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Autore: Saigo il SenzaVolto    06/09/2017    0 recensioni
AU, CROSSOVER.
Sequel de 'Il Pianto del Cuore'
Era una serata come tutte le altre, quando improvvisamente Naruto, assieme a Hinata, Sakura e Sasuke si ritrovò in un luogo sconosciuto senza ricordare nulla. Ma loro non sono i soli ad essere finiti lì. Direttamente dall’oltretomba infatti, anche i genitori di Sasuke e quelli di Naruto fanno la loro comparsa, insieme a due personaggi provenienti dal futuro: Sarada Uchiha e Boruto Uzumaki.
Quest'ultimo, inoltre, molto diverso dalle aspettative di tutti!
Tra dispute familiari, passati dolorosi e comportamenti inaspettati, per i nostri eroi non sarà facile andare d'accordo. Ma tutti loro dovranno riuscire ad unirsi insieme per superare molte difficoltà, poiché una grave minaccia rischia di distruggere il loro mondo.
E loro sono gli unici in grado di fermarla!
Genere: Avventura, Azione, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Boruto Uzumaki, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sarada Uchiha, Sasuke Uchiha | Coppie: Hinata/Naruto, Sasuke/Sakura
Note: Cross-over, Missing Moments, OOC | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Naruto Shippuuden
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PREMESSA: alcuni personaggi ed eventi di questa storia potrebbero essere diversi rispetto all’opera originale! Dipende tutto dalla mia immaginazione!


 

Fortezza e Bestie 2


L’unica parola capace di descrivere quelle figure era “mostri”.

Tutte e cinque le creature avevano un aspetto grottesco e spaventoso. Avevano tutti il busto e le gambe umane e i loro occhi erano di colore rosso, ma le mani, i piedi e la testa erano diversi per ognuno di loro. Il primo era grosso almeno tre metri, retto in piedi, aveva la testa completamente a forma di orso, e le sue mani e i piedi erano stati tramutati in enormi zampe artigliate dello stesso animale, il suo corpo completamente ricoperto da peli brunastri.

Un altro aveva la faccia e la coda da lupo, e camminava a quattro zampe ringhiando e mostrando i denti aguzzi, il suo corpo più piccolo rispetto al primo. Il terzo aveva un’enorme testa da toro, ornata da due grandi corna nere, le mani ed i piedi erano tramutate in grossi zoccoli, ed il suo corpo di circa due metri era curvo e teso come quello di un toro pronto a caricare.
Il quarto aveva la faccia tramutata in volpe, il corpo peloso e rossiccio più piccolo rispetto a quello degli altri, con una lunga coda con la punta bianca. L’ultimo, infine, era il più spaventoso di tutti.

Aveva una feroce testa da tigre, l’intero corpo di circa due metri di lunghezza coperto da pelo rosso con striature nere, e camminava su quattro enormi zampe artigliate, ondulando con forza e vigore una lunga coda sottile.

“C-Cosa sono q-quelli?” chiese Naruto, tremando incessantemente e puntando il dito verso il fondo del corridoio.

“S-Sono degli animali col corpo umano!” esclamò Sasuke, sconvolto e con gli occhi spalancati.

Minato osservò quelle creature con un misto di spavento e tensione. “Sono loro!” disse alla fine assumendo una posa di difesa. “I cinque principi descritti nel libro! La storia che abbiamo letto non era falsa!”

“Aspettate, lo sento di nuovo!” gridò Hinata puntando alle creature. “L’odore del sangue che abbiamo sentito prima proviene da loro!”

Prima che qualcuno potesse risponderle, con un ruggito fragoroso e terrificante la creatura con la testa da tigre si scagliò contro di loro con una velocità incredibile, le fauci spalancate e gli artigli sfoderati e pronti a colpire.

“Attenti!” gridò Fugaku, balzando all’indietro.

La creatura tentò di azzannare Hinata, ma, con un movimento rapidissimo, Boruto si mise immediatamente tra lei ed il mostro, bloccandogli la zampa con la sua spada e salvando la giovane Hyuuga dal colpo fatale.

Ma quello che accadde dopo fu sconvolgente.

