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Autore: MaryFangirl    07/09/2017    4 recensioni
Cosa succede dopo il matrimonio fallito? Akane decide che potrebbe aver bisogno di apportare alcuni cambiamenti e Ranma finalmente inizia a prendere una posizione.
Genere: Azione, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akane Tendo, Ranma Saotome, Un po' tutti
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Ranma non poteva crederci. Quelle persone volevano una fidanzata addestrata nelle arti marziali. Significava che volevano Akane. La sua Akane. Ranma trascorse un momento in shock prima di arrabbiarsi. Le mani cominciarono a tremare per la furia e dovette stringerle intorno al tessuto dei pantaloni, tentando di calmare il respiro. Chi erano per presentarsi lì e pretendere che la sua fidanzata sposasse il loro figlio? Distolse lo sguardo e finalmente si concentrò su Sota, sbuffando interiormente. Quel tizio era proprio un bel tipo fatto e finito con i suoi vestiti compressi, il suo taglio di capelli ordinato, e le sue maniere composte. Avrebbe potuto badare a lui facilmente. Diamine, probabilmente Akane avrebbe potuto sistemare quel pappamolle. Strinse gli occhi, lanciando pugnali al ragazzo seduto di fronte a lui infischiandosene di tutto. Chiuse gli occhi e fece un altro profondo respiro. Aveva già messo in imbarazzo i suoi genitori con una scenata e non l'avrebbe ripetuta. Non gli importava di suo padre ma si rifiutava di far vergognare sua madre. Il resto della stanza si era bloccato e quello che era stato pronunciato veniva assorbito. Nabiki e Kasumi fulminavano il padre, che aveva smesso di piangere ed era ora prostrato vicino alle scale. Genma guardava l'amico con compassione mentre Nodoka si rivolgeva tristemente al figlio, il quale guardava Akane con aria preoccupata. Non aveva affatto reagito ed era immobile con un'espressione assente. Avrebbe dovuto essere furiosa ma non ci fu assolutamente reazione. Il signor Chihari fu il primo a rompere il silenzio, irritato dal non aver ricevuto risposta. "Beh, chi di voi è addestrata?" chiese impaziente.
Quando sia Nabiki che Kasumi guardarono Akane, la signora Chihari si voltò per esaminare la ragazza.
"Oh, sei tu, cara? Sei tu quella addestrata?" Kasumi e Nabiki annuirono automaticamente, quindi la donna batté le mani con entusiasmo. "Oh, sei davvero bellissima!" si alzò e si diresse verso Akane, chiedendo, "Puoi per favore alzarti, cara?"
Ranma osservò Akane alzarsi e avvicinarsi alla donna. Sapeva che qualcosa non andava quando la vide muoversi meccanicamente, sapeva che Akane non era una che si limitava a lasciare che le altre persone le dicessero cosa fare. La signora Chihari ruotò intorno alla ragazza, guardandola per bene prima di dichiarare, "Sei proprio perfetta! Sembri quasi una bambola con la tua figura minuta e quel vestito adorabile. Hai una meravigliosa forma a clessidra e risulterai deliziosa con i nostri abiti. Non vedo l'ora di vederti mentre ti addestri con le Arti Marziali Sartoriali. Ci divertiremo così tanto insieme!"
Un paio di occhi si assottigliarono a quei commenti.
"Pensa a tutte le cose che potremo fare insieme! Tra te e me, ho bisogno di un'altra donna in famiglia per aiutarmi a mantenere questi due in riga" la signora Chihari indicò i due membri maschili dei Chihari e abbracciò impulsivamente Akane, non notando né dando retta alla sua assenza di risposta. Un paio di pugni si serrarono, le nocche diventarono bianche per lo sforzo.
"Verrai a vedere il nostro negozio e potrai indossare nuovi abiti. Oh, andremo magnificamente d'accordo!"
Un basso ringhio venne emesso a denti stretti.
"Ho sempre voluto una figlia!" esclamò la signora Chihari ed evidenziò l'affermazione battendo le mani con aria eccitata, saltellando sulle punte dei piedi.
Ciò spinse la rabbia di un membro dei Saotome al limite e improvvisamente Akane fu afferrata da un braccio, tirata indietro mentre una figura si piazzava di fronte a lei come un guardiano.
"Penso che lei si sbagli, Akane è già promessa sposa a mio figlio Ranma"
Alla signora Chihari non sfuggì il tono ostile e la postura aggressiva della donna che improvvisamente si trovò davanti. Si valutarono, stimando l'una gli abiti dell'altra e l'apparenza generale prima di guardarsi in cagnesco. Ranma non aveva mai visto sua madre così agitata e la rabbia che provava venne momentaneamente dimenticata mentre si spaventava nel vedere le due donne mentre iniziavano a trasalire piccole e a malapena visibili auree di combattimento. Genma e Ranma, istintivamente, si avvicinarono l'un altro, accalcandosi alla ricerca di protezione. Dall'altra parte, gli uomini dei Chihari fecero lo stesso, fissando la loro matriarca con paura.
"Beh, suo figlio ha già affermato di avere almeno un altro fidanzamento, quindi non dovrebbe essere un problema rompere questo"
La signora Chihari girò intorno a Nodoka e attirò Akane così da metterla vicino a sé.
"Non succederà. Il nostro accordo è stato siglato prima che i nostri figli fossero nati"
Nodoka afferrò Akane per un braccio e tentò di tirarla a sé ma venne fermata dalla signora Chihari che la teneva per l'altro braccio.
"Il suo ha una clausola che richiede la fidanzata addestrata nelle arti marziali?"
"No, la clausola riguardava l'unione delle scuole Tendo e Saotome"
"Significa che l'accordo può essere soddisfatto con un'altra figlia di Tendo. Sembrano entrambe deliziose, e sono sicura che una di loro sarà un'eccellente moglie per suo figlio"
"Beh, Akane e Ranma hanno imparato a conoscersi negli ultimi due anni e sarebbe improprio cambiare l'accordo adesso. Visto che suo figlio ancora non si è affezionato a lei, sarebbe facile per suo figlio scegliere un'altra delle ragazze"
Ad ogni affermazione successiva, Akane veniva tirata avanti e indietro tra le due, le braccia strattonate, mentre le altre due donne giocavano al tiro e alla fune, usando lei come corda. Kasumi e Nabiki osservarono le due signore come si trattasse di una partita di tennis, le teste che voltavano a sinistra e a destra ogni volta che una delle due parlava. Gli uomini Saotome e Chihari si erano fatti piccoli per la paura, i padri spingevano i figli davanti e si nascondevano dietro di loro. Soun aveva tentato di osservare gli eventi ma le lacrime che gli fuoriuscivano gli resero difficile la visuale.
"No, abbiamo diversi negozi dove vendiamo i nostri vestiti e ci serve qualcuno che possa imparare facilmente le Arti Marziali Sartoriali così da poterci aiutare"
"Beh, allora Nabiki sarebbe perfetta. Ama la moda, capisce l'economia, ed è abbastanza sveglia per aiutare a mandare avanti un negozio"
Nodoka non aveva voluto mettere in mezzo le altre ragazze ma sapeva che Kasumi stava frequentando Tofu e visto che effettivamente Nabiki apprezzava i bei vestiti ed essere economicamente sicura, sembrava un buon patto. Ma il suo obiettivo principale era di assicurarsi Akane come nuora!
"Sì! È una meravigliosa idea, perché non scegliere un'altra delle mie figlie. Sono entrambi adorabili e sono sicuro che vi piaceranno ugualmente" esclamò Soun, entusiasta alla prospettiva di sistemare tutti gli impegni in amicizia. Kasumi e Nabiki fulminarono il padre, le loro teste aumentarono di dimensione fino a incombere su di lui, lanciandogli occhiate minacciose per essere considerate come premi di consolazione e per la sua insensibilità nel trattarle come figurine da poter essere facilmente scambiate. Il tutto fu completamente ignorato dalle due donne al centro della stanza che, avendo lasciato Akane, ora stavano naso contro naso. Ranma giurò di poter vedere delle saette tra i loro occhi quando gli sguardi si incatenarono. Nessuno degli uomini osava mettersi fra le due.
"No, il nostro accordo era molto specifico, vorremmo Akane"
"Beh, non è un'opzione disponibile!" scattò Nodoka. La stanza si zittì totalmente mentre le donne si guardavano male.
"Signora Chihari, zietta Nodoka, vi andrebbe altro the?" disse Kasumi dolcemente, alzandosi accanto a loro, con un piccolo vassoio sul quale c'era una teiera. Si era ricomposta, avvertendo che le cose stavano sfuggendo al controllo. Prima che fosse detto altro, tutti dovevano calmarsi e le donne avevano bisogno di un gentile sollecito che le aiutasse a tornare a un decoro appropriato. Era divertita dal loro comportamento, specialmente da quello di Nodoka. Sembrava che Ranma avesse ereditato la sua natura gelosa dalla madre. Entrambe si voltarono verso la serena giovane donna e immediatamente lasciarono perdere le posizioni aggressive, comportandosi come se non fosse successo nulla di insolito, cominciando a lisciare le invisibili grinze dei loro vestiti. Le porsero un grande sorriso che però non raggiunse gli occhi.
"Sì, sarebbe fantastico, cara. Grazie" disse Nodoka.
"Sì, grazie" aggiunse la signora Chihari. Entrambe si lanciarono un'ultima occhiataccia prima di tornare ai loro posti. I Saotome e i Chihari si rilassarono dalle loro posizioni intimidite e tornarono alle posizioni iniziali, non volendo essere i destinatari della furia di nessuna delle due donne. Quando tutti, inclusa Akane, si furono seduti di nuovo, Kasumi iniziò a servire altro the a tutti prima di accomodarsi. Il gruppo bevve in silenzio mentre Nodoka e Yoko continuavano a guardarsi in cagnesco.
Sorprendentemente, fu Sota Chihari a rompere il silenzio.
"Se posso parlare con la signorina Tendo in privato per un momento, sono certo che risolveremo il problema" disse con aria carismatica, sorridendo a tutti. Yoko rivolse un sorriso di adorazione al figlio, contenta che si stesse comportando appropriatamente e sembrava pronto per corteggiare la più giovane Tendo. Ranma assottigliò gli occhi verso il ragazzo, dimenticando il provvisorio shock per l'atteggiamento di sua madre. Non avrebbe mai permesso a quel tizio di stare solo con Akane, in nessun posto.
"Non vai da nessuna parte con lei, amico!" ringhiò Ranma, guadagnando un cenno di approvazione dalla madre per aver difeso la fidanzata. Sota si voltò verso Ranma, un sopracciglio inarcato, "Voglio solo parlarle nell'altra stanza..."
"E ti ho detto che non succederà!"
"Cosa pensi che le farò?" chiese Sota con un sorrisetto. Ranma non sapeva cosa ci fosse di tanto divertente e stava per alzarsi per togliergli quel ghigno dalla faccia quando il ragazzo si rivolse ad Akane. "Inoltre, la decisione non è tua, dovrebbe essere sua, non pensi?" chiese Sota guardando Akane con aria di attesa. Lei non rispose, quindi Ranma voltò il capo e fu sorpreso di vedere la fidanzata con la stessa espressione assente. "Akane?" chiese preoccupato. Ranma la osservò mentre rivolgeva il capo verso di lui e lo scuoteva leggermente. Improvvisamente rivide la scintilla nei suoi occhi prima di girarsi e fissare direttamente il padre. Con voce zuccherosa disse, "Oh scusate, mi sono soltanto sorpreso che qualcuno abbia pensato che mi piacerebbe dire la mia su chi sposerò" si voltò verso Sota e disse, "Perché non entriamo in casa a chiacchierare?"
Ranma la fissò con un'espressione ferita, sorpreso della sua risposta. Non aveva idea del perché fosse disposta ad appartarsi con quello sconosciuto ma era chiaro che lui non avesse voce in capitolo. Fu solo allora che si rese conto che fino a quel momento non aveva proferito parola. La osservò uscire con l'altro ragazzo e una sensazione di apprensione lo riempì.

