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Autore: katyjolinar    06/09/2017    1 recensioni
Nella scienza l'effetto farfalla si riscontra quando, tentando di riprodurre un esperimento, si cambia un particolare apparentemente insignificante, e alla fine si ottiene uno stravolgimento inaspettato.
Noi conosciamo la storia dei nostri eroi. Ma cosa succederebbe se un particolare apparentemente insignificante cambiasse?
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Astrid, Hiccup Horrendous Haddock III, Un po' tutti
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Il mattino seguente Hiccup si svegliò all'alba.
Astrid dormiva ancora, accanto a lui; la sera precedente, nonostante le sue rassicurazioni, non si era addormentata del tutto serena, per cui decise di lasciarla dormire.
Le posò un leggero bacio sulle labbra e si alzò, scendendo in cucina a preparare la colazione.
Mise a scaldare due pezzi di focaccia sul fuoco e preparò due uova, poi prese due boccali e ci versò della birra, intanto cercò di riordinare le idee.
Era stato in coma due settimane, a seguito dell'incidente sulla nave, e la ragazza si era presa cura di lui, prendendo a carico anche i suoi impegni da capo. E, quando si era svegliato, lui aveva un'amnesia parziale, che gli aveva fatto dimenticare tutto dall'uccisione del Morte Rossa in poi.
E durante quel periodo era stata molto paziente, aveva tirato fuori una dolcezza che non aveva mai visto prima, dimostrando anche una forza straordinaria nella gestione del villaggio.
Certo, era stato un periodo molto stressante, poteva anche capirla: sapeva bene quanto fosse difficile essere il capotribù, e in più la ragazza si era anche presa in carico la sua salute. Con lui prima in coma e poi col problema della memoria era normale che, presto o tardi, la giovane avesse un esaurimento nervoso.
Un esaurimento nervoso che aveva raggiunto il culmine il giorno prima, a seguito della discussione con quei tre, quando, dopo averle dato una mano a gestire la situazione, l'aveva accompagnata a casa per calmarsi.
Lì, al sicuro tra le mura domestiche, era riuscita a tirare fuori ciò che aveva dentro, tutta la frustrazione e lo stress del periodo erano esplosi in quelle parole che gli aveva detto, tra le lacrime, nell'estremo tentativo di fargli tornare i ricordi. Un tentativo che diede il risultato sperato solo due ore più tardi, dopo che si era donata a lui, inaspettatamente, e dopo averla amata a lungo, al culmine di quella intensa esperienza condivisa d'amore, la sua mente si era finalmente aperta, restituendogli le memorie perdute.
E aveva scoperto che erano sposati. Hiccup sospirò, ripensando alla decisione presa.
Non era pronto, e sapeva che non lo era neanche Astrid, poiché aveva fatto quel passo solo perché così sarebbe stato tutto più facile durante il suo periodo di incoscienza. Per questo aveva chiesto e ottenuto il divorzio.
Non era così che voleva che fosse, voleva che fosse tutto perfetto, che fossero entrambi consapevoli della scelta, e quello non era niente di ciò.
Certo, le decisioni che lui aveva preso nelle settimane precedenti non avevano reso la vita semplice alla sua guardia del corpo, magari era arrivato anche a spezzarle il cuore, ma sapeva che restare sposato con Astrid non era una buona idea, non per il momento.
Nonostante la dolcezza che aveva dimostrato nell'accudirlo, nonostante le due ore di passione del giorno prima, nonostante la amasse come nessun'altra donna al mondo, anche se le aveva spezzato il cuore in tutti i modi possibili, quello non era il momento per restare sposati, anche se non escludeva che, magari, in futuro quel momento sarebbe arrivato.
Perso in questi pensieri, prese la colazione e salì sul soppalco, poggiò il vassoio sul letto e si sedette accanto alla ragazza, scuotendola con dolcezza per svegliarla.
Astrid aprì gli occhi e si tirò su, strofinandoseli con il dorso della mano per cercare di riprendere coscienza di sé dopo la notte di sonno. Hiccup sorrise e la baciò, mettendole il vassoio davanti e indicando le pietanze.
"Focaccia calda al formaggio, un uovo poco cotto, come piace a te, e un boccale di birra." elencò "La colazione è il pasto più importante, devi mangiare come si deve, quindi da oggi in poi cucino io."
La giovane annuì, e mangiarono in silenzio. Quando ebbero finito, il castano tolse il vassoio dal letto e tornò a guardare la compagna.
"Oggi cerca di stare tranquilla." disse "Nelle ultime settimane hai fatto anche troppo, ora lascia che io torni a fare il mio lavoro."
"Ma io..." tentò di obiettare la bionda, alzandosi e guardandolo confusa.
"Facciamo così: oggi dovrebbe tornare il peschereccio che hai mandato l'altro ieri a fare scorte per l'inverno." propose il capotribù "Perché tu e Testa Bruta non andate a controllare che lo stoccaggio nelle dispense generali sia fatto secondo le regole? Io devo andare in armeria con Moccicoso per controllare che le armi della Guardia siano a posto; ci sarà Worff con me, quindi non avrò bisogno della mia guardia del corpo personale."
La bionda annuì, tenendo lo sguardo basso, e fece un respiro profondo, come a volersi fare coraggio.
"Dimmi tutto." la incoraggiò Hiccup, capendo che stava per dirgli qualcosa.
