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Autore: HyeSeok    23/10/2017    2 recensioni
Per aiutare il fratello e il cognato rimasti feriti in un incidente d'auto, Sungmin raggiunge Gangwon, ai piedi del Monte Seorak, dove si occuperà del loro albergo.
ma quando scopre che il suo socio altri non è che l'affascinate ex marito, kyuhyun, Sungmin non è più sicuro di riuscire nel intento. Come può vivere tranquillamente sotto lo stesso tetto di Kyuhyun se il ricordo del loro amore ancora indugia nei suoi pensieri?
Un tempo Sungmin lo lasciò perchè lui non voleva abbandonare il suo rischioso lavoro al cantiere. Ora Kyuhyun non è più in pericolo, ma lui sarà in grado di affrontare il rischio che comporta quell'amore?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Choi Siwon, Donghae, Eunhyuk, Kyuhyun, Sungmin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Si fissarono per un attimo con aria di sfida. << Ti dirò, Sungmin, che il mio prossimo marito non sarà noioso e ossessivo come te >>, commentò Kyuhyun con impertinenza.
<< E il mio prossimo marito sarà un inserviente d’ospedale brutto, indesiderabile e ansioso di ascoltare le mie ragioni. Saremo felici entrambi >> replicò lui tranquillamente.
<< Benissimo >>. Kyuhyun sospirò, poi cambiò argomento. << Adesso pensiamo a cose più importanti. Non so te, ma io non ho problemi ad assentarmi per qualche settimana. La mia squadra dovrebbe essere in grado di cavarsela. Qual è la tua situazione? >>
<< La mia situazione riguardo a cosa? >> chiese lui sospettoso.
<< Riguardo alla possibilità di assentarti per un poco. Io prenderò il posto di mio fratello e tu quello di tuo fratello >>.
<< Stai scherzando! >>
<< Hai un’idea migliore? >>
<< Beh…no… ma non avevo certo pensato che noi due potessimo mandare avanti l’albergo >> balbettò Sungmin.
<< Allora ti suggerisco di cominciare a pensarci. Oviamente lavoreremo gratis. >>
<< Vuoi forse dire che vivremo qui, in questa casa…insieme… e proveremo a dirigere l’albergo? E’ l’idea più assurda che tu abbia mai avuto! Saremo nel caos più completo nel giro di una settimana! >>
<< Accidenti, potrei dirigere questo posto anche con una mano legata dietro la schiena >>, ribattè Kyuhyun con arroganza. << Che c’è da sapere per affittare qualche cottage e falciare l’erba? >>
<< Non so, Kyuhyun… >> Sungmin sapeva che Eunhyuk si era lamentato di essere vicino all’esaurimento, nelle sue lettere. << E per quel che riguarda le nostre sistemazioni? >>
Lui lo guardò con sarcasmo. << Temi che faccia qualche avance? Sta tranquillo, non lo farò. Hai perduto tutto il tuo fascino davanti ai miei occhi. Stavo solo scherzando prima >>.
<< Ti aspetti sul serio che ti creda? Ti conosco bene! Sei ancora un uomo, no? >> lo provocò.
<< Vuoi mettermi alla prova? >>
Sungmin abbassò gli occhi. Lo odiava quando usava quel tono così virile e sensuale. Quando erano sposai e lui cominciava a stuzzicarlo così, finiva inevitabilmente per portarlo in camera da letto! Beh, forse sarebbe stato costretto a stare con lui finche Eunhyuk e Donghae non si fossero rimessi, ma non si sarebbe sottomesso alle sue voglie sesuali!
<< Non lo so >>, sorrise dolcemente, << né mi interessa di scoprirlo >>.
Kyuhyun gli sorrise ironicamente. << Strano. Ricordo che mi trascinavo in ufficio completamente esaurito, mattina dopo mattina, per colpa della tua…ehm…’indifferenza’ >>, lo prese in giro. << Allora, vuoi aiutarmi o no? >>
<< D’accordo! Se devo, accetterò di dividere le responsabilità, ma mi assicurerò che non approfitterai della tua estrema >>, lo guardò, << esuberanza in camera da letto >>. Prese un pezzo di gesso dalla lavagna accanto al telefono, misurò l’ambiente con lo sguardo, poi tracciò una linea col gesso, nel mezzo della stanza. Kyuhyun era rimasto in piedi, con le braccia incrociate, ad osservarlo. << Cosa diavolo credi di fare? >> chiese scettico.
