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Autore: la luna nera    05/10/2017    8 recensioni
In molti si chiedono se siamo soli nell'universo e molti sono quelli che si interrogano sull'origine dei cerchi nel grano. Melissa ed il gruppo dei suoi amici non fanno certo eccezione e quando un cerchio nel grano appare proprio in un terreno alla periferia della città, non possono farsi certo sfuggire l'occasione. A loro si unirà Orion, il nuovo fidanzato di Aurora, ragazzo alquanto strano e taciturno, a tal punto che sembra provenire da un altro mondo.
Chi c'è dietro a quel misterioso pittogramma? Qualcuno sta lanciando messaggi dal cielo?
Genere: Fantasy, Mistero, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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TRE MESI DOPO

 




 

“Allora…. Sentite questa. Ci sono tre venditori che stanno facendo a gara per dimostrare di essere il migliore della categoria. Il primo dice: Io sono molto più in gamba di voi due messi assieme! Figuratevi che sono riuscito a vendere una stufa a pellet con tanto di 20 quintali di combustibile ad un capo tribù nel cuore dell’Africa!”  Il secondo ribatte: Puah! Stupidaggini! Io ho concluso un contratto di fornitura di cinquanta freezer ad un villaggio di Eschimesi della Groenlandia!” Il terzo invece se la ride di gusto scuotendo la testa. “Poveri illusi, sono io il migliore. La settimana scorsa ho venduto un orologio a cucù ad un carabiniere.”  “E dunque?”  “Assieme gli ho venduto anche due quintali di mangime!”

Giulio era un grande barzellettiere, difficilmente ci si annoiava in sua compagnia e quel pomeriggio, al bar dell’Archer’s, stava scorrendo in modo piacevole e divertente. L’estate stava per esplodere ed era piacevolissimo trascorre le ore del tardo pomeriggio in compagnia. Fra l’altro il loro luogo  di ritrovo era un affermato Club di Tiro con l’Arco, attività forse inusuale ma dal grande fascino.
“Giulio, ne hai un’altra?”
“Certo, ma questa è per adulti.”
“Sono tutto orecchie.”
“Ok, dunque…. C’è un tizio che sta guidando il suo furgoncino lungo una strada di campagna. Ad un tratto vede una suora e……”
“Buonasera a tutti!”  Aurora si presentò interrompendo Giulio senza tanti complimenti. Assieme a lei c’era un ragazzo, mai visto prima, alto quasi due metri. “Ci fate un po’ di spazio per sederci?”
“Certo.” Cierre si spostò e permise ai due nuovi arrivati di prendere posto.
“Lui è il mio nuovo ragazzo.” Non appena accomodatasi, Aurora lo presentò agli altri, lanciando sguardi ben mirati a carpire gocce di invidia negli occhi delle ragazze. Che però non scorse. “Loro sono Nico ed Eva, i piccioncini innamorati, lui è Cristiano che preferisce farsi chiamare Cierre come quel figaccione di Cristiano Ronaldo; Giulio, capace solo di raccontare barzellette stupide, Simone che è noioso ed apatico come il TG, Manuel con i suoi alieni …gli concedo solo la passione per la musica di Vasco Rossi. Poi ci sono le irrecuperabili: Teresa e Melissa.”
“Mhm” Mugugnò Teresa. “Ci hai presentati tutti molto bene, grazie tante!”
Lui non badò a nulla e sorrise cordialmente ai nuovi amici.
“Ciao a tutti, mi chiamo Orion, lieto di conoscervi.”
“Il piacere è tutto nostro.” Giulio strinse cordialmente la mano al nuovo arrivato che sembrava quasi meravigliato da quel gesto. “Allora Orion… Hai un nome non particolarmente comune. I tuoi devono essere ricchi di fantasia, ho indovinato?”
“Ehm…. Già, è proprio così.”
“Sei nuovo di queste parti?”
“Esatto. Vivo qui da tre mesi circa.”
“E che cosa fai? Studi? Lavori?”
“Io…“ Sembrava non saper rispondere e guardava con leggero nervosismo misto ad imbarazzo tutti gli altri. “Io sto…. All’Accademia Militare.”
“Eh? Accademia Militare?”
Stupore.
“Mai sentita. Dove si trova?”
“Oh, ragazzi, basta!” Sbottò Aurora. “Basta con questo interrogatorio!”
“Scusate, ci faceva piacere conoscere il nostro nuovo compare…”
“E’ semplice, cari i miei impiccioni: lui è il mio soldato ed io la sua dolce principessa indifesa.”
Gli altri risposero semplicemente con un silenzio piuttosto eloquente, mentre Orion si limitò ad un sorriso imbarazzato.
Dopo alcuni istanti Aurora incominciò di nuovo a parlare. “Se siete così curiosi, vi racconterò io tutto quanto. Ci siamo incontrati un paio di settimane fa e da allora lui non è più stato capace di starmi lontano.”
“Beh, non proprio, però….” Il breve commento di disappunto del ragazzo fu prontamente interrotto.
“Sapete, l’ho incontrato proprio la sera stessa in cui è terminato “Tomorrow’s Talents” con la vittoria dei miei adorati Sombreros. Hanno detto che era già disponibile il loro primo album, così l’ho scaricato immediatamente dall’app del programma TV e poi sono uscita perché la memoria dei mio phone non era più sufficiente. Sapete, i miei selfie sono tantissimi e non posso assolutamente cancellarli, neanche quando li ho già postati sui social perché…..” Aveva notato il calo di attenzione nei suoi confronti da parte del gruppo di amici. “Che c’è? Vi sto annoiando?”
Un imbarazzante silenzio cadde su tutti loro: non erano annoiati, erano annoiatissimi. Aurora pareva un registratore quando iniziava a chiacchierare lodando se stessa, la sua bellezza e tutto ciò che sapeva o credeva di saper fare. “Beh? Che c’è? Non v’interessa sapere come ci siamo incontrati?”

