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Autore: Saigo il SenzaVolto    08/10/2017    2 recensioni
AU, CROSSOVER.
Sequel de 'Il Pianto del Cuore'
Era una serata come tutte le altre, quando improvvisamente Naruto, assieme a Hinata, Sakura e Sasuke si ritrovò in un luogo sconosciuto senza ricordare nulla. Ma loro non sono i soli ad essere finiti lì. Direttamente dall’oltretomba infatti, anche i genitori di Sasuke e quelli di Naruto fanno la loro comparsa, insieme a due personaggi provenienti dal futuro: Sarada Uchiha e Boruto Uzumaki.
Quest'ultimo, inoltre, molto diverso dalle aspettative di tutti!
Tra dispute familiari, passati dolorosi e comportamenti inaspettati, per i nostri eroi non sarà facile andare d'accordo. Ma tutti loro dovranno riuscire ad unirsi insieme per superare molte difficoltà, poiché una grave minaccia rischia di distruggere il loro mondo.
E loro sono gli unici in grado di fermarla!
Genere: Avventura, Azione, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Boruto Uzumaki, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sarada Uchiha, Sasuke Uchiha | Coppie: Hinata/Naruto, Sasuke/Sakura
Note: Cross-over, Missing Moments, OOC | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Naruto Shippuuden
Capitoli:
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PREMESSA: alcuni personaggi ed eventi di questa storia potrebbero essere diversi rispetto all’opera originale! Dipende tutto dalla mia immaginazione!


 

Rottura 2


Sasuke era arrabbiato.

Anzi no, non era arrabbiato. Era infuriato come una belva.

Si rimise lentamente in piedi, toccandosi l’addome che ancora continuava a dolere per il calcio di prima. I suoi occhi rossi erano contorti in una smorfia di rabbia pura, le sopracciglia aggrottate all’ingiù dall’odio.

Adesso niente, assolutamente NIENTE lo avrebbe fermato dal vendicarsi di quel maledetto Nukenin. Lo avrebbe ucciso lui stesso. Lo avrebbe fatto soffrire nel modo più atroce possibile. Adesso, ai suoi occhi quel ragazzo doveva morire. Anche se quel tipo era il futuro figlio di Naruto, non importava.

“Ti ucciderò!” ruggì mentalmente.

“Sasuke!” fece una voce all’improvviso.

Il ragazzo si voltò. Minato gli comparve di fianco dal nulla. Dietro di lui, Kushina, Sakura e Sarada lo seguivano a ruota con espressioni sconcertate.

“Stai bene?” gli chiese l’Hokage.

L’Uchiha strinse i denti. “Dov’è?” domandò a sua volta con rabbia. “Dov’è quel dannato Uzumaki?”

Minato lo afferrò per una spalla. “Non fare pazzie!” gli intimò seriamente. “Piantatela con questa faccenda! State mettendo a rischio inutilmente l’intera missione!”

Sasuke lo strattonò via con foga, ignorandolo. Non gli importava più nulla della missione. Il suo unico interesse era eliminare il ragazzo del futuro. Il resto poteva andare a farsi fottere finché non lo avesse ucciso.

“Sasuke-kun!” esclamò Sakura. “Non c’è bisogno di combattere! Boruto ha sbagliato, ma potete risolvere-”

“DOV’È?” ruggì di nuovo rabbiosamente quello, ignorando le parole della ragazza.

“Sono proprio qui, Uchiha!” fece una voce priva di emozione alle loro spalle.

Si voltarono di scatto. Gli occhi di Sasuke si ridussero a due fessure.

L’Uzumaki era in piedi sopra il tetto di un edificio semidistrutto, intento a fissarli dall’alto con il suo occhio sinistro freddo e calcolatore. La sua faccia non mostrava alcuna emozione.

“Boruto!” cominciò a dire Sarada disperatamente, mentre scie di lacrime le colavano copiosamente dagli occhi. “Ti prego, fermati! Non farlo! Possiamo tentare-”

“Stanne fuori, Sarada.” la interruppe il biondo. “È giunto il momento che tuo padre venga punito per le sue azioni! Non tollererò altri insulti da parte sua!”

Sasuke fece per ribattere, ma il Quarto Hokage si mise davanti a lui. “Se farai un’altra mossa,” disse Minato con un tono glaciale. “Allora agirò personalmente come se tu fossi un nemico! Non rendere più complicata la tua situazione, Boruto!”

