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Autore: Chia_rainbow    10/09/2017    1 recensioni
Chiara è una ragazza di 16 anni che vive in un paesino a nord dell'italia. Vive insieme ai nonni, la zia e la sorella minore Veronica in un ranch. I suoi genitori morirono qualche anno prima in un incidente d'auto. L'unico ricordo che ha, oltre l'album di famiglia, è una collana che essi gli avevano regalato quando aveva 6 anni, una collana costituita da una pietra di rubino rosso a forma di fulmine. Ha una grande passione per i cavalli e fa equitazione dall'età di 5. Un giorno durante una passeggiata rilassante a piedi, cade malamente in un buco e viene teletrasportata nell'epoca Sengoku, dove incontrerà Inuki , mezzo demone figlio di Kagome e Inuyasha. La preziosa collana viene rubata per il immenso potere che contiene al suo interno. Inuki e Chiara partiranno alla ricerca del gioiello. Da qui inizieranno la loro avventura con nuovi amici,nuovi emozioni e nuovi amori.
Spero di avervi incuriosito!!!!!!!
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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                                                                   IL POTERE DELLA COLLANA
Sento il ragazzo accelerare il passo,mi spiace che deve portarsi fino al suo villaggio un peso come me.
“Ma chi è questo ragazzo? Perché ha due orecchie da cane bellissime in testa? E poi perché mi ha salvata?
Mille domande mi si formularono in testa, ma alle quali io non so rispondere.
In questo momento mi sento uno straccio, la caviglia mi fa male,dal braccio continua ad uscire sangue e i polsi che ora sono liberi, mi pulsano in un modo incontrollabile, sicuramente per far circolare il sangue che era rimasto fermo.
Mi gira la testa, la vista mi si sta offuscando, so che tra pochi minuti sverrò. Guardo un’ultima volta il ragazzo
Grazie” e con questo pensiero svengo tra le sue braccia.
 
 
 
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Sento lei appoggiarsi al mio petto, non so perché ma a quel tocco arrossisco un pochino.
La guardo ed non ha una bella cera, ha gli occhi chiusi,ma sul suo viso si dipinge una faccia piena di dolore, il suo respiro è irregolare.
In più il sangue dalla ferita sembra non voglia smettere di uscire.
In questo momento sarei tentato di usare un vecchio trucco che mio padre mi ha insegnato per far si che le ferite si rimarginino è più in fretta.
In pratica consiste nel leccare le ferite, la saliva dei mezzo demoni aiuta a far guarire prima le ferite.
Ma la domanda è lo faccio o non lo faccio?
Se lo faccio, il sangue almeno si fermerebbe e sarebbe già un problema in meno e potrei correre verso casa senza problemi.
Se invece non lo faccio non so quando si fermerà il sangue e di conseguenza l’odore potrebbe attirare dei demoni e di conseguenza il tempo a sua disposizione per portarla da mia madre a curare si allungherebbe se ci attaccassero.
Strappo la manica del suo “kimono” ed inizio a leccare la ferita, è molto profonda.
Dalla sua bocca escono sibili di dolore, il sapore del suo sangue è buono, molto buono.
Passano i minuti e quando ho finito il sangue a smesso di uscire, la riprendo in braccio e riparto di fretta e furia verso casa.
 
 
**********************
 
 
Inuki non è ancora tornato. Sono preoccupata.
Inuyasha non c’è, al momento è in un altro villaggio insieme a Miroku ad esorcizzare una casa.
Sono passati ben 17 anni da quando sono tornata qui, chissà come sta la mia famiglia al di là del pozzo.
Sota sicuramente sarà diventato un uomo, la mamma sarà solo invecchiata ma sarà bella come sempre e il nonno chissà.
Sono felice di vivere la mia vita qua, come sacerdotessa vengo chiamata nei villaggi per esorcizzare nei casi più estremi, curo i malati e raccolgo erbe medicinali insieme a jinenji.
Inuki è nato 16 anni fa,è nato come mezzo demone ma non mi importa. Lo amo così com’è, certo ha preso l’aspetto ed il caratteraccio di Inuyasha, ma a discapito di lui è molto sensibile.
Certo non si dimostra un debole solo per orgoglio, ma dentro di se rode dai sentimenti che si tiene dentro e so che un giorno scoppierà.
Spero che tra lui ed Akane le cose si siano risolte, anche se per il suo rifiuto vorrei ucciderla.
Comunque come dice Inuyasha non sa cosa si è persa.
Infatti inuki ha un sacco di qualità, è forte, abile con la spada, anche se al momento è da Totosai per una revisione,è bello,testardo,coraggioso ma soprattutto è estremamente protettivo.
Rischierebbe la vita pur di proteggere quello che per lui ha un valore unico e raro. Ah si mi sono dimenticata è anche estremamente geloso. Che dire la fotocopia di suo padre.
Talmente sono assorta nei miei pensieri che no lo vedo entrare
I:MADRE!
K:Inuki ma cos-
 
Le parole mi muoiono in bocca, sta tenendo tra le braccia una ragazza, ma non una ragazza qualunque quella è una… cowgirl?
Strano in quest’epoca non ne esistono.
Sento un energia comparabile a quella della sfera se non anche più forte! Chi è davvero questa ragazza e poi perché è vestita così? Non sarà del futuro?
Troppe domande senza risposta
 
I:Madre dobbiamo aiutarla
K:Inuki stendila sul futon io vado a prendere le erbe e le bende, dopo che l’hai stesa vai a prendere un po’ d’acqua fresca!
 
