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Autore: nikita82roma    10/09/2017    3 recensioni
Ambientata qualche mese dopo la fine di Always Fighting. Rick e Kate vivono la loro quotidianità con la piccola Lily. Castle, però, vuole regalare a sua moglie quel viaggio di nozze che non hanno mai potuto fare e cercherà di convincere in tutti i modi sua moglie a partire loro due da soli. Riuscirà Kate a resistere?
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kate Beckett, Quasi tutti, Rick Castle | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
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- Questa storia fa parte della serie 'Always Together'
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Il sole stava cominciando ad abbassarsi all’orizzonte, Beckett era appoggiata con le mani aperte sul muretto del terrazzo della villa che Castle aveva preso per loro, perché lui non aveva preso una camera o una suite, no, quella che aveva affittato per la loro vacanza era una vera e propria villa, isolata dal resto del resort per garantire loro più privacy e non essere disturbati. Appena arrivati si era tolta quel che rimaneva dei vestiti pesanti con cui era partita da New York ed aveva indossato un corto caftano di lino bianco che lasciava scoperte quasi del tutto le sue lunghe gambe. Guardava dall’alto la baia sottostante, la lingua di sabbia bianca che orlava il mare calmo di un’azzurro intenso sulla cui superficie brillavano i raggi di sole che si riflettevano. Un vento leggero le faceva danzare i capelli sciolti e le provocava dei piacevoli brividi sulla pelle nuda.

Le mani calde di Castle scivolarono sulle sue braccia tese fino ad arrivare sopra alle proprie, avvicinando il suo corpo a quello di lei. Si era cambiato anche lui, se ne accorse dalla stoffa morbida che sfiorò con la guancia cercando un appoggio sul suo petto.

- Ti piace? - Le domandò come se ci fosse bisogno di chiederlo. A chi non sarebbe piaciuto tutto quello? Un villa tutta per loro con una piscina davanti alla camera da letto che dominava la vista di tutta la baia, un’oasi di tranquillità immersa negli tra gli alberi di una foresta tropicale dove nessuno li avrebbe disturbati, dalla quale lei sarebbe anche potuta non uscire mai per tutto il tempo che fossero rimasti lì, per quanto le sarebbe dispiaciuto non tuffarsi in quel mare cristallino, lì aveva tutto quello che poteva desiderare, lui soprattutto.

- Credevo che avresti preso una qualche suite in riva al mare.

- Lo sai che non mi piace dormire troppo vicino all’acqua e poi… erano tutte molto meno riservate… - Le disse abbassandole la manica dell’abito per scoprire la spalla baciarla - … Però se vuoi posso chiedere se ne hanno una disponibile e possiamo spostarci.

- No. Qui è perfetto. Non voglio che nessuno ci disturbi. - Si lasciò andare con un sospiro alla beatitudine dei suoi baci, rilassandosi dopo non sapeva nemmeno lei quanto tempo.

- Perfetto. Perché è quello che voglio anche io. Nessuna interruzione, nessun vicino ficcanaso, nessuno che ci possa sentire. - Le elencava tutto tra un bacio e l’altro mentre le mani si erano andate ad incrociare sul suo ventre accarezzandola lievemente da sopra la stoffa. Se Kate avesse dovuto dare una definizione di paradiso, quello ci si avvicinava molto. Faticava a trovare qualcosa di meglio che trovarsi lì con l’uomo che amava che non aveva perso tempo per farle capire quanto la desiderava. Si voltò mentre lui la teneva tra le sue braccia, con le mani che ora le coprivano quasi tutta la superficie della schiena. Vide il sorriso di suo marito, negli occhi che brillavano colpiti dai raggi del sole prima che sulle labbra, timidamente increspate, come se non volesse lasciarsi andare del tutto. Si avvicinò a lui e lo baciò, un bacio veloce e inaspettato che lo colse di sorpresa, facendolo sorridere un po’ di più, poi gli accarezzò il profilo delle labbra con due dita e gli spostò quel ciuffò ribelle che gli copriva gli occhi ogni volta che il vento soffiava più forte ed infine si fermò a guardarlo, con il suo volto tra le mani.