Il giovane rimase in silenzio per alcuni istanti. Passarono diversi secondi carichi di tensione in cui nessuno si mosse. Poi, all’improvviso, il biondo scomparve dal punto in cui si trovava, per riapparire un momento dopo faccia a faccia davanti a Minato con uno Shunshin no jutsu. (Tecnica del Movimento corporeo istantaneo) Tutti trattennero il fiato.

Minato e Boruto si fissarono a vicenda con occhi freddi.

“Il suo atteggiamento non mi piace proprio, Yondaime.” sibilò il ragazzo. “È la seconda volta che tenta di mettermi i bastoni tra le ruote oggi. Si levi di mezzo, se non vuole assaggiare la mia ira!”

Minato sorrise, il suo sguardo autoritario. “Sono io l’Hokage, ragazzo.” disse sarcasticamente. “Non devo dare ascolto a nessuno. Sei tu quello che dovrebbe frenare la lingua.”

Il Nukenin ghignò malvagiamente. “Il segno sul mio coprifronte non le ricorda niente, Hokage?” ribatté puntandosi un dito sulla fronte. “Non sono un ninja che deve ubbidire ad ogni suo ordine. Non sono uno dei suoi Shinobi leccapiedi. Sono io l’unico che decide cosa devo o non devo fare.”

“Nonostante ciò,” riprese il Quarto con un tono serio. “Io sono un adulto, mentre tu sei solo un ragazzo. E, se questo non ti basta, allora ti ricordo che sono anche un membro della tua famiglia. Sono tuo nonno!”

Boruto scoppiò a ridere crudelmente. “Famiglia?” ripeté, ironico. “Mi faccia il piacere, Hokage! Io non faccio parte della vostra piccola allegra famiglia!”

Sarada s’intromise con foga. “Perché continui a dire queste cose?” esclamò, piena di dolore. “Minato-sama, Kushina-sama ed i tuoi genitori sono sangue del tuo sangue!”

Lo sguardo del biondo era fisso negli occhi di Minato. “Il sangue da solo non forma una famiglia!” rispose con odio. “Quei due non sono più i miei genitori. E non ho intenzione di trattare come familiari due persone che non conosco neanche.”

“Boruto,” cominciò a dire lentamente Kushina. “Non so perché odi così tanto i tuoi genitori, ma io e Minato non ti abbiamo fatto niente. Non puoi-”

“Credo che lei abbia frainteso, Uzumaki,” la interruppe il giovane, spazientito. “Io non ho nulla contro voi due, ma se mi ostacolerete allora non esiterò a trattarvi come nemici da abbattere. Adesso levatevi di mezzo e consegnatemi l’Uchiha se non volete passare dei guai!”

E quella fu la fine delle trattative.

“Basta!”

Senza avvisare nessuno, Sasuke balzò in aria ed evocò improvvisamente il braccio del suo Susanoo, scagliandolo con forza verso il Nukenin per schiacciarlo a terra. Minato, Kushina e le ragazze sgranarono gli occhi.

“Sasuke-kun!” urlò Sakura tentando di fermare il suo compagno, ma fu teletrasportata un secondo dopo lontano dal raggio dell’attacco dal Quarto Hokage.

Boruto evitò la gigantesca mano viola piegandosi indietro e facendo leva col braccio sinistro per ruotare all’indietro e lanciarsi lontano dal punto dove si trovava. Ma il ragazzo corvino non demorse.

Circondato dalla grossa gabbia toracica del Susanoo, Sasuke si lanciò in avanti e tentò di colpire di nuovo il biondo con il suo gigantesco braccio scheletrico. Boruto evitò una spazzata che lo avrebbe sicuramente tranciato a metà se lo avesse colpito e saltò in alto, atterrando in ginocchio sul tetto di prima.

Sasuke ghignò feralmente, accumulando energia nell’occhio destro. “Sarai superiore a me nel corpo a corpo, ma non sfuggirai a questo!” pensò l’Uchiha sorridendo con ferocia. Prese la mira con cura, fissando con intensità la figura dell’avversario.

Boruto sentì una pulsione nell’aria. Aprì l’occhio destro di scatto, rimettendosi in piedi. Sasuke stava accumulando chakra nello Sharingan destro, lo vedeva chiaramente. Intuì subito cosa stava facendo.

Il guerriero sorrise feralmente.

Amateratsu!” (Fiamme Nere) esclamò mentalmente Sasuke, mentre un rivolo di sangue cremisi gli colò dall’occhio.

Quel che accadde dopo fu inaspettato.

L’intera figura del Nukenin si mosse di lato ad una velocità disumana, evitando completamente un improvviso getto di fiamme nere che investì il punto in cui si trovava un attimo prima, incendiando il tetto della casa con una vampata nera.