Prendo di corsa le erbe e le bende, insieme ad uno staccio.
Quando torno la ragazza è stesa ed Inuki ha appena portato l’acqua, guardo la ferita ed è molto profonda.
È stata fortunata che non gli hanno tagliato via il braccio.
Prendo lo straccio lo immergo dentro l’acqua, lo strizzo e lo passo sopra la sua ferita. La sento agitarsi, povera deve avere un dolore.
Quando ho finito di pulire la ferita prendo l’infuso di erbe e glielo spalmo, lei sibila ed inizia a sudare.
K:Inuki prendi lo straccio e passaglielo in fronte.
Lui fa come gli ho detto, lei si sta rilassando, bene si sta calmando.
La bendo con cura e poi controllo il resto del corpo per trovare eventuali ferite, ma non trovo niente.
Meglio farla riposare e parlare con mio figlio di quello che le è successo in un’altra stanza.
K:Inuki andiamo di la,lasciamola riposare.
Lui la guarda ancora una volta, prima di alzarsi ed andare di là.
Quello sguardo, raramente glielo visto! Ah vedo che qualcuno a preso un bel colpo di fulmine. Bhe la ragazza non è brutta anzi .”
K:Spiegami solo come l’hai conosciuta e come si è ferita.
I:Ti ricordi sta mattina quando sono uscito?
Annuisco.“Che l’abbia incontrata nel bosco?
I:Quando avevo finito di sfogarmi, sentii un odore diverso, era dolce. Curioso di scoprire da dove arrivasse ho seguito la sua scia,fino ad arrivare al pozzo e vederla salire. E da li che cominciato tutto, lei era disorientata, io la osservavo dall’alto senza farmi vedere per non spaventarla, cominciò a camminare ma zoppicava e si è data sostegno con due rami. Dopo neanche 10 minuti è arrivata al Goshingoku ed si è seduta alle sue radici.
Poi io sono ritornato.
K:Allora è per questo che ci hai messo tanto per tornare. Ma dimmi come si è ferita
I:Questo bisogna chiederlo a lei, io so solo che dopo essermi visto con Akane sono corso da lei, come se qualcosa dentro mi dicesse che avevo fatto male ad lasciarla da sola ed infatti, quando sono arrivato lei non c’era e nell’aria c’era anche l’odore dei briganti. Mentre seguivo il suo profumo ho potuto percepire anche quello del sangue, mi affrettai e quando la raggiunsi per poco non veniva uccisa. Dopo di che la presi in braccio per portarla qua e mi fece una domanda strana.
K:Quale domanda?
I:Mi chiese in che epoca siamo, io le ho risposto, sentendo la mia risposta lei è sbiancata. Le ho chiesto il motivo del perché quella domanda, mi rispose che lei viene dal futuro e poi l’ho portata qui e il resto lo sai.
K:Lo sapevo
I:Cosa sapevi?
K:Quando sei entrato ed ho visto lei, mi aveva ricordato delle persone del mio tempo che si vestono così.
I:E che gente sarebbe dei suoi tempi?
K:Sono i cowboy o in questo caso cowgirl, sono persone che vivono e lavorano coi cavalli ed il bestiame. In più da lei ho sentito in lei un grande potere spirituale oltre a quello della sua collana. Ma per sapere di più su di lei dobbiamo aspettare che si svegli.
Lo vedo annuire ed andare nella stanza con dentro la ragazza, sospiro.
Spero di scoprire al più presto cosa le è successo.
 
*********************
 
Vuoto. Solo questo sento.
Nero, color delle tenebre,che mi stanno circondando disorientandomi.
Male, sento tanto male dal braccio e della caviglia.
Ma io no so come mai.
Sudore, cola dalla mia fronte, ma no capisco perché.
Fresco, ora lo sento sulla mia fronte d’apprima sudata ed ora rinfrescata ed asciugata dal sudore.
Unto, lo sento sul mio braccio.
Ma cosa sono tutte queste sensazioni! Non capisco più niente.
Poi una luce, quasi accecante, rossa che brilla nel buio,
che allontana le tenebre da me, che mi infonde calore come un abbraccio e poi… due figure a me fin troppo familiari…
C: Mamma? Papà?
M:Ciao piccolina mia
C:M-ma siete davvero voi?
P:Certo, diamine se sei cresciuta! Siamo davvero fieri di te.
C:Fieri? Fieri di cosa?
M:Dei tuoi progressi, ti abbiamo visto crescere, ti abbiamo visto impegnarti non solo nello studio, ma anche nel crescere tua sorella come se quell’incidente non fosse mai accaduto, di come ti applichi nell’equitazione vincendo numerose gare…
P:Di come sei generosa,onesta e soprattutto leale nei confronti di chi vuoi bene, di come ci parli quando vieni a trovarci, di come aiuti la zia e i nonni in casa. L’elenco è molto lungo, ma adesso siamo qui per altro e il tempo a nostra disposizione non è tanto.
C:Tempo a disposizione? Altro? Che cos’è quest altro?
M:Chiara, la collana che porti al collo è un oggetto molto potente che solo tu puoi purificare dal male.
C:Purificare dal male? Mamma ma di cosa stai parlando? Io non ci capisco niente di tutto quello che mi sta accadendo!
P:Lo capirai molto presto, in ogni caso, la collana ora è pura grazie al tuo potere spirituale. Ma sappi che un giorno dovrai lottare contro un nemico molto potente per riprenderla e purificarla dal male,
C:Potere spirituale?nemico molto potente? Purificare?
M:Chiara, dentro te fluisce un energia molto forte e pura, questa energia,infatti, non è altro che il tuo potere spirituale. Hai un dono speciale che nessuno di noi ha! Ma purtroppo è ancora sigillato e tocca a te capire come sprigionarlo.
C:Mamma, papà, mi raccontate la storia di questa collana.
P:Ovviamente. Vedi questa collana era un dono da dare a te da perte del tuo bisnonno. Lui aveva spiegato che questa collana andava affidata alla terza generazione della nostra famiglia, cioè tu.
M:Il tuo bisnonno era già a conoscenza che la figlia o il figlio primogenito della terza generazione avrebbe avuto l’energia necessaria per poter gestire il potere della collana. Dimmi portandola non hai mai avvertito sensi di nausea,giramenti di testa o cose così?
C:No, certo che no. Anzi, la prima volta che la guardai mi ritrovai subito attratta da essa, ed ora che la indosso mi sento sempre in pace. Ma come mai questa domanda?
M:Vedi prima di darla a te, la volli provare. Non appena messa al collo mi senti male,ma davvero male ed non volevo dartela per paura cha anche tu ti sentissi male, ma quando te l’ho vista addosso e tu che sorridevi tranquilla e felice, mi resi conto che era proprio fatta per te quella collana.
Una scossa molto forte mi fa traballare, poi le scosse diventano due,poi tre e così via.
P:Il tempo a nostra disposizione è scaduto, dobbiamo salutarci qui piccola mia.
C:COSA!?No mi rifiuto! Fatemi venire con voi. Voglio chiedervi altre cose, voglio passare del tempo con voi…
M:i spiace stellina mia, ma ora dobbiamo andare. Ma sappi che un giorno ci rincontreremo.
C:E quando?
M:Questo non lo so, sappi che ci rivedremo i futuro. Ciao stellina mia e mi raccomando proteggi la collana…
P:E se quel nemico molto potente esiste, allenati noi crediamo in te.
Li vedo allontanarsi sempre di più da me.
C:NO ASPETTATE! NON ANDATEVENE VIA!!
Mentre corro verso di loro, il pavimento? Sotto di me si sgretola tutto ed io cado,cado nel vuoto e nel buio più assoluto.
C:AHHHHH!!!

