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Autore: paige95    03/09/2017    1 recensioni
Protagonisti di questa storia saranno Bulma e Vegeta.
In realtà protagonisti veri di questa storia saranno i sentimenti: contrastati, mutevoli, sì insomma, una metamorfosi di emozioni e sensazioni. Complice di tutto questo anche un triangolo amoroso, mai veramente superato, ma che farà sicuramente impazzire i nostri personaggi.
La nostra Bulma dà voce ai fatti e a queste travagliate emozioni.
Riscopriranno loro stessi o alla fine capiranno che l'amore può cambiare tutto ciò che credevano di essere?
Vi lascio con questa domanda con la speranza che questi presupposti vi abbiamo incuriosito almeno un po'. Buona lettura :)
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bulma, Vegeta, Yamcha | Coppie: Bulma/Vegeta, Bulma/Yamcha
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Triangolo
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Una gelosia incontrollabile
 
È un classico pomeriggio di mezza estate: il sole splende in cielo, l’aria è gradevolmente tiepida e passerotti volano…credo di essermi sbagliata, questo pomeriggio non ha proprio nulla di abituale, grida e rumori assordanti mi distraggono da questo piacevole panorama.
 
Mi dirigo velocemente alla fonte di quel fracasso e una scena alquanto bizzarra - ma non insolita – si palesa davanti ai miei occhi. Vegeta e Yamcha hanno iniziato una lite da coltelli - e non esagero visto che un coltello è stato veramente tirato in causa - e non ho la più pallida idea della miccia, che, in questo preciso istante, abbia fatto scattare questo putiferio.
 
Rimango talmente sconcertata - forse la gravidanza mi ha resa più sensibile - che non riesco a reagire subito, ma quando lo faccio, d’istinto levo la lama dalle mani di Vegeta.
 
“Ma sei impazzito?!”
 
Lui mi guarda come se quella pazza fossi io.
 
“E secondo te, per farlo fuori, mi limito ad accoltellarlo?!”
 
Sposto lo sguardo su Yamcha in cerca di una spiegazione, ma anche lui è alquanto irritato e ignora la mia aria interrogativa.
 
Ora sono io a spazientirmi. Poso con enfasi il coltello sul tavolo e fulmino entrambi.
 
“Adesso mi spiegate immediatamente cosa è successo!” mi rivolgo a Yamcha “E prima ancora, mi dici cosa fai in casa mia”
 
È davvero assurdo che io non possa lasciarli soli nella stessa stanza senza che si uccidano, o meglio che il mio ex fidanzato muoia.
 
“Bulma, ero venuto perché tua madre mi ha informato dell’ecografia”
 
Cosa ha fatto mia madre??
 
Ma c’è qualcuno ancora più sorpreso di me in questa stanza: Vegeta mi fissa interdetto e lo capisco, non gli ho nemmeno accennato dell’appuntamento. Mi volto verso di lui, ammetto di sentirmi un po’ in colpa, ma dopotutto lui non ha mostrato molto interesse per questo bambino.
 
Il mio caro principe ha un atteggiamento inaspettato, mi gira le spalle ed esce dalla cucina. A quella reazione resto immobile per interminabili secondi, alzo persino lo sguardo su Yamcha in cerca di risposte. Quando mi riprendo, mi affretto a seguirlo.
 
“Vegeta!”
 
Mi sente, ne sono sicura, ma non accenna a fermarsi, evita un confronto con me.
 
Insomma! Io mi sto umiliando a sufficienza con lui, esigo almeno che non mi volti le spalle quando cerco di parlare e chiarire.
 
Siamo in prossimità della sua stanza, ma mi paro davanti a lui impedendogli di abbassare la maniglia.
 
“Vegeta, ascoltami”
 
Mi fissa offeso, ma non fiata. Sembra che dovrò concedergli questa caduta d’orgoglio, altrimenti non ne usciamo.
 
“Non ti ho detto dell’ecografia perché pensavo non ti importasse. Non mi sembri propri il tipo di padre che si emoziona a questo genere di eventi, o mi sbaglio?” attendo una reazione che non arriva “E poi, se devo dirla tutta, non hai mai speso una sola parola verso questo bambino, quindi ho dedotto che”
 
“Tu hai dedotto?”
 
Difficile non dover dedurre con uno scimmione apatico come lui.
 
“Sì. Perché? Non mi dirai che ho sbagliato e che in realtà ti importa di lui?!”
 
Mi stupisco persino io di questa considerazione.
 
“E se fosse?”
 
Ora sono davvero sorpresa. Evito la sua domanda, ma la mia espressione risponde da sé.
 
“Comunque non ho invitato io Yamcha”
 
Al nome del suo rivale si gira dall’altra parte disgustato.
 
Dopo poco riporta lo sguardo su di me, mi fissa intensamente ed io ricambio.
 
“Non è che per caso sei geloso?”
 
Lo provoco consapevolmente, ma con dolcezza. So che non mi confesserà mai più il suo amore, ma non mi importa un accidente, lo posso leggere nei suoi occhi.
 
Attrae velocemente le mie labbra alle sue, non mi prende alla sprovvista, anzi forse sono la prima a desiderare questo contatto. Non mi tiro indietro e lo avvicino sempre più a me.  
 
Si stacca all’improvviso e mi sussurra ad un centimetro dal viso.
 
“Non posso essere geloso di qualcuno, sei solo mia e quel terrestre se ne deve fare una ragione”
 
La fa sembrare una promessa. Ha cambiato idea? Non parte più?
 
Riprendo quel bacio interrotto. Stacco una mano dal suo collo per appoggiarla sulla maniglia, ma lui mi anticipa, è impaziente di entrare.
 
Indietreggio, ma vado alla cieca, quando sono tra le sue braccia perdo la cognizione dello spazio. Mi blocco, quando le mie gambe sfiorano le lenzuola.
 
Stavolta sono io a sussurrare contro le sue labbra.
 
“Arriveremo in ritardo all’ecografia”
 
Dispiace anche a me interrompere questo momento, ma non abbiamo molto tempo. Purtroppo per me è solo la testa a rilevare questo impedimento, il mio corpo comunica tutt’altro. Non mi allontano da lui e continuo a scrutarlo.
 
“Vuoi che venga con te?”
 
Ho usato il plurale con la mia precedente affermazione e me ne accorgo solo ora.
 
Lo voglio?
 
Gli sorrido e gli porgo un nuovo bacio sulle labbra, più sobrio stavolta.
 
“Certo che lo voglio”
 
Forse ho sbagliato a sottovalutarlo, gli avrei dovuto semplicemente chiedere di accompagnarmi. Temevo un rifiuto? Sicuramente. Ma ora che lui ha espresso questa volontà, mi sento la donna più felice del mondo.
 
A malincuore mi stacco definitivamente da lui e Vegeta non tenta di trattenermi.
 
“Vado a prepararmi”
 
Esco dalla sua stanza. Un sorriso mi rimane stampato sulle labbra. Oggi non avrei davvero potuto chiedere di meglio.
 
 
 
Continua…
   
 
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