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Autore: Daistiny    14/10/2017    0 recensioni
Lei figlia di nessuno, figlia del deserto di Dalmasca, figlia delle sabbie e del vento... Il suo carattere e la sua bellezza superba degna del deserto la facevano subito distinguere per il suo nobile lignaggio.
Non si considerava nessuno, soltanto se stessa.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Al-Cid, Altro Personaggio, Ashe, Basch
Note: Lemon, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Oltre il vento e la sabbia..'
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TU MI DICI TUTTO !

Baltier stava ancora parlando con il giovane imperatore, quando questi gli racconto tutto. Il pirata sapeva bene come non far trasparire i suoi pensieri, sapeva fin troppo e far vedere che era al corrente di tutta quella situazione non avrebbe giovato alla sua posizione, così si limitò a restare al suo posto.

- Quindi verrà... allora perchè tanta tensione. So che il Marchese non vede di buon occhio il Basch è la sua parentela... - L'huma buttò un occhio al piccolo Larsa.

-Questa è una cosa risaputa... a chi è al corrente dei fatti.-rispose il giovane imperatore.

-Ora lui dov'è...? -Chiese l'aviopirata con un espressione seria riferendosi a Basch.

-Con Lady Ashe... gli ha consegnato la missiva lui personalmente.- Aggiunse Larsa.

-(DANNAZIONE !!! Questa non ci voleva... Saprà di Amaya.... vorrà delle spiegazioni.... Quella stupida) Penso il pirata immaginando la possibile reazione della principessa e del giudice.

Ancora una volta Baltier dovette fare buon viso a cattivo gioco, quando il giovane Larsa vide l'espressione di agitazione comparire sul volto di Bathier che sembra sempre così imperturbabile, ciò lo fece insospettire che forse l'huma sapesse più di quanto volesse far credere.

Nel frattempo sulla terrazza dove si trovava la principessa Ashelia regnava una forte tensione, Ashe sedeva su una ricca sedia vicino al tavolo su cui erano stati poggiati importanti documenti, mentre Basch con indosso i suoi panni da giudice fissa la lettera del Marchese Ondore che teneva tra le mani. 

Al-Cid da lontano osservata tutto silenziosamente, avrebbe subito voluto avvisare Amaya della situazione e metterla al corrente di tutto, ma in quel momento si trovava con le mani legate , un passo falso e avrebbero potuto far scoprire tutto.

Doveva solamente aspettare che uno dei due presenti facesse qualche segno o pronunciasse una sola frase che potesse in qualche modo suggerirgli come muoversi in tale momento, in maniera tale da tirarsene fuori.

Basch in quel momento aveva assunto un espressione molto seria più seria del suo solito, teneva gli occhi chiusi la testa chinata sul foglio e le sopracciglia aggrottate. 
Non si sarebbe mai visto sbucare dal nulla quel nome di colei che aveva tanto amato e che amava ancora. Non passava giorno in cui non si chiedeva dove fosse o cosa facesse. 
Piu volte aveva immaginato che effetto avrebbe fatto rivederla, ma ciò che più lo agitava erano le parole che il Ondore aveva usato nella missiva.

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"Riguarda vostra sorella Ondine.
So che quanto vi ho appena scritto rappresenti qualcosa di incredibile
Se ho ritardato con la mia venuta e perche vi sono stati alcuni fatti legati a vostra sorella che me lo hanno impedito.
Non sorprendetevi o arrabbiatevi quando verrò presso la vostra persona ma rallegratevi... poiche questo momento è benedetto dagli Dei.
vostro zio, Halim Ondore IV. "




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Queste frasi si chiedeva Basch che cosa centrano... in che modo possono riguardare Ondine.
-PERCHÈ MAI BENEDETTA DAGLI DEI!! COSA CENTRANO LORO.... perchè dobbiamo rallegrarcene? 

Questo pensiero lo allarmò molto Basch, inizio a provare una forte rabbia che cosa aveva mai combinato questa volta Ondine? Si era sempre sentito così incolpa verso di lei, ne sentiva fortemente la sua mancanza.
L'huma si ricordava tutto come era iniziato e finito...ma ancora non riusciva a darsi pace. Si sentiva terribilmente solo, avrebbe voluto abbracciarla, baciarla, stringerla forte e parlare.

Avrebbe voluto farle un sacco di domande... su come adesso stava e come trascorreva la sua vita.
La vedeva così lontana, distante. Hai suoi occhi non sembrava più la stessa principessa ma sembrava una perfetta estranea. Avrebbe voluto gridarle tutta la sua angoscia, la sua disperazione, la sua paura, la sua solitudine e la sua rabbia.
Le voleva gridare tutti i suoi sentimenti che fino a quel momento teneva ben sotto controllo.

Basch si teneva a stento, ma era evidente come fosse destabilizzato. Ashe osservava silenziosa Basch, mentre con lo sguardo si rivolgeva ad Al-Cid che silenziosamente assisteva a tutto.
E in quel momento che Al-Cid agì subito con immediatezza, gli fu subito chiaro quale sarebbe stato il giusto portamento da avere. Il rozariano cercò di mostrarsi quanto più preoccupato fosse possibile, facendo molta attenzione a non sembrare finto.

-Lady Ashe... qualcosa vi ha turbato nella lettera di vostro zio? - Chiese delicatamente il Rozariano con fare estremamente gentile.

-Al-Cid.. voi..- Ashe non ebbe appena il tempo di rispondere quando dalla stanza collegata alla terrazza su cui si trovavano i tre, comparve una figura ben nota a tutti.

Lady Ashe, Al-Cid e Basch videro aprirsi la porta della stanza annessa alla terrazza, e videro comparire Balthier con fare deciso e un espressione seria dipinta sul volto, mentre Fran aveva deciso di rimanere con gli altri.

-SO TUTTO!! - Esclamò a gran voce il giovane aviopirata mentre con passo deciso si avvicinò verso la principessa.
 
   
 
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