 
************
 
Sono nella stanza della ragazza. Non le ho ancora staccato gli occhi di dosso, non riesco proprio a capire come mai!
C:Mamma?Papà?
Ha parlato nel sonno. Che stia sognando i genitori perché le mancano?”
Inizia a sudare ed ansimare, sembra sul punto di piangere.
Prendo lo straccio e glielo passo sulla fronte sudata, lei sembra tranquillizzarsi. Ma è soltanto l’inizio.
Si gira e si rigira nel letto, come se stesse facendo un incubo
C: Tempo a disposizione? Altro? Che cos’è quest altro?
I:Madre, venite di qua! Mi sa che sta delirando!
K:eccomi. Che cosa ha fatto fino ad adesso?
I:Ha iniziato a sudare ed ansimare e poi ha iniziato a parlare nel sonno ed agitarsi!
C: Purificare dal male? Potere spirituale?nemico molto potente?  non ci capisco niente!
K:mi sa che sta facendo un sogno messaggero oppure un incubo, ma opto per la prima.
I:Un sogno messaggero? E che sarebbe?
K:Vedi Inuki, un sogno messaggero di solito lo si fa con persone ormai morte da molti anni. Raramente alle persone capitano questi tipi di sogni, ma molto comunemente succede a persone alle quali fluisce un energia molto potente. In alcuni casi questi sogni sono premonitori,cioè permettono di sapere parte del futuro, anche se espresso in poche frasi, mentre in altri casi fa si che la persona si ricordi chi essa sia veramente. È successo anche a me una volta.
C: NO ASPETTATE! NON ANDATEVENE VIA!!
K:Si mi sa che è un sogno messaggero.
I:Ma dal modo in cui parlava prima a me non sembrava.
K:Sicuramente rincontrare persone a lei care dopo tanto tempo può averla sorpresa e poi bisogna capire che tipo di sogno ha fatto, non sappiamo cosa le hanno detto nonostante lei abbia fatto quelle domande ad alta voce.
C:AHHHH!!
 
Io e mia madre sobbalziamo dallo spavento, mentre la ragazza si alza si scatto con gli occhi spalancati, il fiato corto ed il sudore che le cola dalla fronte. Dopo pochi minuti sembra calmarsi e si gira verso di noi.
 
C:C-che cosa è successo?
K:Sta tranquilla, hai fatto solo un brutto sogno
 
Ma a me ha detto che era un sogno messaggero! Bha non capirò mai nè mia madre né il genere femminile in generale!
 
C:Non credo che quello che ho fatto fosse un incubo signora…
K:Oh che sbadata non mi sono presentata. Il mio nome è Kagome e per favore non chiamarmi signora mi fai sembrare più vecchia rispetto all’età che ho.
 
Se ne esce mia madre con una risatina, la ragazza arrossisce di colpo ed abbassa lo sguardo.
 
C:Mi scusi. Io…
K:Dammi anche del tu.
C:O-ok. Comunque mi chiamo Chiara piacere di conoscerti.
K:Il piacere è tutto mio, ah e quello dietro di noi che sta muto come un pesce, come sempre, è mio figlio Inuki.
I:Mamma!
 
Ma che diamine non sono più un bambino non ho bisogno che mi presenti lei alla gente. Accidenti!
La ragazza fa una mezza risatina alla scena e questo mi mette più in imbarazzo di prima.
 
