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Autore: Natsu_94    11/10/2017    0 recensioni
Il mondo era regnato da tre divinità
Alla morte di uno dei tre, il caos iniziò a regnare.
Mille anni dopo, assistiamo alla rinascita di uno di loro, il quale scopo è di riportare il mondo al suo equilibrio originale.
CO-AUTRICE: @juvia10
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Incest, Threesome
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Hibari quando sentì quelle parole si voltò e sgranò gli occhi per l'incredulità, erano ben dieci anni che  non vedeva quella ragazza dai lunghi capelli ricci, rossi come un tramonto d'estate, gli occhi di un verde talmente intenso da far invidia a lo smerando più puro che ci sia, la pelle olivastra accentuava di più il colore dei suoi occhi e dei suoi capelli. Indossava una t-shirt con molti colori, dei pantaloncini di jeans e dei sandali. Sulle sue braccia si notavano tanti braccialetti e sul collo delle collanine, gli orecchini creati con del buonissimo cuoio erano nascosti dai suoi lunghi capelli e la bandana abbinata ai colori dei suoi vestiti copriva una parte di essi.

"Elêna!? Sei proprio tu?"
Corse verso di lei per abbracciarla dimenticandosi completamente di Akuma.
Elêna, dispiaciuta, gli rivolse qualche parola per consolarlo.
"Scusa Aku, ma lui è come un fratello e mi è mancato..."
Il ragazzo non poté fare o dire nulla, alla fine Elêna aveva ragione, così senza proferire parola sorrise e guardò il biondino per tutto il tempo. Hibari sentendo lo sguardo fisso di Akuma e vedendolo particolarmente irritato dalla scena precedentemente accaduta, decise di rigirare il coltello nella piaga.
"Senti, io non ho niente contro di te e non voglio combatterti, tu non rappresenti nulla per me. Non potrei mai sprecare il mio tempo con te."
Akuma, sentendo quelle parole, si infuriò.
"Ma chi ti credi di essere? Arrivi qua come se nulla fosse e ti metti ad attaccar briga con me per poi tirarti indietro? Sei solo un codardo."
Elêna per evitare altri litigi si mise davanti ai due ragazzi cercando di distrarli, ma quando delle urla squarciarono quel tepore serale, Hibari voltò loro le spalle e corse in direzione delle urla.
Quello che vide fu uno spettacolo agghiacciante: un uomo con una lunga giacca nera era intento a strappare con furia ciò che rimaneva della tunica color bordeaux di una povera ragazza, col chiaro intento di violentarla in quel buio e puzzolente vicolo della periferia. Hibari non si accorse nemmeno di esser corso verso l'uomo finché non senti tra le mani il contatto con la ruvida stoffa della giacca.
"Lasciala andare subito!"
Gli urlò prima di assestargli un pugno al volto, lo strano uomo, dopo aver incassato il colpo, scrutò il ragazzo dai capelli biondi con sguardo irritato.
"Cosa vuoi moccioso? Ti credi il paladino della giustizia?"
Per poi iniziare ad attaccare il giovane in modo aggressivo e confuso; inizialmente il ragazzo non riusciva a rispondere ai colpi dell'avversario, ma a un certo punto fece un sorriso e bloccando lo stupratore da un braccio gli diede un calcio alle costole e poi un ennesimo pugno al volto, spedendolo contro le mura di una casa lì vicina; l'uomo incastrato nel muro dopo i due colpi subiti, vide il biondo dirigersi verso di lui con un passo calmo e con un ghigno sul volto, Hibari gli disse
"Non sono né un moccioso e né un paladino della giustizia, io sono un mago di Wickedsins."
L'uomo misterioso tentava di rialzarsi e scappare dalla paura dopo quelle parole, Hibari cominciò a emanare una luce intensa e brillante; posizionò le mani a forma di un muso di drago, le mise davanti alla sua bocca.
" Ruggito del drago solare".
Dalla sua bocca uscì un fascio di luce dorato e brillante e con un calore che equivaleva a una piccola super nova, prese in pieno il suo avversario e lo sconfisse. Hibari, anche se mal ridotto, prese la ragazza e tornò in Gilda, dove vide Elèna e con le ultime forze riuscì a dire
"Vi prego, aiutate la ragazza." per poi svenire.
Elêna preoccupata portò i due ragazzi in infermeria e prendendo dell'acqua che c'era sul comodino la trasformò in un acqua magica in grado di curare qualsiasi ferita o malattia, la ragazza ne fece bere un sorso prima alla fanciulla salvata dall'amico e poi a quest'ultimo; una volta terminato il suo compito, Elêna scese di nuovo nel salone principale dove vide Akuma innervosito che usciva fuori dalla Gilda; chiusa la porta, Elêna iniziò a sistemare le varie faccende per conto del Master, quando ad un tratto il grande portone si aprì e sul tappeto rosso vide un ombra; la ragazza notò che qualcuno stesse entrando e alzò il capo e, una volta riconosciuta quella persona, corse ad abbracciarla.
"Ho delle grandi notizie per te!"
 

NdA: Salve ragazzi. Siamo tornati con un nuovo capitolo, vi volevamo chiedere scusa io e juvia10 per non aver pubblicato giovedì scorso. Comunque cosa ne pensate della nostra storia? aspetto con ansia i vostri pareri. Ciao e alla prossima 

   
 
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