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Autore: HarleyHearts    04/09/2017    1 recensioni
(...)
- La vedi com'è lucida e pulita? Quella statua è quasi nuova. Avrà, sì e no, un paio di anni se non di meno! -
Il ragazzo non riusciva ancora a capire cosa volesse dirgli la sorella - Sai cosa vuol dire? -
Quella domanda stava iniziando a fargli saltare i nervi e farlo innervosire non poco; veramente.
- Che l'hanno ristrutturata? - la sorella scosse la testa - Dio, Emma. Parla! Cosa diavolo vuol dire quella statua? -
- Quella statua non ha bisogno di essere ristrutturata perchè è nuova, Hugo! Nuova -
Finalmente, nella testa del giovane corvino si accese una lampadina.
Finalmente, aveva capito cosa Emma cercava di dirgli da una quindicina di minuti buoni.
Sgranò gli occhi verdi, e riportò lo sguardo verso il parco sconvolto.
Aveva funzionato.
Il loro piano aveva funzionato.
(...)
- Storia presente anche su Wattpad -
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Maestro Fu, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Ladybug & Chat Noir stories'
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capitolo 5
Capitolo 5

In un primo momento, Marinette ed Adrien rimasero in silenzio. Fermi ed immobili come statue di gesso, osservavano i due fratelli ad occhi sgranati.
Rimasero così per una manciata di secondi, poi scoppiarono definitivamente a ridere.
Emma gonfiò le guance indispettita.
Doveva aspettarsela una reazione simile, ma non riusciva a capire appieno tutto quel divertimento.
- Non fare quella faccia - le diede una pacca il fratello - Stai parlando con due che hanno combattuto per anni, fianco a fianco, e non si sono mai accorti di niente. Non puoi pretendere che ci credano così su due piedi -
- Lo so - annuì la ragazza, iniziando a giocherellare con una ciocca bionda - Ora che me l'hai fatto notare, è una cosa che mi sono sempre chiesta. Sono pressoché identici, come fanno a non capirlo? -
Una domanda che non solo loro si ponevano.
- Siamo seri! - sbottò la bionda, infastidita.
Le risate dei due eroi parigini però non cessavano a diminuire, nonostante le sue parole.
Ancora più infastidita, la ragazza pestò un piede a terra.
- Non vi stiamo prendendo in giro! -
- Ragazzi, siete fuori di testa - parlò Adrien, tra una risata e l'altra, prima di voltarsi verso l'amica - Andiamo, Marinette. Meglio se torniamo dagli altri - ed indicò la porta chiusa alle loro spalle.
Ancora rossa in volto, e con il cuore che pompava a mille nel petto, la corvina annuì con la testa.
Quella situazione era parecchio strana anche per lei.
I nuovi arrivati assomigliavano a loro due, per certi versi.
Non tanto per il colore di occhi e capelli, ma più per i lineamenti del volto.
Le sembrava assurdo pensarlo, ma la ragazza bionda, Emma, assomigliava in maniera spaventosa al suo Adrien; se non avesse avuto gli occhi blu, sarebbe potuta essere tranquillamente la sua versione al femminile.
