Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: ely natassia    21/09/2017    2 recensioni
"Ogni giorno una condanna eseguita o momentaneamente sospesa (mai annullata), finché i cancelli si chiudono e lei ci riporta a casa, e io mi faccio piccola piccola nella sua ombra."
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Levi Ackerman, Petra Ral
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Capitano Levi,
 
le ore di questa notte sembrano non passare più, come accade sempre prima di una spedizione.
Domani cavalcherò dietro di lei, proprio alle sue spalle; e quando i cancelli si spalancheranno, so che lei girando appena la testa ci guarderà tutti, uno per uno, e poi non si volterà più indietro. Lo fa ogni volta.

Il calore della notte è insopportabile: penetra tra le lenzuola, un'onda umida che lascerà il posto all'incertezza dell'alba... Concentrazione, adrenalina, paura. Esaltazione, almeno in un angolo piccolo e meschino della mia mente.

La immagino nella sua stanza, soltanto al piano di sopra, solo a pochi gradini di distanza: non dorme, il nodo del fazzoletto allentato attorno alla gola, qualche bottone della camicia slacciato per concedere a un alito di vento inesistente di rinfrescarle la pelle; la finestra spalancata sulla calura noiosa di stanotte. Non dorme neanche lei.

Le dita mi scorrono addosso al pensiero, però le fermo quasi subito: sarebbe una bella distrazione prima di una missione che potrebbe costarmi la vita, sarebbe una bella distrazione ma adesso non voglio. E lei forse non ha mai indugiato in certe abitudini, e per assomigliarle un po' non vi indugerò nemmeno io.

Potessi dirle quanto amo questa vita…

Ogni giorno rischiamo di morire, di essere divorati e di vedere gli occhi grandi di un Gigante a pochi centimetri da noi: di vedere il suo sguardo avvolgerci e chiudere fuori tutto il resto, sapendo che sarà l'ultima immagine che porteremo con noi. Ogni giorno una condanna eseguita o momentaneamente sospesa (mai annullata), finché i cancelli si chiudono e lei ci riporta a casa, e io mi faccio piccola piccola nella sua ombra.

Eppure il risveglio di tutte le mattine è un colpo al cuore e un brivido di gioia per me: e questo, Levi, è tutto merito suo.

Essere parte della sua squadra, almeno un poco della sua vita, essere una delle persone con cui trascorre le giornate e parla, scherza, si arrabbia; essere là e vederle fare tutte le cose che fa, possedere un pezzettino della sua quotidianità, rubare quelle sue sottili manie che imparo a memoria credendo di conoscere meglio il suo carattere...

Ogni mattina ho la speranza di ricevere attenzioni da lei, e la giornata diventa un'avventura non a causa delle spedizioni contro i Giganti, non per il privilegio di essere un membro della migliore unità del Corpo di Ricerca, ma per le parole che potrebbe rivolgermi e per la possibilità di ritrovarmi per un motivo o per l'altro più vicino a lei.

Credo che se ascoltasse i miei pensieri si incazzerebbe: un soldato che perde tempo in fantasie invece di concentrarsi sul suo scopo è un pericolo per se stesso e per i suoi compagni; e lei non mi permetterebbe mai di mettere a repentaglio la sicurezza della squadra, vero?

Ecco perché sono solo flussi di coscienza in una notte insonne. Non le ho mai parlato di certi sentimenti, non l'ho mai toccata, non mi sono mai neanche rivolta a lei usando il suo nome: la chiamo signore, agli ordini signore, oppure Capitano.

Però ho mandato una lettera a mio padre, questo sì purtroppo; in mancanza di un altro luogo cui riporre l'ammirazione che nutro per lei, l'ho riversata su un foglio che sfacciatamente ho avuto il coraggio di spedire: quasi per il gusto di prendermi in giro da sola, o forse per avere tra le mani qualcosa di concreto che parlasse della "nostra storia", quella che è reale soltanto per la sottoscritta, e di ciò che provo per lei, che invece reale lo è sul serio.

Ho scritto una lettera a mio padre, dovrebbe persino essergli già arrivata.

E adesso che al giorno e alla spedizione manca solo una manciata di minuti, e già sento i rumori dei compagni più mattinieri emergere dal buio, adesso credo che aspetterò l'alba a occhi chiusi, immaginandola mentre si riveste e si tocca il viso stanco.

I cancelli si apriranno di nuovo, finché forse, più tardi, potrò farmi piccola piccola e nascondermi ancora con lei tra le ombre della sera.

Sino ad allora agli ordini, Capitano.
 
 

Petra
   
 
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