 

Se n'era andata da quasi mezz'ora. Ranma non aveva idea di cosa avessero da dirsi per così tanto tempo, ma non gli piaceva. Sota stava cercando di convincerla a sposarlo? Pensava davvero che Akane potesse cedere al suo fascino in così breve tempo? Era fiducioso di risolvere la questione perché aveva esperienza nel sedurre le donne? Stava tentando di toccarla o baciarla? Il pensiero gli faceva vedere rosso e gli ci volle tutto il proprio autocontrollo per non volare fuori dalla stanza alla ricerca dei due. Fu leggermente ammansito dalla consapevolezza che Akane sapeva badare a se stessa e avrebbe rotto la mascella di Sota se avesse fatto qualche strana mossa. Tuttavia, se qualcuno doveva spaccargli la faccia, voleva essere lui ad avere quel piacere. Per tutto il tempo in cui i due furono assenti la stanza si era riempita di tensione, le due donne più anziane avevano continuato con la loro gara di occhiatacce ma per fortuna erano rimaste sedute e lontane. Quando sua madre scoprì che era stato Genma a suggerire l'accordo tra Tendo e Chihari, gli scagliò un'occhiata assassina e Genma iniziò a sudare. Scoprì che i due artisti marziali delle Arti Indiscriminate e il loro maestro si erano trovati in un 'viaggio di addestramento' quando si erano imbattuti nel negozio dei Chihari. Happosai si era distratto con le negligé poste in vetrina e aveva derubato il negozio. Era sparito prima che i Chihari potessero fermarlo lasciando Soun e Genma a prendersi la colpa. I due erano stati legati e arrotolati come sushi prima di poter fuggire. Genma era ora seduto rimanendo il più fermo e silenzioso possibile, sperando di essere dimenticato. Ranma aveva mentalmente denominato quella posizione come 'La Mossa Supersegreta del T-rex dei Saotome'. Guardò sua madre, ancora sorpreso per la reazione precedente. Sapeva che preferiva Akane alle altre ragazze ma non aveva capito quanto ci fosse affezionata. Era chiaro che era più preoccupata di perdere Akane come nuora del fatto che lui avrebbe perso la sua fidanzata. Ma non sarebbe accaduto. Era impossibile che Akane potesse mollarlo. Ne avevano passate troppe insieme. Anche se la loro relazione era ancora indefinita, sapeva che lei provava dei sentimenti per lui. Cosa esattamente fossero quei sentimenti, non lo sapeva. Ma teneva a lui, era ovvio. Si raddrizzò quando vide Akane e Sota entrare. Tutti si voltarono a guardarli e Ranma fu colto completamente alla sprovvista da quello che accadde in seguito.
"Abbiamo deciso, il fidanzamento tra me e Akane resta valido" disse Sota, guardando i genitori.
"Oh, che meraviglia!" esclamò la signora Chihari e si alzò per abbracciare il figlio e Akane. Il signor Chihari seguì sua moglie e diede una pacca al figlio sulla schiena dicendo, "Questo è il mio ragazzo! Che bravo a usare il fascino dei Chihari!" poi prese la mano di Akane e disse con entusiasmo, "Benvenuta in famiglia".