Sasuke e gli altri rimasero allibiti dalla velocità del ragazzo biondo.

“Lo ha evitato?” esclamò il ragazzo corvino, sconvolto.

Minato osservò la scena con uno sguardo calcolatore. “Quelle sono le Fiamme Nere degli Uchiha, una delle tecniche uniche dei loro occhi. Basta osservare il proprio bersaglio ed esso viene investito dalle fiammate prima che possa reagire. Come ha fatto Boruto ad intuire cosa stesse facendo Sasuke e a riuscire ad evitarle in quel modo?”

“Come può essere così rapido?” disse Kushina a bassa voce, incredula. “Che razza di riflessi ha Boruto?”

“Ha evitato l’attacco!” pensò Sakura, scioccata. “Com’è possibile?”

Boruto li osservò tutti col suo occhio destro, il suo sguardo freddo e privo di emozione. La vista di quel suo occhio posato su di loro li fece rabbrividire nervosamente tutti.

Sarada sentì il suo Sharingan prudere dalla frustrazione e dal rammarico. “Quel suo Jougan,” pensò, serrando i pugni in un moto di impotente rabbia. “Riesce a percepire ogni minima variazione di chakra nell’aria, nel terreno e nei corpi! Deve aver intuito che papà stava accumulando energia per sferrare l’Amateratsu!”

Sarada voleva intervenire, ma la vista dello sguardo freddo che il suo vecchio amico stava rivolgendo a lei e agli altri le tolse il coraggio di poter anche solo parlare. Sapeva bene che, in quel momento, nessuno di loro avrebbe avuto una sola speranza di vincere contro di lui. Il suo vecchio amico era troppo forte, troppo potente. Aveva ottenuto una forza che nessun’altro al mondo possedeva oltre a lui, eccezion fatta per il Settimo Hokage e suo padre.

Le lacrime continuarono a scendere dai suoi occhi. Il petto le faceva fisicamente male per la tristezza.

Perché le cose erano finite in questo modo? Perché Boruto non poteva semplicemente fermare questa follia? Perché non poteva accettare di stare con i suoi compagni in pace? Sarada era consapevole del dolore che doveva provare il ragazzo ogni volta che parlava con quelle persone, ma non riusciva ad accettare il suo atteggiamento. Ma adesso, adesso era troppo tardi. Boruto era esploso, la sua faccia era ricolma di rabbia e brama di uccidere.

Sarada sorrise amaramente.

Aveva pensato che l’unico in grado di farlo adirare in quel modo nella situazione attuale sarebbe potuto essere Naruto, o anche Hinata al massimo. Ma non aveva previsto che Sasuke, suo padre, potesse spingere il suo amico a tanto. La cosa non era normale. Boruto non odiava Sasuke, neanche nel futuro. Che cosa era successo? Perché Boruto si era infuriato così tanto per la morte di quel Gigante?

Un sospetto le accarezzò la mente. I suoi occhi si sgranarono. Se, come aveva intuito prima, quelle creature erano in qualche modo collegate a quella ragazza, allora…

Boruto continuò a fissare Sasuke con rabbia. “Maledetto mostro!” ringhiò tra sé, la sua faccia contorta dall’odio. “Assassino! Bastardo! Te la farò pagare per quello che hai fatto ad Armin!”

Le sue mani formularono diversi sigilli con rapidità. Sasuke sgranò gli occhi, teso.

Ma, prima di poter rilasciare la tecnica, Boruto alzò di scatto un braccio sulla testa, parando un calcio mirato al suo collo. Minato non si fermò, avvitandosi e facendo leva col piede poggiato sul braccio del ragazzo per sferrare un secondo calcio al suo petto. Boruto lo bloccò con l’altro braccio all’altezza del ginocchio, ricambiando la cortesia e alzando la gamba destra per colpire l’assalitore con lo stesso attacco.

Ma Minato scomparve improvvisamente, materializzandosi un secondo dopo a qualche metro dal ragazzo grazie ad un secondo kunai. Boruto lo fissò con una rabbia a malapena controllabile.

“Si tolga dai piedi, Hokage!” ringhiò a denti stretti. “La faccenda non la riguarda!”

Il Quarto scosse la testa, assumendo una posa d’attacco. “State compromettendo la missione con questa vostra ridicola pazzia!” ribatté quello. “Se non avete intenzione di calmarvi, ci penserò io personalmente! Non possiamo rischiare il destino del mondo per colpa vostra!”

