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Autore: vero511    12/09/2017    1 recensioni
Ellie Wilson 24 anni, appena arrivata a New York insieme alla sua gioia più grande: il figlio Alex. Lo scopo della giovane è quello di ricominciare da zero, per dare la possibilità ad Alex di avere un futuro diverso dal passato tumultuoso che lei ha vissuto fino al momento del suo trasferimento. Quale occasione migliore, se non un prestigioso incarico alla Evans Enterprise per riscattarsi da vecchi errori? Ma Ellie, nei suoi progetti, avrà preso in considerazione il dispotico quanto affascinante capo e tutte le insidie che si celano tra le mura di una delle aziende più influenti d’America?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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“Oh, che sbadata! Mi scusi signorina” Sono ancora pietrificata sul posto, gli oggetti che avevo in mano sono per terra e i miei occhi sono spalancati. La donna davanti a me si china per raccogliere la sua borsa e interrompe il contatto visivo. Ciò mi permette di tornare alla realtà e capire che quelle iridi che mi sono così famigliari, non appartengono a chi pensavo. Non voglio passare per una maleducata, innanzitutto per una questione di principio e secondariamente perché ho l’impressione che questa donna abbia a che fare con Zack. So che esistono un’infinità di persone con gli occhi azzurri, ma qui non si tratta di un colore comune: parliamo di una tonalità fredda e profonda, capace di ammaliarti e paralizzarti.
Aiuto la donna e ne approfitto per rivolgerle la parola: “Non si preoccupi” le sorrido cordialmente. “Si è fatta male?” “Oh, no assolutamente!” “Sono davvero dispiaciuta, ero sovrappensiero e non ho guardato dove mettevo i piedi” mi spiega. “Stia tranquilla! Capita a tutti di avere la testa tra le nuvole” mentre ci alziamo, la guardo più da vicino: è di una bellezza disarmante. I capelli neri sono lunghi e ricadono intorno a lei in morbide onde, le luci al neon del supermercato ne esaltano la lucidità e la carnagione olivastra fa risaltare lo sguardo dolce e magnetico al tempo stesso. A quanto pare, il fascino è una caratteristica di famiglia…
“Sarà meglio che torni ai miei acquisti, questa sera ho ospiti” “La capisco!” Detto questo, ci salutiamo cordialmente e ognuna si occupa delle sue faccende.

Spero di aver preso tutto quello che dovevo, anche se si tratta di Madison, vorrei comunque fare una bella figura. Tutta questa mia dedizione mi riporta alla mente il weekend in montagna e nel mio petto si scava una voragine ad ogni passo più profonda. Il parcheggio con il cemento scuro, il cielo solcato da nuvole grigie e le macchine immobili, non fanno che accentuare questo mio senso di angoscia e nostalgia.
“Accidenti!” Una voce, per fortuna, interrompe il flusso macabro dei miei pensieri e, voltandomi a destra, riconosco la donna di prima. Una delle tre borse che trasportava è caduta e il contenuto si è riversato accanto a quella che suppongo essere la sua auto. Non ci penso due volte ad avvicinarmi per aiutarla; quando mi vede china insieme a lei, mi sorride affettuosamente e agli angoli dei suoi occhi si formano delle rughe di espressione che tradiscono la sua età. Un tuono interrompe per un momento i nostri movimenti. “Grazie cara, senza di te avrei rischiato di rimanere in balia del temporale che sta arrivando” la aiuto a caricare tutto nel bagagliaio e si offre di darmi un passaggio a casa mia. Normalmente non accetterei, non che non mi fidi, ma non vorrei recare disturbo, senza contare che  mi è stato ordinato categoricamente di mantenere un profilo basso. Ma per questa volta credo che potrò fare un’eccezione. “Allora? Ti prego non dirmi di no, voglio sdebitarmi!” Senza accorgermene ero con la testa tra le nuvole, così le rispondo sbrigativamente in modo affermativo e salgo sulla sua auto.
Per fortuna la strada da fare è poca e non mi è difficile spiegarle dove abito. Sono tentata di farmi lasciare davanti ad una casa non lontano dalla mia per non farle sapere esattamente dove vivo (come mi è stato prescritto da Carter), ma mi sembra piuttosto complicato dal momento che dovrei fingere di cercare disperatamente le chiavi finché non se ne va e gesticolare davanti ad un uscio non mio nella speranza che non mi veda nessuno. Accantono la mia idea da psicopatica e indico la mia (temporanea) villetta a schiera. “È meravigliosa! Complimenti.” “Oh la ringrazio” “Sei nuova di queste parti vero?” Okay, sta iniziando a fare qualche domanda di troppo, ma non è colpa mia, insomma in un paesino piccolo come questo è ovvio che le persone si accorgano subito di un nuovo abitante. “Sì, non so neanche quanto mi tratterrò”. Mi riesce molto difficile restare sul vago e sembrare comunque educata. “Allora devi assolutamente venire da me ad assaggiare qualche mia specialità al più presto!” Sono contenta che abbia cambiato discorso e non credo che Madison abbia nulla in contrario se faccio amicizia. “Lo farò con immenso piacere!” “Lasciami il tuo numero, così posso contattarti.” Lo scrivo dietro ad uno scontrino e glielo lascio appena prima di scendere dalla macchina, ringraziandola ancora per il passaggio.

