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Autore: Gold D Akame    31/08/2017    0 recensioni
Il mio nome è Wendy Summers, conosciuta anche come Shadow nella mia attività notturna.
Cresciuta fino a 4 anni a Londra, in Inghilterra, fino a quando dei ladri non hanno incendiato casa mia con i miei genitori bloccati dentro. Poi ho abitato a Gotham con il mio padre adottivo, Bruce Wayne, ed i miei fratellastri. Ora vivo a Blüdhaven con la mia migliore amica e collega Ruby Hill ed insieme siamo le due anti-eroi Shadow e Renegade.
Il resto lo scoprirete solo leggendo.
Genere: Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Batman, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2

Wendy sospirò per la millesima volta quella giornata.
Tutto andava storto! E poi si era ricordata che per quella maledetta chiavetta doveva andare a casa ed era l'ultima cosa che voleva fare.

:- Smettila di sospirare, sei fastidiosa -

Solo Ruby poteva essere infastidita da un sospiro, nonostante fosse dall'altra parte della stanza!
Sospirò nuovamente, solo per infastidirla, e la rossa le lanciò uno sgabello... si avete capito bene e vi posso assicurare che Wendy si è spostata appena in tempo per non finire in ospedale.

:- Sei diventata matta?! -

Gridò la cobalto in preda al panico, tenendosi la testa spaventata.
Rimase seduta sul pavimento, dove era caduta, rimanendo a guardare ogni movimento della sua compagna.
Ruby sospirò pesantemente, poi si alzò e le si avvicinò lentamente.

:- Allora sei pronta per tornare a casa? -

Ruby era consapevole che la sua amica non volesse andarci, ma non potevano farci niente: la chiavetta era in possesso di Terry e non l'avrebbe restituita tanto facilmente.
Wendy scosse la testa debolmente, non voleva andare, ma l'avrebbe fatto se questo significava conoscere un'informazione che potrebbe essere importante, a costo di andarci da sola!

:- Sicura che non vuoi che venga anch'io? -

Chiese ancora, consapevole (anche) della sua incertezza a ritrovarsi nella sua vecchia casa in mezzo alla sua famiglia che non accettava e non accetta il fatto che lei è Shadow.
Wendy annuì tenendo la testa china, non voleva che Ru' venisse introdotta a Bruce o ai suoi fratelli, nessuna delle due sapeva cosa sarebbe potuto succedere.
Wendy alzò la testa di scatto, indirizzandola verso la porta dove subito dopo comparve suo fratello maggiore Terry.

:- Ciao ragazze - Terry sorrise - Pronta little blackbird? -

Wendy si bloccò a sentire il soprannome con cui Terry la chiamava da piccola. Scosse mentalmente la testa e annuì, salutando la rossa nel mentre usciva.

***

Poche ore dopo

Wendy osservava il Wayne Manor ad occhi più o meno spalancati: NON SE LO RICORDAVA COSÌ GRANDE!
Terry intanto ridacchiava guardando la sorellina osservare il Maniero.

:- Non te lo ricordavi così grande, vero? -

Wendy lo guardò, poi gli diede le spalle fino a che la macchina non si fermò.
I due scesero dirigendosi alla porta di casa. Suonarono e aspettarono.

:- Sai: Tim non vedeva l'ora di rivederti. Quando ho detto a Bruce che venivi, Tim ha fatto i salti di gioia -

Prima che la cobalto potesse rispondere, la porta si aprì rivelando ai due il vecchio maggiordomo, Alfred.

:- Buon pomeriggio signorino Terrence, signorina Wendy è un piacere rivederla -

Wendy si 'nascose' dietro il fratello mentre entravano, sentendo nel frattempo la sensazione di essere e, al contempo, non essere dove doveva. La minore non riusciva a toglirsi quella sensazione nemmeno sul divano della 'sala d'intrattenimento', mentre, con la testa bassa, sentiva gli occhi sia del suo padre addottivo sia dei suoi fratelli passarle attraverso.

:- Terry ha detto che avevi bisogno di una mano -

Sentì la voce di Bruce passarle nelle orecchie. Lei annuì, rimanendo in silenzio.

:- Come mai tutto d'un tratto hai bisogno di tornare a casa e, dopo avermi disobbedito, chiedere una mano? -

Wendy di morse le labbra quasi facendole sanguinare. La tensione nella stanza era palpabile. Riusciva ha sentire il suo stesso respiro diventare sempre più veloce così come il suo battito cardiaco, come se stesse per entrare in iperventilazione.