Il Nukenin non rispose, continuando a fissarlo con disprezzo. Poi, di colpo, ghignò ferocemente.

Rakurai!”(Scia di Fulmini) disse a bassa voce, per non far sentire il nome della tecnica.

Il suo corpo fu improvvisamente pervaso da una scarica elettrica blu. Minato rimase di stucco. Quella tecnica era simile alla Corazza di Fulmini di Ay, il Raikage! Possibile che quel ragazzo fosse riuscito a padroneggiare quel jutsu in qualche modo? Era una tecnica di rango S!

Poi, Boruto fece la sua mossa.

Quel tipo era veloce! Si era mosso come un lampo. Minato aveva intravisto soltanto una scia bluastra scattare in avanti ad una velocità indescrivibile, superandolo prima che potesse anche solo battere ciglio. Dopo di che, il ragazzo era improvvisamente arrivato dall’altra parte del tetto, quella alle spalle dell’Hokage, ignorandolo e saltando verso Sasuke.

“Dannazione!” imprecò Minato.

Boruto atterrò affianco all’Uchiha come una saetta, ma senza fare alcun rumore. Sasuke, ancora avvolto dalla gabbia del Susanoo, ebbe solo il tempo di voltare leggermente la testa.

Boruto caricò un braccio all’indietro.

Il pugno colpì lo scheletro che lo circondava con una potenza immane. Le ossa si frantumarono come vetro, ed il giovane Uchiha sentì immediatamente dopo la scarica elettrica che avvolgeva il corpo di Boruto investirlo in pieno. All’inizio gli tolse soltanto il fiato, scioccato dall’improvvisa sensazione.

Poi però, arrivò anche il dolore.

Sasuke era parzialmente immune al fulmine. Era una delle sue affinità primarie. Era abituato a sentirne il flusso attraversargli le membra. Era abituato ad usarlo. Ma, nonostante ciò, l’acuto ed intenso dolore che lo investì per tutto il corpo fu lancinante. Sentì ogni parte del suo corpo bruciare da dentro, anche se non eccessivamente, ma l’effetto si fece sentire eccome. Era insopportabile. Rimase senza fiato per alcuni secondi. Non fu neanche in grado di urlare.

Il giovane Uchiha crollò in ginocchio a terra, ansimando e usando le mani come sostegno. Scosse elettriche continuavano a danzare attorno al suo corpo. Nonostante il dolore, alzò di scatto la testa in alto. Boruto stava per colpirlo di nuovo con un calcio.

Reagì all’istante. Evocando in meno di un secondo una serie di shuriken nelle mani, li scagliò con precisione verso il Nukenin con un ruggito di rabbia.

Boruto fu costretto a saltare in aria per evitarli, poiché era troppo vicino per poterli bloccare. Il suo occhio destro pulsò all’improvviso.

Dietro di lui!

“Shannarooo!”

Boruto sgranò gli occhi.

Uno dei potentissimi pugni di Sakura lo investì sulla schiena. La potenza del colpo fu micidiale. L’elettricità attorno al suo corpo si dissolse. Con un gemito, il Nukenin fu scagliato prepotentemente a terra come un missile. Il terreno stesso si abbassò di livello dall’impatto, crepandosi e spaccando roccia e pietra per diversi metri di superficie. Un enorme nuvolone di fumo si innalzò dal punto in cui era stato scagliato Boruto.

Sakura atterrò affianco a Sasuke.

“Stai bene, Sasuke-kun?” domandò la ragazza avvicinandosi a lui.

Il giovane Uchiha si rimise in piedi. ”Si, sto bene.” rispose, gli occhi puntati sulla nuvola di fumo che usciva dal terreno. “Non ho subito troppi danni. Posso ancora combattere.”

Anche Minato, Kushina e Sarada si portarono subito vicino ai due, pronti ad intervenire nel caso il ragazzo del futuro fosse ancora intenzionato ad attaccare.

Ma qualcosa non andava, Sasuke ne era certo. Il suo Sharingan non percepiva la presenza di Boruto da nessuna parte. Non riusciva a capire.

“Che sta succedendo?” pensò, allarmato. “Non riesco più a percepire il suo chakra!”

Una volta che il polverone si fu diradato completamente, Sasuke e Sakura sgranarono gli occhi. Al centro del cratere non c’era Boruto. Al suo posto si trovava quello che doveva essere stato un grosso tronco di legno, ormai andato in frantumi.

“Ha usato il Kawarimi no jutsu!” (Tecnica della Sostituzione) realizzarono tutti i presenti contemporaneamente.

