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Autore: reggina    04/10/2017    4 recensioni
Si dice che i gemelli abbiano un legame misterioso, speciale e invidiabile.
James e Jason , forse incatenati allo stesso destino, imparano da subito di non essere il centro del mondo.
Si guardano le spalle, si proteggono e si difendono l'un l'altro. Sempre.
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gemelli, Tachibana/Derrick
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Jason è un artista ai fornelli. Nella casa di Akita, tra le foreste di cedro e le risaie limitrofe, la cucina è regno suo.

Annoda il grembiule bianco, sbatte pentole, frigge uova e bacon per viziare la famiglia con una colazione all’americana.

James si trascina in infradito e pantaloncini per la casa, arriva in cucina con l’aria un po’ imbambolata di chi si è appena alzato dal letto.

“È rimasto un po’ di caffè?”

Chiede tra uno sbadiglio e un uhmmm che suo fratello non si sforza di decifrare. Quando James si ferma accanto ai fornelli, getta un’occhiata scettica alla padella, ispeziona il bacon sfrigolante , solleva i coperchi e controlla il contenuto con aria meditabonda, il cuoco di casa scatta sulla difensiva come un bambino che vuole difendere i suoi giocattoli.

“Devo ricordarti che è merito mio se siamo due studenti fuorisede che non muoiono di fame?”

Il gemello scansafatiche si stringe nelle spalle, prende la caffettiera e versa un po’ del liquido bollente in una tazza aggiungendo zucchero e latte.

Si siede appoggiando i gomiti sulla tavola e il suo viso diventa radioso quando arriva l’ sms tanto atteso.

“I tuoi occhi si sono illuminati come quelli di una gatta in calore!”

Lo stuzzica Jason prendendosi una piccolissima rivincita.

“Ultimamente mi sveglio sempre felice! Chi può dirci se sei stato più fortunato tu che hai trovato il primo amore e sei riuscito a farlo durare o io che l’ho vissuto in tutte le sue facce?”


Lydia Una bella liceale con i lineamenti europei e i lunghi capelli raccolti in una treccia alla greca: è il terzo amore di James. Libero da favole romantiche e sogni ad occhi aperti, non più altalena emotiva fatta di rabbia, bugie e manipolazioni. È un amore quieto, senza aspettative spensierato. Lo rende felice solo per la semplicità con cui tutto accade.


Quando Sumire rientra, con ancora addosso la sua divisa color pastello e il rossetto neutro sulle labbra all’ingiù, dimentica tutta la stanchezza del turno di notte e si sente di nuovo mamma completa tra i borsoni, i panni sporchi, la confusione e l’allegria di cui si riempie la casa quando i ragazzi tornano dall’università.

Il quadretto che l’accoglie le riempie il cuore di tenerezza: i suoi figli ridono fragorosamente tra il vapore, il fumo, i piatti e le padelle sferraglianti.

“Buongiorno mammina!”

Jason si volta euforico, salutandola con un mestolo di legno e spargendo pezzi d’uovo sui fornelli.

“Sei davvero la più bella nella tua divisa da infermiera!”

Fa eco James che si è preso l’onere di apparecchiare. Sumire lancia la cuffietta da lavoro sul divano e scoppia in una risata da folletto.

“Tutti questi complimenti fanno bene alla mia autostima!”

Non glielo dicono troppo spesso ma sono immensamente orgogliosi di questa mamma coraggiosa e tenace che ha deciso di tornare a scuola, riaprire l’astuccio con le penne e mettere la borsa sulle spalle dei suoi quarant’anni.

Si è laureata e, poco dopo, è stata assunta in una casa di riposo.


“Concordo ragazzi! Vostra madre è una donna meravigliosa, la donna più incredibilmente bella che conosca. E questo è un po’ anche merito vostro: avere due gemelli è stata una sfida, una gran fatica. A volte una specie di gara di Decathlon…”

Jimon, nella sua tuta da idraulico , una cassetta degli attrezzi tra le mani callose e forti e un sorriso da innamorato, è pronto per una nuova giornata di lavoro.

“E tu, Super Mario, cos’hai pensato quando il dottore ti ha detto che eravamo due?”

Indaga curioso Jason, finendo di preparare i pancake e decidendo il lunch box per il pranzo del genitore.

“Avrà pensato: papà è nei guai!”

Sghignazza allegro James, mentre cerca di recuperare da un cassetto le tovagliette all’americana.

“Non fare lo spiritoso, Jamie. Papà mi ha detto: per questo ti sentivi enorme ! Comunque una cosa è vera: avete fatto risparmiare alla mamma i costi per mantenersi in forma! Non ho avuto bisogno di fare ginnastica, l’esercizio fisico me lo avete regalato voi!”


È bello ricordare i momenti felici e importanti del loro passato, sfogliarli come le pagine impolverate di un album di fotografie.

E per i due genitori è curioso notare come i gemelli siano sincronizzati anche quando si siedono a fare colazione insieme: James sbriciola il pane con la mano destra e mangia con la sinistra, Jason sbriciola con la sinistra e mangia con la destra. È così preciso il coordinamento dei loro movimenti che non sembrano due fratelli seduti uno difronte all’altro ma, piuttosto, un trucco di specchi.

“E poi per la mamma e il papà volete mettere doppi baci e doppi abbracci?”

Fa loro l’occhiolino Sumire concedendosi all’effetto sveglia del caffè e all’armonia della sua famiglia unita.

Non ci sono ricette nazionali, si sentono a casa : è il loro ritmo naturale, una sensazione di benessere e di relax.

   
 
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