:- In tutta sincerità neanch'io volevo essere qui - Sussurrò lei - Ma... ho bisogno di una mano -

Borbottò a denti stretti. Alzò lo sguardo guardando con occhi annoiati il suo padre addottivo. Sentiva gli occhi dei suoi fratelli addosso, ma non ci fece caso. Sapeva che se si fosse agitata ancora di più sarebbe svenuta per mancanza d'ossigeno.

:- Quella chiavetta era di un mio nemico, Civetta, gliel'abbiamo confiscata dopo averla presa. Ora, ne io ne 'Gade sappiamo se dicesse la verità o se una mera menzogna (o se intendesse altro), ma prima che la lasciassimo in mano ai poliziotti ha detto: "State attente a quel che troverete, potrebbe spaventarvi più di quel che pensiate" -

Finì pensierosa. Bruce si appoggiò allo schienale della poltrona su cui era seduto, incrociando le braccia al petto.
Tim fece lo stesso, situato poco lontano da lei sullo stesso divano.
Dick incrociò anch'egli le braccia al petto pensieroso, seduto sul bracciolo del divano accanto a Tim.
Jason se ne era andato chissà dove, mentre Damian non si era neanche presentato.
Lei gli osservava cercando di controllare il suo respiro, prima che i suoi fratelli, o peggio Bruce, si accorgessero della sua agitazione.
Terry se ne stava appoggiato al muro con le braccia dietro la schiena a guardarla, osservandola con occhi preoccupati.

:- Terrence, passami la chiavetta -

Terry la prese dalla tasca della sua camicia, mettendola subito dopo sulla mano di loro padre.
Bruce si alzò, dopo averla osservata per qualche minuto, e si diresse verso l'orologio a pendola del 'nonno' entrando subito dopo nel Batcave.
I Batbrothers e Wendy lo seguirono, sebbene la cobalto rimase dietro a tutti.
Bruce non si mosse dal Batcomputer per almeno un'ora prima di appoggiarsi allo schienale della sedia.
Si girò verso la figlia minore.

:- Ci vorrà un po' a decriptarla, ma ti aiuterò -

Wendy spalancò gli occhi, anche se quasi impercettibilmente, poi chinò leggermente la schiena in un piccolo inchino.

:- Grazie... -

Si ritirò su tenendo la testa bassa per non fare vedere gli occhi lucidi: non riusciva quasi a crederci che suo padre, Bruce Wayne, Il Batman, ha deciso di aiutarla dopo che neanche un anno fa gli aveva detto specificamente che non aveva la minima intenzione di rinunciare ad essere Shadow.
I suoi pensieri si interruppero quando la mano di suo fratello Terry si poggiò sulla sua spalla facendola sobbalzare.

:- Visto che non succede niente a chiedere aiuto una volta ogni tanto? -

Wendy sospirò pesantemente prima di girargli le spalle ed allontanarsi.
La sua direzione era il giardino sul retro del Manor. L'unico spazio tranquillo dove poteva telefonare a Ru' senza interruzioni.

:- Pronto? Wendy và tutto bene? -

Subito la voce preoccupata di Ruby si fece sentire.

:- Si, và tutto quanto bene, stai tranquilla 'Gade -

Trattenne un singhiozzo a fatica. L'agitazione iniziava farsi sentire, ora che non aveva più l'adrenalina in corpo.

:- Wendy, calma! Hai bisogno di respirare, respira ed espira... -

Continuarono così per qualche minuto poi si salutarono. Ruby sapeva benissimo che quando si agitava troppo, Wendy, andava prima nel panico e poi aveva un attacco di panico e molto spesso andava in iperventilazione come se niente fosse.

Wendy rimise il telefono nella tasca della giacca, poi cadde in ginocchio sull'erba del prato. Non c'è la faceva davvero più, aveva sperato che sentire (o parlare con) Ruby l'avrebbe calmata, ma a quanto pare si sbagliava. Ormai non riusciva più a respirare.
Non si era neanche resa conto che la stavano abbracciando.

:- Shhh... Và tutto bene, respira -

Era Tim. Suo fratello maggiore. Il suo fratello maggiore.
Tim era passato casualmente e l'aveva vista dalle finestre. Quando l'aveva vista cadere a terra e stringersi le braccia intorno al corpo, era corso da lei.

:- Shhh... Và tutto bene Little Blackbird, và tutto bene -

Rimasero così, seduti sul giardino finché lei non gli si addormentò in grembo.

 

   
 
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