Sasuke si guardò furiosamente attorno. “Dov’è finito?” disse.

Poi, improvvisamente, la terra sotto i loro piedi tremò.

Tutti si voltarono verso il basso di scatto, e videro che tutti loro si trovavano all’interno di una zolla di terreno circondata interamente da una scia luminosa quadrata, i cui lati si stavano pericolosamente illuminando di una luce giallastra.

Fuuinjutsu: Chikyū no ōhayari!” fece una voce familiare. (Arte dei Sigilli: Esplosione di Fiamme)

Minato fu il primo a reagire. “Saltate!” urlò rapidamente agli altri.

Nessuno perse neppure un secondo. Balzando tutti in aria, evitarono di striscio una pericolosa e gigantesca esplosione che coinvolse tutta l’area all’interno della scia luminosa, creando un boato che riecheggiò per tutta la città deserta. Il getto d’aria generato dall’esplosione li travolse in pieno, facendoli finire ancora più in alto.

Mentre era ancora in aria, Sasuke percepì una presenza improvvisa alle sue spalle.

“Sasuke!” urlò Kushina. “Dietro di te!”

Ruotò il proprio corpo di scatto, ma fu troppo lento.

Boruto si era materializzato dietro di lui con uno Shunshin no jutsu, (Tecnica del Movimento Corporeo Istantaneo) la sua gamba tesa che sfrecciava contro di lui. Ebbe a malapena il tempo di alzare le braccia. Il calcio lo centrò sull’avambraccio destro, scagliandolo con forza verso il basso. Sasuke grugnì di dolore.

Riuscì ad atterrare sulle gambe in qualche modo, poggiando i piedi sopra il tetto di un grosso edificio quasi integro. Ma non ebbe il tempo di prendere fiato che subito una raffica di shuriken gli fu scagliata addosso dal lato destro.

Non aveva il tempo di evocare di nuovo il Susanoo. Non c’era tempo per formulare una tecnica di difesa. Non poteva bloccarli con la katana perché era stata distrutta nella Fortezza. L’unica opzione era saltare a sinistra per evitarli. Così fece senza esitare.

Ma, purtroppo, non aveva realizzato che era proprio quello che Boruto aveva previsto che facesse.

Appena poggiò nuovamente le gambe sul tetto, il Nukenin era già apparso di nuovo davanti a lui, la sua faccia seria e priva di emozione, il suo gelido Jougan lo osservava con disprezzo e rabbia.

Boruto caricò indietro il braccio destro, concentrando il chakra sulla sua mano aperta col pollice piegato all’interno. L’Uchiha si voltò di scatto verso di lui.

Questo è per Armin!” disse con un tono glaciale il guerriero. La sua mano si scagliò in avanti.

Sasuke sgranò gli occhi. “Cos-”

Stavolta il palmo aperto lo centrò sullo sterno. Tutta l’aria nei suoi polmoni uscì fuori di getto. I suoi occhi si dilatarono. I suoi sensi si fermarono all’improvviso. I suoni si acquietarono.

Il dolore arrivò dopo un secondo. Era lancinante ed intenso, simile ad un bruciore che lo investiva dal centro petto e che si propagava per tutto l’addome. Sentì tutta l’energia accumulata nella mano del Nukenin attraversargli il petto con forza, bloccandogli i punti di uscita del chakra sul cuore e sulle spalle.

Sasuke aprì la bocca come per urlare, ma nessun suono uscì dalle sue labbra. Al suo posto, un getto copioso di sangue caldo schizzò fuori dalla bocca spalancata. L’ultima cosa che vide fu l’occhio nero ed azzurro di Boruto che lo fissava con odio.

Poi, il mondo divenne confuso, la vista cominciò ad annebbiarsi, la mente si fece pesante. E il buio lo accolse a braccia aperte.

Con un sibilo potente, tutto il suo corpo venne scagliato all’indietro dopo neanche un istante, scaraventandosi con forza nella parete esterna di un altro edificio, per poi crollare pesantemente a terra in mezzo alle macerie.

Boruto ghignò di trionfo.

Ben gli stava. Quel patetico Uchiha gli aveva davvero dato sui nervi questa volta, ma era riuscito finalmente a sconfiggerlo. Aveva mantenuto una delle promesse fatte ad Armin. Non poteva ucciderlo, ovviamente, ma niente e nessuno in questo mondo poteva impedirgli di suonargliele di santa ragione mentre ne aveva l’opportunità. Adesso avrebbe potuto vantarsi per sempre davanti a Sora a egli altri dell’Organizzazione di essere uno dei pochi uomini sulla terra che riuscirono a sconfiggere Sasuke Uchiha.