 

Ranma era seduto sul solito punto che usava per pensare; sul tetto sopra la stanza di Akane. Questa volta, doveva ammetterlo, stava rimuginando. Ma lo stava facendo in modo virile, stoico. Non riusciva a superare ciò che era accaduto. Non aveva idea del perché ad Akane stesse bene essere fidanzata di uno sconosciuto. Quando lui le era stato presentato, aveva lottato contro l'accordo con le unghie e i denti. Cosa c'era di diverso stavolta? Perché quel ragazzo era speciale? Perché Sota era normale, mentre lui era condannato a trasformarsi in una ragazza? Gli aveva dato del pervertito ma era una cosa superata. Aveva pensato che si fosse abituata alla sua maledizione e a volte sembrava che preferisse 'Ranko' a Ranma. Forse era perché quel bel ragazzo sembrava davvero capace di parlare con le donne. Una capacità che lui doveva ancora imparare. Ricordò le cose che aveva detto ad Akane durante il loro primo incontro. Si era arrabbiato per essere stato definito un pervertito e l'aveva aggredita. Ma era passato tanto tempo, non pensava che gliel'avrebbe rinfacciato adesso. Forse perché i Chihari sembravano benestanti. Vivendo per strada, si era abituato a portare tutto ciò che possedeva sulla schiena e non si era mai sentito povero. Affamato a volte, ma non povero. Dopo aver vissuto con i Tendo, si era reso conto di quanto poco avesse la sua famiglia. A volte era imbarazzante ma era la vita di un artista marziale. O così aveva pensato prima di incontrare i Chihari. Odiava pensarci ma si domandò se fosse attratta da Sota. Quel pensiero, più degli altri, faceva male al cuore di Ranma e le sue mani si strinsero. Si reclinò all'indietro e tentò di rilassarsi. Si era sentito così soltanto una volta; quando aveva pensato che lei lo avesse lasciato per Shinnosuke. Allora, si era sentito confuso e ferito ma alla fine aveva voluto soltanto renderla felice. Anche se sarebbe stato doloroso, avrebbe lasciato che Akane sposasse quel ragazzo smemorato ma aveva avuto bisogno di sapere perché avesse scelto Shinnosuke al suo posto. Sembrava che le cose non fossero cambiate poi molto. Si sarebbe fatto da parte se lei avesse voluto stare con Sota, ma aveva comunque bisogno di sapere il perché. Anche se sarebbe stato doloroso.

 

