Videogiochi > Fallout
Segui la storia  |       
Autore: FreddyOllow    24/09/2017    0 recensioni
[Fallout: New Vegas]
Durante i suoi viaggi il corriere incontra uno strano scienziato nei pressi di Novac.
L'uomo sta studiando una specie chiamata i Lakelurk.
E' intenzionato a pagare bene qualsiasi mercenario disposto a proteggerlo durante le sue ricerche.
Genere: Avventura, Azione, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, sole survivor maschio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

NOTA BENE: questo è l'ultimo capitolo della FanFiction Fallout New vegas. 

Buona lettura!

---------------------------------------------------------------------------------------

Il corriere e il dottore proseguirono lungo la zona accidentata, allontanandosi di poco dalle rive del Colorado. I raggi solari, rifletterono sulle acque cristalline del fiume, donando al Corriere un immagine surreale. Davanti a loro, a circa cento metri, un sontuoso ammasso roccioso troneggiava su tutto il Canyon. Il dottore lo guardò stupito, per poi ritornare nei meandri oscuri dei suoi pensieri. Il corriere invece, proseguì circospetto. Ebbe la strana impressione che questa zona fosse troppo tranquilla dall'ultima volta che l'aveva esplorata. 

Raggiunsero un piccolo dirupo. A destra, il deserto del Mojave incombeva minaccioso verso loro, mentre a sinistra, il canyon continuava serpeggiando tra alcuni vicoli cechi. Man mano che proseguirono, il terreno divenne sempre più arido e secco; il ch'è significò che si stavano allontanando dal fiume. 

Scesero giù per alcuni tratti, risalirono di nuovo e infine svoltarono a destra. Nel frattempo i raggi del sole si batterono con forza su di loro. Il dottore era stanco e faticava a camminare. La vista gli si appannava in alcuni frangenti e non poteva nemmeno bere un sorso d'acqua. La sua borraccia era rimasta nella caverna. L'unica fischetta d'acqua era sulla cinta del corriere. Desiderava strapparglielo di dosso e berla tutta d'un sorso. Lo desiderava con tutte le sue forze ma, non poteva. Era ancora lucido da capire che sarebbe finita male. Poteva anche chiederlo gentilmente, ma non avrebbe ricevuto niente di sicuro, così rimase zitto.

Lungo le pareti del Canyon, strane dipinti si su seguivano uno dopo l'altro. Il corriere li riconobbe subito, Great Khan; un popolo guerriero dedito al saccheggio e alla razzia, oltre ad essere i più grandi produttori di droghe di tutto il Mojave. Conosciuti per la loro aggressività, impulsività e i brutali riti di iniziazione. Tuttavia, non sono ostili con i nuovi arrivati, ma qui la situazione era ben diversa.

Dopo la sconfitta della Legione di Cesar a Hoover dam. I Great Khan stipularono una debole pace con l'RNC, che furono in seguito traditi. L'RNC lanciò un attacco a sorpresa contro l'accampamento situato a Red Rock, distruggendo e massacrando tutti. Papa Khan, leader dei Great Khan, nonché fondatore di quest'ultimi, venne giustiziato e il suo corpo dato impasto agli avvoltoi. I pochi superstiti rimasti, fuggirono verso Zion; una regione miracolosamente scampata alle elevate radiazioni che avevano devastato le regioni circostanti. Non era ben chiaro come avessero trovato il passaggio per quella terra dorata, nemmeno il Corriere sapeva darsi una risposta. Mesi dopo, alcuni Great Khan, ritornarono nel Mojave, compiendo razzie e sopratutto, uccidendo i soldati dell'RNC e riuscendo persino a distruggere qualche avamposto isolato. Fu la sete di vendetta la sola cosa che mandò avanti questo popolo, ormai decimato e costretto a vivere nascosto tra le sontuose e spettacolari paesaggi di Zion. Il corriere però, pensò che dietro a tutto questo ci fosse lo zampino di Joshua Graham, ma non avendo prove al riguardo e conoscendo quest'ultimo, lasciò perdere questa ipotesi un po' troppo contorta.

Il corriere si fermò un momento e si guardò attorno. Dalle pendici più alte delle rocce, non c'era niente. Nessuna presenza. Era da lì che i Khan, in passato, scrutavano nascosti chi entrava nel loro territorio, per poi decidere come comportarsi. Forse il massacro di Red Rock, avvenuto mesi a dietro, era diventato un suolo oscuro per i Great Khan o forse, troppo sacro. Fatto sta che il Corriere non percepì nulla.

Nel frattempo il dottore, che era rimasto di sasso, lo guardò stranito. Non sapeva neanche di trovarsi in un territorio che, se fosse giunto qui mesi fa, non ne sarebbe uscito vivo. 

<< Cosa guardi? >> disse il dottore, guardando in alto verso le rocce.

<< Niente >> rispose il corriere << andiamo! >>

I due si incamminarono lungo il sentiero, mentre il canyon diventò sempre più stretto e angusto. I disegni sulle pareti erano ormai svaniti da un pezzo, lasciando spazio al vento che, tetro, ululava attorno a loro. 