<< Molto semplice, signor Cho >>, disse lui ripulendosi le mani sui jeans. << questa è la mia parte di casa, e quella >> , indicò drammaticamente la parte dov’era lui, << è la tua. Finchè staremo qui, insieme, non superare questa linea a meno che non ti venga espressamente richiesto >>, lo avvertì. << E sta pur tranquillo che non ti verrà richiesto! >>, aggiunse.
<< Questa è la cosa più infantile che ti abbia mai visto fare. Credi sul serio che riuscirei a vivere così per il prossimo mese? Non puoi fare sul serio! >>
<< Ho traciato una linea, no? >>
<< Ti rendi conto che per andare in cucina dovrò superare quella dannata linea, vero? >>
<< Tutti abbiamo i nostri problemi, Kyuhyun >> replicò lui ostile
<< E che tu dovrai superarla per andare in bagno? >>
Il volto dell’uomo si oscurò. << D’accordo >>, concesse.
<< Scambierò un’ora al giorno nella mia cucina con un’ora al giorno nel tuo bagno. Che ne dici? >>
<< Non cucinerai per me? >>
<< Nemmeno per sogno >>
Kyuhyun scrollò le spalle con indifferenza. << non è un grosso sacrificio. Sei un pessimo cuoco, se ricordo bene >>.
<< La tua memoria è eccellente. Sono un pessimo cuoco. Sono anche un marito ossessivo, troppo esigente a letto e noioso! Ho dimenticato qualcosa? >>
<< Hai la lingua pungente! >>
<< Scusa.. e ho la lingua pungente >> aggiunse obbediente. << Adesso, se non hai obiezioni, farò un bagno caldo e andrò a letto. Ho deciso di andare in ospedale domani mattina presto >>.
Kyuhyun si fece da parte mentre lui si dirigeva nel corridoio.
<< Non hai paura di dormire sotto lo stesso tetto con me? >> insinuò ironicamente.
<< Non sono affatto preoccupato >>, disse Sungmin con leggerezza. << Sono perfettamente in grado di difendermi >>.
<< Sarei felice di comprarti una cintura di castità, domani >>, insistette Kyuhyun insinuante. << Probabilmente riposeresti più tranquillo sapendo che non potrei entrare e assalirti in piena notte! >>
Lui si volse ad affrontarlo: << Rimani dalla tua parte. E’tutto quello che mi interessa. E comunque Kyuhyun, poiché saremo costretti a vivere sotto lo stesso tetto per le prossime settimane, insisto per avere la mia privacy. Invece di ‘ oh, Sungmin’, oppure ‘ehi tu’, devi bussare alla porta se vuoi parlarmi >>.
<< Quale porta? >>, chiese Kyuhyun sarcastico.
Sungmin si girò e tornò indietro. Con un gesto esagerato tracciò una porta immaginaria nell’aria: << Questa porta! >>
<< Adesso capisco che stai scherzando! >> replicò lui.
<< Non ti aspetti veramente che ti prenda sul serio, eh? >>
<< Ti avverto, Kyuhyun, supera quella linea solo una volta senza il mio permesso e ti ritroverai a dirigere questo albergo da solo. Il nostro matrimonio è finito… e lasciamo che le cose continuino così >>
<< Se vuoi giocare a questo stupido gioco, starò alle tue regole! Ma ricorda, le hai fatte tu, non io >>.
<< Lo ricorderò >>, disse lui sbattendo la porta del bagno. Era quello il problema, mormorò tra sé mentre apriva la valigia irritato, non riusciva a dimenticare.
 
La luce del sole che inondava la camera da letto svegliò Sungmin. Era stanco quasi come quando era andato a letto. Si era girato e rigirato tra le lenzuola per tutta la notte. Sapeva che anche Kyuhyun aveva trascorso una nottata inquieta, perché lo aveva sentito alzarsi diverse volte e passeggiare per la stanza. Chiudendo gli occhi per un attimo, assaporò la deliziosa sensazione di essere con lui, nella stessa casa, ancora una volta.
Con un sospiro scivolò giù dal letto, prese un paio di pantaloncini rossi e una t-short e andò nel bagno cercando di non far rumore. La porta della stanza di Kyuhyun era chiusa e lui pensò che stesse dormendo.
Si sciacquò il viso con l’acqua fresca, poi si spazzolò i capelli e si guardò nello specchio. Decisamente, quella mattina non aveva il suo aspetto migliore.
