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Autore: Sterlocked    27/09/2017    8 recensioni
In una notte di febbraio uno Stiles ubriaco va a sbattere contro un palo della luce. Sembra che questo piccolo incidente gli farà trovare un volantino che darà il via a dei messaggi imbarazzanti, a una amicizia che crescerà giorno per giorno e che forse sfocerà in qualcosa di più.
Sei interessato a una notte bollente e passionale? Vuoi scoprire le gioie del sesso? Del vero sesso? Allora scrivi a questo numero e Derek saprà come soddisfarti ;)
[Sterek] [In parte text!fic | College!AU | Tutti umani]
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Stiles Stilinski, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Tredicesimo Capitolo

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Stiles, [19.05.17 18:01]          
Non osare tornare anche questa volta senza il pane, o Scott ci ammazza!

 

Stiles, [19.05.17 18:01]          
Theo? Non visualizzare senza rispondere!

 

Derek, [19.05.17 18:02]         
Credo che tu abbia sbagliato numero.

 

Stiles, [19.05.17 18:02]          
Cosa?

 

Stiles, [19.05.17 18:03]          
Derek.

 

Stiles, [19.05.17 18:03]          
Cazzo.

 

Derek, [19.05.17 18:03]         
Già, sono io. Forse ti ricordi ancora di me.

 

Stiles, [19.05.17 18:05]          
Derek, scusa.  Io... non è come credi. Posso spiegare.

 

Derek, [19.05.17 18:05]         
Ti ascolto.

 

Stiles, [19.05.17 18:06]          
Derek, non fare così! Ovvio che mi ricordo di te!

 

Derek, [19.05.17 18:06]         
Sicuro? A me non sembrava da come mi hai evitato.

 

Stiles, [19.05.17 18:06]          
Possiamo vederci?

 

Derek, [19.05.17 18:06]         
Non lo so.

 

Stiles, [19.05.17 18:07]          
Ok, ma ti prego, non saltare a conclusioni affrettate.

 

Derek, [19.05.17 18:07]         
Non sono saltato a nessuna conclusione. Te l'ho detto, aspetto di sentire qualsiasi cosa tu voglia dire.

 

Stiles, [19.05.17 18:08]          
Aveva bisogno di me.

 

Derek, [19.05.17 18:08]         
E quindi l'hai perdonato.

 

Stiles, [19.05.17 18:09]          
Non è così facile... È solo, senza nessuno che possa tendergli una mano. Cosa avrei dovuto fare?

 

Derek, [19.05.17 18:10]         
Non lo so, ma speravo che almeno me ne avresti parlato.

 

Stiles, [19.05.17 18:11]          
Hai ragione, ma lui non vuole. Non ne ho parlato con nessuno, neppure con Scott.

 

Stiles, [19.05.17 18:12]          
E non è che non mi fidi però... è una sua scelta. Non mia.

 

Derek, [19.05.17 18:13]         
Non ho mai preteso che tu mi parlassi di lui, ma che parlassi di te con me. Pensavo di contare qualcosa, ma evidentemente mi sbagliavo.

 

Stiles, [19.05.17 18:13]          
Derek, lo sai che conti per me. Lo sai che ti voglio bene. Siamo amici.

 

Derek, [19.05.17 18:15]         
E allora perché sei sparito? Perché hai iniziato ad evitarmi? Alla fine ho pensato di lasciarti il tuo tempo, per qualsiasi cosa fosse, sperando mi scrivessi tu. E l'hai fatto, ma per sbaglio.

 

Derek, [19.05.17 18:15]         
Non so più cosa pensare.

 

Stiles, [19.05.17 18:16]          
Perché avevo paura della tua reazione. Avevo paura che mi criticassi, che pensassi male di me.

 

Stiles, [19.05.17 18:17]          
No. Non è vero.          
Avevo paura di perderti.

