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Autore: Yuuki_Alison    08/10/2017    0 recensioni
Cosa succederebbe se per caso incontraste un angelo appena caduto dal cielo? E se costui è in fuga dall'armata celeste, avreste il coraggio di portarlo a casa con voi?
Un casino dopo l'altro s'intreccerà in un'atmosfera di amore, di intrighi e di sorprese inaspettate.
Nuovi incontri faranno sì che la vita dei protagonisti venga complicata notevolmente.
Dal testo:
"Un ragazzo dal viso gentile e dalla corporatura esile, giaceva sulla sabbia umida mentre le onde bagnavano quelle piume così candide e pure da emettere quasi luce. Tremante e sbiancata in volto, la ragazza si avvicinò e guardandolo meglio si accorse delle ferite presenti sul suo viso. Si chinò su di lui e, preoccupata, lo scosse leggermente con la mano."
Buona lettura!
Genere: Angst, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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9. Mente VS Cuore.





Ciò che lo attendeva, sarebbe stata la fine dell'Azhiel che era abituato a essere. Lo sguardo saettò freneticamente dall'imperatore all'angelo, mentre un miscuglio di emozioni si fondevano insieme, dando vita a un cocktail di rabbia repressa e delusione.
Senza il suo controllo, le mani si distorsero in degli spasmi che si propagarono velocemente. Filamenti di energia violacea si dislocarono in tutto il corpo.
Digrignò i denti, lasciando che delle gocce di sangue colassero dal labbro morso con forza, mentre i lisci capelli fluttuarono in aria come mossi da una forza invisibile. Quel corpo minuto e delicato era corroso ormai da una forza sovrumana che macchiò la pelle candida con delle imponenti macchie a forma di spirale.  
Gli occhi rotarono verso l'interno e la sclera divenne totalmente nera. Guardò l'imperatore con un sguardo colmo d'odio, i muscoli completamente contratti e le labbra contorte in una smorfia. A un tratto, lanciò un urlo sovrumano, stridulo, mostruoso.
Senza indugiare oltre, si scagliò contro di Lui, portandosi con sé la nube nerastra colma di energia. Lo afferrò per il collo e gli artigli si allungarono di scatto, perforando la gola dell'imperatore con violenza. Spalancò gli occhi profondi come pozzi e, digrignando i denti, lo scaraventò contro il pavimento, rompendo le grandi piastrelle lucenti. 
Lucifer lasciò la presa su Seheiah che si dissolse in una scia e artigliò il polso di Azhiel, accennando un ghigno maligno.

"Senti questa nuova forza scorrere nelle tue vene?", domandò con tono beffardo.

"NON OSARE TOCCARLO!", urlò, tentando di scareventargli un pugno che però fu fermato dalla pallida mano di Lucifer. 

L'imperatore arricciò il labbro superiore in una smorfia di disgusto e, ruotandogli il polso, lo scaraventò contro una parete. Dalla polvere, il caduto si rialzò velocemente con l'intento di riattaccarlo ma, con uno schiocco di dita, fu intrappolato in una gabbia di fuoco.

Lucifer accennò un sorriso che esprimeva tutta la pena che provava per lui in quel momento. Si passò una mano sulla gola e con un dito raccolse le piccole gocce di sangue che erano scivolate dalla pelle nivea. Le portò alle labbra e le leccò piano, assottigliando lo sguardo.

"Fammi uscire da qui, bastardo!", tuonò Azhiel.

"L'unico motivo per cui non ti ho già ucciso è perché voglio godermi lo spettacolo. Sai, spesso qui la vita è noiosa." 

Guardò Azhiel in modo provocante e gli diede le spalle. Con un nuovo schiocco di dita abbassò un velo invisibile; al di fuori vi erano i quattro che si guardarono intorno con aria confusa. 

<< Azhiel! >> urlò Seheiah mentre sgranò gli occhi.

<< Eccolo! >> continuò Amos.

<< Lui ... non è ... >> biascicò incredula, Bluette.

Azhiel si aggrappò alle sbarre della gabbia, incurante del fumo e della pelle che veniva letteralmente bruciata.

<< Vedi, Azhiel, adesso sarebbe un vero peccato se facessi loro del male. >> pronunciò con melodia.

