Gabriel era riverso a terra, una macchia stava rendendo sempre più scura la sua maglia già nera allargandosi come un fiore che gemorglia dall'addome, il punto in cui era stato colpito.
Le orecchie fischiavano, sentiva la testa terribilmente pesante e gli occhi decisi a chiudersi ma, senza riuscire a capire come, si ritrovò a strisciare a terra per togliersi dal centro dell'hangar in cui era stato colpito dall'ultima persona che la sua mente avrebbe pensato come nemica.