Appena i due si separarono, ruggendo con forza la bestia balzò di nuovo, stavolta addosso al ragazzo col mantello, con una velocità impressionante prima che lui potesse reagire, facendo finire entrambi contro la parete sinistra del corridoio che si sfondò completamente al loro impatto.


“Boruto!” urlò Sarada, sconvolta.

La parete sfondata cominciò a crollare su se stessa, facendo cadere detriti su detriti a terra e creando una forte scossa nell’intero corridoio.

Ma, appena il fumo dei detriti si dileguò, dei due non c’era traccia.


“Scappiamo!” disse Mikoto cominciando a correre. “Il corridoio sta crollando!”

“Presto, gli altri stanno venendo qui!” esclamò Minato afferrando Naruto e Sasuke. “Aggrappatevi a me!”

“No, aspettate!” urlò Sarada disperatamente. “Boruto è ancora-” ma non riuscì a finire la frase che dopo neanche un secondo tutti i nove ninja si erano teletrasportati in un’altra sala con l’Hiraishin no jutsu (Tecnica del Teletrasporto). Erano tornati di nuovo all’ingresso principale.

“Per fortuna avevo lasciato un kunai qui!” disse Minato tra sé.

Dal piano superiore si sentirono dei versi spaventosi riecheggiare per tutto il castello, seguiti dal suono di passi fragorosi e pesanti.

“Dobbiamo uscire da qui!” urlò Fugaku, dirigendosi di corsa verso la porta. Tentò di aprirla per diversi secondi, ma purtroppo non successe nulla. La porta non si apriva. Erano chiusi dentro.

“Dannazione! Non si apre!” imprecò l’Uchiha a denti stretti.

“Cosa?” urlò Sakura. “Siamo bloccati dentro?”

“Possiamo provare a sfondare la porta!” suggerì Kushina.

“Fermi!” urlò improvvisamente Sarada, il suo sguardo feroce e pieno di preoccupazione. “Non possiamo andarcene e lasciare Boruto qui da solo! Non possiamo abbandonarlo!”

Gli altri si scambiarono un’occhiata carica di tensione. “Sarada,” disse Minato. “Boruto è forte, sono certo che-“

“Sarada ha ragione!” s’intromise con forza Naruto. “Non possiamo lasciare indietro un nostro compagno! Dobbiamo andare a salvarlo!”

Ma prima che gli altri potessero controbattere, con la velocità di un fulmine qualcosa proveniente dal piano superiore si schiantò proprio affianco a loro, creando un piccolo cratere nel pavimento ed alzando un nuvolone di polvere e detriti.

“AGH! Cos’è stato?” esclamò Mikoto.

Dal punto in cui si era formato il cratere emerse con un sibilo una delle cinque bestie. Il mostro con la testa da toro li aveva raggiunti, guardando tutti i presenti con i suoi feroci occhi rossi e sbuffando dalle narici. Appena lo videro, tutti assunsero delle pose di difesa.

“Sembra che abbiamo visite.” disse Sasuke tirando fuori una katana.

Con un muggito assordante, il Toro si scagliò contro di loro, correndo a quattro zampe e puntando le sue corna verso i ninja. Lo evitarono tutti saltando in aria ma, incredibilmente, prima che Sasuke riuscisse a poggiare di nuovo i piedi per terra, la creatura era comparsa di nuovo di fronte a lui, correndo nella sua direzione.

“Dannazione! È veloce!” esclamò lui mentalmente, ma non fu in grado di evitarla.

La velocità ed i riflessi della bestia erano sovrumani, e l’unico modo per sopravvivere era tentare di fermarla. Formando un sigillo con le mani, si preparò ad attaccare.

Katon;” disse inspirando aria dalle narici. “Karyu Endan!” (Fiato del Drago)

Soffiando con forza, dalla sua bocca uscì un potentissimo getto di fuoco cremisi che investì la creatura in pieno, terminando con una fragorosa esplosione che riecheggiò con forza nella sala. Ma nessuno ebbe un momento per rilassarsi, poiché dal fumo dell’esplosione balzò fuori ancora una volta il mostro, completamente illeso dall’attacco.

“Cosa? Non ha avuto effetto?” esclamarono mentalmente Minato, Sasuke e Fugaku.

