Il suo viso sembra stanco, smunto. Occhiaie profonde gli cerchiano gli occhi. Il livido sulla guancia è quasi svanito, ma deturpa ancora la sua pelle altrimenti perfetta. I capelli gli sfiorano le spalle, morbidi e lisci. I suoi occhi scivolano in basso, lungo il collo sottile, il petto magro e giù sul ventre piatto. Solleva la maglia lentamente.[...]La sua mano scivola giù, le dita tremano. Esita per un secondo prima di sfiorarsi la pancia. È un tocco delicato, incerto, quasi maldestro. È troppo presto per sentire qualcosa, qualsiasi cosa. Ma lui lo sa. Lo sa che lì c'è una vita, un cuore che pulsa. Gli sembra di essere in un sogno, oppure in un incubo dal quale deve decidere se svegliarsi o continuare a sognare.