Svoltarono diversi vicoli e senza accorgersene, si ritrovarono davanti all'accampamento dei Great Khan o quello che ne rimase. Le tende in stile mongolo, le famose gers, erano ridotte in cenere. A distanza di mesi, l'aria era ancora impregnata di fumo e pelle bruciata, il ch'è inquietò non poco il corriere e il dottore. Le casupole che una volta appartenevano ai ranghi più elevati della comunità, erano stato distrutte e alcuni di esse erano in parte crollate. In mezzo alla palizzata di legno che formava un cerchio, situata al centro dell'accampamento in cui avvenivano i combattimenti e riti di iniziazione, c'era una montagna di cadaveri bruciati, uno sopra l'altro. La puzza proveniva proprio da lì. Il corriere rimase sconvolto da quel panorama terribile e disumano; come poteva l'RNC fare una cosa simile? Come potevano essere capaci di simile atrocità? Il dottore guardò la scena quasi con indifferenza. Come se per lui fosse del tutto normale. 

Sul livello della collina più alta, la casa di Papa Khan era stata bruciata. A pochi metri dell'entrata, c'era un cartello.

"Le foreste a precedere le civiltà, i Deserti a seguire"

Il corriere conosceva questa citazione; lo scrittore Chateaubriand. L'RNC aveva inciso questa frase come avvertimento o come ricordo di ciò che era successo qua? Forse era diretta ai superstiti Great Khan che, se fossero ritornati, avrebbero notato questa frase troneggiare su tutta la vallata del Canyon, come avvertimento o come scherno?

Il Corriere si voltò e guardò l'intera vallata. D'un tratto, dietro alcune rocce, qualcosa si mosse rapido. Il Corriere poté percepirlo. Non erano più da soli. Fece cenno al dottore di rimanere fermo, ma quello non capì.

<< Ma che fai? >> disse il dottore confuso, guardando il Corriere che si abbassava.

Il Corriere estrasse la 9mm e fece segno a quello di stare in silenzio. Ci fu un'altro movimento rapido, ma questa volta il Corriere riuscì a vederlo; Un uomo di carnagione mulatta, con una una lunga cresta castana e un giubbotto in pelle a maniche corte. Se ne stava in piedi, accanto a una casupola distrutta. Lo fissava senza dire e fare niente.

Il dottore spaventato, guardò il Corriere. Questo nemmeno si degnò di uno sguardo. L'uomo con la cresta alzò lentamente le mani in alto. Il Corriere non capì cosa stesse facendo.

<< So chi sei, Corriere >> disse l'uomo con la cresta, mentre avanzava verso di loro << Hai avuto a che fare con i Great Khan in passato, non è vero? Hai lavorato per loro. Li hai aiutati a riprendersi dopo il disastro di Bittespring, ma alla fine... alla fine li hai abbandonati >>

Il corriere puntò la 9mm all'altezza della testa dell'uomo << Io non ho abbandonato nessuno! >>

<< Lo hai fatto, Corriere >> rispose l'uomo che era a pochi passi da lui << Io ho visto tutto. Ero un di loro. Un Great Khan. Lo vedi questo questo stemma? >> l'uomo si volse, mostrando lo stemma dietro il giubbotto; un cranio con lunghi e sottili baffi, e in testa un copricapo mongolo con delle grossa corna ai lati, che si piegavano fin su.

<< Lo hai visto, vero? >> continuò l'uomo, abbassando le mani e voltandosi, mentre il corriere strinse deciso la 9mm << Non mi hai neanche riconosciuto. Sono Regis. Ti ricordi di me, Corriere?  >>

<< Regis?! >> disse il Corriere confuso, abbassando la 9mm. Come se avesse visto un fantasma << Non può essere... mi hanno detto che eri... eri morto... Papa Khan me lo disse >>

Regis si fermò davanti al Corriere << Be', a dire il vero i Demoni ci avevano teso un agguato e il mio gruppo è stato ucciso >> Regis abbassò lo sguardo << Mi sono salvato solo perché ho perso i sensi. Una pallottola mi ha colpito proprio qui >> l'uomo mostrò la ferita che aveva a sinistra del braccio, sotto il deltoide << Ricordo solo che ci stavamo difendendo vicino a delle rocce. Poi buio totale >>

Il Corriere sapeva della squadra di Regis e di come erano morti, ma detta da lui, la storia assunse un altro angolatura. Vedere lo sguardo di Regis, riempirsi di lacrime, non fu un bello spettacolo.

<< Dimmi, Corriere >> ringhiò Regis << Perché non ci hai aiutato? Perché non ci hai avvertito dell'intenzioni dell'RNC di sterminarci tutti? Perché? >>

<< Come potevo saperlo? >> rispose il corriere confuso << Non sono uno di loro. Ho soltanto aiutato l'RNC a prendere il controllo del Mojave e poi, se non ricordo male, avevate un patto con loro >>

<< Avevamo >> sottolineò Regis, dando le spalle al corriere e guardando verso le macerie dell'accampamento << Hanno distrutto tutto... Ucciso intere famiglie... donne, bambini, vecchi... Tutti morti... E che dire di Mira... >> Regis abbassò lo sguardo << Gli hanno sparato in testa... davanti ai miei occhi... >>

<< Mi spiace, Regis... >> disse il Corriere, aggrottando le sopracciglia << Scusa se te lo chiedo. Ma come ti sei salvato? >>

<< Non mi crederesti mai... >> rispose Regis, voltandosi verso il corriere.