Era stata una giornata davvero lunga e Akane era esausta. Tutto ciò che voleva al momento era rannicchiarsi nel letto ma sapeva di non poterlo fare. Dopo che Sota aveva annunciato il proseguimento del fidanzamento, Ranma era rimasto momentaneamente shockato finché non era scappato improvvisamente dalla stanza. Sua madre lo aveva imitato poco dopo con un'espressione ferita in volto. Genma, rendendosi conto di non essere più necessario, l'aveva seguita immediatamente. Sapeva che era arrabbiato ma non aveva fatto i conti con il suo sguardo ferito. Il suo cuore si era spezzato appena. Non avrebbe mai voluto fare del male a Ranma e sperò che sarebbe stato disposto a parlare con lei. Aveva voluto seguirlo fuori dalla stanza ma non ci era riuscita perché era stata trattenuta a parlare con i Chihari su alcuni dettagli. Visto che Sota aveva quattro anni in più di lei, avevano concordato di aspettare finché lei avesse compiuto 18 anni prima di considerare il matrimonio. Il posticipo avrebbe permesso alla nuova coppia di conoscersi e abituarsi all'idea di essere fidanzati. Nessuno della famiglia Chihari aveva nominato il fidanzamento con Ranma, presumendo che sarebbe stato modificato con Kasumi o Nabiki. Le altre due sorelle Tendo erano rimaste nel dojo, perlopiù in silenzio e accigliate. Soun era rimasto sollevato che le cose si fossero sistemate ma anche agitato perché avrebbe preferito che Akane sposasse Ranma. Non aveva detto nulla di fronte ai Chihari ma Akane aveva capito che era teso. Quando era entrata nel dojo insieme a Nabiki e Ranma all'inizio, i suoi sensi del pericolo avevano cominciato ad essere stuzzicati e una sensazione di inquietudine l'aveva colta. Aveva capito che sarebbe accaduto qualcosa di idiota, e nella sua famiglia, era lei che veniva maggiormente colpita dalle follie. Quando scoprì del fidanzamento, si era come spenta. Era stato come se la sua mente si fosse chiusa in se stessa per proteggerla da qualcosa che non riusciva a comprendere. Si era sentita come se avesse osservato tutto quanto con gli occhi di qualcun altro. Si era sentita stranamente lontana da tutta la situazione. Una parte di sé aveva voluto ribellarsi all'ingiustizia ma l'aveva ignorata facilmente. Se le avesse dato retta, sapeva che sarebbe stata riempita di emozioni che non avrebbe saputo gestire. Si era spostata automaticamente, acconsentendo a quello che le persone volevano che facesse. La parte peggiore era che nessuno aveva sembrato notare la sua mancanza di partecipazione. Come se lei non fosse un fattore importante a proposito del proprio fidanzamento. Era esattamente quello che aveva cercato di fare al parco qualche giorno prima, ma questa volta era accaduto tutto automaticamente. Si domandò se non si fosse trattato di una sorta di meccanismo difensivo a scoppio ritardato per tutto il caos presente nella sua vita. Era più facile non sentire nulla, ma ora era passato, e doveva convivere con le conseguenze delle sue decisioni. Fissò il soffitto sopra di sé, sapendo che lì c'era Ranma. Era stato molto freddo durante la cena, non dando retta a nessuno e rimanendo soltanto per una porzione di cibo. Sospirò e sperò che la seguente conversazione sarebbe andata bene. Dopo essere balzata sul tetto, Akane si sedette accanto a Ranma, che non le diede retta. Sospirò e penso, -Sarà più difficile di quanto pensassi-.
"Ranma, stai bene?" lui non rispose, allora aggiunse, "Possiamo parlarne?"
"Perché, Akane? Perché? È tutto ciò che voglio sapere. Perché hai opposto tanta resistenza al nostro fidanzamento e ora ti limiti ad acconsentire? Dimmi di cosa si tratta. Ti piace? È perché la sua famiglia ha denaro? Non capisco" disse Ranma a denti stretti.
Nonostante la scarsa luce della luna, Akane riusciva a vedere la tensione sul suo viso, le sue mani strette, e fu sorpresa che non le avesse gridato addosso.
"È carino e tutto il resto ma non mi piace, non in quel senso. E spero che tu sappia che non m'importa dei soldi. Ho acconsentito di proseguire col fidanzamento perché lui non vuole sposarmi"
Ranma la guardò, sconvolto. "Cosa?"
Akane iniziò a raccontargli della conversazione che aveva avuto qualche ora prima.
Dopo essere entrati in casa, guidò Sota in salotto.
"Ti prego, accomodati"
"Grazie"
Dopo essersi seduti l'uno di fronte all'altra, Akane disse gentilmente, "Allora, Sota, di cosa volevi parlare?"
"Beh, non sembri molto entusiasta della situazione e non posso proprio biasimarti visto che sei fidanzata con un altro. Speravo solo che accettassi l'accordo. Vedi, il fatto è che in realtà io non voglio sposarti"
Akane fu sollevata di sentire quelle parole, ma anche confusa. "Scusa, non capisco. Se non vuoi sposarmi, perché vuoi che accetti il fidanzamento?"
"Perché ho bisogno di un po' di tempo. I miei genitori non lo sanno, ma frequento qualcuno già da un anno. Avevo intenzione di chiederle di sposarmi prima che mio padre mi dicesse del fidanzamento"
"Perché non hanno conosciuto la ragazza che frequenti da un anno?"
"Anche lei è un'artista marziale ma la sua famiglia ha uno stile diverso, praticano le Arti Marziali dei Merciai"
"Un negozio che vende abbigliamento e accessori maschili?"
"Sì, tecnicamente. Le loro arti di famiglia si basano su questo ma hanno espanso l'attività, e ora includono anche gli accessori per donne. Hanno una linea molto famosa di borse e scarpe"
"Beh, è grandioso, sembra che possa funzionare per voi. Le arti sembrano complementari e potete unire le attività, giusto? Lei potrebbe facilmente adattarsi al tuo stile e tu al suo"
Sota sospirò. "In teoria, sì. Ma suo nonno e mio nonno un tempo erano amici e poi litigarono. Le nostre famiglie sono rivali da anni. Mio padre...può essere davvero eccentrico su alcune cose"
Akane rise per la prima volta da quando era tornata a casa. "Fidati, ne so qualcosa di padri strani"
"Sì, ho avuto una certa sensazione dopo aver sentito i dettagli del tuo fidanzamento. Allora, pensi di potermi aiutare?"
"Per quanto tempo? E cosa succede se lei ti dice di no, siamo incastrati nel fidanzamento?"
"Solo per un po', lo prometto. Presto le farò la proposta e se dice di no, allora parlerò con i miei genitori per rompere il fidanzamento. Lo farei ora, ma non voglio che si insospettiscano sul perché sono contrario"
Akane ci pensò e riuscì a trovare soltanto una ragione per non aiutare Sota, ma sperava che tale ragione sarebbe stata comprensiva dopo aver spiegato tutto. Se avesse funzionato, il fidanzamento sarebbe stato eliminato facilmente. Il che era più di quanto si potesse dire delle extra fidanzate di lui. 
"D'accordo, ti aiuterò"
"Grandioso, ma puoi tenere questa cosa fra noi? Ho paura che più altri lo sappiano, più sarà facile per i miei genitori scoprirlo"
"Beh, posso mantenere il segreto con tutti tranne che con Ranma. Non sarà felice quando annunceremo il fidanzamento e voglio potergli piegare tutto senza mentirgli"
"Sì, è sembrato un po' protettivo nei tuoi confronti"
Akane roteò gli occhi a quell'affermazione.

"Ecco tutto. Vuole solo che faccia da copertura"
"Quindi non vuole sposarti?"
"Neanche un po'"
Per Ranma fu come perdere un peso dalle spalle e un senso di sollievo lo colmò. Con quella che era la sua situazione, non era pronto a credere che le cose potessero essere sistemate tanto facilmente ma si sentiva molto meglio ora che sapeva che Akane non provava qualcosa per l'altro ragazzo.
"E di cos'altro avete parlato? Siete spariti per un po'"
"In realtà di nulla, abbiamo solo parlato di cosa dire ai suoi genitori, mi ha svelato i dettagli dell'accordo e di come l'ha escogitato" fece una pausa e guardò Ranma, contenta di vedere che non sembrava più arrabbiato. "Allora, sei ancora arrabbiato?" 
"Feh, non ero arrabbiato"
"Okay, bene, per un secondo ho pensato che potessi essere geloso, ma sarebbe sciocco, giusto?" lo provocò sorridendo.
"Giusto, perché dovrei essere geloso di un bellimbusto come quello? Probabilmente non sa neanche lottare. Scommetto che perfino Kuno potrebbe prenderlo a calci"
Ranma la vide alzare gli occhi al cielo prima di sorridergli appena. Trascorsero qualche momento insieme, godendosi le stelle prima che Akane andasse a letto. Era stata una lunga giornata per il ragazzo col codino, ma era contento che fosse terminata più o meno bene. Sarebbe potuta andare molto peggio. Avrebbe davvero potuto perderla. Si domandò se Akane avesse vissuto con i suoi stessi sentimenti negli ultimi due anni. Aveva paura che lui avrebbe potuto lasciarle per un'altra delle donne presenti nella sua vita? Sospirò al pensiero. Probabilmente sì. Imprecò contro se stesso al pensiero di quanta sofferenza tutta la situazione avesse dovuto causarle. Per un po', quel pomeriggio, aveva sinceramente pensato di averla persa e il dolore era stato quasi insopportabile. Si era chiesto se avesse visto in Sota qualcosa che lui non aveva. Se si fosse resa conto di essere troppo per lui e di meritare di meglio. Tentò di non pensarci ma sapeva che lui non aveva portato molto nella loro relazione. Quando si fossero sposati – perché, se avesse potuto dire la sua a riguardo, si sarebbero sposati – avrebbero vissuto nella casa di lei e avrebbero lavorato nel dojo della famiglia di lei. Perfino ora, la sua famiglia era dipendente da quella di lei per il tetto che avevano sopra le teste. Nonostante quello che poteva sembrare, era grato ai Tendo per la loro generosità, ma non aveva davvero modo di ripagarli. Ranma aveva soltanto una cosa che nessun altro poteva garantire ad Akane; l'avrebbe protetta. Era più forte e più abile di qualsiasi altro suo spasimante. Era l'unico capace di tenerla al sicuro dai pericoli in cui entrambi si erano ritrovati. Aveva quasi fallito una volta e non avrebbe permesso che accadesse mai più.