C:Allora ti chiami Inuki. Comunque grazie per avermi salvata da quei briganti e per avermi portato fin qui.
K:Chiara a proposito di briganti mi vuoi raccontare cosa è successo. Sempre se te la senti.
C:Certamente anche se come storia è un po’ strana, ma partirò dall’inizio.
Sta mattina mi sono alzata presto,cosa alquanto insolita dato che sono una gran pigrona, ma va bhe. Comunque dopo essermi svegliata e aver svolto le mie faccende, mi sono incamminata al mio posto speciale. Li è l’unico luogo dove posso rilassarmi per davvero lasciandomi cullare dalla natura intorno. Ero così persa nei miei pensieri che senza rendermene conto mi addormentai. Dopo qualche ora mi destai dal mio sonno e decisi di ritornare a casa,ma per mia grande fortuna sono inciampata in un sasso ben nascosto nel terreno e caddi in una buca. All’inizio ero parecchio spaventata ed distinto afferrai la corda sotto il mio cappello, cercai di tirarla da qualche parte dove ella potesse attaccarsi, ma senza successo. Chiusi gli occhi aspettando l’impatto e pensando quanto sono idiota, ma all’improvviso la mia collana iniziò a brillare di una luce di un rosso quasi accecante, socchiusi gli occhi e quando li riapri completamente mi trovavo in fondo ad un pozzo.
K:Quindi la collana ti ha fatto fare balzo temporale, portandoti qui nella nostra epoca.
C:A quanto pare si, in ogni caso quando risali il pozzo mi ritrovai circondata da un bosco a me sconosciuto, ho provato a cercare il segnale anche col mio telefono cellulare, ma niente qui non c’è segnale e l’ho capito quando Inuki mi ha spiegato che ci trovavamo nell’epoca Sengoku. Tornando alla storia ho provato a camminare per vedere se trovavo qualche paesino qui nelle vicinanze, ma la caviglia mi faceva male, quindi come alternativa ho dovuto usare due rami abbastanza lunghi come se fossero delle stampelle. Neanche dopo 10 minuti mi sono fermata sotto un albero secolare e ho deciso di riposare un po’.
Anche se avevo gli occhi chiusi i miei sensi erano più che attivi. Dopo poco senti dei passi, ma non volevo aprire gli occhi per paura, quando iniziarono a parlare capi che stavano confabulando su di me, dicendo cose poco caste. Palavano anche del fatto che volevano la collana. Visto che le voci che palavano erano due ho pensato che dargliene di santa ragione era facile, anche se avevo la caviglia slogata ma le mie armi le avevo. Quando uno dei due mi tocco, non ci pensai un secondo e gli spaccai in faccia uno dei due rami, ma quando mi girai per prendere a cazzotti l’altro, semplicemente impallidii dalla paura e tutto il mio coraggio era svanito. Dinanzi a me ci stavano ben altri 7 uomini, mi diedero una botta in gesta ed io svenni.
K:Caspita ne hai avuto di coraggio, poi hai fatto più che bene a spaccare in faccia a quel coglione quel ramo. E dimmi quanto gliel’hai tirato forte?
C:Abbastanza per spezzare sia il ramo sia ogni suo osso facciale.
K:Abbiamo una ragazza forte qui eh?
C:Solo se qualcuno mi fa arrabbiare o cerca di rubarmi la collana, e visto che avevano parlato sulle loro “fantasie” e sul fatto che volevano rubarmi la collana, di certo non posso dire che non ero furiosa!
 
Accidenti che ragazza! Di certo quelle della nostra epoca non sono così agguerrite, conosco solo altre due donne con un carattere di ferro come il suo, mia madre e la sua amica Sango. In effetti lei come forza e coraggio è identica a Sango. E se rincontro quei banditi giuro su me stesso che li ammazzo per quello che avevano pensato di “fare” con lei! Non so perché ma se immagino la scena di loro che la toccano contro la sua volontà mi sale addosso una furia che non avevo mai provato prima. Senza rendermene conto faccio un ringhio abbastanza acuto
 
K:Inuki! Ma che ti prende?
I:Eh!? Niente mamma stavo solo pensando. Comunque dopo che sei svenuta che cosa è successo?
 
Sono troppo curioso di sapere che altro le hanno fatto. Così da sapere che se un giorno davvero li rincontro neanche il luogo più sicuro su questo pianeta li potranno salvare.
 
C:Oh si, ecco dopo che mi sono ripresa ero legata ad un palo, con una corda abbastanza stretta ai polsi. Mi faceva male la testa, oltre a quello ci si metteva anche il dolore alla caviglia e in quel momento ai polsi. Il loro capo a iniziato ad avvicinarsi a me, io stavo morendo di paura. Non sapevo dov’ero,chi erano quei tizzi, se sarei mai tornata a casa. Da mia sorella, da mia zia e dai miei nonni. Lui iniziò a parlare sul fatto che voleva la collana per i suoi grandi poteri. Io allora ritrovai il coraggio e iniziammo una lungha discussione, fino a che lui stufo prese la spada e mi feri al braccio, mi ha minacciato ancora una volta ed io giustamente pur di proteggere questo gioiello sarei anche morta. Dopo che gli dissi questo lui lo prese alla lettera e alzo la lama per tagliarmi la testa. Chiusi gli occhi dalla paura. Poi sei arrivato tu e bhe il resto lo sapete.
I:Posso farti una domanda? O anche più di una.
C:Si certo.
 
Mi risponde con un sorriso angelico, ah ma che pensi!