Andò in cucina in punta di piedi, preparò il caffè, poi aprì la porta che dava all’esterno e respirò profondamente il fresco profumo di quella mattina d’estate, mentre i suoi occhi mettevano a fuoco quel panorama da togliere il fiato. La superficie del lago brillava come un gioiello raro alla luce del sole, l’acqua lambiva tranquillamente le quiete sponde. Una barca solitaria, le cui vele bianche s’increspavano alla dolce brezza, dondolava nell’acqua tranquilla. Gli uccelli cinguettavano rumorosamente sugli alberi, mentre gli scoiattoli correvano allegramente da un ramo all’altro, posando rumorosamente le ghiande in cima alle case mobili sistemate nel parco che circondava l’albergo di Eunhyuk e Donghae.
Sungmin sospirò e chiuse gli occhi per un attimo. Capiva perché Eunhyuk si fosse innamorato di Sokcho-si. Sungmin non aveva mai provato la sensazione di quiete e di pace di quel momento, in quel tranquillo paradiso, circondato da lussureggianti colline verdi e da valli.
Aprì gli occhi lentamente, vedendo le file di cottage alla sua sinistra. Erano puliti e ben tenuti. Donghae ed Eunhyuk avevano lavorato a lungo per ridipingerli e restaurarli. Quando lo avevano comprato, quell’albergo era in un completo stato di abbandono. Avevano lavorato sodo, ridipinto e sistemato i tetti, piantato i fiori in giardino, seminato le verdure nell’orto… Tutto quel che Eunhyuk gli aveva scritto, adesso lo Vedeva con i suoi occhi.
C’era una grande piscina in mezzo ai cottage e l’acqua cristallina brillava alla luce del mattino. Diversi tavoli da picnic, con una capace griglia, erano sistemati sotto un padiglione coperto. Reti da volano e campi da morella circondavano la zona da picnic, offrendo agli ospiti una varietà di passatempi nelle lunghe serate estive.
Nascosto tra due maestose querce, c’era un ampio portico in legno che si affacciava sul lago. Eunhyuk gli aveva scritto che lui e Donghae trascorrevano diverse ore seduti lì, la sera, ad ascoltare il canto dei grilli e a far progetti per il futuro.
Sungmin sospirò, pensando al loro felice matrimonio e desiderando, con tutto il cuore, che il suo fosse stato altrettanto fortunato.
I suoi occhi si velarono di lacrime al pensiero del lungo e doloroso periodo di convalescenza che aspettava Donghae ed Eunhyuk. Le cose sarebbero potute andar peggio, si rimproverò, allungando la mano verso una delle rose, appena sbocciate, che si arrampicavano lungo un lato del portico. Avvicinando il fiore al naso, ne respirò la fragranza. Uno dei due avrebbe potuto perdere l’altro e questo sarebbe stato insopportabile.
Sentì Kyuhyun muoversi in casa. Gettò un ultimo sguardo al panorama e rientrò. Trattenne il respiro quando i suoi occhi si posarono su di lui. Indossava solo un paio di pantaloncini grigi, il torace era nudo; i muscoli delle braccia e delle spalle guizzavano ad ogni movimento, mentre l’uomo camminava per la stanza. I capelli neri erano spettinati, gli occhi di pigro castano sensuale.
<< Toc-toc >> borbottò quando lo vide in piedi sulla porta, incorniciato dalla luce del mattino.
<< Buongiorno>> sussurrò lui; aveva la gola chiusa, mentre si ubriacava della vista del corpo seminudo di lui. Memorie erotiche fluttuarono crudelmente nei suoi pensieri. Ricordò tutte le volte che aveva giaciuto tra quelle forti braccia, col volto appoggiato appassionatamente sul torace, e un brivido di desiderio lo scosse.
<< Sei già stato in bagno? >> gli chiese educatamente; gli occhi dell’uomo indugiarono per una frazione di secondo sulle sue gambe nude.
<< Si, grazie >> mormorò Sungmin. Si avvicinò alla credenza per prendere una tazzina. Le mani gli tremavano mentre versava il caffè e si sedeva lentamente al tavolo.
<< Allora, se vuoi scusarmi, farò una doccia >>. L’alta e robusta figura dell’uomo scomparve nel corridoio e, dopo un attimo,Sungmin sentì la porta del bagno chiudersi.
Nascondendo il volto tra le mani, lottò contro la forte tentazione di gridargli dietro la sua frustrazione.