Silenzio.

“Ehm….” Eva provò ad emettere una sillaba utile a spezzare l’imbarazzo. “Io l’avevo letto sul tuo profilo social….”
“Ah, capisco.” Aurora postava praticamente ogni secondo della propria vita. “Quindi avete altro da fare piuttosto che ascoltare me?”
“A dire il vero…” Esordì Cierre. “Stavamo pensando di fare una piccola partita di tiro con l’arco prima che voi arrivaste qua.” Cosa assolutamente falsa, ma molto più interessante delle sue imprese da conquistatrice.
“Ah.” Aurora era delusa, pensava di essere più importante di arco e frecce.
“Orion, ti va di unirti a noi?” Nico sorrise invitando l’ultimo arrivato.
Lui parve colpito da tale proposta. “Io…. Non so se….”
“Il tiro con l’arco è da poppanti stupidi, non ci interessa.”
“Scusa, ti spiace se è lui a rispondere?” Nico si alzò sempre rivolgendosi ad Orion. “E’ divertente, se non hai mai provato prima d’ora possiamo darti qualche dritta. Anche noi abbiamo imparato da quando hanno aperto questo centro.”
Il ragazzo sorrise.
“Tutti avete imparato?” Aurora ridacchiò. “Tutti tranne Melissa! Lei sarebbe capace di mancare un elefante rinchiuso in una stanza. Se deve colpire un bersaglio di fronte a lei, ti consiglio di dartela a gambe perché potrebbe infilzarti anche se ti trovi dietro di lei.”
“Hai finito?” Melissa era abituata ad essere sbeffeggiata dall’amica (o presunta tale), tuttavia la cosa, a lungo andare, iniziava a farsi pesante.  Si alzò unendosi agli altri, lasciando i due seduti al tavolino.
“Inizio io!” Simone si avvicinò al campo di gara dopo aver scelto arco e frecce fra quelli offerti dal club. Si posizionò a circa 15 metri dal bersaglio, impugnò “l’arma”, si mise in posizione di tiro prendendo la mira con grandissima concentrazione e, quando si sentì pronto, scoccò la freccia.
“Ottimo!” Confermò Nico. “Un tiro da 80.”
“Al prossimo faccio centro.” Sentenziò Simone con una piccola punta di delusione.
“Adesso sta a me.” Eva si portò sul campo di gara, mentre Giulio e Cierre andarono al bar per acquistare da bere per tutti. Notarono Aurora ed Orion ancora seduti al tavolino, con lei impegnatissima nella realizzazione di selfie su selfie, alcuni dei quali in compagnia del ragazzo. Questi non pareva troppo entusiasta di tutti quegli scatti, la assecondava in silenzio per evitare battibecchi e discussioni.
“Birra, fratello?” Giulio porse una fresca bottiglia al ragazzo che, dopo un attimo di esitazione, accettò di buon grado.
“Vieni con noi al campo di tiro?”
“Sai, credo sia più interessante di ciò che si può fare standosene seduti al tavolo di un bar.” La battuta era indirizzata alla deliziosa compagnia di Aurora.
Orion piegò l’angolo destro della bocca, lanciò una velocissima occhiata verso la ragazza, poi decise di accettare l’invito e seguì i due amici verso il campo di tiro. Là si trovò gli occhi di Manuel puntati addosso, in essi c’era una non troppo celata rabbia. Questi stava seduto presso il limite del campo di gara in compagnia di Teresa e Melissa, mentre Cierre e Giulio, ai quali si era unito Orion, raggiunsero Simone, Nico ed Eva porgendo loro quanto acquistato al bar.
“Siete sicuri che la freccia sia più su 100 che 80?” Simone non era convinto dell’eccellente prova data da Eva.
“Certo.” Ribatté Nico. “Sono 100 punti, controlla tu stesso.”
La ragazza, complice l’assenza di vento, aveva scoccato e centrato il bersaglio, sorpassando così Simone in classifica. “Ti ho battuto, ammettilo!”
“Puah, la gara non è finita, posso sempre recuperare.”