<< Provaci >> disse il Corriere.

Regis adorava le avventure del Corriere. Quando questo si fermava a Red Rock, Regis era il primo a mettersi seduto e ad ascoltarlo. Per lui era un idolo. 

<< Un supermutante ha fatto breccia tra le difese dell'RNC >> rispose Regis, indicando l'entrata del posto << Subito dopo ho sentito degli spari. Quasi tutti i soldati sono corsi verso l'entrata, ma oltre i suoni delle mitragliatrici, sentii delle grida di dolore. Forse non mi crederai, ma ho visto due soldati volar via a più di quattro metri da terra. Qualcuno li stava lanciando in aria >> Regis fece un pausa e diede le spalle al corriere. Poi fece qualche passo davanti a sé.

<< Aspetta un attimo >> disse il Corriere -che non capì gli eventi della storia, in quanto troppo confusi- << Tu dov'eri? >>

D'un tratto, il dottore comparve da dietro. Regis si voltò di scatto, puntando il suo mitra verso di lui.

<< Ehi, ehi, calmati Regis >> esclamò il Corriere, mettendosi davanti al dottore. Questo rimase paralizzato dalla paura, mentre Regis serrò gli occhi.

<< Conosco questo tipo... >> rispose Regis, scrutando il Dottore da capo a piede << Si... questo figlio di puttana era qui durante l'attacco! L'ho visto prelevare campioni di sangue dai cadaveri dei miei amici. TI AMMAZZO FIGLIO DI PUTTANA! >> Regis mirò alla testa dell'uomo, ma il Corriere, con gran sorpresa di questo, gli diede un pugno in faccia, facendolo rovinare per terra. Anche il mitra cadde e il Corriere l'afferrò veloce. 

<< Ma che... >> rispose Regis frastornato, toccandosi il labbro con la mano.

<< Non puoi ucciderlo >> disse il Corriere << Non ora almeno. Lui mi serve vivo >>

<< Ti serve vivo? Per cosa? >> Regis era confuso.

<< E' una lunga storia. Te la racconterò in un secondo momento >> rispose il Corriere << Ma tu devi dirmi ancora come hai fatto a sopravvivere? >>

<< Quel supermutante mi ha aiutato >> disse Regis, mentre il Corriere li tese una mano e lo aiutò ad alzarsi da terra << Quando ha ucciso i soldati, si è diretto verso di me. Era fuori di sé. Gridava; "uomini neri" o "caschi neri" una cosa del genere. Io ero l'unico a non essere stato giustiziato, ma quando mi vide, si fermò >> Regis indicò il punto esatto dell'incontro << Non so cosa gli passasse per la testa, ma mi fissò a lungo. Poco dopo disse qualcosa del tipo: "umano buono, umano amico" e mi liberò, ma cinque minuti dopo cambiò letteralmente idea. Voleva uccidermi >>

Al corriere venne in mente solo un supermutante; Morpheus. Solo lui era in grado di dire quelle semplici parole. Voleva crederci con tutto il cuore che fosse proprio lui.

<< Come si chiamava? >> domandò il Corriere.

<< Morpheus... credo... >> rispose Regis perplesso.

<< Morpheus, dannazione! >> disse il Corriere felice << Dov'è ora? >>

<< Lo conosci? >> chiese Regis stranito.

<< Si, ma non c'è tempo per le storie. Dov'è ora? >>

<< Non lo so >> rispose Regis ancora più confuso di prima << Ha detto che doveva liberare i suoi amici. Però prima doveva salvare una donna imprigionata in una casa abbandonata o una cosa del genere. A dir la verità non ho capito molto. Parlava fra sè in modo confuso >>

<< Grazie, Regis. Grazie davvero >> disse il corriere felice, consegnandogli di nuovo il mitra tra le mani << So dove si è diretto. Noi stiamo andando nella stessa direzione >>

<< Ma vuoi dirmi che diavolo succede? >> rispose Regis.

<< Okay, ti accennò qualcosa >> disse il corriere.

Il Corriere raccontò tutta la sua odissea, da Novac alla caverna dei Lakelurk, fino ad ora. Regis rimase stupito e senza parole dalle rocambolesche avventure dell'uomo. Le adorava.

Nel frattempo il Dottore setacciò gli oscuri meandri della sua mente, in cerca di un ricordo collegato a questo posto, ma senza risultato. Vuoto mentale. Niente riaffiorì dalle sue subdole cervella. Forse Regis si era sbagliato al riguardo.

<< Posso farti una domanda? >> disse il dottore cauto a Regis - una volta che il Corriere ebbe finito di raccontargli la storia. -

<< E' meglio per te che non mi parli! >> ringhiò Regis, serrando gli occhi.

<< Come fai a ricordati di me, se non sono mai stato qui? >> chiese il Dottore, senza accorgersi di avergli posto una domanda.

<< Come faccio a saperlo?! Come faccio a saperlo?! >> Regis si mosse minaccioso verso il dottore, ma il Corriere lo fermò.

