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Autore: shirupandasarunekotenshi    17/09/2017    1 recensioni
"Finché il sole sorgerà e tramonterà,
finché ci saranno il giorno e la notte".
Primavera 1992.
Così poco tempo è passato dalle ultime battaglie. Non sembra mai abbastanza
-
Due divinità si incontrano in un luogo fuori dal tempo, il futuro della terra è incerto. Un'altra dea, per l'ennesima volta, si troverà a dover proteggere questo futuro e giovani guerrieri dovranno di nuovo mettere le proprie vite al servizio di un destino al quale non potranno sottrarsi.
Crossover Saint Seiya e Yoroiden Samurai Troopers
Genere: Angst, Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo molto breve, ma non aveva senso allungarlo.
Il prossimo sarà molto più sostanzioso ^_^



CAPITOLO 8

 

Pioveva e le enormi gocce d'acqua scivolavano lente sui vetri. All'esterno, forse, il sole era anche sorto, ma le nubi coprivano completamente il cielo e la luce era così bassa che l'unica cosa che Ryo riusciva a vedere era il laghetto delle koi smosso dagli elementi.

Non era tornato a dormire, dopo essersi risvegliato da quello strano sogno: era sgattaiolato fuori dalla camera, evitando di svegliare Shin e Shu, ed era sceso in salotto per passare le ultime due ore di calma, prima dell'inizio della giornata, assieme a Byakuen.

Ma non l'aveva trovato.

Capitava che, di tanto in tanto, lo spirito felino della tigre prendesse il sopravvento: c'erano delle giornate in cui Byakuen spariva per andare a fare quattro passi – dove, poi, lo sapeva solo lui. Tornava sempre con aria rilassata come un gatto maschio che torna dopo aver fatto bisbocce con le femmine – ma non era certo il caso di Byakuen!

Ryo ne era certo: se lo immaginava a saltare da un tetto all'altro e a vagare nel parco di Ueno, per sgranchirsi le zampe.

Sarebbe tornato tutto bagnato quel giorno.

E Shin avrebbe dovuto ingegnarsi per asciugarlo al meglio e non fargli prendere un raffreddore – a Byakuen!

Ryo sorrise nella penombra e si arrotolò sul divano, lo sguardo sul finestrone del cortile: si prospettava una giornata uggiosa e umida. Ryo amava l'acqua, l'acqua era Shin, ma l'umido, da felino qual era, non era cosa che amava. Avrebbe preferito stare in casa.

Ma perché Byakuen era andato a fare il suo giro? Con quell'acqua...

Nemmeno lui amava quel tempo e avere il manto bagnato.

Strano.

Ryo si mosse, distolse lo sguardo dal finestrone. Pioveva davvero molto, era strano che fosse uscito. Avrebbe aspettato che spiovesse. E poi non amava tuoni e fulmini, lo innervosivano.

Ryo sbuffò: di solito, coi temporali veniva in camera con loro e si metteva a dormire ai piedi del letto, per sentire la loro presenza rassicurante.

Perché non era venuto nella loro camera?

Più Ryo pensava a Byakuen fuori, nella pioggia, più sentiva che c'era qualcosa di distorto in quel pensiero. In quell'idea.

Byakuen doveva stare lì, con loro. Non fuori al freddo, all'acqua.

La pioggia fredda della primavera era la peggiore. Byakuen non la amava.

No, Byakuen doveva essere lì con loro, con lui.

Ryo si alzò di scatto, muovendo passi incerti verso la finestra. La spalancò, facendo entrare vento e pioggia in casa, gli occhi sgranati sul giardino scosso dal temporale.

Dov'era Byakuen?

Non doveva allontanarsi, non si sarebbe mai allontanato!

E allora, cosa?

C'era pericolo?

Qualcosa che aveva spinto Byakuen ad allontanarsi da loro?

No, li avrebbe avvertiti prima. Prima, perché avrebbero combattuto assieme.

E allora?

Ryo sussurrò il nome di Byakuen e la tigre, la sua sagoma almeno, comparve davanti ai suoi occhi sconvolti. Eppure quella sagoma scomparve, strappata dal vento, lavata dalla pioggia.

Scomparve, così com'era comparsa.

E Ryo si sentì morire dentro.

Corse in giardino, a piedi nudi, raggiungendo il punto esatto in cui quel 'fantasma' di Byakuen era svanito.

Nonostante i minuti passati, l'alba sembrava ancora più lontana, la luce non riusciva a giungere in quell'angolo di Tokyo.

Ryo chiamò Byakuen, preda di un'angoscia e di uno smarrimento che lo facevano agire come un fantasma impazzito.

La pioggia lo inzuppò in un attimo, ma Ryo non si accorse né del freddo né del silenzio che intorno a lui si era fatto assordante.

Brancolava come un cieco nel proprio buio perenne, privo di guide.

Non si accorse di quando l'oscurità incalzò attorno ai suoi piedi.

Non prestò attenzione nemmeno a quando la sua schiena venne inghiottita dall'ombra degli alberi attorno a lui. E quando notò che le sue mani si facevano sempre più pallide e trasparenti era troppo tardi.

Fece appena in tempo a sussurrare il nome di Byakuen e di Ryo non rimase più nulla.

Il vento si fermò e la pioggia smise di cadere.

Da est, tra le nubi nere, spuntò finalmente il sole.

Era troppo tardi.

 

  
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