“Ellie questa cena era ottima, non mangio così bene dall’ultima volta che sono stata da mia madre”. Madison si massaggia la pancia e si appoggia allo schienale della sedia con espressione soddisfatta. Alex si sta gustando l’ultima fetta di torta (rigorosamente al cioccolato). “Questo bambino ha una fissazione malsana per il cioccolato” nota l’agente. “Non so da dove derivi questa sua passione…però ricordo che quando ero incinta ne mangiavo parecchio.” “Com’è?” Mi chiede di punto in bianco. La guardo senza capire. “Avere un figlio, partorire…sai, cose così” “Direi che partorire è doloroso…molto, ma poi” guardo Alex “osservare crescere la creatura che hai dato alla luce…è qualcosa di speciale. Non so come spiegarlo, ma è bellissimo. Io non credo ci siano parole che possano descrivere le emozioni che si provano” sento i miei occhi brillare, riflettendo l’amore che solo una madre può provare per il suo bambino. “Sembra di sentir parlare mia madre, Ellie non si direbbe che tu sia più giovane di me” afferma in tono leggero. “Oh, se solo gelosa perché stai invecchiando velocemente” le rispondo a tono prima di scoppiare in una sonora risata.
Vorrei approfittare di questo clima leggero per dirle dell’invito che ho ricevuto: Madison è tenuta a conoscere tutti i miei spostamenti e non mi sembra corretto nei suoi confronti mentirle, oltretutto sarei davvero felice se potesse tenere Alex; non me la sento di esporre anche lui e mi sentirei più tranquilla sapendolo a casa al sicuro con l’agente.
“Madison…” le racconto tutto quello che è successo, tralasciando solo il fatto che sospetto la donna sia imparentata con Zack. “Non me la sono sentita di rifiutare e poi per non attirare l’attenzione mi sembra più giusto fare amicizia…insomma è un comportamento normale. A mio parere isolandomi darò più nell’occhio, ma se tu ritieni che sia troppo rischioso, posso declinare l’offerta”. Nonostante il nostro rapporto amore-odio, nutro un profondo rispetto nei confronti di questa donna e dato che qui parliamo del suo lavoro e della sicurezza mia e di mio figlio, voglio sapere il suo sincero parere da esperta. “Per me non c’è alcun problema. In fondo sono d’accordo con te” fa un cenno di approvazione e si alza pronta ad andarsene. “Fammi sapere gli orari precisi e scrivimi spesso per farmi sapere che va tutto bene, è l’unica condizione”.

Lilian mi ha dato appuntamento a casa sua per le cinque: vuole offrirmi un thè e uno dei suoi dolci.
Così mi ritrovo davanti allo specchio alla ricerca dell’outfit adatto. “Ehi, non stai andando al gran galà” Madison mi sta squadrando con una spalla posata sull’uscio, mentre io la osservo attraverso il riflesso dello specchio. “Voglio fare una bella figura” le spiego. “Sembra quasi che tu debba incontrare la madre del tuo futuro marito” ridacchia e per un momento resto interdetta pensando a quanto questa frase suoni maledettamente…interessante e curiosa.
Alla fine opto per un maglione rosso ed un pantalone nero, tutto molto semplice e casual insomma.
“Coraggio fotomodella, o arriverai tardi e questo sì che a casa mia ti farebbe fare una figuraccia!” Per quanto il suo sorrisino al momento mi infastidisca, le sono grata per avermi avvisata sull’orario. “Dov’è l’amore della mamma?” Dico uscendo dal corridoio per poi vedere Alex che gattona entusiasta verso di me. Lo prendo in braccio facendolo volteggiare e scoppia in una sonora risata allungando le sue braccia paffute verso di me. “Adesso stai qui con Maddy, ma la mamma torna presto” lo stringo forte a me: la mia reazione può sembrare esagerata, ma dopo tutto quello che è successo, ho sempre paura che possa accadere qualcosa di terribile.

