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Autore: stirlingite27    05/10/2017    0 recensioni
[Lindsey Stirling]Quando nasci nel Deserto, la vita è difficile. Quella è una terra vasta e spietata. I Padroni dominano su orde di schiavi e uccidono a loro piacimento. La terribile Arena è una minaccia costante. Però, una luce si accende nel buio: una giovane coppia, una come quelle di un tempo. Lei è figlia degli Dei della Luna, lui degli impetuosi Dei del Sole. Insieme, devono unire tutti, per cancellare pregiudizi millenari e tradimenti e riuscire a cambiare il Deserto. Una storia ispirata da un video di Lindsey Stirling!
Traduzione della storia "Escaping the Arena" di @stirlingite27 su Wattpad.
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: AU, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 8 - I Nexus
 
Flashback
 
Il carro arrivò lentamente ai cancelli brillanti di quella favolosa fazione. Negli ultimi mesi, i ragazzini che vi viaggiavano all'interno avevano creduto che quel giorno non sarebbe mai arrivato, non avevano apprezzato il lungo percorso nel deserto. Certo, i primi giorni erano stati divertenti, ma dopo un po' il caldo e il sudore avevano iniziato a farsi sentire. Non molti tra i viaggiatori avevano avuto tempo di dar retta ai piccoli. I due lanciarono un piccolo strillo di gioia al suono delle trombe che annunciò il loro arrivo. La gente correva fuori dalla propria piccola casa di pietra per accogliere la carovana, non succedeva spesso che le fazioni si facessero visita in quel modo. Di solito si facevano solo pellegrinaggi all'Arena al centro del Deserto.
 
Gavi non era ancora stato all'Arena, aveva solo sei anni e sua madre non gli aveva permesso di andarci. Ciò era stato fonte di litigio tra i suoi genitori, ma sua madre alla fine aveva vinto, sembrava sempre avere la meglio con Blackflag.
 
"Magari l'anno prossimo," gli aveva promesso strizzandogli l'occhio.
 
Non ci era voluto invece molto per convincere Bella a lasciare andare Gavi alla sua prima visita ai Nexus, pensava che avrebbe aiutato il ragazzo a diventare più "istruito" e "ad imparare a lavorare insieme alle altre fazioni al fine di migliorare il Deserto." Suo padre aveva alzato gli occhi al cielo a quelle parole, per lui si trattava solo di andare dai Nexus a firmare un accordo per l'acqua, visto che loro avevano imparato a trivellare nella sabbia, o qualcosa del genere, e a quanto pare avevano trovato una sorgente.
 
"Meglio che ve ne stiate fuori dai piedi, voi due," disse arrogante il fratello maggiore di Gavi, Bram, superando il fratellino e il suo amico.
 
"Sì sì," vece eco Vincent, che di solito era l'ombra di Bram, e baciava il terreno su cui l'altro camminava. I due più grandi saltarono giù dal veicolo e si posizionarono accanto a Blackflag con fare solenne.
 
Gavi fece un sorrisetto a Drew e prese il suo posto accanto alla sua famiglia, ma non mise su lo stesso sguardo arrogante degli altri, anzi sorrise educatamente e salutò con la mano. Molti Nexus si affezionarono subito al bambino, che in effetti era adorabile.
 
Dall'altra parte della fazione, ad aspettare insieme ai leader dei Nexus, altri due bambini saltellavano impazienti e sovreccitati per l'arrivo dei visitatori.
 
"Calmatevi, piccoli," li riprese Vasílissa con una risata genuina. Era bello vederli così contenti, magari sarebbe stato positivo per il futuro delle fazioni.
 
"Tu li vedi, Kai-Kai?" fece la minuscola ragazzina con la sua vocina acuta, in equilibrio sulle punte per cercare di vedere quelle persone provenienti da un altro clan. Eos rise, sollevando la bambina in braccio per permetterle di vedere meglio. Lei ridacchiò quando lui la portò ancora più in alto per poi sistemarsela sul fianco, al sicuro. "Ecco, piccola, adesso puoi vedere il mondo."
 
Lindsey osservò gli uomini della fazione di cui non sapeva pronunciare il nome camminare per le strade della sua cittadina. Vide il leader dal viso pauroso, che non le piacque molto, e dopo notò quattro bambini, due molto più alti di lei, che aveva solo quattro anni, e due un po' più bassi che sembravano più simpatici, uno addirittura sorrideva.
 
"Benvenuti, amici di Enmity," li accolse Eos non appena gli altri raggiunsero la piattaforma su cui stava la famiglia.
 
"È bello rivederti, mio vecchio amico!" salutò Blackflag, dando una pacca poderosa sulla schiena di Eos per poi pizzicare la guancia di Lindsey. "Questa dev'essere la piccola Rinnegata che hai preso con te; dimmi, è stata utile finora?"
 
La bambina gli lanciò un'occhiataccia, non apprezzando il suo tono né il pizzicotto che le aveva dato. Eos la porse alla moglie, e Kairos si avvicinò a lei, non gli piaceva il modo in cui quel vecchio guardava la sua compagna. Gli dava fastidio, era stato avvertito fin da quando lei era arrivata in famiglia che qualcuno avrebbe potuto portargliela via.
 
Non sotto i suoi occhi.
 
"Sembra essere una bambina normalissima, naturalmente. Temo che non abbia alcuna capacità straordinaria." Stava mentendo, Lindsey aveva mostrato il suo talento dal primissimo giorno, ma non era un dato che condividevano con gli estranei.
 