La creatura riprese a caricare contro il giovane Uchiha con uno scatto sovrumano, come se fosse infuriata dal suo tentativo di resistergli. Il ragazzo, questa volta, non fu in grado di formare sigilli. Ma come per riflesso, prima di venire investito dalla carica della bestia mise davanti a sé la spada per difendersi e la infuse con dell’elettricità per aumentarne la resistenza.

Chidori!” (Mille Falchi)

CLANG.

Con un tonfo metallico, i due si scontrarono frontalmente. La spada aveva colpito la testa della creatura proprio in mezzo alle corna, ma non ebbe alcun effetto su di essa. Sasuke venne invece scagliato con forza verso l’alto dall’attacco, e si schiantò sulla parete sopra la porta d’ingresso con un tonfo secco, mentre la katana cadde a terra, spezzata a metà.

“Sasuke!” urlarono Mikoto, Fugaku e Naruto, cercando di vedere se il ragazzo si fosse ferito.

Il suo corpo era incastrato in un cratere nella parete, con le braccia e le gambe divaricate.

“Ugh!” grugnì l’Uchiha dolorosamente, cercando di staccarsi dalla pietra. “La sua forza e velocità sono incredibili! Non sono riuscito neanche ad attivare lo Sharingan Ipnotico!”

Fugaku e Mikoto si lanciarono subito a soccorrere il figlio, mentre gli altri rimasero a fronteggiare la bestia

Naruto guardò il Toro con odio. “Maledetto! Adesso ti faccio vedere io!” urlò.

Con un balzo, il biondo creò un clone e lo scagliò contro la creatura, formando un familiare attacco nel palmo della mano per poi schiantarsi direttamente contro di essa e colpirla in pieno sul fianco destro.

Oodama Rasengan!” (Rasengan Titanico)

L’attacco fu micidiale. Il rasengan gigante scagliò con forza il bersaglio sulle scale, distruggendole completamente e causando un’enorme esplosione di chakra che durò per diversi secondi.

“Molto bene!” disse Kushina con un sorriso rivolto al figlio. “Questo dovrebbe averlo sistemato.”

“Non abbassate la guardia!” disse Sarada guardandoli tutti. “Ce ne sono ancor-“

SLAM!

Prima che riuscisse a finire la frase, la ragazza venne colpita in pieno dalla testata del principe Toro, lanciandola in meno di un secondo contro la parete alle sue spalle e creando un fragoroso boato.

“Sarada!” gridò Sasuke.

Appena la polvere si fu diradata, la ragazza emerse dalla parete, ansimante ma illesa, circondata da una gigantesca gabbia toracica arancione.

“Sto bene,” disse tossendo ed ansimando un po’. “Ho evocato il Susanoo in tempo per difendermi!”

La bestia muggì con forza, facendo echeggiare il suo lugubre verso per tutta la fortezza. Poi, improvvisamente, dal piano superiore balzarono fuori le altre quattro creature che atterrarono affianco al Toro, tutte con le teste arrabbiate e con i denti snudati, pronti ad attaccare.

“Maledizione!” imprecò Fugaku. “Adesso sono tutti qui!”

“Cosa facciamo?” domandò Hinata, senza distogliere lo sguardo dalle creature.

“Non possiamo combatterle così!” gridò Sakura. “Sono troppo forti e troppo veloci!”

Improvvisamente, il Lupo si lanciò contro di lei con la velocità di un fulmine, latrando con rabbia e con le fauci spalancate.

“Sakura-chan!” urlò Naruto, ma non era in grado di fare nulla.

Per fortuna dopo neanche un secondo Minato si teletrasportò dietro di lei e l’afferrò per un braccio, per poi ricomparire entrambi in un altro punto e facendo completamente mancare il bersaglio alla bestia.

“Non distraetevi!” intimò loro il Quarto Hokage. “Dobbiamo stare all’erta se vogliamo sopravvivere!”

Il principe Lupo ululò, frustrato, e riprese ad attaccare subito dopo.

I nove ninja saltarono subito sulle pareti per evitarlo e per stare alla larga da quei mostri animaleschi, ma con loro sommo stupore, videro che non erano i soli capaci di camminare sui muri.