 

Derek, [19.05.17 18:18]         
Allora vuol dire che non mi conosci come pensavo. Se mi conoscessi sapresti che non ti giudicherei mai, ma che sono sempre pronto a ascoltarti.

 

Derek, [19.05.17 18:18]         
Tu avevi paura di perdermi, ma io ti ho perso senza nemmeno saperlo.

 

Stiles, [19.05.17 18:19]          
Avevo bisogno di schiarirmi le idee, non è stato facile.

 

Stiles, [19.05.17 18:19]          
Derek. Non mi hai perso. Non se mi vuoi ancora.

 

Stiles, [19.05.17 18:19]          
Ti prego, vieni da me e facciamo pace.

 

Derek, [19.05.17 18:20]         
Venire da te e incontrarmi con Theo? Perché vive da te, vero?

 

Stiles, [19.05.17 18:20]          
Sì... vive qui.

 

Derek, [19.05.17 18:20]         
Come immaginavo.

 

Stiles, [19.05.17 18:20]          
Derek... non lo incontrerai. Te lo giuro.

 

Derek, [19.05.17 18:21]         
E perché non vieni tu da me? Perché hai smesso di uscire di casa?

 

Stiles, [19.05.17 18:22]          
Perché... non volevo rimanesse da solo con Scott e Allison. Non si fidano. Nessuno lo fa.

 

Derek, [19.05.17 18:22]         
State di nuovo insieme?

 

Stiles, [19.05.17 18:22]          
No.

 

Derek, [19.05.17 18:23]         
Ma vive da te e non puoi dirmi il perché.

 

Stiles, [19.05.17 18:23]          
Sì.

 

Derek, [19.05.17 18:23]         
Ti ama ancora?

 

Stiles, [19.05.17 18:23]          
Sì... almeno è quello che dice.

 

Derek, [19.05.17 18:24]         
E tu gli credi.

 

Stiles, [19.05.17 18:24]          
Non credo che menta.

 

Derek, [19.05.17 18:24]         
Allora credo che noi non abbiamo più niente da dirci.

 

Stiles, [19.05.17 18:25]          
Derek...

 


Derek spense il telefono e lo scagliò contro il muro. Con le mani alla testa a coprirsi le orecchie si rannicchiò sul letto.

 

“Fanculo”. Stiles tirò un pugno contro il muro, ferendosi la pelle fragile delle nocche che avevano cominciato a sanguinare leggermente.  Lo aveva perso ancora prima di averlo.

 

            
Derek non pensava che qualcosa che non era nemmeno iniziato sarebbe finito così presto. Nella mente solo le immagini dei loro ultimi momenti, i segnali che aveva pensato di aver colto ma che – adesso se ne era reso conto – aveva mal interpretato.

            

“Fanculo”. Urlò ancora.         
Non gli importava più niente, non di Theo e neppure del litigio con i suoi amici. L’unica persona a cui riusciva a pensare era Derek. Derek, che aveva tutte le ragioni del mondo per essere arrabbiato; Derek che aveva allontanato sempre di più per paura. Paura dei suoi stessi sentimenti.    

            
Le risate, i sorrisi, i pomeriggi passati insieme ad abbuffarsi come piaceva a loro... Derek pensò a come tutto questo era finito. Loro erano così, niente di più, e ora nemmeno quello, spazzati via dalle loro paure. E ora l'aveva perso, aveva rinunciato a lui senza essere riuscito a darsi una possibilità.   

Non si pentiva della scelta di aiutare Theo, ma non pensava che tutta la sua vita sarebbe andata nuovamente a rotoli a causa sua. Stiles sapeva che non ne era responsabile, che quella volta si era comportato bene e che lo aveva trattato sempre con rispetto e affetto… Tuttavia non riusciva a non immaginare cosa avrebbe fatto quel giorno se Theo non fosse ritornato. Avrebbe passato l’intero giorno con Derek a studiare, distraendosi ogni venti minuti e battibeccando per ogni singola cosa. Gli mancava Derek e la loro quotidianità.