"Peccato," mormorò Blackflag, seguendo Eos che lo condusse nella sua grande casa.
 
Vasílissa mise Lindsey per terra, avrebbe voluto mandarla nella sua cameretta per tenerla lontana dagli sguardi avidi degli Enmity, ma non solo ciò avrebbe destato sospetto, la bambina non avrebbe mai acconsentito a stare lontana da Kairos per troppo tempo. "Pensaci tu, a lei."
 
Kairos gonfiò il petto esile prendendo il suo posto accanto alla sua migliore amica. Ci sarebbe stato lui a proteggerla, sempre.
 
Gli adulti lasciarono i bambini da soli. I sei si guardarono per un po'; Bram, essendo il più grande con i suoi dieci anni, fu il primo a fare un passo avanti, porgendo la mano. "Io sono Bram, il futuro Padrone di Enmity."
 
Linsey e Kairos si scambiarono uno sguardo, lei scrollò le spalle. "Io sono Lindsey e lui è Kai."
 
"-Ros." completò il ragazzino, solo lei poteva chiamarlo con il suo soprannome. "Kairos."
 
Il più grande non sembrò nemmeno sentirlo, era troppo impegnato a guardare male la bambina. "Come osi rivolgere la parola ai tuoi superiori!" fece un passo minaccioso verso di lei. Kairos si mise immediatamente in mezzo ai due, e gli altri bambini rimasero attoniti. Perché la stava difendendo?
 
"Non ti permettere di parlarle così! Lei è la futura LEADER dei Nexus. Merita il tuo rispetto." La voce di Kairos era decisa.
 
Bram roteò gli occhi. "Andiamo, Vinny, questi bambinetti sono noiosi." I due più grandi corsero via per trovare svaghi più nobili, gli altri li osservarono andarsene.
 
"Scusate, Bram è davvero uno scemo. Io sono Gavi, lui è Drew. Piacere di conoscervi!" Scoppiarono tutti a ridere, diventando immediatamente amici.
 
Nelle settimane successive i quattro bambini fecero ancor più amicizia, erano sempre insieme. Kairos apprezzava il fatto che gli altri due trattassero Lindsey come una di loro, ma anche che stessero attenti a non far male alla sua piccola amica. Si scambiarono a vicenda informazioni sui costumi delle proprie fazioni, e Drew era incantato dal modo in cui venivano dati i nomi ai bambini Nexus.
 
"Cosa vuol dire il tuo nome?" chiedeva a quasi ogni bambino o persona che incontrava.
 
Gavi adorava vedere il mondo che c'era al di fuori della sua selvaggia fazione. Quelle persone sembravano così gentili e civilizzate. Non c'erano scontri nelle strade, non aveva visto nemmeno un singolo schiavo! Come facevano senza di loro? Sembravano tutti più felici. Non sembravano avere le stesse difficoltà che c'erano a casa sua. Gli piaceva anche il non dover stare dentro a quella stupida caverna che ospitava lui e la sua fazione, lì dentro era buio e noioso.
 
L'ultima notte del loro soggiorno, Gavi non riusciva a dormire. Non voleva lasciare quel posto magico e i suoi nuovi amici; certo, la sua mamma gli mancava, ma non l'avrebbe mai ammesso.
 
Saltò giù dal letto che condivideva con Drew, che russava piano con le braccia buttate sopra la testa e le gambe spalancate sul letto. Andò piano piano alla finestra, dove una tenda leggera si muoveva alla brezza notturna.
 
Sentì qualcuno parlare sottovoce, una vocina che riconobbe all'istante. In silenzio, scavalcò la finestra e si arrampicò sul balcone che sovrastava la sua camera. Era sempre stato un bravo scalatore, la caverna dove vivevano aveva tante sporgenze e spuntoni a cui aggrapparsi. Atterrò sul pavimento di pietra, dove la ragazzina che vi stava seduta sussultò e si girò verso di lui.
 
"Oh! Ciao, Gavi!" lo salutò Lindsey con un enorme sorriso. "Anche tu sei venuto a parlare agli Dei della Luna?"
 
Gavi scosse la testa, non era nemmeno sicuro di chi fossero questi 'dei della luna'.
 
"Non rispondono molto spesso, sopratutto non quando vorrei." abbassò lo sguardo, triste.
 
"Di che cosa gli parli?" chiese il bambino, sedendosi accanto a lei sul divano morbido.
 
Lei tirò su col naso. "Della mia famiglia. Non Papà e Mamma."
 
"Ti mancano?" chiese Gavi, esitante. Non aveva sentito ancora parlare della 'vera' famiglia di Lindsey da quando era arrivato tra i Nexus. La piccola sembrò improvvisamente molto più grande dei suoi quattro anni, a Gavi diede l'impressione di essere stanca di tutto.
 
"Sì, mi manca tutto di loro."
 
Gavi non era abituato a non vederla sorridere, non gli piaceva vederla triste. Le si avvicinò di più passandole un braccio sottile intorno alle spalle.
 
"Ti troveranno, un giorno. Fino ad allora, gli dei ti hanno dato questa famiglia. Sarai una bravissima Leader. Vorrei poter vivere qui con voi Nexus."
 
Lei rise, le lacrime finalmente scomparse. "Forse potrai, quando sarai grande? Saremo amici per sempre!"
 
 
* Vasílissa significa 'regina'.
 
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