Quella situazione non avrebbe mai funzionato. Il solo vederlo, per pochi minuti, l’aveva portato sull’orlo dell’isteria. Era sempre stato in grado di averlo tra le sue braccia con un semplice sguardo di quegli occhi castani. E lui lo sapeva!
La porta del bagno si aprì e ne uscì un affascinante Kyuhyun. Si fermò nella sua stanza. Il profumo stuzzicante del dopobarba riempiva la cucina, aggiungendo ancora più frustrazione agli infelici ricordi di Sungmin. L’uomo guardò la caffettiera, poi volse su di lui gli occhi imploranti.
<< Toc-toc >>
Provando un poco di vergogna per il modo infantilein cui si era comportato, gli offrì una tregua. << Serviti del caffè. Le tazzine sono nella credenza, a destra >>.
L’uomo gli rivolse un sorriso contagioso, aprì una porta immaginaria e superò la linea binca. Prese una tazina dalla credenza, si versò il caffè e si sedette al tavolo di fronte a lui.
<< Così va meglio >> osservò allegramente vedendolo sorridere.
Il sorriso di Sungmin si spense lentamente mentre i suoi occhi scuri incontravano quelli castani di lui.
<< Mi dispiace. Sono stato villano, lo riconosco >>.
Kyuhyun bevve un sorso di caffè. << Non pensarci >> lo tranquillizzò. << Facciamo una tregua e preoccupiamoci di amministrare questo posto. Da quel che ne capisco, credo che assorbirà tutte le nostre energie, senza che perdiamo il tempo in litigi infantili, d’accordo? >>
<< D’accordo >> assentì Sungmin.
<< Bene, adesso dimmi come stai sul serio >> volle sapere.
<< Bene >> rispose Sungmin piano, stupito di come riuscisse a mentirgli in modo così convincente. << E tu? >>
Kyuhyun scrollò le spalle con indifferenza. << la ditta sta crescendo >>.
<< Veramente non hai ancora un legame serio? >> chiese ancora l’uomo sollevando la tazzina.
<< NO…niente di serio >> rispose Sungmin vagamente. << E tu? >>
<< Neppure io. Sono stato troppo occupato >>. L’uomo giocò col cucchiaino sul tavolo. Il silenzio era imbarazzante.
<< Come procede l’edificio? >>
<< Secondo il programma. Saràfinito tra sei mesi >>.
Sungmin teneva gli occhi fissi sulla tazzina del caffè. Non aveva un argomento impersonale di cui discutere con lui, e certamente non voleva che la conversazione cadesse su argomenti troppo intimi.
Kyuhyun alzò gli occhi per guardarlo. << Stai veramente bene, Sungmin? >>
<< Sto bene, Kyuhyun. Te l’ho detto >>.
<< Parlavo sul serio quando ho detto che non ho avuto più tue notizie dopo il divorzio >>.
<< Gangwon è una città grande >>. Sungmin scrollò le spalle.
<< Che en hai fatto dell’appartamento? >>
<< Quando è scaduto il contratto d’affitto…mi sono trasferita. Non avevo bisogno di tanto spazio >>.
<< Peccato! Era un bell’appartamento >>. Gli occhi di Kyuhyun fissarono, fuori dalla finestra, la luce brillante del mattino.
<< Si, lo era >> rispose lui piano. Gli si era spezzato il cuore a lasciarlo, ma aveva continuato a vedere Kyuhyun in ogni stanza per mesi, dopo la separazione.
<< Suppongo che sei tornato a lavorare a tempo pieno >>.
<< Si, e mi piace >>.
<< Non ne hai bisogno, ti mando denaro sufficiente per vivere >>.
<< Lo so! Ma volevo tornare a lavorare >>.
<< Dovresti stare a casa ad allevare bambini >> replicò Kyuhyun con voce tesa, << invece di star seduto dietro ad una scrivania tutto il giorno >>.
<< Non sto seduto dietro ad una scrivania tutto il giorno e quel che faccio della mia vita è affar mio! Tu dovresti sposarti e avere bambini… e non devo essere io a ricordartelo! >>
<< Potresti! Non sono io a volere il divorzio >>, disse irritato.