I:Ecco tu non hai paura di me?
K:Inuki…
I:Madre per favore, voglio solo sapere.
C:Perché mai dovrei avere paura di te scusa?
I:Perché sono un mezzo-demone, adesso che lo sai sicuramente mi disprezzerai come tutti!
C:Mezzo-demone? Sinceramente non so cosa sia, nonostante mi stai qui davanti agli occhi.
K:I mezzi-demoni nascono dall’unione di una/o umana/o con un demone o con un altro mezzo-demone. Di solito sono molto disprezzati da entrambi gli ambienti.
C:E come mai?
K:Vedi secondo i demoni sono troppo deboli per eguagliare la loro forza, mentre per gli umani sono troppo forti.
I:è per questo che veniamo sempre disprezzati ed odiati.
C:Ma che assurdità! Sinceramente non vedo cosi ci sia di male ad essere nati mezzo-demoni, del resto siete anche voi delle creature che vivono come tutte umani e demoni. Poi la nascita di un mezzo-demone comporta ad un amore davvero speciale che si è creato tra l’umano ed il demone.
I:Quindi tu…
C:Certo che no! Né ti odio né ti disprezzo.
K:Finalmente qualcuno che la pensa come me.
C:Secondo me dovrebbero pensarla tutti così, ma visto che sono delle teste del cavolo non lo capiscono.
K:Parole sagge.
 
Non ci credo, lei che non sa cosa sono i mezzo-demoni,che non è della nostra epoca, non mi odia e non mi disprezza perché sono nato così. Nonostante io e mia madre gli abbiamo raccontato una cosa che lei non sapeva, mi ha accettato ugualmente. Anzi credo che l’aveva già fatto prima di quella domanda che mi continuava a girarmi per la testa, quando ha detto quelle parole ho letto nei suoi occhi sincerità. Sono così felice che oltre a Sakimi,Yura e Tomoe( i figli di Sango e Miroku) lei mi accetti.
 
**************
 
Non posso credere che lui viene disprezzato solo per la sua natura ibrida, quanto odio le persone che giudicano senza conoscere a fondo una persona.
Questo mi ricorda tanto i miei compagni di classe che oltre a giudicarmi, mi prendono anche in giro. Quindi in parte lo capisco e so cosa si prova.
 
C:Se non vi dispiace io vorrei farmi un bagno, sapete essere sporca di fango e sangue dalla testa ai piedi non è molto piacevole.
K:Ti posso comprendere, ti presto i miei vestiti da sacerdotessa,così tu puoi lavare i tuoi.
C:Grazie mille Kagome.
 
Devo dire che lei e suo figlio sono davvero molto simpatici, anche se lei mi sa che è una persona con continui sbalzi d’umore.
I:Ti fanno ancora male il braccio e la caviglia?
C:Al momento no, ma credo che se provassi ad alzarmi e camminare mi farebbe un pochino male.
I:E allora come farai a lavarti al fiume?
C:Sopporterò il dolore,del resto a farlo sono davvero brava.
I:Non dovresti sforzarti troppo.
C:Non ti preoccupare, me la so cavare abbastanza.
Perché  il solo pensiero che lui si preoccupi per me mi fa battere forte il cuore? E poi ha due occhi davvero magnifici! Di un color ambra magnetico ed intenso, per non parlare delle sue orecchie! Ho una voglia matta di toccarle!
 
Dando ascolto hai miei pensieri, mi ritrovo come una scema a chiedergli…
 
C:Che carine! Posso toccarle?
Brava cretina, ma come ti è venuto in mente di chiederglielo!? Oddio guarda come mi sta guardando!
 
La sua faccia è indecifrabile non capisco se è sorpreso, arrabbiato o scioccato.
 
I:Eh…
K:Sono tornata! Ecco qua, puoi usarli tutto il tempo che vuoi. Ma perché avete quelle facce? È successo qualcosa?
C:N-no è successo nulla. Grazie per avermi prestato i tuoi abiti Kagome.
K:Di nulla, la caviglia ti fa ancora male vero?
C:Un pochino dolorante, ma mela posso cavare.
 
Mi alzo in piedi, ma la caviglia è ancora più dolorante di prima.
Faccio una smorfia di dolore, però non voglio darlo a vedere, vedo per terra il mio capello, quello stesso capello che mi regalò mio nonno a 11 anni. Diceva che apparteneva al mio bisnonno,lo stesso che disse che la collana era destinata a me. Mi piegai leggermente e lo presi. Vedo che dentro c’è ancora la corda che avevano usato i banditi per legarmi. Lo metto in testa e mi incammino piano piano,coi vestiti in mano, verso l’uscita.
Quando usci dalla capanna rimasi stupita del paesaggio che mi si presentò davanti.
Nonostante il villaggio sia piccolo, siamo davvero nel passato. Oddio sono così emozionata! Ho sempre sognato di vedere un villaggio del passato.”
Mentre sto camminando, più che altro zoppicando, vedo che tutti gli abitanti hanno fermato le loro attività per guardarmi o meglio per studiarmi.
Sinceramente mi mette a disagio così tanta attenzione.
Avrei preferito correre e allontanarmi ed arrivare al fiume il prima possibile.
Ma ora che ci penso da che parte è il fiume? Era meglio che prima di uscire dalla capanna di Kagome glielo chiedessi! Va bhe chiederò in giro, sempre che mi rispondano.”
 
Vedo una ragazza alta,magra coi capelli castani tenuti fermi da una coda bassa. Indossa dei vestiti da sacerdotessa,come quelli di Kagome. Sto per avviarmi da lei per chiedere informazioni di dove si trova il fiume più vicino,ma qualcuno mi prende in braccio e voliamo dritti. Alzo la testa e vedo, con mia gran sorpresa, che Inuki mi ha preso per le braccia. Ora che lo osservo bene, devo dire che è bellissimo.
I suoi tratti somatici sono marcati e virili, gli occhi ambra sono unici e particolari. Ogni volta che mi rispecchio in quelle pozze dorate che starei ore ad osservare.
I capelli neri lisci e lunghi, che in questo momento svolazzano da per tutto e poi quelle adorabili orecchie da cane che ha sulla testa. Il desiderio di toccarle, tutte le volte che le vedo, cresce.
 