 

"Tendo, sai qual è la soluzione a questo problema?" chiese Genma, ad alta voce, fingendo di avere appena avuto un'idea.
"No, Saotome, quale sarebbe?" disse Soun con entusiasmo esagerato.
"Beh, Ranma e Akane devono sposarsi immediatamente!"
"Geniale! Sì, è così!"
I due padri guardarono trepidanti i figli che si limitarono a fulminarli. Entrambe le famiglie si erano radunate per la colazione il mattino seguente e a malapena erano riusciti a mangiare prima che la sceneggiata avesse inizio. Kasumi, come al solito, non diede nemmeno segno di averli sentiti. Nodoka parve preoccupata, ma leggermente speranzosa. Sarebbe effettivamente stata la soluzione migliore ai loro problemi ma aveva imparato la lezione dall'ultimo matrimonio e non voleva spingere i due prima che fossero pronti. Nabiki roteò gli occhi prima di distogliere lo sguardo, sapendo che certe cose non sarebbero mai cambiate.
"No" disse Akane con fermezza prima di concentrarsi sul suo cibo.
"No?" disse Soun, "Ma Akane! Dobbiamo unire le scuole e non puoi essere fidanzata con due uomini!"
"Oh, cos'è, solo Ranma può avere più di un fidanzamento?" ribatté.
"Ehi!" esclamò Ranma indignato.
Akane gli rivolse una lieve scrollata di spalle e un movimento altezzoso con la mano.
"Figliolo! Lascerai che quel tipo ti rubi la fidanzata? Che razza di uomo sei? Non l'hai nemmeno sfidato per la sua mano!" disse Genma, decidendo che era il momento di unirsi alla zuffa.
"Papà! Perché dovrei voler sposare una..." Ranma bloccò il suo rifiuto automatico e guardò la fidanzata, che lo guardava in attesa, il sopracciglio lievemente inarcato. Schiarendosi la gola, disse, "Hai sentito Akane; no"
Cinque paia di occhi si spostarono e guardarono Ranma con sospresa. Akane gli sorrise appena e iniziò a mangiare tranquillamente. 
"Co-cosa significa no?" balbettò Genma.
"Esattamente quello che ho detto, no" replicò Ranma iniziando a mangiare.
"M-m-ma, le scuole!" esclamò Soun muovendo la testa per guardare la figlia e il fidanzato. 
Akane guardò suo padre e disse con risolutezza e un po' di freddezza, "Papà, sono troppo giovane per sposarmi, e non lo farò solo per un errore che tu hai commesso anni fa"
Soun guardò Genma, entrambi completamente smarriti su cosa fare. Anche se i loro figli avevano sempre opposto resistenza al fidanzamento, non lo avevano mai fatto in maniera così unita. Senza la possibilità di infastidire, ingannare o persuadere almeno uno di loro, sembrava che ci fosse poco da fare per imporre il matrimonio. Nodoka guardò il figlio con orgoglio, pensando che fosse da vero uomo supportare la sua fidanzata e opporsi al padre. Sembrava finalmente che stessero crescendo. Kasumi mostrò la sua approvazione sorridendo calorosamente a entrambi e riempendo la ciotola di Ranma con il doppio del riso che metteva di solito. Nabiki si limitò a sogghignare alla sorella e a fare un cenno col capo a Ranma, sollevando la tazza di the in segno di brindisi.

 

Più tardi quel giorno, Ranma si ritrovò alla clinica Ono. Akane stava trascorrendo un po' di tempo con Nabiki nella sua stanza. Non aveva idea di cosa stessero facendo ma quando stava uscendo, udì la seconda delle sorelle ridere fragorosamente. Era strano sentire quel suono provenire dalla ragazza solitamente imperturbabile. Ranma uscì di casa e vagò senza meta, sentendosi irrequieto. Normalmente, quando Akane era impegnata, si sarebbe fermato all'Ucchan per uno spuntino ma ora non rientrava tra le opzioni; non aveva ancora perdonato la cuoca e non voleva avere a che fare con lei. La sua agitazione della sera precedente non era sparita, e nonostante le rassicurazioni di Akane, non si fidava affatto di Sota. Il tipo non aveva fatto niente per guadagnare i suoi sospetti ma non aveva mai sentito di un ragazzo che non volesse frequentare la sua fidanzata. Tuttavia, non c'era nulla che potesse fare al riguardo. Oh, come desiderava avere qualcosa da prendere a pugni. Invece, stava spazzando il pavimento della clinica, aiutando Tofu così che questi potesse uscire con Kasumi. Aveva detto alla famiglia che avrebbe incontrato una persona con cui cenare, rimanendo appositamente vaga. Ranma aveva detto al dottore del nuovo fidanzamento e Tofu si era limitato a impallidire alla notizia che Soun aveva offerto le altre due sorelle, ma non si era poi tanto agitato all'idea, dicendo a Ranma che tutto sarebbe andato a posto.
-Facile per lui- pensò Ranma brutalmente, -non è la sua ragazza quella fidanzata con un altro.-
Non che Akane fosse la sua ragazza o che! Era solo la sua fidanzata.

 

"Nabiki! Non è così divertente!" esclamò Akane esasperata.
"Oh, ma lo è!" disse Nabiki ridendo. Akane lanciò un'altra occhiataccia alla sorella prima di incrociare le braccia davanti al petto e di voltare il capo con un 'Mpf'. Aveva appena detto a Nabiki dei suoi patetici tentativi di flirt con Ranma, indignandosi completamente quando la sorella iniziò a ridere ad alta voce, le lacrime agli occhi. E dire che cercava solo un po' di comprensione fraterna!
"Mi arrendo, non funzionerà mai" si lagnò Akane.
Dopo essersi calmata, la seconda delle sorelle Tendo aggiunse col suo solito tono composto, "Non arrenderti così facilmente, non è da te. Il tuo problema è che non hai mai dovuto provarci prima"
"Uh?"
"Con tutti i ragazzi che cadono ai tuoi piedi da sempre, non hai mai avuto bisogno di provarci con qualcuno"
"Oh. Uhm" leggermente imbarazzata, Akane alzò una spalla e disse, "Suppongo di sì"
Nabiki roteò gli occhi alla modestia della sorella. "Devi smetterla di provarci così platealmente, tenta di farlo in modo naturale. Incoraggialo quando pensi che sia il momento, non quando ti senti costretta a farlo"
La ragazza annuì ma era ancora insicura. Nabiki trascorse altro tempo a darle ulteriori consigli, dimostrandole cosa pensava che la graziosa artista marziale dovesse fare.