<< Dovevi scegliere tra me e il tuo laoro. Hai scelto il lavoro >> replicò Sungmin
Kyuhyun si chinò verso di lui, i suoi occhi erano di un castano intenso. << Ti ho detto un centinaio di volte che avrei lasciato il lavoro appena finito l’edificio. Non avevo intenzione di mancare alla promessa. Lo sai! >>
<< l’unica cosa che so, èche non mi amavi abbastanza da permettere a qualcun altro di finire quel lavoro. Hai messo quell’edificio davanti a me e al nostro futuro >>..
<< Come puoi pensare una cosa simile! Ci sono delle cose nella vita che un uomo sente di dover fare, Sungmin, e finire quel progetto per mio padre è una di quelle. Non aveva niente a che fare con il mio amore per te. Tu avevi sempre il primo posto nella mia vita e lo avresti ancora se… >>
Sungmin distolse lo sguardo. << Non potevo resistere alla pressione….alla preoccupazione….non tutti i giorni, Kyuhyun. Ho reso infelice la tua vita e tu, sicuramente, hai fatto lo stesso con la mia. Forse hai intenzione di mettere di lavorare sospeso a centocinquanta metri d’altezza, ma potrebbe non esserci mai un futuro >>.
<< Non ho detto che non potrebbe succedere, Sungmin,ma >> la voce dell’uomo divenne roca, << nessuno sa cosa ci riserva il domani. Potrei prendere un raffreddore e morire di polmonite! Vuoi che mi chiuda a chiave in una stanza e non esca mai, solo perché tu hai paura di quel che potrebbe succedere? >>
<< Non è lo stesso, e lo sai. Stai deliberatamente flirtando con la morte ogni giorno >>.
L’uomo rise. << Poteva andar peggio. Avrei potuto flirtare con uomini ogni giorno. Ma tu sai che non l’ho mai fatto. Ti amavo troppo anche per guardare un altro uomo. Avresti dovuto essermi grato per questo >>.
Sungmin lo guardò incredulo. << Grato! Almeno se avessi flirtato con un altro uomo avrei potuto darti tanti schiaffi e tu saresti stato lì a prenderli! >>
<< D’accordo, d’accordo! E’ meglio che lasciamo cadere l’argomento prima di cominciare un’altra lite! >>
Kyuhyun si alzò e prese la caffettiera.
<< Sei tu che continui a riprendere l’argomento >> gli ricordò Sungmin. << Io sto facendo del mio meglio per dimenticare il passato! >>
<< Non sei l’unico a voler dimenticare il passato >> scattò lui versandosi dell’altro caffè. << Mi ci vorrà del tempo ma, dannazione,credo di esserci quasi riuscito! >>
<< Sono felice per te! >>
Kyuhyun si sedette di nuovo. << Cosa? >>
<< ho detto che sono molto contento per te >> ripetè Sungmin con impazienza, alzandosi per mettere la tazzina nel lavandino. << Poiché siamo d’accordo entrambi di poter vivere l’uno senza l’altro, apparentemente non avremo problemi a lavorare insieme le prossime settimane >>.
<< Non m’importa affatto >> fu d’accordo lui. << Vuoi venire in ospedale con me, o preferisci prendere la tua auto? >>
<< Non c’è bisogno di prendere due auto >> rispose Sungmin in tono professionale. << Vengo con te…se non ti dispiace >>.
<< io vado da quella parte, non mi importa chi viene con me >>.
<< Come sei gentile! >>
<< Preferisci un invito scritto? >>
<< Se vuoi scusarmi, vado a vestirmi >> ripetè Sungmin freddamente dirigendosi alla porta.
<< Sto cercando di ‘scusarti’, ma devo ammettere che diventa sempre più difficile >>.
Sungmin si volse irritato.
<< Ma fa con comodo >> aggiunse Kyuhyun in fretta,vedendo la collera lampeggiare nei suoi occhi. << Non ho fretta! >>
<< Non preoccuparti, ci avevo già pensato >>.
<< Oh, Sungmin >> lo chiamò dolcemente prima che lasciasse la stanza.
<< Si? >>
<< Mentre siamo da Donghae ed Eunhyuk dovremo mettere da parte le nostre divergenze. Sai come si preoccupano…delle cose. Non voglio pensino che qualcosa non vada. Sei d’accordo? >>
<< Naturalmente >>.
<< Bene. Vai a vestirti, adesso. Abbiamo una giornata difficile davanti >>. Kyuhyun osservò il suo ex marito lasciare la stanza con un’espressione triste negli occhi.
Con un sospiro prese la tazzina del caffè. Ci sarebbe stato un altro uomo, si consolò. C’è sempre un altro uomo.
   
 
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