Capitolo 5
Accampamento dei
superstiti di Tokyo
Tutti i componenti dei
vari schieramenti fuggiti dalla città prima della
distruzione si adoperano per
il conto dei superstiti. Vengono conteggiati circa 700 civili
Giapponesi tratti
in salvo dai cavalieri neri, 300 civili Britanni, 120 soldati di
fanteria dei
Black Knight, 140 fanti Britanni, 91 piloti di Knightmer Britanni e 70
tra
organizzatori e militari di basso e alto grado oltre ai rispettivi
Leader per
un totale di 1421 superstiti leader a parte.
-Credevo fossero
sopravvissute più persone Suzaku- Afferma Euphemia.
-Anche io lo credevo
Euphi.. mi dispiace... anche per come mi sono comportato prima...
perdonami-
-Non preoccuparti
Suzaku.. ora non pensiamo a noi stessi e cerchiamo di portare questa
gente in
un posto sicuro-
Nel frattempo un gruppo
composto da una dozzina di Black Knight tra cui Kallen e Zero
è accampato
accanto allo Shinkiro:
-Quindi sono poco più di
1400 i superstiti dico bene Kallen?-
-Si esatto Zero, tutto
qui...-
-Se la cosa ti può
interessare ho ordinato a Ohgi di perlustrare la zona adiacente la
prigione
dove è reclusa tua madre Kallen, era una prigione con piani
interrati.. non si
sa mai...-
-Davvero Zero? Grazie!
Non lo dimenticherò!-
-Smettila di chiamarmi
Zero.. Vieni con me a bordo dello Shinkiro, è ora che tu
conosca la mia vera
identità-
La rossa sorpresa
arrossice e segue Zero all’interno del mezzo.
-Zero ne sei sucuro?
Sicuro di volerlo fare? Non sarà certo un atto di
pietà come questo a consolare
una donna che ha appena perso sua madre...- Afferma lei con le lacrime
agli
occhi.
-No non lo sarà ma... la
donna che ha perso sua madre da questo momento saprà che ha
un amico su cui
contare e che crede in lei ciecamente- Afferma Zero togliendosi la
maschera e
mostrando il suo volto alla rossa.
-Lelouch! Le.. Lelouch..
non posso crederci.. perchè? Perchè ti sei
nascosto da tutto e da tutti?-
-E’ una lunga storia
Kallen, te la racconterò quando sarà finita..
volevo solo smetterla di
mentirti... ora che Nunnaly è morta Kallen... sono poche le
persone a cui tengo
davvero... e una di queste sei tu..- La osserva Lelouch commuovendosi.
La rossa non fa in tempo
a rispondere a Lelouch, uno degli allarmi dello Shinkiro suona
ripetutamente e
indica una navicella di fabbricazione Britanna in arrivo. Anche i
Britanni la
individuano dai loro Knightmer e cercano di intercettarla in volo. La
nave in
questione è quella di Cornelia che contatta subito i soldati
Britanni per poi
atterrare a poche centinaia di metri dal punto in cui si trova sua
sorella
Euphemia. Cornelia scende immediatamente dalla navicella seguita da
Guildford
e, vedendo in lontananza Euphemia accanto al Lanccelot di Suzaku inizia
a
correre verso di lei.
Quando sono vicine le due
si stringono in un caloroso abbraccio pochi istanti dopo e Cornelia
commossa
bacia sua sorella sulla fronte con affetto.
-Euphi! Credevo fossi
morta!-
-Anche io avevo perso le
speranze di rivederti Cornelia!- Afferma Euphi commossa.
-Sai cosa è successo
sorellina?-
-Non solo, l’ho visto,
quell’immensa nave aliena che ancora si vede
all’orizzonte sembra abbia colpito
e distrutto Tokyo.
-Non solo principessa
Euphemia, pare che abbia raso al suolo il 95% delle metropoli del
pianeta- A
parlare e Guildford che lascia sconvolti tutti i presenti.
-CHE COSA LORD GUILDFORD?
SUVVIA è IMPOSSIBILE ADESSO VADO VIA E VEDRA CHE TROVERO NON
SOLO MIA MADRE A
PREPARARE LA CENA MA ANCHE MIO PADRE!- Urla Dalton che si trovava li
vicino,
visibilmente in preda a una crisi di nervi.
-Adesso basta!- Esclama
il cavaliere verso il generale.
-NOOOO NON CI STO! IO ORA
VADO DALLA MIA FAMIGLIA!- Afferma Dalton per poi puntarsi una pistola
alla
tempia minacciando di spararsi davant, a svariati soldati e ufficiali
che nel
frattempo si eravono avvicinati attratti dalle urla dell’uomo.