 

§§§

 

Non era stato facile comportarsi normalmente in quei ultimi giorni, fingere che andasse tutto bene quando in realtà non avrebbe voluto fare altro che urlare, rannicchiarsi nel letto e non alzarsi più. Ma si era dovuto dare forza, tenere la testa alta e continuare a vivere come se nulla fosse successo. Nella sua vita ne aveva ricevute molte di delusioni e, anche se la ferita che Derek aveva lasciato aperta ancora bruciava, lui doveva sopportarlo. 

«Allora, hai preso tutto?». Theo si sedette sul bordo del letto, le gambe doloranti per il lavoro degli ultimi giorni e la testa che gli scoppiava. Stiles imitò il suo gesto, e poté giurare che mentre si sedeva aveva sentito le ossa scricchiolare. 

«Non sono fatto per i lavori pesanti». Si lamentò. Theo rispose con una spallata leggera ma che, vista la differenza di stazza, fece cadere Stiles di lato. 

«Theoo!». Si alzò a fatica, esausto per i lavori pesanti a cui Theo e Danny lo avevano sottoposto. 

«Ma se hai lavorato la metà di noi due». 

«E che c’entra? Io sono delicato». Se Stiles aveva accettato che Theo venisse a vivere da lui non era perché provava ancora sentimenti per lui. Li provava e questo non sarebbe mai cambiato, ma era quella malinconia che ti fa sorridere mentre pensi al tuo primo amore, nulla di più. Aveva chiesto a tutte le sue conoscenze se affittassero una stanza, o almeno un divano. La fortuna non sembrava essere a suo favore, ma proprio mentre pensava di arrendersi Danny aveva offerto a Theo non solo un letto su cui dormire ma persino un lavoro. Poiché dal prossimo anno accademico avrebbe frequentato Giurisprudenza non sarebbe stato in grado di coprire gli stessi turni, perciò aveva proposto a Theo di prendere il suo lavoro, mentre lui avrebbe chiesto un part-time. Il proprietario, un cinquantenne simpatico e che teneva molto a Danny e alla sua istruzione, si era dimostrato favorevole a ingaggiare Theo, offrendogli persino un anticipo sul salario. Stiles non poteva esserne sicuro, ma immaginava che Danny avesse spiegato all’uomo la situazione di Theo, e che lui si fosse lasciato impietosire.  

«Mi dispiace non abitare più con te, mi ero abituato». Stiles rise. Tutto sommato quella convivenza improvvisa non era stata la cosa peggiore che potesse capitargli. Avevano chiarito e messo la parola fine ad ogni conto che avevano in sospeso, e anche se Theo di tanto in tanto si lasciava sfuggire qualche smanceria o frase di troppo, per Stiles era acqua passata. 

«Hai ragione. Ma almeno non dovrai più temere per la tua incolumità. Non so per quanto tempo ancora sarei riuscito a tenere a bada Scott». Scherzò, ma nelle sue parole c’era un fondo di verità. 

«Con Derek avete chiarito?».

«No». Non aveva detto a Theo cosa fosse successo, non gli aveva nemmeno parlato troppo di Derek a dire il vero.  

«Se vuoi puoi dirgli tutto. Se vi aiuterà a fare la pace a me va bene». Stiles spalancò gli occhi incredulo: conosceva Theo e sapeva quanto poteva essere orgoglioso. 

«Farei di tutto per te».   

«Theo…». 

«Lo so, lo so». Mise le mani in avanti. «Giuro che me la farò passare. Ho solo bisogno di un po’ di tempo per riuscire a vederti come un amico».

 

§§§

 

 

Adesso che finalmente Theo se ne era andato di casa, Stiles poteva tornare alla sua solita routine. Gli esami erano sempre più prossimi e lui non aveva una preparazione sufficiente in nemmeno una materia.