<< Calmati, Regis >> disse l'uomo << Cerca di stare calmo. Fallo per me >>

Regis cercò di calmarsi, respirando e espirando profondamente, poi aggiunse << Ricordo perfettamente la tua testa di cazzo! Ricordo quei vestiti! Ricordo tutto perfettamente! Quindi non venirmi a dire che non sei mai stato qui! >>

Il dottore rimase stupito << Forse hai visto il mio gemello, ecco perché. Si chiama Nicolas >> si avvicinò a Regis con gli occhi sgranati << E' vivo? dov'è ora? >>

Regis lo guardò confuso, non stava capendo più niente da tutta questa storia. Era tutto surreale e strano << Sono morti tutti >> rispose infine.

D'un tratto il Dottore indietreggiò lentamente, guardandosi attorno << Dov'è..? Dove si trova..? >> mentre alcune lacrime scalfirono lentamente il suo paffuto viso.

Regis indicò il posto, senza dire niente. Il Corriere rimase ammutolito.

Il Dottore scese veloce il dirupo, rischiando di perdere l'equilibrio e di rotolare giù per diversi metri. Ma per fortuna riuscì ad arrivare tutto intero. Percorse diversi metri, prima di ritrovarsi davanti a una montagna di cadaveri. Tutti Great Khan. Voltandosi verso sinistra, vide i corpi dei soldati. Corse verso quelli, esaminando tutte le sagome, finché non si ritrovò a pochi passi dal fratello. 

Era appoggiato di schiena alla roccia, con il volto ricoperto di sangue. Vicino alla mano un paio di occhiali rotti e un documento. Il dottore toccò il viso del fratello, lisciandolo delicato con le dita << Finalmente sei morto, cocco di papà! Chi è il migliore, eh?! IO! Sono sempre stato IO il migliore, ma tu sei sempre stato il prediletto di papà. Be', ora lo sarò io! Non sai da quanto tempo aspettavo questo momento! Che qualcuno ti ammazzasse! >> il dottore si volse verso il documento, afferrandolo e agitandolo in mano << Scommetto che mi hai lasciato qualcosa eh, fratellone... qualche arma in un nascondiglio segreto o qualcosa del genere... Lo so, lo so >> sbuffò il dottore, guardando il viso senza vita di Nicolas. Occhi e bocca aperta << Mi hai sempre voluto bene. Mi hai sempre accontentato in ogni mio capriccio quando papà non c'era, ma ti ho sempre odiato! Non ti sopportavo! Eri troppo perfetto, ma ora... ora non più! >> Il dottore rimase in silenzio, scoppiando infine in una grassa risata, che faticò a smorzare. 

D'un tratto sentì qualcuno alle sue spalle.

<< Tu! >> disse una voce profonda e cavernicola dietro di lui << Tu! Umano cattivo! Amico cattivo! >>

Il dottore si volse di scatto. Dall'alto, gli arrivò una mazzata di Rebar Club che gli spappolò il cranio.

<< Umano Cattivo! Umano cattivo! >> Morpheus gridò a squarcia gola, infierendo sul corpo senza vita del dottore.

Il Corriere corse verso la direzione delle urla, impugnando il machete. Regis lo seguì con il suo mitra. Una volta là, del corpo del dottore non rimase nient'altro che brandelli sparsi qua e la in una pozza di sangue. Morpheus era poco più lontano, con in mano la testa del dottore o quello che ne rimase.

<< E lui! >> Gridò Regis, puntando il mitra verso questo. Il Corriere delicato, poggiò la mano sulla canna dell'arma. Regis abbassò il mitra, guardandolo stranito.

Nel frattempo, Morpheus si volse verso il Corriere. Rimase immobile, squadrando l'uomo e inclinando la testa da un lato, poi spalancò gli occhi dalla felicità e lanciò in aria la testa del dottore.

<< Amico buono! >> urlò il supermutante euforico, catapultandosi goffamente verso il corriere, mentre i suoi scarponi alzarono in aria, fumi di polvere.

Morpheus abbracciò il Corriere, sollevandolo in aria.

<< M-mi stai stri-ittol-lando... >> disse l'uomo con voce smorzata.

Il supermutante mollò lievemente la prese << Morpheus non vuole fare male. Tu umano buono. Tu fratello per Morpheus >> disse mettendo a terra il Corriere con cura.

<< Sono felice quanto te nel rivederti in vita, Morpheus >> rispose l'uomo, mettendogli una mano sul possente braccio, all'altezza della scapola.

Addio ricompensa pensò fra sé il corriere. Aveva tenuto in vita il Dottore per essere pagato, ma invece Morpheus gli aveva anticipato il biglietto di sola andata per l'inferno. Sempre se esistesse ancora un inferno o se l'inferno fosse già qui dalla grande guerra.

<< Ma che cazzo sta succedendo?! >> si intromise Regis, confuso e quasi disorientato << Conosci questo supermutante? >>

Morpheus ringhiò << Tu umano cattivo! Morpheus uccidere te! Tu eri con caschi neri >> il supermutante stava impugnando il rebar club quando il corriere lo fermò.