La bestia con il volto da tigre, infatti, si era anch’essa aggrappata saldamente alla parete con gli artigli, e correva verso di loro con le fauci spalancate.

“Come diavolo è possibile?” urlò Naruto, sconvolto.

“ROAAAR!”

La bestia saltò con rapidità e precisione su di lui, pronta a sgozzarlo vivo, quando un pugno dalla forza micidiale la colpì improvvisamente sulla guancia, scaraventandola a terra con un tonfo profondo.

“Shannarooo!” urlò Sakura, schioccando le ossa della mano. “Questo è per lo spavento di prima!”

Il principe Tigre si rialzò di scatto scrollandosi la testa, per nulla ferito o impressionato dal colpo ricevuto, e riprese ad arrampicarsi sulla parete ringhiando e sibilando.

“Adesso mi sono stufato!” pensò Minato tirando fuori diversi kunai e preparandosi ad attaccare, ma fu improvvisamente costretto a saltare in fretta giù dalla parete, poiché un enorme blocco di pietra gli fu scagliato addosso con forza.

La bestia col volto da orso, infatti, aveva incominciato a raccogliere con le zampe i detriti sparsi per la sala e a lanciarli contro di loro ripetutamente.

Allora, scagliando verso il principe Orso un kunai, il Quarto Hokage gli si teletrasportò davanti in un millisecondo e poi gli piantò un Rasengan in piena faccia, facendolo sbattere di testa a terra con forza.

“Adesso Kushina!” gridò Minato.

“Ti ho in pugno!” urlò allora la donna, balzando di fianco alla bestia ancora a terra e unendo le mani insieme.

Kongo Fusa!” (Catene d'Amianto)

Appena pronunciò quelle parole, dalla sua schiena fuoriuscirono quattro lunghe catene eteree di chakra di colore dorato, le quali si mossero velocemente ed immobilizzarono senza pietà la creatura a terra, impedendole di muoversi ulteriormente.

“Adesso!” urlò Kushina.

Con una rapida successione di sigilli, Fugaku e Mikoto lanciarono una serie di shuriken davanti a loro, per poi inalare con forza.

Katon: Hosenka Tsumabeni!” dissero contemporaneamente. (Fiori della Fenice)

Tutti gli shuriken che avevano lanciato precedentemente vennero improvvisamente ricoperti dalle fiamme uscite dal loro soffio, ed andarono a colpire con precisione le bestie con il volto da lupo, toro e tigre prima che potessero evitarli.

Mentre le bestie erano tutte indaffarate a difendersi dagli attacchi di Mikoto e Fugaku, Naruto e Sasuke corsero verso il principe Orso ancora legato a terra, pronti a colpirlo rispettivamente con un Rasengan ed un Chidori. Ma mentre erano tutti intenti ad attaccare, non fecero in tempo a notare un piccolo particolare.

Il principe Volpe era sparito.

Improvvisamente, da dietro un cumulo di macerie venne fuori la bestia mancante, facendo voltare tutti di scatto dallo spavento. Tuttavia, invece che attaccarli come avevano fatto gli altri, la creatura aprì le fauci ed emesse un lunghissimo suono acuto ed intenso, talmente forte che costrinse tutti i presenti a tapparsi le orecchie.

“Ugh! Che diavolo di suono è?” domandò Sasuke, le mani poggiate con forza sui timpani.

“È insopportabile!” balbettò Hinata dolorosamente.

“F-Fatelo smettere!” urlò Naruto tappandosi le orecchie.

Ma il verso della bestia non era soltanto insopportabile. Era anche un potente attacco. Le continue ed intense onde sonore che venivano emesse dalla creatura cominciarono all’improvviso a frantumare a poco a poco le catene di chakra di Kushina, fino a distruggerle completamente.

“Che cosa?!” esclamò Sakura, allibita e sconvolta.

“Ha rotto le Catene d’Amianto!” urlò Kushina. “Come ha fatto? Erano fatte da chakra puro, non si sarebbero dovute distruggere in questo modo!”

Appena fu libero dalle catene, il principe Orso si rimise in piedi e con un potente ruggito si scagliò contro Kushina. Ma prima che riuscisse a raggiungerla, Minato la teletrasportò da sé grazie al marchio che le aveva lasciato sul corpo.