Lilian mi attende fuori dalla porta visto che mi è persino venuta a prendere anche se le ho detto che avrei trovato un modo per raggiungerla. “Ciao” la saluto e parliamo del più e del meno durante il breve tragitto. Fortunatamente per me, la donna ha una parlantina niente male e riesce a mantenere viva la conversazione. Dal canto mio, cerco di non fare troppe domande perché ciò implicherebbe che lei le faccia a me e nella mia testa sento costantemente una vocina che mi ricorda di mantenere le distanze. “Eccoci!” Ci fermiamo davanti ad una villetta a schiera che vista da fuori, risulta molto simile alla mia. Ciò che però è diverso, è l’ambiente interno che lascia dedurre che Lilian abiti qui da molto. Ogni stanza ha le pareti di un colore diverso, tutte tendenti ai toni del rosa e del lilla, noto inoltre molti quadri. “Ti piacciono?” Mi domanda. “Molto, sei un’amante dell’arte?” Mi costa molta fatica darle del tu perché tra noi intercorre una certa distanza di età e ci conosciamo solamente da un paio di giorni. “Amante forse è una parola grossa, ma devo dire che la trovo affascinante, vieni, accomodati” mi invita a sedermi sul divano, accanto al tavolino nel soggiorno. “Tra poco sarà pronto il thè” annuisco e continuo ad osservare meticolosamente l’ambiente intorno a me. Scorgo delle foto. “Quelli sono i miei genitori” mi spiega quando il mio sguardo si sofferma su un’immagine in particolare. Essendo piuttosto vecchia e in bianco e nero, non mi ci soffermo troppo e continuo. Vedo un bambino sorridente e non posso fare a meno di sorridere a mia volta, è contagioso. “Lui è mio figlio e quella accanto sono io a ventun anni” la sua voce ha un che di malinconico. Si alza e porta la cornice con sé mentre si siede accanto a me. Osservandola da più vicino, riconosco perfettamente i suoi tratti ringiovaniti e il piccolo ha due profondi e famigliari occhi azzurri che attirano ancora più del suo dolce sorriso. Istintivamente osservo Lilian che a sua volta sta guardando la foto: nelle sue pupille mi sembra di vedere un bagliore, una scintilla che va al di là della sua nostalgia e di qualsiasi altro sentimento. Poso una mano sulla sua e attiro la sua attenzione. Per un momento, un lampo di consapevolezza le balena nello sguardo. “Margaret, tu hai un figlio?” Mi domanda in tono leggero. “Sì, come lo ha capito?” “Cara, hai quella luce negli occhi che solo una madre può avere” risponde. “Si chiama Alex” non so perché le ho rivelato il nome del mio bambino, ma mi sento come ipnotizzata e terribilmente vicina a quello che prova questa donna. Come se una strana empatia ci legasse e non riesco a capirne il motivo. “E suo figlio invece? Come si chiama?” “Zackary” riesce a dire, prima di scoppiare in un pianto a dirotto.



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Buonasera cari lettori e lettrici! Ecco qua un nuovo capitolo che spero vi piaccia.
Vi prego di farmi sapere cosa ne pensate e vorrei invitarvi ancora una volta a seguire la pagine instagram della storia: whenlovetakesover_
e ad unirvi al gruppo whatsapp, così da restare sempre aggiornati sulla pubblicazione dei capitoli. Cercherò di riassestare la domenica come giorno dell'aggiornamento, ma non so esattamente quando arriveranno i prossimi capitoli perché un nuovo anno scolastico è cominciato e per me è il quinto anno di superiori, per cui potete immaginare quanto sarà ristretto il mio tempo per dedicarmi alla stesura dei capitoli. Per cui niente, spero che vogliate farvi sentire almeno su instagram o whatsapp o che siate più attivi qui. 
Nella speranza di avere vostre notizie, alla prossima. Baci.
  
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