Azhiel si limitò a non rispondere. Un'altra vampata di calore gli salì lungo la spina dorsale. Il pavimento iniziò dapprima a vibrare, poi a tremare. Alzò la testa, le zanne crebbero visibilmente e gli occhi divennero totalmente rossi. Il corpo iniziò a bruciare, con delle fiamme che pervasero le carni e con quel rogo interno che lo distruggeva. 
Circondato dal fuoco, si portò le mani nei capelli e urlò il più forte che poté, lasciando che le fiamme divampassero fino al soffitto.

<< Non è più l'Azhiel che conoscevate. >> disse, stavolta diventando serio. 
<< Ha perso completamente la coscienza e ha dimenticato tutto ciò che lo legava al mondo terreno e al paradiso. Oh, non avete neanche fatto in tempo a dargli un grosso addio. >> continuò, con un finto sguardo dispiaciuto. 
<< Dev'essere dura per voi. Un'altra cosa: tutti i demoni e i nephilim lì fuori sanno della vostra presenza ... e in un certo senso hanno voglia di divertirsi anche loro. Perciò, buon divertimento. >> terminò, sorridendo in modo malvagio e salutando appena con le falangi.

Schioccò le dita per l'ennesima volta e la stanza intorno a loro, compresi Lucifer e Azhiel, scomparvero. Si ritrovarono nel bel mezzo dell'Inferno, circondati da rocce appuntite e con intere legioni di demoni alle calcagna. 
Si guardarono preoccupati, serviva un piano e anche al più presto possibile.
Amos deglutì e prese un respiro profondo.

<< Scappiamo, useremo gli incantesimi per distruggere i demoni che ci si pareranno davanti. Seheiah può aiutarci, così come te, Raguel... >>

Il giovane stregone sgranò di poco gli occhi e si indicò.
<< Posso davvero? >>

<< Hai molto potenziale e qui non hai bisogno di trattenerti, distruggi tutti. >> rispose, Amos.

Il ragazzo annuì e strinse i pugni. << Andiamo! >>

Iniziarono a correre all'impazzata verso l'uscita, distruggendo chiunque li si parasse davanti con l'unico scopo di ucciderli. Seheiah pronunciò formule di benedizione che sciolse i rivali mentre, i due stregoni, li riducevano in polvere con delle sfere di energia. 
Arrivarono sulla terra stremati, con la fronte imperlata di sudore, ma salvi. Si buttarono sul freddo terreno umido che era quasi l'alba e respirarono a fatica. Quella era per certo la fatica più grossa che avessero mai compiuto in tutta la loro esistenza. 
Bluette si sedette e si portò le mani sul viso, mentre dei piccoli singhiozzi la scossero.

<< Abbiamo perso Azhiel... >> balbettò.

<< Adesso ti dispiace? Dopo che lo hai trattato in quel modo, stronza! >> gli urlò contro, Amos.

<< Mi dispiace tanto... ancora non capivo nulla, ne ero terrorizzata. >> continuò, deglutendo a fatica.

<< Bluette, ciò che è stato ormai è stato. La tua reazione è comprensibile, quale umano non lo avrebbe fatto? >> chiese Raguel, accarezzandole lentamente il capo.

<< Ginevra... >> bisbigliò Seheiah.

<< Cosa? >> chiese Amos.

<< Devo avvertire Ginevra! >> realizzò. 

Amos sbuffò, era troppo stanco anche solo per poter rispondere adeguatamente.

<< Andiamo tutti a casa adesso, ci penseremo più tardi. >> pronunciò, alzandosi e camminando a fatica verso il casolare, seguito da tutti gli altri.



Nel frattempo, la mattina passò in fretta così come era arrivata. Ginevra era appena uscita da scuola, quel giorno i genitori sarebbero tornati a casa più tardi e, con la preoccupazione che le attanagliava il cuore, decise di fare una piccola sosta nel prato vicino casa. Era raro trovare dei fiori in quel periodo, ma stranamente ve ne erano a bizzeffe e dei più disparati. Si sedette tra di loro, afferrando un piccolo giglio bianco, così puro e lucente da ricordarle le ali di Azhiel. Accennò un sorriso nostalgico, sì, gli mancava tanto. Quel piccolo periodo in cui vissero insieme le era rimasto impresso, come se marchiato a fuoco.

