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Autore: garakame    21/09/2017    3 recensioni
I soldati in caserma non avevano accettato subito l'arrivo del nuovo comandante. I motivi erano più che seri. In primo luogo era un nobile, non volevano essere comandati da una persona di grado sociale diverso; era già capitato e non si erano trovati per niente bene.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alain de Soisson, André Grandier, Oscar François de Jarjayes
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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cap 2

Cap 2

Erano da poco passate le sette di sera, il sole aveva ceduto il posto alla luna, uno spicchio d'argento iniziava a intravedersi nel cielo ancora azzurro, più in alto diventava blu notte, le prime stelle brillavano timide. Oscar aveva radunato i soldati in cortile. In fila, sui cavalli, armati, in assetto da combattimento. Ascoltavano la voce alta e decisa del comandante. "Questa notte perlustreremo la Senna. Quando troveremo la barca e i contrabbandieri li bloccheremo, solo in caso di aggressione useremo le armi. Non voglio inutili spargimenti di sangue. Ci divideremo a gruppi di quattro. State attenti, potrebbero sapere che stiamo facendo delle ricerche, potrebbe essere una trappola. E ora in marcia."

Lungo la Senna Oscar cavalcava tranquilla, concentrata. André, dietro di lei, vedeva i suoi lunghi capelli ondulare ad ogni passo del cavallo. Oscar pensava che avrebbero dovuto perquisire ogni battello, fermare qualsiasi raduno di persone sospetto, provò a immaginare dove si potevano nascondere per far sparire le armi. L'ideale sarebbe stato un ponte. Ma Parigi era una città fatta di ponti, erano troppi e loro non avrebbero avuto così tanto tempo. Più avanti vide un uomo completamente ubriaco, venirle incontro, era vestito di nero, un cappello nero gli copriva gli occhi, la faccia e le mani sporche di fuliggine. Lo spazzacamino aveva voglia di compagnia. "Ehi, bello. Hai voglia di venire a farti un goccetto con me?" Alain rispose subito pronto alla battuta. "Magari, ma devo lavorare, non vedi che sono in servizio?" "Non tu, bestione. Il biondino sul cavallo bianco." André stava per scendere da cavallo per spaccargli la faccia, ma si fermò, gli sembrava di aver già visto quell'uomo. Oscar scese da cavallo, si avvicinò al simpatico ubriacone e gli mise in mano una moneta d'oro. "Uh, uh. Grazie amico che generosità." Si avvicinò alla donna prendendola a braccetto cercò di trascinarla verso una bettola. Dopo alcuni passi, e un ultimo tentativo di avvicinarsi alla porta, la giovane si fermò, si scostò dall'uomo dicendogli "Non questa sera, domani forse accetterò il tuo invito, amico." Risalì calma sul suo cavallo. L'ubriaco alzò le spalle, lanciò in aria la moneta riprendendola al volo. Si diresse verso la bettola più vicina. Oscar continuò a cavalcare tranquilla. Alain e André pensarono che c'era gente davvero strana a questo mondo, se avessero visto il viso concentrato del comandante avrebbero capito. Il travestimento era stato perfetto, nemmeno i suoi compagni avevano riconosciuto Chante. Oscar guardava avanti, ma non vedeva la strada. Ripensava alle parole sussurrate dallo spazza camino. Dieci metri più indietro un uomo vestito di nero spiava il gruppo da lontano. Oscar rallentò un po' per poter parlare con i due uomini senza voltarsi. "Continuate a cavalcare, c'è un uomo vestito di nero che ci sta spiando. Il battello con le armi si trova sotto il ponte vicino alla Conciergerie." Dopo una decina di minuti incontrarono il colonnello Dagout. Oscar gli fece il saluto militare, che il colonnello restituì. La donna lo mise al corrente delle informazioni ricevute, ordinandogli di precederla al ponte con l'altro gruppo di soldati.

Accadde tutto molto in fretta. A Oscar era sembrato di vedere la stessa scena a rallentatore un centinaio di volte, era seduta davanti alla porta dell'infermeria e aspettava, i vestiti sporchi di sangue, appiccicati alla pelle, i capelli bagnati, ma non ci faceva caso, il suo corpo fu percorso da un brivido. Era concentrata sugli avvenimenti di quella notte.

