava fosse importante che lo sapessi ed infatti è stato così. - dissi io scrollando nuovamente le spalle. 
- E perché Martin ha il tuo numero? - fece Draco incrociando le braccia scocciato. Spostai lo sguardo su di lui e sorrisi lievemente. A lui piaceva vedermi gelosa ed a me piaceva vedere lui geloso. 
- Da quando ci siamo incontrati. Ci siamo scambiati i numeri in caso ci fosse stato bisogno. Non fare il paranoico ora. - dissi divertita. Mi voltai e riprendemmo a camminare. Adesso che avevo tutte le risposte che volevo e di cui avevo bisogno potevamo partire, dovevamo partire. 
Non mi potevo permettere che quei due arrivassero prima di me. 
Ma adesso che avevo tutto... ero preoccupata. Avevo paura di quello che sarebbe successo, quei due erano dei pazzi ed io avevo paura di non essere all'altezza dei loro poteri. Erano potenti, questo lo dovevo ammettere, ma ero potente anch'io e sapevo che finché avrei avuto i miei amici accanto potevo fare di tutto. 
Silente ci aveva affidato la missione ma ero davvero pronta? Ero davvero pronta ad entrare in guerra, perché sapevo che ostacolandoli così avremmo firmato un patto con la guerra. La responsabilità che sentivo sulle mie spalle era tanta, come se fossi sola in tutto quello. Come se la vita ogni persona nel mondo magico fosse nelle mie mani. Sapevo che se non fossimo riusciti a fermarli, loro sarebbero stati solo un passo avanti verso la vittoria e non potevo permetterlo. 
Ma sapevo anche che non ero sola, avevo i miei amici ed il mio ragazzo con me. Loro ci sarebbero stati, loro erano e ci saranno sempre. Di questo ne ero più che sicura. 


Bene... questo capitolo fa davvero schifo. Questa volta non ho messo nessuna immagine perché non ne ho trovata nessuna purtroppo. Scusate. Scusate anche per il ritardo e per il capitolo ma non avevo molta ispirazione ma volevo comunque pubblicare. Scusate anche per il ritardo imperdonabile. Non vi chiedo neanche cosa ne pensate perché non mi piace neanche a me ma vi prometto che con il prossimo mi rifaró. 
Grazie di aver letto questo capitolo e vi vediamo al prossimo. 

 

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: xxlili_luna