Certo, non era 'quel' Sasuke Uchiha, ma il concetto era uguale per lui.

“E non ho neanche sudato…” pensò con divertimento. “Sembra che quell’idiota fosse molto meno potente di quanto lo sia nel futuro!”

Ma il ragazzo non poté cantare vittoria a lungo, poiché senza preavviso Minato si scagliò contro di lui come un fulmine. Tuttavia, il suo occhio destro lo percepì in anticipo.

Sguainando la spada con un movimento rapidissimo, il ragazzo bloccò un colpo di kunai mirato alla spalla, respingendo subito dopo l’Hokage con un calcio di fianco che, però, l’uomo evitò facilmente saltando all’indietro.

Dalle sue spalle, successivamente, comparve Naruto, ancora avvolto dal chakra dorato di prima e con una gigantesca mano artigliata che si stava scagliando contro di lui per afferrarlo.

Il Nukenin si gettò in avanti, effettuando una capriola sul tetto ed evitando di striscio l’attacco. Appena poggiò di piedi dopo la capriola però, Boruto fu costretto a saltare ancora una volta per schivare una serie di kunai scagliatogli addosso da Sakura. Saltò rapidamente lontano dai due assalitori per poi atterrare sulla strada, affianco al corpo privo di sensi di Sasuke.

Boruto si raddrizzò, portando con una mano la spada davanti a sé in difesa. Davanti a lui giunsero in un istante Minato e Naruto, seguiti poi da Kushina, Sakura, Sarada, Hinata e Mikoto, tutti armati di kunai e pronti all’attacco. Mikoto reggeva per una spalla un sanguinante Fugaku, pieno di lividi e macchie nere sul volto e sui vestiti.

Il ninja traditore li fissò freddamente con i suoi occhi. “Calmatevi, tutti quanti.” ordinò loro con un tono serio e privo di emozione. “Non ho intenzione di lottare ancora.”

Gli occhi di Minato si ridussero a due fessure. “Strano che tu dica così dopo averci attaccato!”

Boruto puntò la lama della spada contro il corpo di Sasuke. Tutti s’irrigidirono nel vedere ciò.

“Ho attaccato solo lui,” lo corresse freddamente Boruto, continuando a fissarli. “Perché ha commesso un crimine contro quel Gigante e perché mi ha insultato. Non ho compiuto nessuna azione ostile contro di voi che non fosse per difesa.”

Lo sguardo di Fugaku, seppur dolorante, si riempì di collera. “Non hai compiuto nessuna azione ostile contro di noi?” ripeté, sprezzante. “E allora come giustifichi quello che hai fatto a me?”

Il biondo lo guardò con sufficienza. “Fino a prova contraria sei stato tu ad attaccarmi per primo, Uchiha!” rispose prontamente. “E ti sei anche permesso di insultarmi, nonostante gli avvertimenti che vi ho dato in passato! Avevo chiaramente detto che non avrei tollerato altri insulti, quindi io ti ho soltanto restituito il favore, restando fedele alle mie parole! Dovresti prendere esempio da tua moglie in questo. Lei almeno ha capito subito quale fosse la cosa giusta da fare, arrendendosi ed accettando la sconfitta.”

Se lo sguardo di Fugaku avesse potuto ucciderlo, Boruto sapeva che sarebbe morto mille volte, ma non se ne curò. Mikoto strinse i pugni.

“Anche se quello che dici è vero,” riprese però Minato, continuando a fissarlo con severità. “Le tue azioni hanno messo a rischio non soltanto noi, ma tutto il genere umano! Hai forse dimenticato perché siamo qui?”

“Certo che no, Hokage-sama,” rispose con sarcasmo il giovane. “Ed anche per questo ho attaccato Sasuke Uchiha! Lui aveva ucciso un altro essere vivente, andando contro all’obiettivo stesso della nostra missione!”

Gli altri sgranarono gli occhi all’udire ciò. “Che cosa?” domandò Sarada, confusa.

Boruto continuò a puntare la sua arma contro il corpo inerme del ragazzo. “Il nostro obiettivo è sconfiggere il drago per salvare dalla distruzione gli esseri viventi e le persone di questo mondo e quelli del nostro.” spiegò. “Ma questo tipo ha deliberatamente ucciso uno di loro senza un motivo, andando contro al nostro scopo di fondo senza curarsene. E poi sarei io l’assassino!” disse l’ultima parte con sarcasmo, fissandoli col suo occhio destro aggrottato.