"Azhiel...", fu un sussurro che si perse nel desolato campo di fiori, le piccole margherite che la circondavano ad ascoltare ciò che aveva da dire.

A un tratto, senza il minimo dolore, un fazzoletto candido come quel giglio che cingeva le circondò il viso, facendola cadere in un sonno profondo sul prato che tanto amava e che tante volte aveva udito le sue malinconiche parole. 



Lucifer strinse la piccola sfera di fumo da dove poté osservare i quattro fuggire attraverso le strade dell'inferno, facendola dissolvere. Si alzò dalla comoda poltroncina e si avvicinò alla gabbia del caduto. Lo guardò con ammirazione mentre un piccolo ghigno gli curvò le labbra. Mosse delicatamente una mano in aria e materializzò uno specchio, che avvicinò al caduto.

<< Guardati, adesso sei perfetto. >> pronunciò, guardandolo con la coda dell'occhio.

Azhiel voltò lo sguardo verso lo specchio e, con uno scatto d'ira, lo afferrò con i polpastrelli, scaraventandolo sul pavimento. Una piccola scheggia gli ferì una guancia e raccolse con la punta della lingua la piccola goccia di sangue. 

<< Pare che tu sia pronto per fare il grande passo. >> continuò, passandosi una mano nei lunghi capelli corvini.

Azhiel si appoggiò alla gabbia e infilò la testa fra due sbarre. Con un sorriso beffardo pronunciò una frase in aramaico antico, per poi scoppiare in una fragorosa risata, una risata doppia e dal tono mostruoso.
Si passò una mano sulla guancia, ferendosela a sangue e continuando a sghignazzare.

"Sì, proprio perfetto...", pensò l'imperatore. 



Ginevra mosse la mano in un piccolo spasmo. Le lunghe ciglia accarezzarono le guance purpuree quando delle voci, la destarono da quel sonno. Voltò il viso nella direzione dei suoni e aprì lentamente gli occhi, origliando involontariamente. Era ancora incapace di muoversi per lo stordimento.

<< ...non ha lasciato neanche per un istante quel giglio. >> ridacchiò uno dei tre.

Il giglio? Piegò leggermente il viso, la fronte stranamente imperlata di sudore, e scorse il fiore stretto tra le dita. Schiuse le labbra e tentò di emettere qualche suono ma fu tutto futile; la voce era bloccata in gola. 

<< Sembra una ragazza tanto dolce, ma non abbiamo altra scelta se non sacrificare una giovane, se vogliamo davvero ottenere quello da Lui. >> pronunciò un altro.

<< In effetti... meglio preparare il pugnale. >> affermò il terzo.

Ginevra a quel puntò sgranò gli occhi, le lacrime presero a scorrere senza il suo controllo e iniziò inconsapevolmente a tremare.

<< Hey, guardate lì, la donzella si è svegliata... >> continuò uno di loro. 

Si avvicinò al tavolino e prese un fazzoletto che imbevette con una sostanza incolore. Si piegò su di lei e, con un sorriso dolce, lo appoggiò sul viso della ragazza, accarezzandole i capelli.

<< Dormi un altro po'... >>

La ragazza perse velocemente i sensi, tornando in quell'incubo da cui si era appena svegliata.



L'imperatore schioccò le dita e le fiamme della gabbia si spensero, creando del fumo, come una candela che veniva spenta. Azhiel restò immobile un secondo ma, proprio nel momento in cui stava per muoversi, venne circodato dalla ferrea presa di Lucifer. 
Gli coprì gli occhi con la mano delicata mentre sorrise sul suo orecchio. Socchiuse gli occhi, le lunghe ciglia a toccare le guance con una carezza. Il corpo a mezz'aria, i lunghi capelli corvini a fluttuare in aria come se fosse immerso in dell'acqua. Lo guardò con la coda degli occhi, lo sguardo felino.

"Azhiel ... ti mostrerò qualcosa di nuovo", sussurrò, fu un sussurro che rimbombò nella testa del caduto più volte, creando un eco. 

Quando tolse la mano dagli occhi di Azhiel, si ritrovarono sulla terra, in una strada più o meno affollata. 