Che fosse tutto... una coincidenza?
Irritata dal tono usato dal giovane padre, Emma picchiò ancora un piede a terra ed iniziò a parlare senza freni, a macchinetta.
- Voi due siete i possessori dei Miraculous della coccinella e del gatto nero, i famosi eroi parigini Ladybug e Chat Noir. Avete ciascuno uno spirito guida, un kwami. Quello di Ladybug si chiama Tikki, e ha la fissa per i biscotti con le gocce di cioccolato, mentre quello di Chat Noir, che si chiama Plagg, adora il Camembert. La cosa più assurda poi, oltre al fatto che non vi siete mai resi conto di niente ciecati come siete, è l'assurdo fatto che Marinette è innamorata di Adrien, mentre Chat Noir è innamorato di Ladybug. Siete sempre stati innamorati l'uno dell'altra e non vi siete mai accorti di un cavolo di niente. Ora chi è il pazzo, eh? Eh? Eh?! -
Il silenzio gelido che seguì lo sfogo della bionda fu incredibilmente pesante, e fu rotto prima dal commento appena sussurrato da Hugo - Alla faccia dello spoiler, sorellina - e poi da un lungo e cupo ruggito.
I quattro sentirono la terra mancare sotto i piedi, a causa di una tremenda scossa che colpì la struttura.
La risposta a tutta quella situazione non tardò ad arrivare quando, inseguito ad un secondo e più forte ringhio, la porta in legno massiccio della biblioteca venne distrutta, per favorire il passaggio ad una creatura spaventosa. Una specie di gigantesco leone, con la criniera verde e riccia, e il corpo ricoperto di squame bluastre. Osservava i presenti come dei deliziosi agnellini al forno, e non era affatto un buon segno.
La creatura spalancò le fauci e, facendosi forza con le zampe posteriori, balzò in avanti cercando di addentare una terrorizzata Emma. Fortunatamente Hugo, che aveva i riflessi più sviluppati rispetto alla sorella, riuscì ad afferrarla e a lanciarsi dalla parte opposta per evitare l'attacco.
- Stai bene? -
Emma annuì, ancora scossa.
- Voi due volete un invito scritto, o vi decidete a trasformarvi? - si rivolse poi a Marinette ed Adrien, fermi ancora sul posto sconvolti.
Il primo a riprendersi fu il biondo.
Si voltò verso la compagna e, quando i suoi occhi incontrarono quelli azzurri di lei, si diede mentalmente dell'idiota.
La sua Lady era sempre stata ad un soffio da lui, e non se ne era mai reso conto.
I lineamenti del volto, i capelli...
La stessa bocca che aveva baciato non poco prima con quello stratagemma del rossetto nero(1a) e il giorno della vigilia di Natale(1b).
Adrien si lasciò sfuggire una piccola risata roca - Parleremo più tardi di quanto siamo stati stupidi, M'Lady. Ora abbiamo un bel gattone d'addomesticare - e accompagnò il tutto con un piccolo occhiolino malizioso.
Sempre rossa in volto, la corvina annuì con la testa, mormorando un - Ok -
Le domande per dopo.
Avevano un nemico da sconfiggere.
- Tikki -
- Plagg! -
- Trasformami! -