La biblioteca a quell'ora di mattina era deserta, però entrò comunque e andò a sedersi al suo solito posto, stranito dal non vedere Derek da nessuna parte. Una ventina di minuti dopo lo vide sbucare fuori dagli scaffali pieni di libri. Si schiarì la gola, pronto per salutarlo.   
Ma Derek lo oltrepassò senza dare alcun segno di averlo visto.

«Derek», sussurrò nel vederlo sedersi qualche tavolo più avanti, le spalle rigide e l'evidenziatore nella mano destra.

 

§§§

 

Quel giorno doveva mangiare per forza a mensa, avendo una breve pausa tra due lezioni e non riuscendo a conciliare i tempi se fosse tornato a casa.

Non pensava che sarebbe stato così intenso. Non pensava che ogni gesto compiuto e mancato gli avrebbe ricordato di Stiles, di loro due che erano coordinati sempre e si divertivano con qualsiasi cosa, compresa una così elementare e semplice come mangiare.

Gli mancava la loro quotidianità.

Gli mancava Stiles.

 

§§§

 

Stiles era sdraiato a testa in giù sul letto, le gambe all'aria, il telefono tra le mani. Lo stava rigirando da mezz'ora, bloccandolo e sbloccandolo continuamente, sperando in qualcosa.

Theo se ne era andato da giorni e finalmente poteva concedersi di pensare.

Stava male, anche se cercava di non darlo a vedere. Si sentiva come una piccola stretta allo stomaco, di paura, ansia... di perdita.

Derek gli mancava così tanto che sentiva la necessità di alzarsi e correre tra le sue braccia.

Rivederlo in biblioteca era stato come ricevere un pugno allo stomaco, vederlo allontanarsi, vedere il suo sguardo deluso e spento... era stato orribile.

Aveva fatto del male a Derek e ora non sapeva come ricomporre i pezzi del loro rapporto.

Più volte aveva scritto un messaggio e poi lo aveva cancellato. Cosa avrebbe potuto scrivergli, dopotutto?

Vedere la loro chat gli faceva ancora più male. Ripensava alla maniera bizzarra con cui si erano conosciuti, ai messaggi ai limiti del ridicolo, ai loro battibecchi, ai loro sorrisi, alla loro inaspettata complicità.

Gli mancava tutto. Gli mancavano le sue giornate con Derek, la loro piccola quotidianità.           
Era assurdo pensare come la paura fosse riuscita a distruggere tutto questo, così velocemente senza che se ne accorgesse, senza che ora riuscisse a vedere la soluzione a questa sofferenza.

Non voleva che tutto finisse. 
Con il cuore in gola aprì ancora una volta la chat.    
Le dita tremolanti stavano scivolando con difficoltà sulla tastiera, e poi si bloccarono.     
Derek non lo voleva più, Derek gli aveva voltato le spalle in biblioteca. Non voleva più vedere né sentire Stiles; e Stiles... non voleva aumentare i motivi dell'odio di Derek nei suoi confronti.

Spense il cellulare e chiuse gli occhi.

 

§§§

 

«Ehi, Derek». Isaac lo chiamò con voce gentile.      
«Alzati, mangiamo qualcosa».           
«Non mi va».

Isaac gli accarezzò i capelli dolcemente. Derek era sdraiato sul divano, coperto fino al collo da una leggera coperta, a fissare le immagini della televisione. 
«Non mangi da pranzo». Nessuna risposta.  
«Senti, che ne dici se usciamo? Mangiamo fuori e si va da qualche parte!». La sua voce entusiasta fu smorzata dalla risposta atona di Derek.         
«Isaac, ti ho detto che non mi va».

Isaac non ce la fece più.

«Allora dimmi cosa ti va! Parla, cazzo! Smettila di stare tutto il giorno così, senza emozioni, a fare nulla se non studiare e mangiare solo quando lo ritieni necessario. Mi hai stufato!».

Era scoppiato. Erano giorni che vedeva il suo migliore amico star male, e non poter far nulla per lui lo faceva sentire frustrato e inutile.