I dieci ninja si raggrupparono insieme, tentando di difendersi meglio dai loro attacchi.

“Dannazione!” sbottò Naruto. “Ma questi cosi non dovrebbero fare la lotta tra loro? Perché si sono uniti contro di noi?”

“I nostri attacchi non hanno avuto alcun effetto contro di loro.” analizzò Minato ad alta voce. “E neanche gli attacchi fisici hanno avuto successo!”

“E allora cosa dovremmo fare?” chiese ancora il biondo. “Non possiamo neanche scappare da questo posto!”

Senza dare loro neanche il tempo di rispondere, tutte le bestie iniziarono ad attaccare contemporaneamente.

Il principe Lupo balzò addosso a Hinata, tentando di azzannarla coi denti, e la ragazza dovette difendersi utilizzando le tecniche del Pugno Gentile del proprio clan, colpendo la bestia con i palmi delle mani e con calci ben assestati, ma la creatura non cedette neanche un istante, impedendole costantemente di attivare il Byakugan con i suoi attacchi.

L’Orso si scagliò invece su Kushina, tentando di colpirla con potenti zampate per vendicarsi di essere stato immobilizzato da lei poco prima. La donna li evitò tutti con poca difficoltà balzando continuamente all’indietro, e sferrando poi un calcio sul collo della bestia. Purtroppo l’attacco non lo fece neanche tentennare. Tuttavia, nell’istante in cui Kushina toccò il collo della bestia, notò un particolare. Uno strano simbolo era presente sul petto dell’orso umanoide.

Il principe Toro riprese a caricare su Sasuke e Sarada, tentando di incornarli mediante i suoi scatti micidiali. I due giovani saltarono in aria subito, lanciando degli shuriken e dei kunai contro il mostro e colpendolo alle zampe, facendolo poi cadere rovinosamente a terra.

Fugaku e Mikoto invece si focalizzarono sulla bestia col volto da tigre, scagliandole continuamente attacchi di fuoco per accecarla. La Tigre non sembrava essere ferita dalle tecniche che avevano usato contro di lei, ma vene accecata per alcuni secondi dal bagliore delle fiamme, ed in quel momento Sakura le saltò addosso dandole un pugno sulla base del cranio, schiacciandola a terra con forza.

Minato e Naruto se la dovettero vedere con i rapidi e consecutivi attacchi del principe Volpe. La bestia era agile e scattante, e si muoveva in continuazione in tutte le direzioni senza un preciso ordine, attaccandoli da ogni lato con morsi e zampate. Minato tentò di teletrasportarsi alle sue spalle diverse volte, ma con sua enorme sorpresa, il mostro lo riusciva ad anticipare ogni volta balzando lontano da lui.

Naruto stava diventando sempre più frustrato ogni secondo di più. Nessun attacco sembrava funzionare contro quelle bestie. Cosa potevano fare? Non potevano scappare, e le loro energie si sarebbero consumate in fretta se non avessero trovato un modo per sconfiggerle.

“Che cosa posso fare? Di questo passo dovrò usare la modalità chakra della Volpe!” si disse, stringendo i denti.

All’improvviso però, accadde qualcosa.

Una voce familiare riecheggiò dal nulla nella sala dove stavano lottando, rimbombando con forza ed attirando l’attenzione di tutti.

Kinjutsu: Hakujitsu!” (Arte Proibita: Sole Bianco)

Tutta la sala fu investita da una luce folgorante senza alcun preavviso, accecando tutte le creature ed i nove ninja, che furono costretti a coprirsi gli occhi dall’intensità della luce.

“Che sta succedendo?” urlò Naruto.

Prima che qualcuno potesse rispondere, improvvisamente la luce scomparve. Naruto e gli altri aprirono lentamente gli occhi, e rimasero sconvolti. Non si trovavano più nell’ingresso principale dove stavano combattendo fino ad un secondo prima, ma bensì in un’altra sala della fortezza in cui non erano mai stati, di forma circolare e completamente vuota.

Davanti a loro, in piedi e perfettamente illeso, c’era Boruto Uzumaki. Il suo volto calmo e la sua espressione seria e glaciale.

“Dobbiamo muoverci!” disse.
 
   
 
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