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Autore: SPNlifestyle    13/09/2017    3 recensioni
Un giorno di 'pausa' dalla routine di ricerche sull'Oscurità può portare a un finale inaspettato?
Ambientato nell' 11 stagione.
Genere: Angst, Avventura, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Sam Winchester
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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POV DEAN


Ci fermiamo esattamente davanti all’edificio, intorno a noi solo silenzio: il palazzo di tre piani, dall’aspetto decisamente abbandonato, ha molte finestre distrutte, coperte solo da teloni di plastica, mosse dal leggero vento estivo; al portone d’entrata hè rimasta un anta, retta a malapena dai cardini al suo lato. Alle nostre spalle un bosco, attraversato il quale si arriva direttamente in centro città e dove, qualche giorno prima, era stato trovato il corpo della povera ragazza.

“Ok Sammy… Sappiamo quanti sono?” gli chiedo, tenendo sempre sott’occhio lo stabile accanto a noi.

“Non saprei Dean.. dalle ferite della vittima potrebbero benissimo essere due, o cinque o dieci..” mi risponde, mentre anche lui osserva quel posto decisamente inquietante.

“Cavolo… quindi dobbiamo entrare alla cieca. E’ in queste occasioni che l’aiuto di Cas è fondamentale.. a proposito, mi ricordi come mai non l’abbiamo chiamato?”.

“Perchè, dopo quello che è successo con l’incantesimo di Rowena, volevamo lasciarlo a casa a riposare… ricordi?” mi domanda con ironia.

“Giusto, giusto… bhe, lasciamogli almeno un messaggio così sta tranquillo” e mentre propongo l’idea, prendo il telefono e scrivo a Cas dove ci troviamo e con cosa abbiamo a che fare.

“Bene.. ora che anche questa è fatta, cosa facciamo? Entriamo a armi spianate?” chiedo e devo ammettere che l’idea mi entusiasma parecchio.

Sento Sam sbuffare e muovere la testa in modo esasperato a destra e sinistra, per poi dirmi deciso “Ecco! Non ti sembra di essere un pò troppo incosciente ?! Io direi di partire dal piano terra e far fuori chiunque ci troviamo davanti, senza farci sentire dagli altri.. ok?” .

Stavolta è il mio turno di sbuffare “Va bene! Come sei noioso Sammy!” e, così dicendo, scendo dalla macchina seguito subito da lui; prendiamo nel baule le torce, delle siringhe piene di sangue di uomo morto preparate lo stesso pomeriggio al motel, e due maceti, affilati e pronti per tagliare di netto le teste di quei schifosi succhiasangue.

Attraversiamo la strada velocemente e, senza far rumore, ci mettiamo ai lati della porta.. c’è silenzio..troppo silenzio… la notte è il momento perfetto per i vampiri di cacciare quindi..dove diavolo sono finiti tutti? e, quando guardo Sam, capisco dal suo sguardo che anche lui ha il mio stesso dubbio.

A pensarci, mi puzza un pò questo caso… è stato troppo facile… di solito quei bastardi non sono così stupidi da lasciare un corpo con tutti quegli indizi… a meno che questa è una trappola! Ma come potevano sapere del nostro arrivo? O semplicemente aspettano un cacciatore qualsiasi.. e mentre mille domande mi passano per la mente, dall’interno sentiamo dei rumori, come di lotta.

Basta scambiarci uno sguardo per capire cosa fare: al diavolo i dubbi! Potrebbe esserci qualcuno in pericolo e poi non siamo così difficili da battere!

Superiamo l’entrata, spalla contro spalla, ma appena superata la soglia, ci dividiamo, io a sinistra, lui a destra; dopo aver fatto un sopralluogo veloce, ci ritroviamo al centro, davanti a una grande porta, ancora intatta.

“Dean.. è troppo facile… probabilmente è una trappola..” mi sussurra, saldando la presa sul macete.

“L’ho pensato anche io… ma cosa vuoi fare? Tornare indietro?” gli domando, tenendo la voce più bassa possibile. “Ormai siamo qua! Andiamo e facciamola finita, Sammy” gli dico, mettendo in allerta tutti i miei sensi in modo da essere pronto a qualsiasi attacco e difendere Sam.

“Ok..al mio tre. Uno. Due. Tre.” e insieme, entriamo ma, fatto un passo, rimaniamo bloccati: la stanza davanti a noi è grandissima ma, quello che mi sconcerta è che assomiglia terribilmente al covo di quel fottuto vampiro che anni prima aveva tentato di trasformarmi.

Al centro, un grosso spazio vuoto, arredato solo con qualche soprammobile ormai del tutto irriconoscibile; la luce filtra da delle finestre poste alla nostra destra e sinistra, sopra a delle grosse balconate che sovrastano interamente l’area, su tutti i lati, gettando ovunque ombre che rendono il posto ancora più inquietante.

Mi giro verso Sam, ancora al mio fianco, anche lui immobile… sto per dirgli qualcosa quando una voce ci fa sobbalzare entrambi “Benvenuti! Benvenuti nella mia umile dimora!”.

Ci guardiamo intorno, alla ricerca del proprietario di quel suono così sgradevole; una figura esce dalla porta situata di fronte a noi, sopra alla balconata, e con passo lento, si avvicina alla ringhiera d’acciaio, dove appoggia le mani.

“Chi l’avrebbe mai detto che la mia piccola trappola avrebbe attirato i famosi Winchester!” ci dice, incurvando leggermente la parte sinistra del labbro all’insù e, quando termina la frase, la porta alle nostre spalle si chiude con un tonfo assordante. Siamo in trappola!

Istintivamente faccio un passo avanti, in modo da potermi mettere davanti a Sam “Eh già!” gli rispondo “Eccoci qua! Ma per tua sfortuna non potrai vantarti con molte persone della tua impresa” continuo, provocandolo per guadagnare tempo in modo da valutare le possibili vie di fuga.

“E come mai? “ mi chiede, continuando quel sadico gioco di sfida reciproca.

“Bhe, che domande!” gli dico, quando finalmente noto in fondo alla sala una piccola finestra; continuo a mantenere l’attenzione del vampiro su di me parlando mentre, con uno sguardo, faccio segno a Sammy della mia scoperta “Perchè, vedi tra poco mio caro succhiasangue farai la fine di Maria Antonietta!”.

“Credete davvero di riuscirci?” mi domanda ironicamente.

Sam si gira verso di me e, muovendo leggermente la testa, mi fa capire che ha visto la nostra eventuale via di fuga; così, rispondendo alla provocazione, gli dico “Certo! Da quanto posso notare siamo due contro uno! Tornerò a casa senza neanche versare una goccia di sudo-” ma non faccio neanche a finire la frase che, una dozzina di persone sbuca fuori dalla penombra.

“Chiudere la bocca ogni tanto Dean, no?!” mi dice Sam ,mentre con lo sguardo conta velocemente gli avversari.

Sento una risata e, alzando gli occhi, vedo che è il nostro ‘amico’ che ci ha accolto.

“Dicevi? Vedo che adesso non fai più lo spaccone… bene, qualche ultima parola o preghiera?” ma, dopo neanche un secondo continua “Sai che vi dico?! Non me ne frega niente! Figli miei… attaccate!” e, dopo aver pronunciato quel comando, tutti i vampiri che ci circondano si muovono all’unisono, attaccandoci da mille direzioni.


   
 
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