- Cosa c’è Beckett? - Le chiese preoccupato del suo silenzio.

- Niente… mi sto godendo il panorama che è decisamente meglio da questa parte. - Capiva esattamente in quel momento quanto tutte le sue preoccupazioni e paranoie erano state esagerate e quanto, invece, avesse bisogno esattamente di quello che stava vivendo, di essere per qualche giorno solo una donna innamorata del suo uomo, una moglie, un’amante.

- Sono felice che la nostra camera di piaccia! - Le rispose lui sorridendo mostrando quello che era diventato un ghigno beffardo.

- Io non parlavo della camera ma… Uffa Castle! Ti odio! Riesci a rovinare ogni volta che provo ad essere io quella romantica! Non puoi semplicemente prenderti quello che sto dicendo e… - La sua veemenza scemò vedendolo abbassare lo sguardo. - Il fatto che ti imbarazzi cosa vuol dire, che non sei abituato a ricevere certe cose da me?

Era lei ora ad avere dubbi, a mordersi il labbro nervosamente. Come erano arrivati in pochi secondi da vivere su una nuvola perfetta fatta di baci ed amore, a sguardi bassi e tic nervosi in attesa di una riposta. Quando Rick alzò lo testa e la guardò e Kate vide il suo sorriso si lasciò andare ad un sospiro sollevato, poi lui strinse ancora di più le braccia intorno al suo corpo facendola avvicinare a lui quel tanto che bastava perché fossero ancora più uniti e fu anche lei a quel punto ad abbracciarlo, così che Rick si sentì libero di spostare un braccio sul suo volto per accarezzarla.

- No, vuol dire che dopo tanto tempo io ancora mi stupisco che tu non sia solo un sogno.

Kate si appoggiò con la fronte sulla spalla di Rick, lasciando che suo marito le accarezzasse i capelli. Lo abbracciò stringendolo quanto poteva, gli piaceva abbracciarlo e pensava che forse era una cosa che non faceva così spesso come avrebbe dovuto, si lasciava molto più spesso abbracciare, trovava rifugio in lui che l’accoglieva sempre, senza mai farle mancare un gesto di affetto o di supporto. Non lo aveva mai fatto, nemmeno quando ancora non erano nulla l’uno per l’altra, nulla di tutto quello che sarebbero diventati. Tutto.

Beckett passò le mani sulla sua schiena lentamente: era grande la schiena di Castle, possente, come lui, sembrava non finire mai. Ed era morbida, gli era sempre piaciuta questa cosa di Rick, il suo corpo sembrava fatto apposta per accoglierla. Non le importava se non aveva quel fisico palestrato da macho che molti dei suoi ex sfoggiavano con orgoglio, ma lui non aveva bisogno dei muscoli per essere forte, perché Castle era senza ombra di dubbio l’uomo più forte che avesse mai conosciuto. Nessun altro al suo posto sarebbe riuscito a sopportare tutto quello che avevano passato e nonostante tutto ad avere ancora fiducia in lei, incondizionatamente. Avevano vacillato più volte, poi si erano ritrovati a prendersi per mano e stringersi ancora di più e tenersi in piedi a vicenda e forse il suo problema era che il suo esserci lo aveva dato per scontato troppe volte. Era facile giocare con lui, evitare di dirgli quello che pensava realmente perché avrebbe risposto con una battuta come aveva fatto prima o se ne sarebbe vantato all’infinito facendola pentire di essersi esposta, ma lui lo sapeva e lo faceva proprio per quello. Era la loro relazione ad essere così, da sempre. Erano rari i momenti in cui si parlavano profondamente e sempre perché era accaduto qualcosa di importante che li aveva scossi ed aveva lasciato un segno. Ridevano e scherzavano per lo più, nascondendosi dietro al fatto che si capivano come forse nessun altro al mondo e gli bastavano poche parole o anche solo guardarsi e prendersi per mano per sapere quello che si volevano dire. Si erano ripromessi di parlare di più, ma non era sempre facile, soprattutto quando il tempo per loro stessi mancava presi dalla loro vita, dal suo lavoro, da Lily che catalizzava tutte le loro attenzioni: quando stavano insieme, da soli, il più delle volte lo passavano in silenzio, tra baci e carezze, stringendosi in lunghi abbracci, amandosi. Ad entrambi sembrava già quello un miracolo.