 

Akane Tendo guardò il suo avversario con un po' di paura nel cuore. Con la sensei che la guardava, voleva fare del suo meglio e rendere entrambe fiere. Chiuse gli occhi e fece un profondo respiro prima di mettersi in posizione battagliera. Con un altro profondo respiro, aprì gli occhi e guardò direttamente il suo avversario. Quella roba sarebbe diventata un pezzo di torta. O meglio, biscotti con gocce di cioccolato. 
"Okay, Akane, il primo passo è quello di riunire gli ingredienti e disporli sul tavolo"
"Sì, zietta"
Akane non sapeva se il motivo fosse dovuto alla visita dei Chihari, ma Nodoka sembrava aver cambiato il tono delle sue lezioni di cucina. Oggi era la prima volta in cui le veniva concesso di provare a preparare qualcosa da sola. La graziosa artista marziale corse per la cucina radunando gli ingredienti e posandoli sul ripiano di fronte a sé. Guardò Nodoka in attesa, che non la aiutava ma era lì per sorvegliarla. Nodoka guardò gli ingredienti prima di dire, "Molto bene. Ma questa ricetta richiede del bicarbonato, non il lievito. È un errore facile ma il risultato è molto diverso. E posso chiederti perché hai preso la salsa agrodolce?"
Akane abbassò lo sguardo e si rese conto che la bottiglia che pensava contenesse estratto di vaniglia era in realtà una salsa agrodolce piccante per i ravioli. Rivolse a Nodoka un sorriso imbarazzato prima di cambiare il prodotto.
"Ora, misura tutti gli ingredienti prima di unirli"
Akane guardò la ricetta e misurò tutto, riponendo ogni prodotto in una singola scodella. Stava per mescolare tutto insieme ma le parole di Nodoka la fermarono. 
"Akane, cara, puoi assaggiare un po' di zucchero e dirmi cosa ne pensi?"
Akane prese un cucchiaino, lo affondò leggermente nello zucchero prima di portarlo alla bocca e fare immediatamente una smorfia.
"Penso di aver confuso lo zucchero con il sale"
Nodoka osservò Akane tentare di rimettere il sale nel contenitore attraverso il piccolo beccuccio metallico e cercò di non ridere della poveretta. Rimise un po' di sale a posto – ma la maggior parte finì a terra – prima di arrendersi e buttare ciò che ne rimaneva nel cestino. Poi misurò la corretta quantità di zucchero e sale.
"Ora leggi le istruzioni e inizia a mischiare gli ingredienti"
Per fortuna, Akane non ebbe altre disavventure e presto preparò un impasto per biscotti dall'aspetto molto gradevole in una grossa scodella. Dopo aver versato l'impasto su una teglia da forno, si rese conto che alcune palline erano più grosse di altre e sperò che il risultato sarebbe stato buono. Mise i biscotti in forno, stabilì il timer, e si strofinò le mani con aria soddisfatta. Ce l'aveva fatta!
"Meraviglioso. Perché non vai a pulirti? Posso tirare fuori i biscotti al tuo posto" disse Nodoka, con un largo sorriso. Akane abbassò lo sguardo e realizzò di essersi in qualche modo riempita di farina. Guardandosi intorno, fu contenta di notare che non c'era troppa confusione. 
"Lasciami pulire in fretta la cucina prima di infilare la prossima infornata. Voglio tirare fuori la prima con le mie mani"
Quando il timer trillò, Akane tirò fuori i biscotti e fu contenta che sebbene non fossero uniformi nella grandezza, nessuno era bruciato. Dopo aver infilato la seconda placca di impasto e sistemato il timer, andò al piano di sopra per un rapido bagno. Quando tornò di sotto in cucina si bloccò per quello che vide. Ranma era in cucina con un bicchiere di latte e un piatto di biscotti di fronte a sé. La cosa meravigliosa era che stava mangiando i suoi biscotti e sorrideva.

 

Ranma aveva appena finito di allenarsi e si diresse in cucina, sperando che sua madre o Kasumi avessero preparato uno spuntino. Entrò e vide sua madre posare alcuni biscotti, quindi ne rubò uno dal vassoio. Prima che sua madre potesse protestare, lui aveva già dato un grosso morso. Sospirò mentre il sapore gli colpiva la lingua, sua madre preparava i biscotti migliori.
"Grazie, mamma" disse dopo aver deglutito il primo boccone. Nodoka sorrise indulgente prima di voltarsi e afferrare un piatto e un bicchiere. Gli porse il piatto e andò verso il frigorifero per tirarne fuori del latte, servirglielo e lasciarglielo di fronte. Ranma aveva appena dato un altro morso al biscotto quando notò Akane sulla soglia. Bevve un po' di latte e inghiottì prima di dire, "Ehi Akane, la mamma ha preparato dei biscotti con gocce di cioccolato, ne vuoi? Sono ancora belli caldi!"
Il ragazzo col codino aveva mezzo biscotto in bocca quando si fermò a fissare la fidanzata. Ranma non aveva mai visto Akane con un sorriso così grande. Sembrava più felice che mai. Stava praticamente risplendendo e lui non poté fare a meno di fissarla. Venne destato dal suo stordimento quando lei iniziò a dirigersi verso di lui. Aprì le braccia per abbracciarlo ed era diretta verso di lui! Deglutì mentre gli si avvicinava, l'attesa gli faceva battere il cuore più forte. Non sapeva cos'avesse fatto per meritarlo e non gli importava. Stava per abbracciarlo! Era a un passo e lui chiuse gli occhi, aspettando con impazienza l'abbraccio. Rimase lì per un momento prima di realizzare che le ci stava volendo un tempo orrendamente lungo per raggiungerlo. Quando aprì gli occhi, vide che Akane non era diretta verso di lui ma verso sua madre! Si era distratto così tant da non aver notato che sua madre si era spostata al suo fianco. La delusione lo attraversò e morse con invidia il biscotto, che servì a risollevargli appena l'umore. Erano dei biscotti davvero buoni. 
"Grazie, zietta!" esclamò Akane entusiasta.
"Che sciocchezza, sei stata tu a prepararli"
"Ma non ce l'avrei fatta senza il tuo aiuto"
"Beh, hai fatto un ottimo lavoro e non potrei essere più fiera di te" disse Nodoka sorridendo. Akane si districò dall'abbraccio e rivolse a Nodoka un altro luminoso sorriso mentre Ranma era confuso. Durante la loro conversazione aveva finito il primo biscotto, cominciandone un altro. Voltandosi verso di lui, Nodoka disse, "Ranma, non ho preparato io i biscotti. È stata Akane" si girò verso Akane e spiegò, "Mio figlio è entrato in cucina e mi ha visto sistemare i biscotti, pensando che li avessi fatti io"
Ranma guardò sua madre, poi Akane, poi il biscotto che aveva in mano, poi di nuovo la fidanzata, poi di nuovo il biscotto prima di scrollare le spalle e guardare ancora lei. Non poteva credere che Akane avesse preparato quei biscotti. Era sorpreso che fossero buoni tanto quanto quelli di sua madre. Tuttavia, pensò che non fosse saggio esprimere il proprio shock. Invece, disse, "Bel lavoro con i biscotti, sono fantastici"
Akane gli rivolse un altro enorme sorriso e lo ringraziò prima di prendere un biscotto per sé, impaziente di sapere com'erano. Lo morse ed era effettivamente ancora caldo. I biscotti erano dolci ma non eccessivamente, avevano una consistenza bella morbida che amò subito, e le gocce di cioccolato erano ancora leggermente sciolte. Erano davvero deliziosi, poteva confermarlo. Ranma osservò Akane mordere il biscotto e riuscì a vedere la felicità e l'eccitazione nei suoi occhi mentre lo assaggiava. Emise un lieve gemito mentre chiudeva gli occhi masticando il biscotto, cosa che gli fece mozzare il fiato in petto. La fissò, ipnotizzato, mentre la lingua di lei usciva a leccare via le briciole, gli occhi rimasero fissi sulle sue labbra piene. Notò che c'era un po' di cioccolato rimasto sull'angolo della bocca. Lei lo guardò confusa e lui indicò la bocca, dicendo piano, "Hai un po'..." e indicò la propria bocca. Ranma osservò il suo viso arrossire leggermente, poi lei abbassò lo sguardo imbarazzata. I suoi occhi si fissarono sulla sua bocca un'altra volta mentre con la lingua tornava a pulirsi le labbra. Era completamente incantato da quella visione. Lei lo guardò con occhi socchiusi, ancora leggermente imbarazzata, dicendo, "Grazie". Si mordicchiò il labbro inferiore per un secondo prima di decidere che era il momento giusto per ascoltare il consiglio della sorella. Sollevò la mano destra e con delicatezza – Nabiki aveva sottolineato ripetutamente quel punto – gliela posò sul volto, scorrendo col pollice lungo la sua bocca. Vide i suoi occhi allargarsi e tolse la mano prima che potesse sentirla tremare per il nervosismo. 
"Avevi delle briciole..."
Si voltò verso il piatto così che lui non potesse vedere il suo volto diventare paonazzo per l'imbarazzo, afferrando un biscotto e mettendoselo in bocca, quasi strozzandosi per quanto era grosso. Ranma era ancora immobile, la fissava ricordando la sensazione del suo pollice lungo la bocca. Nodoka aveva discretamente posato un piatto e un bicchiere di latte di fronte ad Akane, indietreggiando mentre osservava silenziosamente l'interazione tra i due. Non aveva mai visto suo figlio e la fidanzata insieme così. Riusciva chiaramente a vedere l'amore e il desiderio che suo figlio provava per la ragazza, e a meno che non si sbagliasse, vide un'espressione simile negli occhi di Akane. Erano così persi l'uno nell'altra che sembrarono dimenticarsi di lei. Si avvicinò impercettibilmente alle porte della cucina e voltò lo sguardo. Raffiguravano davvero un'immagine adorabile, in due accalcati su un piatto di biscotti, mentre si sorridevano. Entrambi sembravano più felici di quanto li avesse mai visti. Era determinata ad aiutarli per liberarsi degli altri fidanzamenti. Il cuore di Nodoka si scaldò, assicurando a se stessa che aveva ragione. Akane era la donna giusta per suo figlio.