«Se ti sei stancato di me, puoi anche starmi lontano!». Perché tutti si stanno stancando di me? Derek si sentiva esausto.

Isaac fu felice di aver ottenuto almeno una reazione, preferiva la rabbia all'apatia.

«No che non ti sto lontano, razza di idiota! Ti starò vicino fino allo sfinimento, non ne potrai più di me, ma non me ne frega nulla». Aveva il respiro spezzato dalla rabbia.        
Derek alzò lo sguardo e Isaac lo vide. Il suo amico era fragile, più di quanto mostrasse, il suo sguardo era spento.             
Isaac si mise a sedere per terra, mettendosi ad accarezzare i capelli di Derek. Aveva solo bisogno di qualcuno che lo proteggesse, che gli stesse accanto.

«Non voglio sapere cosa sta succedendo tra te e quello là se non me lo vuoi dire... Lo capisco, però non pensare nemmeno per un secondo che io ti lascerò. Io ci sono per te e tu per me, ricordi?». Erano amici dall'asilo, ne avevano passate tante di difficoltà, ma non erano mai stati soli, c'erano sempre l'uno per l'altro.

Derek annuì, incapace di proferire parola. C'era quel groppo alla gola da giorni che gli faceva male. Avvertì i suoi occhi inumidirsi e istantaneamente serrò le palpebre.           
Isaac se ne accorse e desiderò picchiare Stiles, non gli importava cosa fosse successo tra i due, gli importava che il suo amico stesse soffrendo.   
Rimasero così per minuti, Derek con gli occhi chiusi e Isaac ad accarezzargli i capelli.

«Grazie». Isaac sorrise.          
«Ti va di provare ad alzarti?».

Derek annuì debolmente.       

§§§

 

«Comunque me la pagherai», disse fissando il bilanciere con perplessità ma rivolgendosi a Theo. Che, lo vedeva dallo specchio davanti a sé, stava ridacchiando insieme a Jordan pensando di non essere visto. 

Dopo l’ultimo confronto con Derek Stiles si era chiuso in se stesso ancora più di prima, rifiutandosi di vedersi con i suoi amici o di uscire di casa se non fosse strettamente necessario. Adesso che Theo si era trasferito la situazione in casa si era calmata, ma la tensione tra lui e i suoi migliori amici aleggiava sempre nell’aria. 

«Eddai, devi fare i muscoli. Altrimenti Derek non ti vuole più». Danny aveva pigiato senza volerlo un tasto dolente. Sia Stiles che Jordan e Theo cercarono di ignorare il suo commento, mascherando il disagio provocato con qualche battuta sull’incapacità di Stiles di destreggiarsi con qualsiasi strumento Jordan gli mettesse davanti. 

«Sei un caso perso». Si sentiva in colpa ad essere lì, per condividere con Theo un posto che avrebbe dovuto essere solo suo e Derek. 

Derek…

Si allontanò dal gruppo fingendo di voler andare a bere, e si appoggiò al manubrio di una cyclette. Si vergognava a parlare nuovamente con lui. Sapeva di aver sbagliato tenendolo all’oscuro delle cose che accadevano nella sua vita, però d’altra parte cosa avrebbe dovuto fare? Lasciare che Theo continuasse a dormire in macchina all’infinito? Per quanto tempo sarebbe potuto andare avanti? Un mese. Due… E poi? 

Ogni volta che pensava a Derek la sua testa si annebbiava e lui non era più in grado di pensare lucidamente. I sentimenti che provava per lui gli offuscavano la mente. La rabbia per averlo perso gli impediva di riavvicinarsi. La paura di non poter essere più nemmeno suo amico lo divorava giorno e notte. 

Sapeva, però, che i suoi amici non ne avevano colpa. Perciò indossò un finto sorriso e si avvicinò nuovamente al gruppo, aggiungendosi alle risate generali per il due di picche che Danny aveva ricevuto da Miriam. 