Sotto il ponte, era buio. Era scesa per controllare l'imbarcazione sospetta. Uomini vestiti di nero, con visi coperti, caricavano casse sulla poppa. Quando si accorsero di essere stati circondati dai soldati, alcuni si buttarono in acqua per scappare, altri tirarono fuori le armi e iniziarono a sparare. I soldati risposero al fuoco. Le bocche dei fucili illuminarono la notte, come le lucciole in campagna. Ormai sulla barca erano rimasti in pochi. Oscar era a pochi passi da quello che sembrava il capo, un uomo mascherato, si vedevano solo gli occhi. "Ci incontriamo un'altra volta, comandante" Le disse. "Hai trovato quello che cercavi, ma non le avrete mai." Oscar si accorse che aveva in mano una miccia, sentì l'odore della polvere da sparo. In pochi secondi l'uomo tirò fuori la pistola sparò, ma non colpì lei. Oscar si girò per vedere un soldato cadere nel fiume. "André, nooo" Gridò. Guardò l'uomo mascherato accendere la dinamite e fuggire. "Tutti via, sta per esplodere." Oscar si buttò in acqua, sperò di riuscire a raggiungere Andrè e a salvarsi dall'esplosione. L'acqua era gelida e buia, avvolgeva il suo corpo dandole una sensazione di fastidio, il contatto dei vestiti che si appiccicavano al corpo non le piaceva. Iniziò a preoccuparsi era molto buio, non sarebbe riuscita a vederlo immersa in quell'oscurità. André aveva addosso le armi, il peso lo tirava più velocemente verso il fondo. Cercò di stare calma, ancora due bracciate verso il basso. Ancora niente. Sopra la sua testa sentì l'esplosione, ma il rumore era ovattato. L'ossigeno iniziava a mancarle. Non posso tornare su senza di lui. Non potrei mai perdonarmelo. Altre bracciate nell'acqua pesante. Toccò qualcosa. Era un braccio, è il suo, pensò. Lo prese da sotto la ascelle e iniziò a risalire. Era molto pesante, un corpo morto, ma non volle pensarci. Risalendo sentì mancarle l'aria, devo resistere, si impose. Finalmente l'aria, sono fuori. Prese lunghe boccate di aria, cercando di tenere la testa di André fuori dall'acqua. Vide Alain senza stivali e parte superiore della divisa, l'espressione del viso preoccupata, stava per buttarsi anche lui. Issarono fuori dall'acqua prima André, poi Oscar si sentì prendere di peso. Per un istante si sentì mancare, cadde in ginocchio, il respiro affannoso. "Comandante, non respira." Oscar schizzò accanto ad André. Ascoltò il battito del cuore, era appena percepibile. Fu molto veloce, non ci pensò due volte. Gli mise una mano sotto il collo, in modo da inclinargli la testa, gli aprì la bocca e iniziò a soffiargli aria nei polmoni. Minuti interminabili, continuava ad appoggiare le labbra sulle sue, per far entrare la vita che sembrava voler lasciare quel corpo. Nessuno aveva osato fermarla, i soldati guardavano la scena preoccupati. Non conoscevano tutti André, ma era pur sempre uno di loro. Alain si inginocchiò davanti a Oscar, voleva dirle che ormai non c'era più niente da fare, lo sguardo di Oscar lo atterrì. Gli occhi erano freddi, duri, capì che se l'avesse fermata avrebbe rischiato grosso, fisicamente più che la galera. André tossì, Oscar gli voltò la testa di lato vide che stava vomitando acqua, che riprendeva a respirare. Era fuori pericolo. Tirò un sospiro di sollievo, durò poco. Si accorse di avere le mani e la divisa sporche di sangue. "Oh, no è stato colpito." Lo portarono in caserma, il medico militare gli stava medicando la spalla sinistra. Il proiettile era entrato in profondità, erano riusciti a toglierlo, ma aveva perduto molto sangue. Quando il medico uscì dalla stanza, Oscar si alzò in piedi. "Non posso dire nulla, è troppo presto per dire se sarà fuori pericolo. Ho tolto il proiettile, ma ha perso molto sangue. Ora sta riposando, meglio non disturbarlo." "Posso riportarlo a casa?" Chiese Oscar. "Per i primi giorni è meglio non muoverlo." Oscar ringraziò il medico. Rimase seduta sulla panca di legno, davanti alla porta. Le mani sul viso. "Farebbe meglio a cambiarsi quei vestiti, comandante." Vide il soldato avvicinarsi alla porta, voleva entrare per vedere come stava il suo amico, ma Oscar lo fermò. "Niente visite per oggi, il medico ha detto che deve riposare." Alain rimase fuori dalla porta, vide la donna andare verso il suo ufficio. Le sopracciglia corrucciate. Guardò fuori dalla finestra. Il sole era da poco spuntato, l'alba di un nuovo giorno era iniziata.

   
 
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