Ritrovarsi fianco a fianco, con le loro forme da supereroi, fu parecchio strano in un primo momento.
Si sentivano come se non si fossero affatto trasformati; come se non ci fossero più maschere tra di loro.
Erano innumerevoli le cose che Marinette avrebbe voluto dirgli, ma non poteva. Doveva, dovevano, pensare a come sconfiggere quella akuma.
L'eroina maculata balzò in alto su una delle librerie, per evitare l'ennesimo attacco del leone.
- Tutto bene. M'Lady? - le domandò il gatto, dall'altra parte della stanza, leggermente preoccupato.
Lei annuì - Non riesco a capire dove si trova l'akuma, accidenti! -
Non si trovava così tanto in difficoltà con un nemico dai tempi di Volpina.
Doveva trovare una soluzione; e alla svelta.
- Voi due nel frattempo andate via - parlò l'eroina, rivolta ai due giovani Agreste - Mettetevi al sicuro, mentre noi pensiamo a distrarlo; tenetevi pronti -
Hugo annuì con decisione, prendendo per mano la sorella, ed attendendo il momento migliore per muoversi.
Mentre il mostro leone era intento a seguire e braccare Chat, intento a prendersi gioco di lui, Hugo si precipitò verso l'ingresso distrutto trascinandosi dietro la bionda.
Il leone però, nonostante seguisse principalmente l'eroe dalla tuta nera attillata, non aveva perso di vista le due indifese prede.
Con la coda dell'occhio felino, percependo il loro simultaneo movimento, si preparò a balzare di nuovo addosso ai due giovani viaggiatori del tempo.
Ci sarebbe anche riuscito, se Chat Noir non avesse anticipato le sue mosse e non l'avesse colpito alle zampe con il proprio bastone metallico.
- Non per offenderti micione, ma è da maleducati ignorare così qualcuno che ti sta parlando. Non potremmo risolvere questa situazione come due alla pari? Tra felino e felino? -
La creatura rispose con un rabbioso ruggito.
- Lo prendo come un no - rispose l'eroe, saltando per evitare l'ennesima zampata.
Nel frattempo l'eroina in rosso continuava a studiare il corpo del gigantesco felino squamato, alla disperata ricerca dell'akuma da purificare.
Non era ancora riuscita a trovarla, accidenti!
Non aveva altra scelta.
- Lucky Charm! -
Fu quando le cadde tra le mani un topolino a molla meccanico, di medie dimensioni, che le venne in mente un'idea.
Caricò la molla sulla schiena del giochino, e lo lasciò muoversi in direzione del nemico.
Leone o meno, quel mostro rimaneva pur sempre un gatto troppo cresciuto.
Come aveva previsto il leone, accortosi del piccolo topolino che marciava a gran velocità verso di lui, si concentrò interamente sul giochino, cercando di acchiapparlo con le zampe artigliate più e più volte.
Era talmente concentrato sulla piccola preda meccanica da non accorgersi di avere la coda ben dritta verso l'alto, immobile.
Fu allora che Ladybug si accorse di un anello spesso e metallico contornargli l'estremità, con incastonata al centro una pietra color viola.
- Chat! La coda - gli indicò la corvina.
Il compagno annuì con decisione.
Approfittando della distrazione del felino abnorme, Chat Noir chiamò a sé il proprio potere e balzò a toccare l'oggetto posseduto.
L'anello si spaccò in due, cadendo al suolo con un tintinnio metallico. Solo allora la creatura si accorse del ragazzo alle sue spalle, ringhiandogli feroce.
Ladybug non aspettò un secondo di più. Non appena vide l'akuma librarsi in aria, la catturò rapida e con altrettanta velocità la purificò.
- Ciao ciao, farfallina - salutò l'insettino, osservandolo volare via.
- Miraculous Ladybug! -
Quando pronunciò tali parole, successe qualcosa di davvero molto strano.
Il leone squamato sparì, lasciando al suo posto una giovane ragazzina alquanto confusa, dai lunghi capelli castani ricci e con indosso un vestitino blu; ma non successe niente a tutti gli oggetti che erano stati distrutti durante la battaglia.
- Che succede, M'Lady? - domandò preoccupato il gatto nero, notando anche lui l'anomalia.
- C'è qualcosa che non va con i miei poteri. Non è tornato tutto alla normalità -
Osservò il piccolo yo-yo a pois, stretto nella sua mano destra.
La Lady rossa non poteva immaginare che quell'anomalia non fosse dovuta ai suoi poteri, ma bensì a qualcosa di molto più grande.
- Dov'è mia sorella? - domandò allarmata la castana, balzando in piedi ed osservandosi intorno.
Fu solo quando analizzò quelle parole, e sentì un nuovo e cupo ringhio provenire da fuori, che Marinette realizzò con orrore cosa fosse successo.
Le akuma quella volta erano due.



NOTE:
(1a) e (1b): Due piccoli riferimenti alle mie one-shot "New Lipstick" e "Merry X-Mas, M'Lady"


ANGOLO DELLA MENTE MALATA:
Sono felicia.
Ho ritrovato il quaderno con gli ultimi capitoli di questa ff (compreso questo). Chi mi segue su Insta e su Wattpad già sapeva che l'avevo perso, ma qualcuno mi vuole bene e sono riuscita a ritrovarlo :3
Manca pochissimo alla fine e sono molto agitata >.<
Preparatevi, perchè nel prossimo capitolo succederanno cose molto belline :3
   
 
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