<< E' tutto apposto, Morpheus. Lui è un mio amico. Non è cattivo >> disse il Corriere, per poi voltarsi verso Regis aggiungendo << Lui non è come gli altri supermutanti. Non odia tutti gli umani, anzi, lui stesso sa di essere un umano, non è vero Morpheus? >> il corriere si volse verso quello, sorridendogli.

<< Morpheus umano! >> rispose fiero, puntando i piedi.

<< Vedi, non so spiegarti il perché; ma io e lui abbiamo un legame molto forte. Ci capiamo >> continuò il Corriere << Ora non so perché abbia ucciso tutti, ma non credo abbia fatto del male ai tuoi compagni >>

<< Morpheus uccidere caschi neri! Dove sono?! >> ringhiò Morpheus, guardandosi attorno infuriato.

<< Calmati, Morpheus. Non c'è nessun casco nero. Sei al sicuro >> disse il Corriere, dandogli una pacca sulla spalla.

<< Corriere rende sereno Morpheus >> rispose assumendo l'espressione di un bambino.

<< Okay, forse ho capito >> aggiunse Regis, guardando con riluttanza il supermutante << L'hai trovato in un Vault? E' un aborto di qualche esperimento fallito? Come fa a dire che è umano? Non vede che non lo è?! >> puntò il dito verso quello.

<< Morpheus molto arrabbiato! >> il supermutante impugnò la rebar club e sferrò un colpo verso Regis, che deviò miracolosamente. Morpheus continuò a sferrare attacchi, ma Regis li scansò agilmente, correndo infine su delle rocce, per sfuggire alla sua furia.

<< Cazzo! >> imprecò il Corriere << Non c'è l'ha con te, Morpheus! Tu sei un umano! Si riferiva a un supermutante molto cattivo che viveva sulle montagne! >>

Morpheus si calmò di colpo << Supermutanti cattivi! Morpheus non è supermutante... Morpheus umano buono... >> si rannicchiò per terra, singhiozzando, mentre Regis ne approfittò per prendere il suo mitra e puntarglielo contro. Partì un colpo. 

Regis guardò incredulo le sue mani. Senza accorgersene, il suo mitra era volato via. Il Corriere restò lì, con la .9mm puntata verso di lui e la canna fumante.

<< Ma... >> disse Regis incredulo. Non capiva come avesse fatto il Corriere ad estrarre rapidamente l'arma e disarmarlo con un proiettile, perlopiù sparato in un millesimo di secondo senza prendere la mira.

<< Ora te ne stai buono, Regis! >> esclamò il Corriere serio, serrando gli occhi. 

Regis ne fu intimorito.

<< Morpheus non vuole fare male... >> disse il supermutante, dondolando avanti e indietro con il busto, stringendo le braccia attorno alle ginocchia.

<< Va tutto bene, Morpheus >> rispose il corriere, avvicinandosi a lui e posando una mano sulla sua spalla << Ora ascoltami. Ho bisogno di te. Ho bisogno del tuo aiuto. Vuoi aiutarmi a liberare Ginevra? >>

Morpheus si volse di scatto << Morpheus è qui per Ginevra... Morpheus uccidere caschi neri per trovare Ginevra... >>

<< Ginevra non si trova qui >> rispose il Corriere, mentre Morpheus si alzò da terra << So dove la tengono prigioniera, ma ho bisogno del tuo aiuto per liberarla. Ho bisogno di te, Morpheus. Promettimi che manterrai la calma se la situazione diventerà difficile? >>

<< Morpheus lo giura. Morpheus buono e calmo >> annuì il supermutante con il capo.

Lasciarono alle spalle le macerie dell'accampamento e proseguirono verso ovest. Regis rimase in silenzio per tutto il percorso. Morpheus si guardò attorno spaesato e stupito, come un bambino rapito da un mondo fatto di sogni e magie. Il Corriere in testa al gruppo, batteva i sentieri e di tanto in tanto controllava la zona da qualche dirupo. 

Scesero alcune dune sabbiose, alternate da massi rocciosi. Non c'era una vera e propria strada da seguire, poiché erano quasi tutti vicoli ciechi. Il canyon dava filo da torcere persino al Corriere che ormai era un esperto viaggiatore. Svoltando diverse pareti rocciose, stradine intricate e strette, arrivarono in cima a un ampio dirupo.

Il Corriere guardò il territorio. In lontananza, vicino a una baracca messa in piedi con ferro arrugginito e altra robaccia, intravide un gruppetto di uomini. Una decina in tutto. Si erano accampati lì. Forse era il loro rifugio o qualcosa di simile. 

<< Demoni! >> disse Regis, avvicinandosi al Corriere.

<< Morpheus vuole uccidere drogati >> esclamò il supermutante euforico, brandendo in aria la Rebar Club.

<< Concordo! >> disse Regis serio, impugnando il suo mitra. 

<< Allora faremo un favore alla gente che vive nei paraggi >> concluse il Corriere.

Scesero il dirupo, avvicinandosi di soppiatto alla baracca. Si misero dietro una parete rocciosa, dopodiché Regis, avanzò dal lato destro, mentre Morpheus rimase lì. Il Corriere coprì il lato sinistro, strisciando silenzioso come un serpente a sonagli prebellico. 

I demoni, ignari di quanto stesse per accadere, se ne stavano seduti su delle cianfrusaglie, attorno ad un fuocherello da campo spento. Ma prima che il gruppo poté attaccare, il Corriere udì delle parole.

