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Autore: Queila    29/09/2017    6 recensioni
Sirius è sempre stato solo. Fin dall'infanzia, trovare amici ad Hogwarts non ha migliorato la situazione: in un modo o nell'altro la solitudine lo ha scovato. Dal testo: "Ed ora la mancanza di ossigeno lo uccide lentamente. Nella prigione attende che la morte lo trovi: la solitudine non gli hai mai fatto cosi paura."
Storia partecipante al contest "Sfida delle 100 parole IV ed" Indetto da Rosmary
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Sirius Black
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica, Durante l'infanzia di Harry
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Soffocare

 

Diritto di sangue

“Serpeverde per diritto di sangue”.

Quelle parole gli penetrano in profondità, fino a raggiungergli l’anima - maledizione che gli infetta la carne.

Le pareti verdi sono da sempre il suo castello infantile, costruito su orgoglio e onore, ma per Sirius equivalgono a una solitaria prigione che gli stringe la gola impedendogli di inspirare a pieni polmoni.

 E fermo nell’oscurità serpentesca, trema e quasi non si accorge del sangue.

Lo osserva mentre gli percorre l’avambraccio, fino a raggiungere la piega del gomito.

Si imbratta le mani, lo assaggia…  lo sparge sul muro sorridendo: ha sempre odiato il verde.

La solitudine non gli è mai apparsa così appagante.

 

 

Grifondoro

“Un maledetto, ignobile Grifondoro!”.

La sentenza della madre lo fa ridere a crepapelle fino a togliergli del tutto il respiro.

Un leone tra le serpi, un rosso tra i Black.

Si era sempre sentito diverso – era diverso, così sfacciato, così dannatamente leale, ma ora ne aveva la certezza assoluta: quella famiglia di inchini, posate d'argento e falsi sorrisi non gli apparteneva.

Aveva trascorso la sua esistenza solo circondato da estranei – meschini dispensatori d’odio.

Lo avevano esiliato a vivere in un covo di serpenti ossessionati dal sangue, lui: un fiero lupo solitario.

Ma d’ora in poi avrebbe affrontato la nuova consapevolezza col sorriso beffardo dipinto sul volto.

 

Sempre puro

“Sempre puro, Sirius, ricordalo!”.

Nella cella la voce della madre lo tormenta… insieme a lei, altri spettri infestano la sua mente.

“Sei sicuro, Sirius?”

“Certo, James”.

La pazzia lo insegue, lo assale, i pensieri si fanno più incerti: urla disumane, bicchieri di cristallo, un fuoco che brucia, carni che si lacerano, qualcuno ulula nell'oscurità.

Ma non c'è nessuno con lui solamente nebulosi ricordi e spaventosi incubi.

Si è sempre sentito soffocare, Sirius: il figlio sbagliato, il fratello traditore, l'amico ribelle.

Ed ora la mancanza di ossigeno lo sta uccidendo lentamente.

Nella prigione attende che la morte finalmente lo trovi: la solitudine non gli hai mai fatto cosi paura.




Note Autore:

Ho immaginato la prima drabble ambientata prima che Sirius entrasse ad Hogwarts, mentre la seconda durante le vacanza di Natale del suo primo anno. Il sorriso beffardo è una caratteristica di Sirius e ho voluto attribuirla in qualche modo alla scoperta (buona, ma anche profondamente triste) della reale differenza con la famiglia. La terza ovviamente è durante la prigionia, la domanda di James "Sei sicuro, Sirius?" è riferito ovviamente alla scelta -fatale- del Custode Segreto, che non ricade alla fine su Sirius. E la risposta del Black è come una sentenza di morte.Le tre drabble solo accomunate da una frase iniziale detta sempre da Walburga Black, e ho cercato di creare un climax crescente: "gli stringe la gola impedendogli di inspirare a pieni polmoni"// "fino a togliergli del tutto il respiro" // "Ed ora la mancanza di ossigeno lo uccide lentamente". Ok, è tutto. Buona lettura ^^.

  
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