I:Ehi! Va tutto bene? Sei rossa come un pomodoro, non è che hai la febbre?
C:S-si tutto bene e no non ho la febbre. Comunque mi hai spaventato! Potevi almeno avvisarmi che mi avresti preso!
I:Tsk!
Ma guarda te, sarà pure bello però ha un caratteraccio!
C:In ogni caso dove stai portando?
I:Mi sembra ovvio no? Al fiume. Sei uscita senza neanche chiedere dove si trova. Certo che sei davvero una ragazza strana.
C:Ah io sarei quella strana!? Tu invece che prendi la gente al volo senza che essa se ne accorga allora!?
I:Tsk!
 
Restiamo in silenzio fino a che non arriviamo al fiume.
Lui mi lascia scendere delicatamente sulla riva e poi sta li a guardarmi.
 
C:Em potresti girarti. Sai essere vista nuda non mi va proprio.
I:Non preoccuparti vederti nuda è l’ultima delle mie preoccupazioni. Allora io vado.
C:Vai? E dove?
I:Questi non sono affari tuoi!
 
Così dicendo con un balzo s’inoltra nella boscaia qua intorno ed io non lo vedo più.
Guarda te che cafone. Bha certo che ha sbalzi d’umore nessuno potrebbe batterlo. Nemmeno una donna mestruata! Prima sembrava così timido ed adesso così sbruffone. Dai Chiara non ci pensare più, piuttosto pensa a stare ben in allerta, prima che finisca come l’ultima volta
Mi sbottono la camicia e la sfilo piano, non vorrei che mi provochi dolore il braccio.
Mi slaccio gli stivali neri e li tolgo con cura,guardo la caviglia e si è gonfiata un sacco.
Missà che dovrò stare in acqua un bel po’ oppure faccio il bagno, mi vesto e lascio ammollo la caviglia nell’acqua fredda, visto che fa bene e poi qua dubito abbiano del ghiaccio.
Tolgo i miei pantaloni da equitazione blu elettrico e infine tolgo l’intimo e mi butto in acqua.
Certo è fredda, ma del resto non mi posso lamentare, mi sciacquo via il sangue e il fango. Ogni tanto vado sottacqua per ammirare il fondale del fiume è davvero bello.
Dopo la mia escursione,esco e mi vesto con i vestiti da sacerdotessa. Devo dire che mi calza a pennello. Prendo i miei vecchi indumenti e li lavo nel fiume mentre lascio in ammollo la caviglia. Quando ho finito, noto con somma gioia che il cellulare è ancora carico e guardo l’ora, le 17:45.
A quest’ora se ero a casa nella mia epoca, starei finendo di pazzare la scuderia per poi tornare in casa a farmi un bagno caldo e rilassante.
Chissà come staranno tutti a casa. Se mai riuscirò a tornare a casa cosa gli racconterò e come la prenderanno? Adesso cosa staranno facendo? Mi staranno cercando? La risposta è sicuramente si. Saranno furiosi se ritornerò? Probabilmente all’inizio no, ma poi credo proprio di si. E Nugat come starà?
Troppe domande, alle quali la maggior parte so già la risposta.
Senza che me ne accorga una lacrima scende sulla mia guancia, ma l’asciugo velocemente.
Non posso permettermi di piangere, devo essere forte e poi devo proteggere questa collana dal male. L’ho promesso ai miei.
Mentre formulo questi pensieri prendo la collana tra le dita e la osservo.
Già l’ho promesso, ma come farò a sprigionare i miei poteri? Come farò a difendere questo gioiello dal male? Perché proprio io poi?
Ma la vera domanda è: quando rivedrò i miei genitori? Spero presto

 
**********************
 
Vediamo Chiara uscire, dopo aver preso i vestiti che le ha prestato mia madre e il suo cappello.
 
K:Allora che vi siete detti? Eravate abbastanza rossi entrambi.
I:Em… ecco… lei mi ha chiesto se poteva toccarmi le orecchie.
K:E tu che le hai risposto?
I:Nulla.
K:Nulla? Come nulla!?
I:Non le ho risposto per il semplice fatto che sei arrivata tu!
K:Ok cambiando argomento, sta mattina eri andato da Akane prima di essere andato in salvataggio di Chiara. Bhe che vi siete detti?
I:Non ne voglio parlare!
K:Inuki dimmi cosa è successo. Non te lo dico perché sono un’impicciona ma perché sono tua madre e poi quando si parla con qualcuno di solito ci si libera di un peso.
Certo non sei impicciona, anzi sembri una vecchia portinaia a volte! Meno male che non può leggermi nel pensiero se no mi purificherebbe all’istante!
K:Bhe allora?
I:Ok, ok. Lei mi disse che mi voleva bene come lo si vuole ad un fratello, ma io non le credetti visto che mi disprezza come mezzo-demone e lei voleva sviare l’argomento sul fatto che ho un brutto carattere e io le spiegai che il mio carattere deriva da mio padre, ma anche per il fatto che i mezzi-demoni si rinchiudono in se stessi e fanno fatica a fidarsi di qualcuno. Lei mi disse che pensava che io fossi diverso invece sono proprio come gli altri. Gli altri che hanno un cuore di ghiaccio, sono andato via se no non saprei cosa le avrei fatto.
K:Quell’antipatica! Giuro che me la paga! Però ho una domanda da farti.
I:Tu non la farai pagare a nessuno. Qual è questa domanda?
K:Perché sei corso da Chiara?
I:Sinceramente non lo so. Ma pensarla da sola ferita, non mi andava proprio a genio.
“E poi volevo risentire il suo profumo, anche se non ho capito ancora come abbia il potere di tranquillizzarmi
K:ho capito. Ma non è meglio se vai a vedere come sta e soprattutto dov’è? Perché sai non credo sappia dove si trova il fiume. Talmente è uscita di fretta che missà che si è dimenticata di chiederlo. Poi con quella caviglia ci metterà una vita.
Già, mia madre ha ragione, con quella caviglia ci metterebbe una vita se poi pensiamo che non sa dove è collocato il fiume ci metterà un’eternità! Che strana tipa!
 