Nico era molto divertito e schioccò un bacio alla sua ragazza come premio per l’ottimo risultato.
Chi non era altrettanto divertito, cioè, Manuel, se ne stava in disparte con le due ragazze. Mostrava grande insofferenza per l’improvviso arrivo di Orion a fianco di Aurora, non si capacitava del fatto che ancora lei non si era accorta di lui.
“Ragazzi, avete finito?” Proprio lei raggiunse il gruppetto di arcieri, appiccicandosi al suo ragazzo. “Tesoro, hai terminato di giocare a freccette?”
“Non ha manco sfiorato l’arco.” Cierre rispose. “Anzi, gli cedo volentieri il mio perché fra poco inizia la partita e non me la voglio perdere per niente al mondo.”
“La partita?” Chiese Giulio con meraviglia. “Il campionato è finito tre settimane fa!”
“E’ vero, ma ci sono le amichevoli estive delle squadre estere.” Sorrise al sol pensiero di gustarsi di nuovo il suo adorato calcio. “Ci vediamo!” E si diresse verso la sala TV, completamente deserta, per assistere al match.
Melissa e Teresa sorrisero sconsolate scuotendo la testa. Invece l’attenzione di Manuel fu catturata dal suono emesso dal suo cellulare che segnalava un messaggio. Doveva essere davvero importante perché i suoi occhi si erano incollati al display intenti nella lettura.
“Allora Orion…” Nico porse l’arco di Cierre al nuovo amico. “Tu hai mai scoccato una freccia prima d’ora?”
“Io….no…” Esitava tantissimo, sembrava aver timore di quell’oggetto.
“Taglia corto, Nico!” Si intromise Aurora. “Se non ha voglia, lascialo perdere. Sicuramente preferisce venire a fare shopping con me.”
Era l’esatto contrario di ciò che il ragazzo desiderava e, seppur con le mani sudate, accettò l’arco. Come lo impugnò, avvertì un fastidioso formicolio lungo le braccia ed iniziò a sudare.
“Ehi, fratello, tranquillizzati. “Giulio gli diede una pacca sulla spalla destra.
Orion si voltò, aveva quasi l’aria spaventata.
“Stai bene?”
“Non lo so….” Biascicò appena tre parole.
Provò poi a fare qualche passo verso la faretra per prendere una freccia e voltando lo sguardo in direzione del bersaglio, ebbe un lieve capogiro che lo costrinse a mettersi seduto. Scosse la testa passandosi la mano sulla fronte leggermente sudata, poi guardò di nuovo verso il bersaglio ed ebbe l’impressione di vedervi due strane luci. “Forse… forse è meglio che me ne vada.” Posò l’arco sulla panca e si alzò per andarsene.
“C’è qualcosa che non va? Vuoi una Coca fresca?” Aurora mostrò un minimo di preoccupazione.
“No, non mi va niente. Ho bisogno di un attimo di tranquillità.” E si incamminò verso l’uscita, ma fu bloccato dall’annuncio di Manuel.
“Ehi ragazzi, ci siamo! Stanno per arrivare! ”Si alzò di scatto con gli occhi sempre incollati al display del telefono.
“E ora che succede?”
 




 

 

 


Ciao a tutti!
E grazie per aver letto il terzo capitolo della storia.
Desidero ringraziare di tutto cuore tutti VOI che avete commentato i capitoli precedenti, sappiate che ho apprezzato tantissimo ogni singola parola e che il vostro supporto è per me un enorme stimolo ad andare avanti.
Allora…. Qui entra in scena un nuovo personaggio, cioè il nuovo ragazzo di Aurora: un tipo un po’ particolare, che ne pensate? E che ne pensate del finale? Che cosa avrà letto Manuel sul telefono?

Grazie a tutti e alla prossima.

Un Abbraccio

La Luna Nera

                                                                                                       
  
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