<< Non mi frega un cazzo! >> disse un demone con una lunga barba grigia; occhi rossi sangue e viso infossato  << Abbiamo già perso metà carico di Jet per colpa dell'RNC. I Great Khan sono stati distrutti mesi fa e non abbiamo più un fornitore o qualcuno a cui rubare la droga. Io non c'è la faccio più! Devo farmi! Mi sento troppo debole. TROPPO! >> concluse la frase, entrando in delirio, mentre alcuni di quelli tentarono di calmarlo.

<< L'RNC vuole distruggerci >> rispose un demone calvo, alzandosi in piedi << hanno distrutto i Great Khan per farci fuori. Siamo diventati una spina nel fianco per quei bastardi! Farebbero di tutto per levarci di mezzo per sempre >> il demone fece una pausa teatrale, mentre gli altri si guardarono tra loro, approvando le sue parole. Vedendo ciò, continuò << Sapete dei Macellai, vero?! Dovete sapere che l'RNC ha troppo problemi a cui pensare. Sta cercando di risolverli tutti in un colpo solo. Questi fantomatici Macellai sono una minaccia grande quanto lo era la legione di Cesar. Hanno pensato prima di sradicare i mali minori, cioè, noi. E infine, dedicare tutte le loro forze contro i Macellai. Non credete che la distruzione dei Great Khan fosse proprio quella di indebolirci? Siamo troppo potenti! Siamo i numeri uno!  >>

<< Si hai ragione >> 

<< Non ci avevo pensato >>

<< Ci vogliono tutti morti perché siamo forti! >> erano alcune delle tante parole che i Demoni gridavano entusiasti in quel momento, elogiando il discorso del Demone calvo.

Il Corriere, che era rimasta nascosto tra alcuni sassi, si rese conto dei danni al cervello prodotto dalle droghe. Le loro cervella erano del tutto fritte; paranoia e complottismo, avevano alterato la loro realtà. Ma per l'RNC, i Demoni non erano altro che letame prodotto dal Mojave. Non contavano nulla. Ma su una cosa avevano ragione; L'RNC si stava davvero preparando a scatenare tutta la sua forza contro i Macellai, ma quello che non sapevano però, e che i Macellai non esistevano più.

Il demone calvo intraprese un altro discorso pomposo. Sembrava aver preso gusto nel sentirsi considerato e aver tutto per sé, l'attenzione dei suo compagni. Ma i Demoni non erano famosi per le rimpatriate di gruppo, progetti a lungo termine e tutte quei generi di cose, poiché non facevano mai quello che dicevano. Tempo un'ora e tutti si sarebbero scordati delle parole del Demone calvo, entrando da prima in ansia, poi in panico e infine, in preda ai deliri, sarebbero andati a zonzo in cerca di una dose. Alcuni si ammazzavano tra loro quando trovavano med-x, jet o altra roba.

Il Corriere si volse verso Regis, roteando il braccio in aria, dopodiché ripeté lo stesso gesto a Morpheus. Questo fu il primo a sferrare l'attacco, balzando da sopra un grande masso e atterrando a pochi passi dalla baracca. I Demoni guardarono per un attimo confusi il Supermutante, non capendo cosa stesse succedendo. Poi estrassero le loro armi e spararono. Il Corriere e Regis, attaccarono all'unisono, mentre Morpheus fracassò i crani con la rebar club e face volare i Demoni da ogni dove. Lo scontro durò poco più di venti secondi. Furono praticamente spazzati via senza alcuna difficoltà. 

<< Morpheus ha fatto una buona azione! >> gridò al cielo, alzando la sua rebar club.

<< Non dirmi che sei un fanatico del Karma? >> Sbuffò Regis.

Il supermutante si volse verso l'uomo << Morpheus fa buone azioni per trovare caschi neri >>

Regis scosse la testa, smorzando la risata che nascose con la mano.

<< Le buone azioni portano sempre buoni eventi >> disse il Corriere, sorridendo al supermutante. 

Morpheus annuì felice come un bambino.

Fecero un veloce sopraluogo della baracca. Il Corriere entrò per primo, seguito da Regis, mentre Morpheus rimase fuori di guardia. All'interno, oltre a un tavolo rotto e delle sedie ribaltate, non c'era nulla. Vicino l'angolo della stanza, Regis trovò una scatola metallica nascosta sotto un telo nero e la indicò al Corriere.

<< Potrebbe essere una trappola >> disse quest'ultimo.

<< Allora vediamo se c'è un innesco >>

I due ispezionarono attentamente la scatola, cercando dei fili conduttori, ma non trovarono niente. Infine, Regis l'aprì. All'interno; 12 munizioni .9mm, un libro: racconti di un venditore di carne di Junktown, una palla da baseball e un nota. Regis la prese e la fece vedere al Corriere. Poi la lesse ad alta voce.

"Folle! Sono folle! Folle! Ho bisogno di Med-x! Le mie vene si stanno prosciugando... Le sento seccarsi in tutto il corpo... le mie braccia... non sento più le braccia... riesco solo a scrivere... ma... ma se scrivo... se scrivo vuol dire che non si seccano?! D-devo... devo dirlo agli altri!"