 

Martedì sera, Mousse sorprese Ranma e Akane arrivando con un ampio ordine d'asporto; dieci ciotole di noodles, ravioli, involtini di carne, involtini primavera, e riso glutinoso per dessert. Sembrava che avesse chiamato prima di preparare la cena, visto che né Kasumi né Nodoka furono sorprese della visita. Le donne avevano predisposto il cibo sulla tavola, con una scodella di noodles per ogni posto (due di fronte ai posti degli uomini Saotome) e il resto delle pietanze al centro. Quando tutto fu pronto e tutti si furono seduti, le famiglie si godettero quel meraviglioso pasto. Mousse voleva ringraziare la famiglia per l'ospitalità durante la guarigione e, anche se non lo disse, voleva trascorrere più tempo con persone che apprezzavano la sua compagnia e viceversa. Ancora Mousse era meravigliato dal fatto di poter essere così a suo agio insieme a quelle eccentriche famiglie. Avevano tutti personalità differenti e fisime e non è che sentisse di farne parte, più che altro aveva la sensazione che le proprie stranezze non lo facessero risaltare. Specialmente visto che sembrarono accettarlo così facilmente. Dopo cena chiese ad Akane di incontrarla nel dojo. Stava già lavorando allo studio del dottor Iguchi ogni mattino per ripagare l'intervento ma ancora non aveva fatto niente per la più giovane dei Tendo. Voleva ripagarla per la sua gentilezza, ma secondo la legge amazzone, non gli era permesso insegnare a nessuno straniero le tecniche segrete – quel diritto era riservato solo ai più anziani. Tuttavia, aveva trovato un espediente da sfruttare; poteva insegnarle come usare le armi rimanendo fedele ai principi generali. Dopo aver raggiunto il dojo, l'esperto di armi nascoste si svestì del proprio arsenale, che richiese un considerevole tempo. Appoggiò ognuna arma contro la parete per farle vedere ad Akane. Scoprirono presto che Akane aveva una naturale affinità per le armi da botta* e Mousse decise di concentrarsi nell'insegnarle come riuscire velocemente a determinare il peso e a mantenere l'equilibrio di un'arma. Visto che non aveva mai realmente portato con sé delle armi, era importante che fosse in grado di usarne quante più potesse afferrarne durante un combattimento. Avevano finito le istruzioni di base quando Mousse disse, "Quindi, se ti ritrovi con un mazzafrusto, con un nunchaku, un boomerang, un hula hoop o una qualsiasi altra cosa che richieda di afferrarla o che possa tornarti indietro, limitati a tirare l'oggetto contro il tuo avversario. Non cercare davvero di usarli, okay? L'ultima cosa che ci serve è che tu ti metta k.o. da sola durante una lotta"
"Non sono andata così male con i nunchaku!" disse Akane, esasperata.
"Sono in disaccordo e il labbro spaccato che hai ora mi dice che ho ragione"
"Va bene!" Akane gettò le mani in aria prima di incrociare le braccia davanti al petto. Quando un esperto di armi le diceva che era goffa con alcune armi, poteva ignorarlo. Ma quando due giungevano separatamente alla stessa affermazione, sarebbe stata stupida a trascurare la cosa. 
"Se ricevi un'arma dal tuo avversario, allora provala se riesci. Falla oscillare per testarne il peso così da poter adattare l'equilibrio. Nel frattempo, fai pratica con più armi diverse possibili, in questo modo potrai calibrare velocemente il potenziale dell'arma. Ti permetterà anche di capire il punto debole dell'arma di un avversario e come privarlo della stessa durante il combattimento"
"Okay. Grazie per la lezione"
Akane si sedette con la schiena contro il muro e posò la bottiglia d'acqua contro il labbro per aiutare a fermare il gonfiore. Osservò Mousse mentre riponeva le armi nelle maniche. Ancora si meravigliava di come riuscisse a nascondere tutte quelle cose in una volta. Aveva una domanda pulsante da porgli.
"Perché combatti in quel modo, lanciando tutte le armi allo stesso tempo? Non sarebbe meglio risparmiarne un po' per un momento successivo?" rimase confusa quando vide un rossore sul suo viso. Schiarendosi la gola, lui disse, "Ovviamente hai ragione, sarebbe meglio risparmiare alcune armi per un combattimento lungo". Lei lo guardò in attesa che continuasse, quindi lui sospirò e si sfregò dietro il collo prima di aggiungere, "Beh...uhm...prima non riuscivo molto a vedere il mio avversario. Mi sembrava una sagoma in movimento e spesso la confondevo con altri oggetti, quindi ho ideato la tecnica delle Armi Segrete per compensare la mia vista. La mia mira non era grandiosa, quindi miravo nella zona generale in cui sapevo ci fosse l'avversario e speravo che una delle armi avrebbe colpito"
Akane pensava che fosse un modo piuttosto scaltro per aggirare la sua precedente disabilità e ciò spiegava perché non attaccava come faceva normalmente la gente.
"Beh, ora che ci vedi, migliorerai il tuo stile di combattimento?"
"Sì, ho già cominciato a farlo. Sto lavorando sulla mia mira e sono compiaciuto dai progressi"
"Bene" Akane gli rivolse un gran sorriso prima di domandare, "Ho un'altra domanda, perché usi quel vasino portatile nel tuo arsenale?"
"Oh, quello. È una tecnica di distrazione. Molte persone sono così sorprese da consentirmi di avere una frazione di secondo di vantaggio"
"Sì, ma in quella frazione di secondo ti blocchi a usare qualcosa che non fa differenza in un combattimento. Non sarebbe meglio risparmiare lo spazio per portarsi dietro armi più piccole? Konatsu mi ha insegnato come usare i kunai e provocherebbero più danni, prendendo meno spazio del vasino"
Mousse finì di mettere via tutte le sue armi e si sedette di fronte ad Akane, a gambe incrociate. Pensò al suo suggerimento e ammise che era degno di valore, specialmente ora che la sua vista era enormemente migliorata. 
"Lo prenderò in considerazione, grazie".