“Lo ha fatto perché voleva difenderti!” sbottò Fugaku rabbiosamente. “E quella creatura era un Gigante per di più! Tu stesso avevi detto che erano ostili!”

“In caso di legittima difesa sarei d’accordo col tuo ragionamento,” continuò a dire il ragazzo. “Ma Sasuke Uchiha ha ucciso il Gigante senza che ce ne fosse stato alcun bisogno! Non solo io non correvo nessun pericolo, ma ero persino riuscito a parlare con lui! Ero riuscito a capire che quegli esseri non sono bestie senza cervello, ma che sono bensì umani! Eppure questo ragazzo ha deciso di fare di testa sua, ignorando ragioni ed agendo di sua iniziativa!”

Naruto e gli altri rimasero sconvolti. Umani? I Giganti erano esseri umani? Com’era possibile? Il loro aspetto era simile, certo, ma non avrebbero mai potuto immaginare una cosa del genere! Naruto aveva perfino detto che il loro desiderio era quello di divorarli! Quale essere umano potrebbe mangiare suoi simili?

“Non può essere!” esclamò mentalmente Naruto.

Sarada sgranò gli occhi. I suoi sospetti si erano rivelati fondati.

“Umani? Cosa vuoi dire?” domandò seriamente Minato.

Boruto lo guardò con freddezza. “Mettendo in contatto il mio chakra con quello del Gigante,” spiegò loro. “Ero riuscito a raggiungere la sua mente e a farlo parlare. Mi ha rivelato che i Giganti sono uomini come noi, e che sono stati trasformati contro la loro volontà in quelle creature senza senno. Mi ha persino detto il suo nome: Armin Arlert!”

La notizia era sconvolgente. I Giganti erano esseri umani! Non riuscivano a crederci.

“Come facciamo a sapere che non stai mentendo?” domandò Sakura, la sua voce bassa ed incerta.

“Siete liberi di credere quel che volete,” fu la risposta del Nukenin. “Ma fino ad ora mi sembra di essere stato sempre coerente con le cose che ho detto. Non ho più intenzione di fare altro male a Sasuke Uchiha, ormai ha ricevuto la sua punizione. Né ho intenzione di attaccare nessuno di voi. Di questo potete stare certi. Non sono un assassino che gode nel causare dolore agli altri senza un motivo.”

Con un movimento del braccio, Boruto rinfoderò la spada dietro la schiena e chiuse l’occhio destro. Gli altri si rilassarono un po’, ma non abbassarono la guardia. Il discorso di Boruto non faceva una piega. Le sue motivazioni riuscivano a spiegare praticamente tutte le sue azioni in modo troppo dettagliato e coerente per poter essere inventate sul momento.

Eppure, c’era qualcosa da mettere in chiaro una volta per tutte.

“Se stai dicendo la verità,” disse improvvisamente Naruto. “Allora devi promettere che d’ora in poi dovrai essere più chiaro con le tue azioni! Dovrai spiegarci le cose prima di agire! Oggi hai rischiato di mettere in pericolo tutti noi! Ci hai fatto credere che tu fossi uscito di testa!”

Boruto lo guardò con uno sguardo indecifrabile. I due si fissarono a vicenda senza battere ciglio per diversi secondi.

“Molto bene,” concesse loro alla fine chiudendo gli occhi. “Da oggi tenterò di essere più chiaro nei vostri confronti, se è questo che volete.”

Naruto, seppur lievemente, sorrise all’udire ciò.

“Ma ribadisco un concetto,” continuò subito dopo il ragazzo del futuro, il suo tono spaventosamente serio. “Non ho intenzione di rivelare informazioni sul mio conto! Né tollererò insulti! Le cose andranno bene tra di noi se voi mi lascerete in pace, com’è stato fino a ieri. Ma in caso contrario… le conseguenze dovrebbero esservi chiare a questo punto, vero?”

Dopo alcuni secondi di silenzio, gli altri abbassarono le armi e si rilassarono. Boruto si allontanò dal corpo svenuto di Sasuke, permettendo ai suoi genitori e a Sakura di curarlo. Minato e Kushina si sedettero per riposare un secondo. Sarada si mise ad aiutare Sakura, aiutandola a prendersi cura del suo futuro padre. Hinata si accasciò a un muro, sospirando di sollievo.

Nell’aria la tensione si era smorzata, ma era sempre presente. Tutti quanti, infatti, si tennero a distanza dal Nukenin.

Narutò disattivò la modalità chakra della Volpe.