Regis guardò per un momento il Corriere e infine risero. 

<< Tutto avrei creduto >> disse Regis, stropicciando la nota in mano << Ma no che fossero più stupidi dei supermutanti >> infine la buttò per terra.

<< C'è sempre una prima volta per tutto >> rise il Corriere.

Uscirono dalla baracca, lasciando il contenuto nella scatola metallica. Morpheus appena li vide, gioì. 

<< Morpheus felice! Qualche regalo per Morpheus? >> i suoi occhi si illuminarono di felicità.

<< Mi spiace, Morpheus >> rispose il Corriere << Ma non abbiamo trovato niente >>

Morpheus si rattristì << Morpheus triste... molto triste... >

<< Non fare quel muso lungo >> aggiunse il Corriere, mettendogli una mano sulla spalla << Quando troveremo Ginevra, avrai tutti i regali che vorrai >>

Morpheus sorrise contento come un bambino.

Il gruppo si allontanò dalla baracca e imboccò il canyon. Un piccolo e timido fiumiciattolo sgorgava sotto le pareti rocciose di granito, cascando giù dal dirupo. Al di sotto, il fiume Colorado spuntava limpido e sereno all'orizzonte. 

Percorso due chilometri sotto il sole cocente. Gli intricati sentieri, affaticarono le gambe e le menti del gruppo. Le fronti, grondavano sudore come piccole gocce d'acqua cadute dal cielo.

<< Morpheus è stanco... >> disse; testa bassa e spalle ricurve << Morpheus vuole riposare cinque minuti... >> si fermò di colpo.

<< Non abbiamo tempo per questo, Morpheus >> rispose il Corriere, voltandosi verso di lui e continuando a camminare << Ginevra conta sul nostro aiuto >>

D'un tratto Morpheus si rivitalizzò << Morpheus non lascia sola Ginevra! >>

Regis lo guardò, ridendo sotto i denti, poi disse sarcastico al Corriere << Funziona a interruttore? Perché si accende e spegne a caso >>

Il gruppo continuò lento, scendendo a valle. Un leggero venticello soffiò delicato e discontinuo sulle loro pelli, risollevando i loro animi.Massi di rocce irregolari e di diverse dimensioni, si ripeterono all'infinito. Al corriere pareva di girare in tondo. 

Diversi minuti dopo, sbucarono fuori dalla gola; Il terreno pianeggiante, poco collinoso e con qualche duna di sabbia, regalò a tutti un sospiro di sollievo. Una strada dall'asfalto rovinato, sbucava a destra, correndo sopra un ponte ceduto da un lato, che portava dritto a New Vegas. All'orizzonte, la torre del Lucky 38 troneggiava sui resti scheletrici della città. 

Finalmente erano usciti dal canyon infernale. In lontananza, nascosta tra alcune rocce sontuose, un piccola casa malandata. Non era ben visibile in un primo momento, a meno che, non si usciva dal canyon. 

Si avvicinarono di soppiatto, spostandosi da roccia in roccia, come gatti del deserto. In quel luogo regnava un tetro silenzio. Capitò di tanto in tanto, che Morpheus facesse rumore con i suoi passi goffi e pesanti, facendo rotolar giù alcuni sassolini. Ma nessuno si allertò. Sembrava che nei paraggi non ci fosse anima viva. Nessuna guardia. Niente di niente. Allorché il Corriere si alzò in piedi, con gran stupore di Regis.

<< Questo posto è abbandonato >> disse infine, facendo cenno agli altri di alzarsi.

<< Abbandonato? >> rispose Regis, confuso.

<< Non c'è nessuno. Guarda! >> Il corriere sparò un colpo in aria. Aspettarono qualche secondo, ma nessuno si fece vivo. Poi aggiunse << Non è sorvegliato >>

<< Forse sono scappati via? >> 

<< Morpheus vuole liberare Ginevra! >> il Supermutante alzò in aria la rebar club e corse goffamente verso la casa, sollevando fumi di polvere dietro di sé. Gli altri lo seguirono.

Morpheus con un colpo secco di rebar club, abbatté la porta che, cadendo a terra, sollevò in aria una piccola nube di polvere. Nell'entrata: un divano malridotto, un tavolino da salotto con una .9mm, una Glock e un mitra appoggiati su di esso. Le crepe correvano discontinue su alcuni muri della stanza. Vicino all'asse, la cui porta era assente, delle traccie di sangue coagulato portavano nell'altra stanza; La cucina.

<< Rimani di guardia, Morpheus >> disse il Corriere, facendo cenno a Regis di seguirlo.

Il supermutante annuì come un bambino.

Una volta in cucina, si ritrovarono davanti una pila di macellai morti, uno sopra l'altro. Pozze di sangue coagulato si facevano largo fino a toccare i muri. Diverse armi erano accatastate su un bancone. Un odore insopportabile trafisse i polmoni in un solo colpo. Odore di carne in putrefazione. Il Corriere si chinò verso un cadavere, spostandogli il viso. La faccia, scavata da un centinaio o più di larve, li diede la conferma. Erano morti da giorni o persino settimana. Un pensiero; Ginevra. 

Si alzò e guardò di sfuggita Regis. Infine, si diresse verso Morpheus. 