Mentre si allontanava la ragazza si rivolse a Stiles. 

«Sono fedele a Derek. Io».

“E come darti torto?”, pensò.

 

 

Quel giorno Derek era esausto: aveva discusso con Erica, aveva studiato tutto il giorno, aveva saltato il pranzo e ora si stava dirigendo in palestra. Per quanto si sentisse stanco aveva bisogno di sfogarsi, e andare a casa non gli sembrava una buona prospettiva.

Entrò con il borsone della palestra sulla spalla, guardandosi distrattamente attorno mentre si stava dirigendo verso lo spogliatoio.

Fu allora che lo vide.

Stiles stava ridendo con le mani appoggiate sulle spalle di Danny con il volto rivolto verso Theo, come se lui lo rendesse felice. No, non era un'illusione di Derek, non c'era nessun se, Theo rendeva felice Stiles ed ora che Derek lo accettasse.

Pensava di significare qualcosa per Stiles, ma si rese conto che non era certo nemmeno se per lui fosse almeno un amico. Ma Derek non voleva essere solo quello, e a quanto pare non lo era, non quando Stiles sembrava essersi dimenticato di lui.

Pensava di essere qualcuno di speciale per Stiles, qualcuno con cui parlare, confidarsi, ridere, arrabbiarsi per poi fare la pace. Voleva essere quel qualcuno. Ma evidentemente non poteva esserlo, era Theo il suo qualcuno.

Una dolorosa stretta al petto gli impedì di proseguire. Era egoista, non riusciva a sopportare di vedere Stiles felice con qualcuno che non fosse lui.

Si girò rapidamente pronto per andarsene. Si affrettò a raggiungere l'uscita quando una voce tremolante lo fermò.

«Derek».

 

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Sourwolf&Volpino

Salve! Eccoci qui con un nuovo capitolo!
Che ne dite di questi due testoni?    
Questa volta non ho molto da dire, spero solo che il capitolo vi sia piaciuto :)
Alla prossima!

Stranger

Non sono molte le parole da spendere su questo capitolo che parla per sé. 
Stiles e Derek soffrono, e come al solito se solo si parlassero
la situazione si risolverebbe senza ombra di dubbio. 
Ma i nostri Sterek sono cocciuti e timorosi di fare il primo passo verso l'altro.
Anche se sembra che Stiles si sia doto una svegliata. 
Voi che dite? La faranno la pace i due? 
Grazie mille a chiunque ci ha letto e recensito. 
Alina Alboran

Ed eccoci finalmente con un nuovo capitolo! La storia pian piano sta raggiungendo la fine, e siamo contente che siete rimasti con noi tutti questi mesi (Proprio oggi la storia fa ben sette mesi). Nelle recensioni che abbiamo ricevuto ci avete chiesto delle ragioni per cui Theo si sia riavvicinato a Stiles. Ovviamente ognuno di voi può vederci la propria ragione, perché non avendo mai specificato chiaramente è lasciato alla libera interpretazione. 
Noi vorremo provare a darvi la nostra :)
Theo ha sofferto molto durante la sua adolscenza a causa dei genitori che non lo hanno mai capito, che non gli hanno mai dato amore. Lui ha fatto i suoi sbagli con Stiles -sbagli enormi e imperdonabili - ma adesso sta cercando di redimersi. Nel suo modo ama ancora Stiles, e forse lo amerà per sempre. Quello che tuttavia ha ancora bisogno di capire è che una loro ipotetica relazione amorosa non potrà più essere sana, non dopotutto ciò che è successo tra di loro. Ma nonostante quello i suoi sentimenti sono genuini e sinceri, o almeno è quello che lui crede. Non si è avvicinato a Stiles con l'obiettivo di farsi aiutare, e a dire il vero nemmeno di riconquistarlo. In fin dei conti è consapevole del male che gli ha fatto.  Spero che dopo queste note, che stanno diventanto lunghine xD , la situazione si sia un po' chiarita.

   
 
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