Alle spalle di Dalton
qualcuno esplode un colpo d’arma da fuoco, colpendo il
generale alla testa, a
sparare e CC palesemente infastidita dall’attimo di follia
del generale
Britanno. I britanni li presenti allarmati e spaventati dalla verde
estraggono
le pistole e le puntano verso CC intimandole di abbassare
l’arma
immediatamente. Zero interviene da lontano e chiede gentilmente ai
Britanni di
abbassare le armi assieme a lei.
-Perchè dovremmo abbassare
le armi Zero?- Chiede Guildford.
-Il generale Dalton si
sarebbe comunque tolto la vita non reggendo lo stress di una notizia
tanto traumatica,
non vale la pena uccidere altri di noi.. CC per favore abbassa la tua
arma e
vieni qui accanto a me- Afferma Zero.
-Zero! Ti rendi conto che
uccidere i propri simili in questo momento è pura follia?
Siamo rimasti in
pochi! E in più la tua alleata non aveva il diritto di
uccidere un generale di
Britannia in preda a una crisi!- Urla Cornelia irata.
-No CC non ve aveva il
diritto –si toglie la maschera- ma io si Cornelia, lo avrei
avuto... mi
riconosci?- Chiede Zero guardando negli occhi la donna con sguardo
severo.
-Fratello... Lelouch...
sei tu... tu sei Zero?- Chiede Cornelia sconvolta.
-Esatto Cornelia, se non
fosse stato per questi mostri oggi la guerra e l’ordine dei
Cavalieri Neri
avrebbero cessato di esistere grazie a Euphi che tanto si è
impegnata per la
pace, tuttavia cosi non è stato e ora ci ritroviamo qui
tutti assieme a dover
fronteggiare un nemico comune, perciò rimandiamo i
formalismi e spiega come hai
fatto a salvarti e se Britannia ha qualche risorsa residua da sfruttare
per
casi come questo- Conclude Lelouch.
-Hai ragione fratello...
della famiglia reale pare siamo rimasti soltanto noi tre...
c’è una base
chiamata Space Britannia in cui sono stata poco prima
dell’attacco, ero li
quando hanno colpito il pianeta. Uno scenziato di nome Lopez ha
scoperto per
primo il fenomeno... ora è in quella base... credo sia
l’ultimo avamposto di
Britannia ancora operativo in grado quantomeno di monitorare quei
mostri-
Afferma Cornelia.
-Molto bene, allora
quando le squadre che io e Euphemia abbiamo inviato tra le rovine di
Tokyo in
cerca di soccorsi saranno tornate adremo a Space Britannia... ammesso
che sia
un posto davvero sicuro- Afferma Lelouch.
I superstiti, ancora
sorpresi dall’apprendere la vera identità di Zero
annuiscono all’unisono e
iniziano ad attendere impazienti il ritorno dei ricognitori inviati a
Tokio.
Tokyo
- Prigione sotterranea riservata ai Numbers - Uscita
Ancora dietro la porta
d’uscita Saeko e Shiho sono in silenzio da circa 2 ore,
nessuna delle due trova
il coraggio di rivolgere la parola all’altra fino a
quando...:
-Saeko... mi consideri
una pazza vero?-
-Si perchè?-
-Anche io considererei
pazza una come me- Ridacchia Shiho.
-Adesso vedremo quanto
sei pazza da 1 a 10 che dici la posso aprire questa porta ora?-
-Si adesso si, la
temperatura è di circa 30°c gradi
all’esterno- Afferma sorridente.
-Conosci addirittura la
temperatura... beh controlliamo... male che vada se non trovo quel che
dici ti
spezzo il collo- Afferma Saeko ridacchiando.
La Karateka apre la porta
che seppur ancora tiepida non le crea nessun problema e appena aperta
si trova
davanti uno scenario apocalittico, l’intera città
di Tokyo è stata rasa al
suolo. Saeko è sconvolta ma esce fuori seguita da Shiho.
-Dovevi tagliarmi la
testa o rompermi il collo Saeko?- Chiede sarcastica.
-Come diavolo facevi a
saperlo Shiho...?-
-Non lo so... ma so che
due Knightmer stanno venendo in questa direzione tuttavia... se non ci
spostiamo di 700 metri a nord non ci vedranno e rimarremo qui-
-Soccorsi? Fai anche da
radar adesso?-
-Esatto!-
-Bene andiamo!-
Le due donne si dirigono
alla posizione indicata da Shiho e pochi istanti dopo due Kinghtmer, di
cui uno
pilotato da Todoh le traggono in salvo trasportandole
all’accampamento di
superstiti fuori Tokyo.