Esco e la cerco saltando di tetto in tetto, fino a che non la trovo e si sta dirigendo verso… verso Akane!!
Ah no signorina tu da quella li non ci vai!
Prima che dalla sua bocca quasi aperta esca un suono, la prendo in braccio all’improvviso e salto lontano.
Guardo in direzione di Akane e vedo che è ancora girata.
Fhiu(oh come si scrive) meno male non si è accorta.
Guardo Chiara e vedo che è rossa.
 
I:Ehi! Va tutto bene? Sei rossa come un pomodoro, non è che hai la febbre?
C:S-si tutto bene e no non ho la febbre. Comunque mi hai spaventato! Potevi almeno avvisarmi che mi avresti preso!
I:Tsk!
 
Come continuo a ripetermi: femmina strana! Però con questa vicinanza posso sentire meglio il suo odore. È troppo buono, sto resistendo alla tentazione di tuffare il mio naso dentro i suoi capelli.
 
C:In ogni caso dove stai portando?
I:Mi sembra ovvio no? Al fiume. Sei uscita senza neanche chiedere dove si trova. Certo che sei davvero una ragazza strana.
C:Ah io sarei quella strana!? Tu invece che prendi la gente al volo senza che essa se ne accorga allora!?
I:Tsk!
 
Restiamo in silenzio fino a quando non arrivo al fiume la faccio scendere delicatamente e resto li a guardarla qualche secondo.
 
C:Em potresti girarti. Sai essere vista nuda non mi va proprio.
I:Non preoccuparti vederti nuda è l’ultima delle mie preoccupazioni. Allora io vado.
C:Vai? E dove?
I:Questi non sono affari tuoi.
 
Con un balzo arrivo ad un ramo di un albero della boscaglia a lato del fiume. Sto nelle vicinanze prima che le accada come l’ultima volta. Appena la vedo spogliarsi giro la faccia dall’altra parte, rosso come un pomodoro.
Del resto ha bisogno anche lei della sua privicy no!?
Dopo un tempo infinito la vedo con gli abiti  da sacerdotessa addosso e devo dir che le sta alla perfezione, rimango a guardarla con la bocca spalancata.
Mi rendo conto dopo che sul viso a dipinta un’espressione triste, per un secondo ho sentito l’odore delle sue lacrime che lei sciuga velocemente. Poi prende la collana per le dita e la osserva.
“Mi chiedo a cosa sta pensando. Perché prima piangeva? Che cos’è quell’oggetto che tiene vicino? Sarà meglio andare a prenderla e portarla a casa, sicuramente per lei la giornata sarà stata stressante.
 
I:Hai finito qua?
 
La vedo sussultare, forse era talmente assorta nei suoi pensieri che non mi ha sentito arrivare.
 
C:Si ho finito.
I:Bene allora possiamo andare.
 
Lei annuisce con la testa e prende tutte le sue cose. La prendo in braccio e ci dirigiamo verso casa mia.
Il suo volto è ancora triste, chissà a cosa avrà pensato.
 
I:Ehi, va tutto bene?
C:Più o meno si.
I:E come mai?
C:Ho nostalgia di casa. Poi ovviamente mi faccio troppe domande alle quali non posso rispondere quindi…
 
Io annuisco e basta, posso solo immaginare quello che sta provando. Se fossi stato io a ques’ora avrei raso al suolo qualunque cosa pur di ritornare a casa.
Quando ci avviciniamo alla capanna sento solo l’odore di mia madre, questo significa che mio padre non è ancora tornato.
 
K:Ah siete tornati finalmente! Vi pensavo per dispersi. La cena comunque è pronta. Ah e Inuki indovina chi è passato prima.
I:Non dirmi Akane.
K:Esatto, proprio lei.
I:E che voleva?
K:Mi ha dato solo questo. Del resto non so niente, non ho voluto leggerlo. Chiara quel vestito ti dona davvero.
C:Em grazie.
K:Dai vieni a sederti. Poi devo ancora chiederti delle cose.
C:Va bene. Qualunque cosa tu mi chieda io ti risponderò.
 
Prima di voler partecipare alla loro conversazione voglio leggere che cosa mi ha scritto quella traditrice,bugiarda e persino codarda!
 
Caro Inuki,
 
volevo dirti che mi dispiace aver gettato al vento anni di amicizia,
tutto questo,secondo il mio parere,non sarebbe mai accaduto se tu non ti fossi mai confessato.
Come ti ho già spiegato sta mattina, per te provo solo un amore fraterno.
Poi lo sapevi benissimo che a me piaceva un altro ragazzo.
Dammi pure della bugiarda, ma io te lo avevo detto e me lo ricordo benissimo!
In ogni caso sappi che proprio sta sera mi muoverò in un altro villaggio dove ne sarò la sacerdotessa.
Ti auguro un futuro felice.
Un saluto.
                                                                                           Akane.
 
Non ci posso credere! Ora mi da anche la colpa per aver confessato i miei s
entimenti verso di lei! Ed io non mi ricordo per niente che lei mi aveva confessato che amava un altro, se no non  mi sarei mai confessato e avrei ancora il cuore spezzato.
Ringhio. Ringhio per rabbia.
K:Inuki? Che succede?
I:Basta che leggete questo madre e lo capirete.
 