 

Era stata una settimana relativamente tranquilla e l'unica cosa di cui Ranma poteva realmente lamentarsi era quella di aver visto Mousse più spesso di quanto gli sarebbe piaciuto. Mousse era passato due volte quella settimana, la prima per portare la cena e la seconda per dare un dono ad Akane. L'ultima cosa aveva colpito Ranma, pensando che Mousse stesse cercando di guadagnare le sue preferenze ma si rilassò quando realizzò che il dono era un'arma. Quando Akane aveva aperto il pacchetto, aveva trovato quello che sembrava un normale mazza da quindici centimetri con una piccola cinghia in cuoio su un'estremità. Mousse le aveva poi dimostrato l'unicità dell'arma, infilando la mano nella cinghia e tenendo la mazza nel palmo. Alzò il braccio e lo abbassò con una rapida mossa. Con sorpresa di Ranma e Akane, l'asta si estese, diventando un lungo bastone di sessanta centimetri. L'intero oggetto era fatto di metallo ed era molto forte. Quello che era più sorprendente era che Mousse aveva disegnato e fabbricato la mazza da sé. Scoprirono che spesso costruiva le sue armi da solo. Ranma iniziò a irritarsi di nuovo osservando Akane adulare l'oggetto così come altre donne impazzivano per i diamanti. Non sapeva nulla di tradizioni amazzoni e sperava che quello non fosse una sorta di rituale di corteggiamento. Quando Akane corse nel dojo per provare il suo nuovo regalo contro dei manichini, Ranma portò Mousse da parte.
"Che diamine pensi di fare?" gli ringhiò.
"Vado a vedere Akane che prova il suo nuovo manganello" disse l'amazzone, confuso. Quello che aveva in mente di fare sembrava piuttosto ovvio.
"Non quello! Perché diamine stai facendo dei regali ad Akane?" 
Mousse sollevò un sopracciglio alla domanda e diede una buona occhiata a Ranma. Saotome era sicuramente agitato, le sue mani erano chiuse in pugni, i suoi occhi blu erano stretti, e la vena sulla sua fronte pulsava. Mousse rise per come erano andati gli eventi; dopo tutto quel tempo trascorso a essere geloso di Ranma, ora era il momento della rivincita. Era intensamente tentato di provocare il ragazzo col codino. Sarebbe stata una retribuzione adatta e sarebbe stato divertente al tempo stesso. Tuttavia, era passato per dare un regalo ad Akane, non per darle fastidio.
Mousse si schiarì la gola e disse, "Sto semplicemente dando un regalo ad Akane in segno di apprezzamento per tutto il suo aiuto. Non ho altre idee su di lei"
Ranma fulminò il ragazzo e si rese conto che era sincero. Gli fece un brusco cenno di comprensione prima di dirigersi al dojo ma venne fermato dalle successive parole di Mousse.
"Sai, il verde non ti dona proprio, Saotome. Invece di preoccuparsi dell'interesse degli altri uomini per la tua donna, perché non ti concentri nel dimostrarle il tuo, di interesse?"
Mousse ridacchiò nel vedere gli occhi di Ranma che si spalancarono mentre andava verso il dojo.

 

Il pomeriggio successivo, Ranma era in soggiorno, a leggere un manga. Akane aveva avuto, di nuovo, altri piani dopo scuola. Gli aveva detto che avrebbe incontrato Yuka e Sayuri per un po' di 'tempo tra ragazze' -qualsiasi cosa ciò significasse- ma prima aveva dovuto parlare con un insegnante di un progetto. Era contento che avesse mantenuto la promessa dicendogli esattamente dove sarebbe stata, anche se sapeva che non voleva farlo. Sarebbe tornata a casa per cena e lui era annoiato. Era stata così impegnata ultimamente che Ranma aveva davvero cominciato a sentire la mancanza del tempo trascorso insieme. Il telefono iniziò a squillare, e lo ignorò con zelo. Nessuno chiamava mai per lui. Se qualcuno voleva parlargli, di solito giungeva a casa senza avvisare, e raramente usava la porta d'ingresso. Vagamente udì Kasumi rispondere al telefono ma la sua attenzione venne colta quando la sua voce divenne alta e preoccupata.
"Cosa significa che qualcuno l'ha presa?"
A quelle parole, Ranma corse da Kasumi e la vide visibilmente scossa, "Kasumi, che c'è che non va?"
"È Sayuri, dice che qualcuno ha preso Akane!"
"Cosa?!" Ranma afferrò rapidamente il telefono da Kasumi e chiese freneticamente, "Sayuri, che è successo?!"
"Ranma, sei tu?"
"Sì, cos'è successo?"
"Sta-stavamo camminando per strada per incontrare Akane. Era a un isolato di distanza quando una macchina ha accostato e qualcuno ha aperto la portiera. Hanno preso improvvisamente Akane per le braccia e l'hanno tirata dentro! E poi...poi sono andati via!"
Ranma sentì la paura scorrergli dentro e la schiacciò brutalmente. Non era il momento per il panico. Doveva trovarla e in fretta.
"Dove siete?"
"Abbiamo trovato la cabina telefonica più vicina per chiamarti il prima possibile"
"Dov'è stata presa?"
"Esattamente di fronte al Neko Hanten".

 

*una sottocategoria delle armi di bianche che comprende, ad esempio, asce, mazze, scuri, manganelli. Strumenti, appunto, che si scagliano contro il nemico.

  
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