<< Ispeziona la stanza, Morpheus >> poi si volse verso Regis che lo stava raggiungendo, confuso << Anche tu, Regis >>

Il supermutante non fece domande, né annuì. Forse aveva capito...

Un ansia incontrollabile assalì il Corriere. Strane sensazioni inquinarono i suoi pensieri. Le mani tremanti. Il respiro veloce e irregolare. Il cuore schizzò quasi dal petto. Non voleva e non poteva credere. Non poteva dar vita ai sui pensieri più negativi. Cercarono dappertutto, dalla cucina al soggiorno, fino al bagno. Nessuna traccia di Ginevra. Infine si riunirono. Solo un luogo era rimasto inesplorato; lo scantinato.

Ad ogni passo, gli scalini di legno scricchiolarono rompendo il tetro silenzio fatto di ansie e preoccupazioni. Morpheus, che era l'ultimo nella fila, ruppe uno scalino e quasi non restò incastrato. 

<< Aspettaci sopra, Morpheus. Fai la guardia in caso arrivi qualcuno o arrivi Ginevra >> tagliò corto il Corriere a metà gradino, sapendo fin da subito che il supermutante avrebbe ubbidito.

Morpheus annuì e andò via.

Il Corriere scese l'ultimo gradino e si guardò intorno. Al centro della stanza c'era una sedia di legno. Alla sinistra dei bidoni, casse e un tavolo da carpentiere. Alla destra, appoggiati sul muro, delle assi di legno con varie forme. Non c'era nessuna traccia di Ginevra e ne sangue per terra. A dritto, nella penombra, di fianco a una finestrella, c'era una gabbia recintata. Il corriere si avvicinò frettoloso, mentre il cuore li pulsò in gola. Accese la torcia dal suo Pip-boy e...

D'un tratto, si sentì un rumore provenire dal piano di sopra. Dal soffitto si staccò una leggera polvere che danzò nell'aria putrefatta. Passi lenti si dirigevano verso lo scantinato. Regis sgattaiolò dietro un bidone che dava sui scalini. Il Corriere -intento a capire se ci fosse Ginevra dietro la recinzione- illuminò la gabbia, squarciando l'oscurità. Un Ghoul, se ne restava rannicchiando con la testa tra le ginocchia. Non appena il fasciò di luce lo illuminò interamente, quello si alzò di scatto e si lanciò sulla recinzione emettendo uno stridulo suono soffocato.  

Strinse le dita intorno alla recinzione. L'agitava per sradicarla a terra. Era un ghoul ferale. Forse l'ultimo superstite di ciò che ne restava di quei tagliateste. Ma non lo sapeva. Non poteva più saperlo. Il suo cervello era ormai andato. Non aveva più razionalità, ne emotività. Era stato inghiottito dagli abissi più profondi dell'istinto. Esso lo dominava in tutto e per tutto. 

Digrignò i denti sulla recinzione di ferro, tentando di mordere Il Corriere. L'uomo illuminò il volto del Ghoul. Quello si spostò infastidito, urlando e fuggendo verso il lato buio della gabbia. Era una donna. Vestiti logori. Lunghi capelli grigi caduti in più parti. Non era un macellaio. Eppure il Corriere in un primo momento lo credette.

Si udì un click. Qualcuno aveva tolto la sicura dall'arma. Il Corriere si volse verso Regis, spegnendo la luce dal pip-boy. Regis puntava l'arma verso le scale. Qualcuno scendeva lentamente da esso. Il Corriere si avvicinò. Regis guardò prima lui e poi verso la scalinata. Il Corriere si fermò di colpo. 

...Ginevra...

I due si guardarono a lungo, tra l'espressione confusa di Regis che abbassò il mitra. I loro occhi parlarono lingue antiche. Il loro corpi si avvolsero l'un l'altro da un alchimia sconosciuta. Il loro cuore si riempì di sostanze magiche, astrali, universali. Ma continuarono a fissarsi. Estranei al mondo. Estranei al tutto. 

Lui fece un passo. Lei pure. Gli occhi arderono come fuoco greco. Nessuno distolse lo sguardo. Nessuno poté farne a meno. Lui fece un altro passo. Lei si scaraventò addosso, sprofondando nel suo abbraccio. I corpi si mischiarono e si unirono nell'anima. Non si sarebbero più distaccati. Niente e nessuno ne sarebbe stato capace.

Si guardarono negli occhi. Intensi e profondi. Stretti l'un l'altra. Lui la baciò. Le labbra si abbissarono nell'ignoto e piacevole nirvana. Il cuore si perse in altre dimensioni e forme. Tutto scomparve. Tutto tacque.

D'un tratto, con gran fracasso, qualcuno distrusse la scalinata e cascò al di sotto, ai piedi del gruppo.

<< Morpheus fatto la bua... >>

---------------------------------------------------------------------------------------  

Vi ringrazio di aver letto la mia FanFiction e spero vivamente che vi sia piaciuta! Io c'ho messo impegno e passione a scriverla. Un ringraziamento speciale va a chi mi ha supportato durante i capitoli scritti! GRAZIE MILLE!

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Fallout / Vai alla pagina dell'autore: FreddyOllow