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Autore: Martocchia    27/09/2017    1 recensioni
Ojos de Cielo è il racconto di un amore, di due ragazzi, ma anche la storia di una canzone e di quante sue simili essa possa contenere. Questo è il racconto di come la musica possa radicarsi così in profondità da diventare linguaggio e linfa vitale, legame di un amore fresco come le rose bagnate dalla rugiada.
I primi capitoli potrebbero lasciarvi un po' interdetti, ma vi invito a proseguire, ad andare oltre ciò che appare e ad immedesimarvi nei personaggi che ho creato, i quali non sono poi tanto lontani dalla realtà...
Genere: Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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Mi sembra di essere una marionetta, apatica e senza volontà, mentre sto seduta ai banchi della chiesa, ascoltando la predica del prete, tormentandomi l’orlo del vestito nero e fissando, come in trans, la bara in legno chiaro dentro la quale mia nonna è abbandonata al sonno eterno. Ho gli occhi gonfi, ma non ho più lacrime da piangere e non ne ho neanche le forze.
Sapevo che perdere per la prima volta una persona cara sarebbe stata dura, ma non ho mai pensato fosse così devastante… Sento un vuoto così profondo… Come riuscirò a riempirlo? Una volta mi hanno detto che è necessario permettere alla luce di entrare nelle proprie ferite, come attraverso feritoie, per trasformare il dolore in amore, far rinascere la fenice dalle proprie ceneri bianche.
Mi chiedo se ci riuscirò e mi rispondo che devo farlo: nel corso della mia vita perderò tante altre persone ed è importante che impari subito come superare il lutto, per me, ma anche per coloro che se ne vanno e non vorrebbero vedermi piangere per il resto della mia vita. È mio dovere vivere appieno i miei anni anche per loro.

Al cimitero vengo travolta da decine di persone che mi abbracciano, mi danno pacche sulle spalle, carezze e mi fanno le condoglianze. Rispondo semplicemente con flebili sorrisi e grazie sussurrati.
Mi gira la testa, non ce la faccio più a stare tra la gente, che non sa dire altro che frasi fatte. Lo so che lo fanno con buone intenzioni e che vorrebbero consolarmi, ma non è questo il modo né il momento adatto… Non mentre vedo il corpo di mia nonna tumulato in un buco. I funerali dovrebbero dare conforto, ma onestamente penso che non abbia funzionato granché…
Devo stare da sola e per questo mi allontano da quell’angolo di cimitero, dirigendomi verso un'altra tomba, dalla parte opposta. È la tomba di mio fratello Davide: ora avrebbe ventisette anni…Mi capita di venire a trovarlo e di parlarci e ora ho davvero bisogno di lui. Mi inginocchio davanti alla lapide bianca e accarezzo l’angioletto dorato su di essa.

-Ehi, ti ho cercata dappertutto. Sei scappata via? -. Mi volto di scatto e sopra di me c’è Marco, tutto affannato. Gli rivolgo un timido sorriso e continuo ad osservare la tomba davanti a me, pulendola con cura da alcune foglioline secche, staccatesi dal cespuglio che sormonta la lapide.

-Non riuscivo più a respirare e avevo bisogno di rimanere sola. Quando ho bisogno di pensare vengo spesso qui. -.

Marco si inginocchia al mio fianco e mi mette una mano su una spalla.
-Questo è tuo fratello maggiore, vero? Me ne avevi parlato. -. Annuisco.
-Vuoi che me ne vada? -.
Scuoto la testa.
-No. Va bene se resti. Non mi hai ancora chiesto come sto ed è un punto a tuo favore. -.

- È decisamente una domanda stupida in certe situazioni e sono le ultime parole che si vorrebbero sentire. -.

Sorrido amaramente e allungo lo sguardo sulla piccola folla di persone ancora davanti alla tomba di mia nonna. Chissà a che ora riuscirò a tornare a casa…

-Io vorrei cantare una canzone a mia nonna, ma farlo così, completamente sola, mi sembra un po’ strano… Ti andrebbe di ascoltarla? – chiedo a Marco, alzando lo sguardo su di lui.

-Va bene. – risponde semplicemente.

Prendo una grande boccata d’aria e incomincio a cantare, sperando che il magone non mi blocchi.

 
Povera voce di un uomo che non c'è
la nostra voce se non ha più un perché:
deve gridare, deve implorare
che il respiro della vita non abbia fine.

Poi deve cantare perché la vita c'è,
tutta la vita chiede l'eternità;
non può morire, non può finire
la nostra voce che la vita chiede all' Amor.

Non è povera voce di un uomo che non c'è,
la nostra voce canta con un perché.

Ho tenuto gli occhi chiusi per tutto il tempo, ma le lacrime sono riuscite a scappare dalla prigione delle mie palpebre per solcarmi le guance. Non faccio in tempo a riaprire gli occhi, che due mani mi afferrano il viso e vengo baciata. Sgrano gli occhi e, dopo un attimo di sorpresa e confusione, spingo via da me Marco.
-Ma che ti prende? – chiedo furiosa e senza fiato.
Sento dietro di me il suono di ghiaia calpestata: mi volto e vedo Luca allontanarsi precipitosamente. Entro nel panico, mi alzo per rincorrerlo, ma vengo bloccata da Marco:

-Clara, quel bacio era vero. I miei sentimenti sono sinceri. -. Il suo tono è colmo di supplica e capisco che dice il vero, però non posso lasciare andare via così Luca…

-Di questo stai pur certo che ne riparleremo. Ora lasciami andare. – dico con rabbia. Il ragazzo lascia a malincuore la presa e resta fermo a fissarmi mentre corro via.

Riesco a raggiungere Luca appena in tempo, prima che salga sulla moto per andarsene.

-Aspetta! – grido. – Lasciami spiegare. -.

-Spiegare che cosa? – replica furioso lui, lasciandomi di sasso, poiché mai prima d’ora l’ho visto così arrabbiato. –Che anche questo bacio non significa nulla e che l’ha fatto per calmarti? Non ci credo più a questa storia! Siate pure felici insieme, non mi importa. Dovevo immaginarlo che avresti scelto lui sempre e comunque. -.

-No, ti prego. Hai frainteso tutto! Fammi parlare: io a… -. Prima che possa terminare la frase lui è già partito, lasciandomi in mezzo al parcheggio, in lacrime. – Io amo te. – concludo in un soffio.

Angolo dell'Autrice
Eccomi di nuovo qui!!!
Abbiamo superato la metà della storia e siamo arrivati a uno dei suoi punti cruciali. Spero che vi stia piacendo e vi invito a farmi sapere i vostri pareri e chi preferite tra Marco e Luca :)
In ultimo, non per importanza, vorrei ringraziare Mayetta93 per il suo commento, il primo fra l'altro. Sono davvero contenta che il mio racconto piaccia anche a qualcunaltro!!!
A presto con il prossimo capitolo!
Marta

   
 
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