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Autore: Dmitrij Zajcev    03/10/2017    1 recensioni
Una Iena affetta da CIPA (Insensibilità congenita al dolore con anidrosi), che uccide nel tentativo di comprendere il dolore.
Un Lupo e una Lupa provenienti dalla Russia che iniziano una nuova vita.
Una volpe appena adolescente entrata nel giro della Prostituzione.
Quattro storie che -in un modo o nell'altro -entrano a far parte della vita di Zootropolis.
Genere: Azione, Erotico, Horror | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Altri, Judy Hopps, Mr. Big, Nick Wilde, Nuovo personaggio
Note: AU, Lemon, Movieverse | Avvertimenti: Furry, Threesome, Violenza
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Tundratown, tre settimane dopo l’arresto di Dmitrij Zajcev.
 

Al World tree -o Yggdrasill, come lo chiamava sempre Dmitrij -erano entrati Judy e Nick, in occasione della pausa pranzo.

«Allora, ragazzi? Che cosa volete che vi prepari di bello?»

«Per me dell’Haggins, Dima.»

«Io prendo succo di carota.»

Con un sorriso, Dmitrij si recò in cucina, andando a preparare l’Haggins. Una volta messo in forno lo stomaco di pecora ferale condito di spezie varie e altre carni ferali, preparò il succo per la coniglietta, portandoglielo con un sorriso beffardo.

«Haggins: 25 dollari. Succo di carota 5 dollari, vero?»

«Si, Dmitrij. Tieni.»

Disse Judy, dando 30$ al lupo, al ché Dmitrij le tolse di mano il bicchiere.

«Tesoro, non ricordi? Tu devi pagare di più per oggi. Sono 40$ di succo.»

«COSA?! QUARANTA DOLLARI PER UN CAZZO DI SUCCO?! MA SEI IMPAZZITO?!»

«Te l’ho detto chiaro e tondo tre settimane fa: tu la prossima volta che passavi da me pagavi almeno 3 volte tanto, no?»

«Si, ma qua è quasi il doppio dell’Haggins di Nick! Sai benissimo che posso buttarti dentro, Dmitrij!»

Il lupo scoppiò a ridere, scuotendo la testa.

«Certo, buttato dentro perché tu non vuoi pagare 40$ di succo di carota. Sai che figura di merda ci faresti, coniglietta?»

Judy, in piedi sullo sgabello, iniziò a battere sempre più forte un piede, segno che stava per infuriarsi, al ché la volpe si mise in mezzo, pagando i 35$ che mancavano.

«Judy calmati. Stavolta ha ragione Dmitrij. E tu per favore dalle il succo, altrimenti rompe le palle per tutto il giorno.»

Chiese Nick a Dima, sospirando, per poi guardarsi attorno. Stranamente Diana non c’era. Solitamente era sempre lì a pulire e a stuzzicare uno dei tre.

«ehi, ma oggi tua sorella non doveva aiutarti al bar?»

«Ah, lascia perdere. Non so che fine abbia fatto quella sce…»

Dmitrij non finì la frase che nel bar entrò una lupa con un vestitino da coniglietta di playboy. Se non fosse che il costume doveva essere una specie di travestimento da pecorella. La ragazza saltò sul bancone, iniziò a ballare in un modo che ricordava soltanto i movimenti di un film hard per poi mettersi a quattro zampe, fondoschiena verso i due poliziotti e faccia verso il barista, iniziando anche a cantare.

«BEEP BEEP I’M A SHEEP! I SAY BEEP BEEP I’M A SHEEP!»

Nick rimase a bocca aperta quando la vide che faceva su e giù con i fianchi, come se cavalcasse; Dmitrij si coprì gli occhi con una mano, scuotendo la testa mentre Judy per poco non si strozzò col succo, tanto che si spruzzò in parte con lo stesso.

«Diana… che diavolo. Stai. Facendo?»

Chiese il fratello, prendendola per la colottola come fosse una cucciola.

«Non lo sai dell’ultima hit del momento? Quella di Tomska e Minus8?»

«Dovrei conoscerla?»

«Ma dai, quella di Beep Beep I’m a Sheep!»

«Ah, quella che avevo detto che sembrava un porno?»

La sorella fece un cenno d’assenso, felice, per poi guaire quando suo fratello gli diede una botta in testa nervoso.

«Sei una cretina. Inoltre dovresti stare ad aiutarmi, non a fare la coniglietta playboy! Senza offesa Judy.»

Disse alla poliziotta che stava guardando con istinto omicida Nick, che a sua volta guardava estasiato le forme della lupa, avendo il sottocoda di lei praticamente sul muso.

«Vatti subito a cambiare, va bene?»

La lupa mugolò e andò a cambiarsi, mentre una folla di gente entrò per vedere la lupa-pecora, pronti a pagare fior fiori di quattrini pur di potersi rifare gli occhi.

Felice per le vendite in arrivo, ma al contempo furioso per il comportamento idiota della sorella, andò da lei, mentre si stava cambiando, senza coprirsi gli occhi nel vederla nuda. Abitavano insieme e quella scema più volte aveva provato a far eccitare il fratello solo per sfotterlo, così tanto che ormai non gli faceva quasi più effetto.

«Cambio di dirittive: tu ora ti rimetti quel vestito del pippio e vai a fare la cameriera. Solo per oggi. E se provi a fare la lupa in calore anche solo con me o con un qualcuno,  prima che finisca questa giornata ti rinchiudo nella cella frigorifera per due giorni, così ti raffreddi un po’ i bollenti spiriti, va bene?»

Le disse, con un tono abbastanza serio da far capire a Diana di rigare dritto. La lupa sorrise, alzandosi, e gli diede un bacio sulle labbra dopo essersi rimessa il costume.

«Certo fratellone.»

Ringhiando, il lupo le diede un calcio abbastanza forte da farla sobbalzare, per poi tornare al bancone, tenendo gli occhi fissi sulla sorella per evitare che facesse cretinate.

«Sei sicuro di voler lasciarla fare così?»

«Si, Nick. Sa di non dovermi fare arrabbiare, come lo sapete anche voi.»

Disse sorridendo, per poi salutarli quando tornarono in servizio, mentre la sorella continuava a fare il lavoro di cameriera sexy. Vendette quasi tutte le scorte di birra e di alcool, quel giorno, soprattutto quando lei si mise a ballare sul palco quella dannata canzone. Mentalmente, Dmitrij si ripromise di fargliela un po’ pagare a sua sorella, sebbene quel giorno gli fosser entrati in cassa qualcosa come duecento mila bigliettoni, un record, rispetto agli standard da duecento o al massimo da duemila dollari a giornata.

A sera tarda, mentre la sorella riposava stanca morta sul palco, Dmitrij si mise a pulire il bancone, sentendo qualcuno entrare.

«Il bar è chiuso, ritornate doma…»

Rimase a bocca aperta e le parole gli morirono in bocca, quando vide chi era entrato: il braccio destro di Mr. Big.

«Diana, vai a casa. Subito.»

«Ma… cosa…»

«ORA!»

Le disse, ringhiando, facendola scattare in piedi e scappare via nel retrobottega come una scheggia.

«Che cosa vuole il Padrino da me?»

«Vieni. Te lo dirà lui stesso.»

Disse l’orso, facendogli cenno di seguirlo, portandolo dinanzi a Mr. Big, il toporagno che controllava la mafia di Zootropolis.

  
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