‘Quel moccioso,’ fece la voce del Nove code dentro la sua testa. ‘È davvero interessante…’

Il biondo si mise a fissare la figura di Boruto, il quale si era messo seduto lontano dagli altri, fissando il cielo con uno sguardo pensieroso.

“Che vuoi dire?” gli chiese il ragazzo.

‘La sua stessa figura è un vero mistero,’ continuò il Kyuubi. ‘Ed il modo di ragionare che ha usato prima è stato logico e furbo. Nessuno è stato in grado di contraddirlo. Di certo non ha preso l’intelligenza da te!’

Naruto ignorò la frecciatina. “Vorrei sapere così tanto qualcosa in più su di lui…”

La Volpe non rispose subito. ‘So quanto tu sia interessato a lui,’ disse dopo un po’ con un tono calmo. ‘Ma il moccioso ha messo in chiaro le sue intenzioni. Non conviene contraddirlo. Hai visto anche tu com’è riuscito a eludere tutti prima, tuo padre compreso! Non so come abbia fatto a diventare così forte, ma quel tipo è pericoloso! Se dovessimo mai affrontarlo, avresti bisogno di tutta la mia forza per riuscire ad avere qualche speranza!’

Naruto annuì mentalmente. Sapeva che non avrebbe avuto possibilità contro di lui. Neanche con il chakra del Kyuubi a sua disposizione c’era la garanzia che…

Un’improvvisa idea gli balenò in testa. Naruto sgranò gli occhi.

‘Che cosa stai-‘ cominciò a dire il Bijuu, percependo il suo flusso di pensieri, ma non riuscì a finire la frase.

Improvvisamente, infatti, accadde qualcosa.

Dal cielo, senza che ci fossero delle nuvole sopra di loro, un enorme fulmine giallo si formò nell’aria, andando a colpire con forza l’altro lato della città, quello dove c’era la breccia nel muro. Tutta la terra tremò con forza per diversi secondi. Naruto per poco non perse l’equilibrio.

Minato balzò in piedi, teso. “Che cos’era quello?” esclamò.

“Cos’è stato?” urlò anche Hinata.

Nessuno fu in grado di rispondere. Nella confusione e nello spavento del momento, nessuno notò come le espressioni di Sarada e Boruto si riempirono di sgomento e di stupore.

“No!” esclamò il giovane guerriero, sconvolto. “Non può essere!”

Ed un ruggito assordante riecheggiò in tutto il Distretto di Shiganshina.


 



Note dell'autore!!!

Salve gente! Vorrei chiarire alcune cose adesso che ne ho l'opportunità.

1- Sono pienamente consapevole di aver reso il personaggio di Boruto Uzumaki ESAGERATAMENTE forte in questa storia! Siete stati in tanti a dirmi che state trovando il suo atteggiamento e la sua potenza troppo monotoni e ripetitivi. Ed è esattamente questo quello che volevo! L'obiettivo che mi ero fissato in testa mentre scrivevo ed ideavo il suo personaggio era quello di rendere l'atteggiamento del Nukenin stucchevole per i lettori, perchè quel tipo è mostruosamente troppo forte! Come cavolo ha fatto ad ottenere quel potere? Perchè è così forte? In questo capitolo si è fatto beffe di Sasuke senza fatica, eludendo persino gli interventi di Minato, Sakura e Naruto!!! Per avere delle risposte ci vorrà ancora molto tempo.

2-Alcuni personaggi come Sakura, Sarada e Hinata sembrano coprire un ruolo marginale e molto meno importante rispetto ad altri come Naruto, Boruto e Sasuke, ma ripeto che anche questa cosa è intenzionale! Io stesso ho scelto e deciso di rendere queste ragazze meno coinvolte nella storia da questo punto di vista. Perchè? Lo scopriremo in futuro. Avranno anche loro l'occasione di sfoderare le unghie, ve lo assicuro!

3-Sarada oggi non ha combattuto contro Boruto perchè lei è l'unica che conosce il pieno potere del Nukenin. In futuro verrà spiegato meglio, ma lei ha già combattuto diverse volte contro Boruto nella sua vita, e sa bene che il potere di quel ragazzo è DISUMANAMENTE ELEVATO! Non si tratta di codardia o esitazione, ma di pura e semplice rassgnazione. In futuro avremo modo di approfondire il legame tra lei e Boruto.

Detto questo, spero che possiate continuare ad apprezzare la storia. Ringrazio coloro che leggeranno e soprattutto quelli che commenteranno o mi faranno sapere cosa ne pensano! Il prossimo capitolo uscirà giovedì 12 ottobre!

A presto! ;)

   
 
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