"Che... che cosa ho fatto di sbagliato?" sussurrò la ragazza "Io... Io volevo solo... perché hai chiesto il divorzio?"
"Astrid..." rispose il giovane, rassicurante, prendendole delicatamente il volto tra le mani "Tu non hai fatto nulla di sbagliato, hai solo fatto quello che credevi giusto. Solo che non siamo pronti. Non è il momento giusto per farlo."
"Cosa ti fa pensare che non siamo pronti?!" domandò Astrid, stringendo i pugni "A me sembra che questa sia solo una convinzione tua, come tutte le altre volte!" si liberò dalla presa e si vestì in fretta, quindi andò verso la scala prima che lui potesse riprenderla "Vado a lavorare, capo. Ci vediamo per pranzo."
Il castano sospirò. Era ancora arrabbiata, forse era meglio lasciarla sfogare da sola prima di affrontare di nuovo quell'argomento.
Finì di vestirsi e andò all'armeria, dove Moccicoso e Worff lo stavano aspettando per iniziare l'inventario.
"Ehi, Hiccup! Oggi Astrid non è con te?" domandò Moccicoso, vedendolo arrivare da solo "Allora stai iniziando ad ambientarti."
"No, ho mandato Astrid alla dispensa centrale per controllare lo stoccaggio del pesce." rispose il castano "Aveva bisogno di staccare dai suoi impegni, inoltre non è più lei il capo qui, ma sono io: ho ricordato tutto."
"Oh, bene! È fantastico, capo!" si congratulò Worff, dandogli una pacca sulla spalla "Ci sei mancato."
"Allora tu e Astrid adesso comincerete ad allargare la famiglia?" chiese il cugino, curioso "Sicuramente Astrid ti avrà detto... beh, sì... e poi alla dispensa c'è anche Testa Bruta, secondo me inizieranno a fare piani per il futuro, si sa come sono le donne."
"E sono certo che Igor si unirà a loro. Gli piace dare consigli su queste cose." continuò il capo delle Guardie, passando una spada al capotribù, per esaminarla.
"Igor? Che c'entra Igor?" intervenne Jorgenson, confuso.
"Igor Scuotimari è il suo compagno." spiegò Hiccup, poggiando la prima spada con attenzione e prendendone un'altra.
"Cos..." sussurrò Moccicoso, guardando perplesso il biondo, ma appena capì annuì, facendo un passo verso il cugino "Ricordami di non dargli mai le spalle..."
Il castano alzò gli occhi al cielo, prendendo un'altra arma.
"Comunque ho chiesto e ottenuto il divorzio." li informò, calmo "Era la cosa migliore da fare, anche se Astrid l'ha presa peggio di quanto pensassi, ma quando capirà sarà d'accordo con me."
"Aspetta, hai lasciato la tua ex moglie, incazzata perché hai chiesto il divorzio, da sola con la mia compagna?!" esclamò il moro, allarmato.
"E con il mio ragazzo?!" aggiunse l'altro, altrettanto allarmato.
"Sì, e allora?" ammise Hiccup, perplesso per la reazione dei due.
"Sai che vuol dire questo? Hai indetto un Consiglio delle Donne Straordinario!" lo informò il cugino, prendendolo per le spalle e guardandolo negli occhi.
"SIGNIFICA CHE SIAMO MORTI!" dissero insieme i due assistenti del capotribù.
"Non faremo più sesso per i prossimi venti anni..." si lamentò Worff, mettendosi le mani nei capelli.
"Secondo me esagerate. Come ho detto, prima o poi Astrid capirà..." cercò di spiegare il ragazzo, confuso.
"Tu non hai idea dell'influenza che può avere una donna arrabbiata sulle altre." spiegò Jorgenson.
"Soprattutto una come Astrid, forte già di suo, che ha il vantaggio di essere il braccio destro del capo." completò il capo delle Guardie.
"Va bene, le parlerò e vedrò se ci sono stati dei danni. Siamo d'accordo?" acconsentì Hiccup, riprendendo il lavoro.
Un paio d'ore dopo, quando ebbero finalmente terminato il controllo, andarono verso la Sala Grande, dove avevano appuntamento con gli altri.
Astrid, Testa Bruta e Igor Scuotimari li aspettavano ai piedi dello scalone, in piedi vicino alla ringhiera.
"Oh, Thor..." sussurrò Moccicoso, riparandosi dietro le spalle del capotribù "Guardate che facce... Hiccup, sappi che se Testa Bruta andrà in sciopero ti riterrò direttamente responsabile!"
Il ragazzo alzò gli occhi al cielo, ignorando il cugino, e camminò con passo spedito verso il gruppo di Astrid, fermandosi di fronte a quest'ultima.
La bionda aveva le braccia incrociate sul petto e l'aria arrabbiata, ed era evidente che si fosse sfogata con gli altri due.
"Andiamo a pranzo?" esordì il giovane, ignorando l'occhiataccia della compagna "Gambedipesce e Testa di Tufo dovrebbero essere già dentro."
Astrid annuì, girandosi e salendo i primi scalini prima che lui potesse toccarla. Hiccup sospirò, mentre i due amici lo guardavano con aria eloquente.
Le donne erano davvero un mistero, e forse per Hiccup sarebbe stato più semplice affrontare un'altra Morte Rossa che riacquistare la fiducia della sua guardia del corpo, però doveva provarci, per il loro bene.
   
 
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