Gli do il foglio e lei lo legge, la sua espressione cambia da preoccupata a arrabbiata. E come dargli torto!
 
K:Brutta schifosa! Se mi capita a tiro non ci metterò meno di mezzo secondo a purificarla!
I:Meglio se non ne parliamo più.
K:Ma Inuki…
I:No madre, è un bene che se ne sia andata.
 
Guardo un attimo la ragazza del futuro che ha una faccia sia curiosa, sia quella di qualcuno che non capisce niente.
Prendo posto accanto a lei.
Mia madre invece sta di fronte a noi.
 
C:Kagome prima mi hai detto che volevi farmi qualche domanda no?
 
Mentre con le bacchette si porta in bocca un po’ di riso.
 
K:Si. Ecco vedi dopo che ti abbiamo curata, hai come si dice… iniziato a delirare nel sonno.
Hai iniziato a dire frasi senza senso ed ora voglio chiederti, cos’hai sognato esattamente?
 
La vedo sussultare, deglutisce a fatica e poi inizia…
 
C:Vuoi proprio saperlo Kagome? Ho sognato i miei genitori.
K:Ti mancano tanto vero? Scommetto che adesso saranno a casa tua preoccupati.
C:No purtroppo non ho questa fortuna.
 
La vero rattristarsi, inizia a toccarsi la collana e ci giocherella come se fosse il suo unico punto di sfogo.
Mia madre sgrana gli occhi, sembra che abbia capito il perché dello strano rattristarsi di Chiara, mentre io no. Allora decido di parlare.

I:E come mai no?
C:I miei sono morti, quando avevo solo 7 anni, da li io e mia sorella Veronica andammo a vivere nel ranch dei miei nonni insieme a nostra zia.
K:Oddio Chiara, mi spiace così tanto. Se non vuoi raccontare cosa accaduto nel sogno posso capirlo e quando sarai pronta me lo dirai ok?
C:No, lo dirò lo stesso anche perché credo che non ci sarà tempo in futuro.
K:Come?
C:Adesso lo spiego. Ecco il sogno è cominciato con io che mi ritrovavo in un posto al quanto buoi e tenebroso e credo che quello che provava il mio corpo lo recepissi anch’io senza sapere del perché grondavo di sudore o il dolore al braccio.
All’improvviso la mia collana iniziò a brillare di una luce rossa accecante e quando la luce svanì, li dopo ben 9 anni rividi i miei genitori.
Mi raccontarono di quanto erano fieri di me, ma non erano li per quello. Erano li per raccontarmi di più su questa collana e sul suo potere oltre al mio.
K:E che cosa ti hanno detto?
C:Mi dissero che questa era già destinata a me dai tempi del mio bisnonno che l’unica che poteva purificare questo gioiello ero io.
I:E come mai proprio tu e non ad esempio tua sorella?
C:Perché sono l’unica nella famiglia che abbia poteri sovvranaturali o come lo chiamavano mia madre e mio padre, il mio potere spirituale.
I;K: Quindi saresti una sacerdotessa!?
C:A quanto pare si, anche se devo ancora capire come sprigionare il mio potere.
K:Sappi che ti aiuterò fino a quando non avrai capito come sprigionare il tuo potere.
C:Grazie Kagome. Comunque la storia non finisce qui.
I:Ah no? E allora che cos altro c’è?
C:L’unica cosa che so è che devo proteggere questa collana affinché non cada in mani sbagliate, i miei erano per certi che qualcuno riuscirà a rubarmi o frantumarmi la collana ed i frammenti che questo demone avrà saranno avvolti dall’odio e dalle tenebre.
Tutti rimaniamo in religioso silenzio. A quanto pare anche lei come la mamma e il papà dovrà affrontare un demone molto forte come Naraku?
 
K:A quanto pare la tua storia si associa perfettamente a quello che è accaduto più di 20 nni fa con la sfera dei quattro spiriti.
C:E cosa è successo esattamente?
K:La sfera era un gioiello molto potente, un giorno io stessa la frantumai ed io e Inuyasha andammo alla ricerca dei frammenti. Nel frattempo c’era anche qualcun altro che bramava la sfera, il suo nome era Naraku. Lui vedeva la sfera bella soltanto se sporca. Durante il viaggio incontrammo Miroku, un monaco donnaiolo che un tempo come maledizione aveva uno squarcio sulla sua mano destra, Sango una sterminatrice di demoni ed la penultima rimasta dato che il suo villaggio era stato raso al suolo dai demoni di quel maledetto, in più teneva come suo servitore il fratello minore ed infine Shippo un cucciolo di demone volpe rimasto orfano.
Naraku giorno dopo giorno diventava sempre più forte fino a quando la sfera completa e nera era nelle sue mani. Ci abbiamo messo giorni per sconfiggerlo ma alla fine ce la facemmo e la sfera venne purificata e distrutta.
C:Quindi mi stai dicendo che più o meno il destino della mia collana è uguale a quello della sfera? Tutti la vogliono bramare per il suo potere ed io devo tenermi pronta a tutto giusto?
K:Si.
C:Scusate se non vi dispiace io andrei a dormire.
 
Mia madre le annui ed io la osservai scomparire dentro l’altra stanza.
Quindi il suo destino è più o meno uguale a quello di mia madre. E se questo nemico esistesse davvero che cosa faremo? Una cosa è certa, io resterò al tuo fianco qualunque cosa accada.
E con questo pensiero andai a dormire anch’io.
   
 
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