"Una volta che lascerò la presa su di te, sarai libero di fare ciò che vuoi e sarai visibile" continuò.

Lucifer tolse la mani dal caduto e si allontanò di poco, osservando il suo comportamento. Azhiel divenne subito visibile e, i tre malcapitati che trovò davanti a sé, urlarono per il suo aspetto orribile. 

<< Cosa volete? >> li fulminò con lo sguardo e mosse velocemente la mano in aria, creando un fendente d'aria che li uccise. 

Li guardò con disgusto e passò sopra i loro corpi, camminando indisturbato per le vie della città senza porsi tanti problemi. 
Un mostro era appena stato sguinzagliato tra gli umani.
L'imperatore sorrise mentre vide Azhiel gironzolare e sparire tra le strade.

"Era ciò che ci voleva" ridacchiò, tornando all'Inferno. 



Arrivò sera e, quella particolarmente, era molto fredda. Uno dei tre ragazzi si abbassò su Ginevra e, inclinandole di poco la testa, le fece bere una pozione color verde. Dopodiché tornò al suo posto e insieme agli altri due fece lo stesso. 
La ragazza tossì brevemente e spalancò gli occhi. Si guardò intorno e, da come poté notare, si ritrovò nel centro di una stella maledetta. Sgranò gli occhi preoccupata e si sedette, guardando i tre ragazzi.

<< Cosa... perché lo state facendo?! >> chiese quasi urlando.

<< Quando lo scoprirai sarai ben felice di offrirci il tuo prezioso aiuto. >> rispose uno dei tre. 

La ragazza lo guardò confusa e inarcò le sopracciglia in un'espressione sofferente, sapeva cosa intendeva per "aiuto". A un tratto, la sua attenzione fu catturata dal giglio che non si ostinava a lasciar andare. Il piccolo fiore si illuminò di una luce chiara e luccicante, quasi ipnotizzante. Schiuse le labbra per la sorpresa e lo osservò da più vicino, rigirandolo tra le mani mentre i tre la guardarono confusi.



Azhiel girava ormai da ore, quando, stanco di camminare, si rifugiò sulla spiaggia. Non sapeva perché quel luogo lo faceva sentire nostalgico, né perché avesse così tanto mistero.
Si sdraiò sulla fredda sabbia con l'intento di riposare ma, non appena un brivido lo scosse, spalancò gli occhi. Un odore familiare gli pervase le narici e si alzò di scatto, guardandosi intorno come un animale che aveva appena fiutato la propria preda.
Seguì quella traccia inspirando profondamente e corse all'impazzata per arrivare il prima possibile. Quando percepì un profumo più intenso, era già arrivato in un prato. 
Con gli occhi totalmente neri, guardò la scena da lontano e inarcò di poco la testa. Vide tre persone messe in cerchio e al loro centro una ragazza dall'aria familiare. Si addentrò nel campo di fiori a passo lento ma dopo qualche metro si accorse di aver iniziato a correre. Raggiunse il cerchiò e, con un movimento veloce, lanciò un fendente d'aria che uccise i tre umani. Non sapeva perché l'aveva fatto.
La ragazza sgranò gli occhi, schiuse le labbra per lo stupore e si alzò dal terreno. Il lungo vestito bianco che indossava si mosse sotto le note di una brezza mentre la fioca luce lunare rese visibile l'essere che si trovava davanti. Gli si avvicinò e fece cadere il giglio che l'aveva confortata fino a quel momento.

"Azhiel..." pronunciò con voce tremante mentre delle piccole lacrime le rigarono le guance.

Il caduto deglutì rumorosamente e sgranò gli occhi, le iridi tremarono a ritmo dei battiti del suo cuore. 
Dagli occhi che fino a quel momento erano stati del color della pece, caddero delle lacrime scure che macchiarono le guance segnate dal sangue incrostato. Chiuse gli occhi e, quando li riaprì, tornarono a essere quell'oceano in tempesta. 

"Ginevra..."





Angolino autrice: Salve a tutti! Eccomi con un nuovo aggiornamento. In estate ho avuto molto da fare perciò non avevo il tempo per scrivere. Spero comunque che il nuovo capitolo vi piaccia e se vi va lasciate una piccola recensione. Alla prossima! ^^ 


   
 
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