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Autore: Mayfa_P    13/09/2017    1 recensioni
Primo libro della trilogia "I Dominatori di Elda".
Per secoli Elda venne tenuta sotto controllo dai 4 dominatori che mantenevano l'ordine al fianco del Capostirpe, al termine della Grande Guerra però scomparvero diventando leggenda, una leggenda trascritta da un antico stregone il quale narrava il ritorno di queste forze ritenuto minaccia o fonte di grande potere per colui che fosse riuscito a conquistare la loro fiducia.
Mornon, uomo privo di sentimenti, privo di pietà e bramoso di potere tanto da mettere in pericolo la vita del suo stesso primogenito Erech, verrà a conoscenza di una verità che lo porterà all ricerca dei dominatori.
Sarà Nilde, una guerriera senza passato, che per scoprire la verità e per proteggere Elda dal tiranno, scenderà in prima linea pronta a combattere per il popolo, troverà però un'ostacolo ad attenderla, un'ostacolo che non si sarebbe mai immaginata.
Un uomo spietato pronto a tutto per il potere.
Un figlio sottomesso.
Una Guerriera, pronta a tutto per difendere la pace di Elda.
Una Guerra contro le tenebre e un amore proibito.
Genere: Fantasy, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Violenza
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12 Saovine
Stava dormendo da un paio di ore quando dei sussurri provenienti dall'esterno della sua stanza la destarono dal suo sonno, durante gli anni aveva sviluppato un udito infallibile e, seppur dormisse profondamente, il minimo rumore riusciva a svegliarla completamente, il suo udito l'aveva salvata molte volte nei periodi di permanenza nei boschi a sud durante le loro scorribande.
"Figliolo vi dico che deve scappare immediatamente! Stanno cercando lei, e non posso permettere che la portino via!"
Riuscì a riconoscere la voce del Maestro sussurrare cose che lei non riusciva a capire fino in fondo, parlava con Nor e si riferivano spesso a una ragazza, la situazione le risultava alquanto strana, erano all'incirca le quattro del mattino e i due si ritrovavano in casa a parlare al posto di fare la ronda come loro solito. Si alzò dal giaciglio di paglia su cui dormiva e, tentando di non far alcun tipo di rumore, si avvicinò alla porta per poter udire meglio.
"Maestro non sa nulla, se le diremo che dovrà scappare inizierà a porci domande su domande e, fino a quando non le diremo la verità, non si muoverà di un soffio."
"Lo so, per questo dovrete fare come vi ho suggerito."
"Dobbiamo trovare un'altra soluzione!"
Il ragazzo rimase in silenzio ad attendere che Galador gli suggerisse qualcosa di diverso, ma quando l'uomo aprì bocca Nor abbassò lo sguardo scoraggiato.
"Sveglia la ragazza, preparatevi per andare nei boschi dell'Est, li troverete un piccolo villaggio, chiedete di Eramus e ditegli che vi mando io. Lui vi aiuterà."
"Maestro io devo stare qua con voi, avete bisogno di una mano.."
Il ragazzo tentò di ribattere e di convincere l'uomo che fosse tutta una follia, ma prima che riuscisse a completare la frase Galador lo zittì bruscamente.
"Non ho bisogno di nessuno! Tu partirai con la ragazza, non la lascerò andare da sola sono stato chiaro?"
Nor annuì incapace di ribattere, anche lui non voleva lasciare Nilde da sola e osservando l'uomo riusciva a leggere la rabbia e la preoccupazione nel suo sguardo, la stessa che provava anche lui.
Nilde continuava ad ascoltare da dietro la porta, aveva capito che parlavano di lei ma non capiva perché tutta quella agitazione. Mentre era intenta a captare cos'altro si dicessero i due uomini improvvisamente la porta su cui era appoggiata si aprì di scatto facendola cadere a faccia in giù.
"Nilde ma cosa diavolo..?!"
La ragazza con uno scatto fulmineo si rimise in piedi e senza pensarci puntò lo sguardo negli occhi color cielo di Nor.
"Cos'è questa storia? Perché devo scappare?"
Il ragazzo rimase a fissarla per un attimo in silenzio, rammentava cosa gli aveva detto qualche giorno prima il maestro, se avesse opposto resistenza avrebbe dovuto usare altre maniere, era per il suo bene.
"Nilde te lo dirò una volta sola, prendi lo stretto indispensabile e preparati a partire, andiamo nei boschi dell'Est."
Il ragazzo cercò di essere il più calmo possibile cercando di nascondere la rabbia e la frustrazione che le provocava quella situazione, ovviamente però Nilde non sembrava essere della stessa idea infatti rispose iniziando a surriscaldarsi e ad urlare.
"No! Fino a quando non mi spiegherete tutto io non mi muovo!"
Nor si passò una mano sul volto scoraggiato, si aspettavano perfettamente quella reazione e si ritrovò a dover usare il pugno di ferro nonostante sperasse che la ragazza collaborasse per una volta.
Sollevò lo sguardo sulla giovane in piedi davanti a lui che attendeva spiegazioni, si limitò a sussurrare delle scuse e, dopo aver notato uno sguardo perplesso e spaesato sul volto della ragazza, le diede un colpo rapido sulla nuca con l'elsa della sua spada, la ragazza cadde inerme tra le sue braccia e la adagiò sul letto mentre lui preparava tutto il necessario.
Prese lo stretto indispensabile, in una bisaccia sistemo un po' di viveri sufficienti per 10 giorni di cammino, aggiunse un sacchettino con al suo interno delle erbe che sarebbero tornate utili in caso si facessero qualche ferita e infine, due borracce d'acqua.
Prese due mantelli pesanti dall'armadio, quelli che solitamente usavano in battaglia, l'inverno era alle porte e non potevano rischiare l'ipotermia, uno lo avvolse intorno alla ragazza e l'altro se lo sistemò sulle sue spalle.
Quando tutto fu pronto si caricò Nilde sulle spalle e, uscendo dalla porta retrostante all'abitazione, si dileguò il più velocemente possibile nel bosco.

 

 

Galador si ritrovò solo nella sua abitazione, sapeva che quel giorno prima o poi sarebbe giunto ma, nel profondo del suo cuore sperava che non arrivasse mai.
Ogni qualvolta lui tenesse a qualcuno il fato lo obbligava ad abbandonarlo, era stufo di quella situazione e si ritrovò a sperare che i seguaci di Mornon lo uccidessero.
Abbandonò quei pensieri passandosi le mani sul volto come a volerli lavare via e decise di concentrarsi su altro.
Stando a ciò che gli aveva detto Nor i seguaci di Mornon avevano cercato per quei 10 anni la ragazza senza sosta, avevano controllato ogni città, paese e casa di Elda senza successo, da qualche mese avevano iniziato a cercarla nei boschi.
Il giorno precedente Nor aveva scrutato dalla cima di un Galadh una chiazza nera in lontananza e, considerando che nessuno si avventura nelle terre e nei boschi del Nord poiché troppo freddi e ostili e considerando che la chiazza era troppo larga e uniforme, riuscirono a dedurre che molto probabilmente fossero i seguaci del Tiranno. Ci sarebbero voluti ancora due o tre giorni di cammino prima che riuscissero a raggiungerli ma non voleva rischiare e aveva bisogno di tempo per ripulire la casa dal passaggio dei due giovani per questo decise di farli partire quella notte.

 
   
 
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