Ecco come erano arrivati all’equivoco di quella mattina, con Castle che pensava che lei non volesse partire e non volesse stare con lui, semplicemente perché lei aveva dato per scontato che lui sapesse che lei lo voleva, nonostante dicesse e facesse cose che avrebbero potuto chiunque far pensare al contrario, ed era per questo che adesso lo stringeva come da tempo non faceva, senza nessun altro motivo che non tenerlo tra le sue braccia ed essere lei per lui questa volta il suo riparo. Non le interessava della villa di lusso, del panorama incantevole o del luogo mozzafiato, avrebbero potuto essere in un sottopassaggio di New York, sul bordo di una strada fuori città, nel retro di una stazione di servizio, sarebbe stato uguale se lei avesse potuto abbracciarlo così, senza pensare a nulla di diverso che a lui, a loro.

Anche lei a volte si stupiva ancora. Di lui, ma soprattutto di loro. Si era innamorata di lui e lui si era innamorato di lei e trovava ancora incredibile che fosse accaduto, che lui avesse avuto la costanza e la persistenza di aspettarla fino a quando non si erano trovati innamorati insieme e che quel miracolo si era ripetuto nel tempo, ogni volta che un ostacolo si era messo di traverso, avevano sempre trovato il modo e la forza di andare oltre, di essere più forti del destino e la cosa che trovava incredibile era che erano riusciti a farlo sempre insieme, nonostante tutto. Perché ci si può innamorare da soli, ma per amarsi bisogna essere sempre in due e loro erano riusciti ad esserlo, malgrado tutto. Si era convinta che erano in due anche quando erano separati, quando lui era scomparso, quando lei aveva perso la memoria, quando lottavano su piani separati. Forse era sempre stata questa la loro vera forza, essere insieme malgrado tutto, malgrado anche loro stessi.

- Il tramonto è bellissimo stasera - La voce di Castle le fece alzare la testa per guardarlo. Quanto erano rimasti in quella posizione, abbracciati cullati dal vento sulla terrazza? Non le sembrava che il tramonto fosse così vicino. Trovò il suo sorriso, voleva dirgli che era più bello di qualsiasi tramonto potesse esserci alle sue spalle, lui l’avrebbe presa in giro di nuovo, così si alzò sulle punte dei piedi per baciarlo, senza allentare minimamente la stretta su di lui, solo facendo scivolare le braccia un po’ più in alto.

- Beckett, ti prometto che anche se mi lasci non scappo. - La sua voce era briosa e divertita, sorpreso evidentemente anche lui da quel gesto prolungato. Kate si sentì in imbarazzo e lo lasciò immediatamente.

- Scusami…

Rick non capì il suo imbarazzo, prese le sue mani tra le proprie e gli sembrò più rilassata nel ritrovare il contatto con lui.

- Scusarti? Di cosa?

- Di tutti gli abbracci che non ti ho dato.

Fu lui ad abbracciarla ora sorridendo, le diede un bacio tra i capelli.

- Se è così puoi stringermi tutto il tempo che vuoi.

- Grazie. - Sospirò contro il suo petto, tornando ad abbracciarlo come fino a poco tempo prima.

Castle guardò il tramonto da solo. Il sole scese velocemente, allungando le ombre e poi scomparendo in mare, lasciando spazio all’oscurità interrotta solo dalle luci del resort sotto di loro. Beckett non si staccò da lui immersa nei suoi pensieri, circondata dalle sue braccia, respirando il suo profumo.

Era tutto perfetto così.

   
 
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